Ebbene sulla home page del sito di Palazzo, di lato e un poco in basso, sulla destra, c'è una rubrica chiamata "Il Sindaco v'informa". La roba sarebbe accattivante, fors'anche interessante, senz'altro stuzzicante, peccato che sin'ora non lo sia. Mi spiego un poco meglio: stavo giusto ieri nella sala d'attesa ad aspettare il turno per accedere di fronte al Borgomastro. Nell'arco di un tempo che sarà pochi minuti, mi passano davanti; tre volte il Professore, due volte un tal Scarinzi, una volta e mezza un Avvocato, non dico della Sala che l'avevo già incrociata all'ingresso del Palazzo. Giunto il turno, mi presento all'amico Borgomastro e tanto per fargli una battuta gli dico che credevo che il Comune avesse passato le elezioni e, invece, son tutti ancora lì, immobili e immutabili, eterni come il tempo, insomma senza tempo. E dunque si capisce perché non sia possibile che un tanto il Palazzo si rinnovi, son tutti già scafati e chieder di cambiare è un po' farli morire. Torniamo dunque al tema che più or ci appassiona; il chiederci perché nascondono le cose; le fanno magari disinvolte, le fanno magari un poco sporche, ma poi non le sostengono, nel senso che se possono nascondono. Il caso è sempre quello, lo prendo ora di punta, lo prendo come esempio, non è che c'é soltanto quello, ma mi par così lampante sto buco dei soldi regalati di cui ieri abbiamo scritto che qui si gioca tutto, il credere o non credere nel nostro Borgomastro. Ricordo al buon Bottini che nel corso dei governi di Canio Imperatore, venne alimentata, su un'unica questione di tasse contestate, la lite giudiziaria più lunga che c'è in corso e che proprio anche Bottini ha pure rinnovato una volta nominato. Può darsi che sia giusta, può darsi che sia santa ed anche sacra, può darsi tutto quanto, ma il dubbio di usare due pesi e due misure ci sta pure. Ordunque ci dica il Borgomastro, usando quella rubrica, in basso e sulla destra, ci dica, su ci dica, ci esponga le ragioni di diritto degli sconti che abbiamo raccontato. Ci usi gli argomenti che Lui creda, ci racconti perché dentro le carte e dentro gli atti si trova una risposta uscita dal Palazzo in cui si dice: "non c'è spazio", ma poi ci si mette a far di conto e si applica, di fatto, un bello sconto. Son queste le cose interessanti; son queste le cose che sgombrano l'ambiente dai sospetti, se no questi sospetti diventano certezze, diventano di pubblico dominio, rovinano il profilo al Borgomastro. Ce n'è, per ora, un bel pacchetto: la storia dell'Aminta, la villa al cimitero, gli stessi Telamoni, l'albergo trasformato, lo sconto, appunto, sul suolo del demanio, il bando funiviario ritoccato ed altre cose ancora. In molte queste cose si trovano gli stessi personaggi, sarà che il caso si ripete, sarà per pura coincidenza, comunque sono lì, ci stanno e forse non è soltanto un caso. Ordunque noi aspettiamo smentite e chiarimenti, sul sito di Palazzo in basso, sulla destra, alla rubrica chiamata " Il Sindaco col cavolo che informa".
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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martedì 23 febbraio 2016
INFORMAZIONE
Ebbene sulla home page del sito di Palazzo, di lato e un poco in basso, sulla destra, c'è una rubrica chiamata "Il Sindaco v'informa". La roba sarebbe accattivante, fors'anche interessante, senz'altro stuzzicante, peccato che sin'ora non lo sia. Mi spiego un poco meglio: stavo giusto ieri nella sala d'attesa ad aspettare il turno per accedere di fronte al Borgomastro. Nell'arco di un tempo che sarà pochi minuti, mi passano davanti; tre volte il Professore, due volte un tal Scarinzi, una volta e mezza un Avvocato, non dico della Sala che l'avevo già incrociata all'ingresso del Palazzo. Giunto il turno, mi presento all'amico Borgomastro e tanto per fargli una battuta gli dico che credevo che il Comune avesse passato le elezioni e, invece, son tutti ancora lì, immobili e immutabili, eterni come il tempo, insomma senza tempo. E dunque si capisce perché non sia possibile che un tanto il Palazzo si rinnovi, son tutti già scafati e chieder di cambiare è un po' farli morire. Torniamo dunque al tema che più or ci appassiona; il chiederci perché nascondono le cose; le fanno magari disinvolte, le fanno magari un poco sporche, ma poi non le sostengono, nel senso che se possono nascondono. Il caso è sempre quello, lo prendo ora di punta, lo prendo come esempio, non è che c'é soltanto quello, ma mi par così lampante sto buco dei soldi regalati di cui ieri abbiamo scritto che qui si gioca tutto, il credere o non credere nel nostro Borgomastro. Ricordo al buon Bottini che nel corso dei governi di Canio Imperatore, venne alimentata, su un'unica questione di tasse contestate, la lite giudiziaria più lunga che c'è in corso e che proprio anche Bottini ha pure rinnovato una volta nominato. Può darsi che sia giusta, può darsi che sia santa ed anche sacra, può darsi tutto quanto, ma il dubbio di usare due pesi e due misure ci sta pure. Ordunque ci dica il Borgomastro, usando quella rubrica, in basso e sulla destra, ci dica, su ci dica, ci esponga le ragioni di diritto degli sconti che abbiamo raccontato. Ci usi gli argomenti che Lui creda, ci racconti perché dentro le carte e dentro gli atti si trova una risposta uscita dal Palazzo in cui si dice: "non c'è spazio", ma poi ci si mette a far di conto e si applica, di fatto, un bello sconto. Son queste le cose interessanti; son queste le cose che sgombrano l'ambiente dai sospetti, se no questi sospetti diventano certezze, diventano di pubblico dominio, rovinano il profilo al Borgomastro. Ce n'è, per ora, un bel pacchetto: la storia dell'Aminta, la villa al cimitero, gli stessi Telamoni, l'albergo trasformato, lo sconto, appunto, sul suolo del demanio, il bando funiviario ritoccato ed altre cose ancora. In molte queste cose si trovano gli stessi personaggi, sarà che il caso si ripete, sarà per pura coincidenza, comunque sono lì, ci stanno e forse non è soltanto un caso. Ordunque noi aspettiamo smentite e chiarimenti, sul sito di Palazzo in basso, sulla destra, alla rubrica chiamata " Il Sindaco col cavolo che informa".
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