Ritorna, o meglio rischia di tornare, ma che ben venga, la questione urbana della Perla. Gli anticipi che ha fatto il Borgomastro risvegliano, magari, un po' dal sonno che sembra esser piombato in questo inverno. Or dunque, la questione al centro della storia sarebbe, un'altra volta, la Gabbiola; sta benedetta rimessa fatiscente che da 50 anni da lustro al centro urbano, al punto che da un po' di tempo si racconta una balla colossale, ossia che su di essa ci sia un vincolo assoluto. Il vincolo c'è sulla più nota, ormai " Zanetta", ma il vincolo esistente non ha impedito a Canio e alla sua truppa di farne l'oggetto di uno sfregio programmato con variante. Or dunque, sull'area di Gabbiola ora si accende un interesse commerciale. Per ora va cauto il Borgomastro ad informare cosa ci stia dietro le carte. Lui dice sì che, invero, ha chiesto di fare anche parcheggi, ma questo non è molto. anzi è circa niente se l'obbligo di fare sti parcheggi sta già dentro la norma commerciale. Ma il nostro Borgomastro si trincera, solleva la questione del vincolo fantasma che, secondo la sua tesi, non consente di fare più, tanti parcheggi. La nota ormai triste Papotti, promossa nel prossimo futuro a dirigere la nuova Soprintendenza regionale, firmata Franceschini, riterrebbe quel rudere indecente una sorta d'insigne monumento alla memoria. La cosa non sorprende, avendola avuta già tra i piedi sta Papotti, ai tempi, neppur tanto lontani, dell'iter, da Lei mai contrastato, della già qui ricordata variante per "Zanetta". Ordunque, decisa a rader anche al suolo le ville non più in uso del noto lungo lago, promossa ora sul campo, si scopre essere un po' giustizialista e si erge a difesa del rudere indecente, ignorando lo sfregio pur portato ai beni del paesaggio da lunghe sequenze di auto e di carcasse parcheggiate. In questa incertezza normativa, si muove, non certo molto ad agio, il nostro Borgomastro al quale, digiuno di norme un po' complesse, ognuno farà credere un po' quel che vorrà, o meglio che più gli piacerà. In questo negoziato che sembra ora avviato, non pare però che sia entrata la questione della nota pensilina alla Stazione. Quella sì, cara Papotti, era stata, in qualche modo vincolata, quando fu concesso esser smontata, ma con l'avvertenza che andava poi rifatta. In questo casotto che vedete, dove a tutti vien poi utile far credere versioni delle cose anche di comodo, si vigila dalle pagine, informate, che scorrono da questo, superstite, ultimo blog.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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lunedì 15 febbraio 2016
QUESTIONI ETERNE
Ritorna, o meglio rischia di tornare, ma che ben venga, la questione urbana della Perla. Gli anticipi che ha fatto il Borgomastro risvegliano, magari, un po' dal sonno che sembra esser piombato in questo inverno. Or dunque, la questione al centro della storia sarebbe, un'altra volta, la Gabbiola; sta benedetta rimessa fatiscente che da 50 anni da lustro al centro urbano, al punto che da un po' di tempo si racconta una balla colossale, ossia che su di essa ci sia un vincolo assoluto. Il vincolo c'è sulla più nota, ormai " Zanetta", ma il vincolo esistente non ha impedito a Canio e alla sua truppa di farne l'oggetto di uno sfregio programmato con variante. Or dunque, sull'area di Gabbiola ora si accende un interesse commerciale. Per ora va cauto il Borgomastro ad informare cosa ci stia dietro le carte. Lui dice sì che, invero, ha chiesto di fare anche parcheggi, ma questo non è molto. anzi è circa niente se l'obbligo di fare sti parcheggi sta già dentro la norma commerciale. Ma il nostro Borgomastro si trincera, solleva la questione del vincolo fantasma che, secondo la sua tesi, non consente di fare più, tanti parcheggi. La nota ormai triste Papotti, promossa nel prossimo futuro a dirigere la nuova Soprintendenza regionale, firmata Franceschini, riterrebbe quel rudere indecente una sorta d'insigne monumento alla memoria. La cosa non sorprende, avendola avuta già tra i piedi sta Papotti, ai tempi, neppur tanto lontani, dell'iter, da Lei mai contrastato, della già qui ricordata variante per "Zanetta". Ordunque, decisa a rader anche al suolo le ville non più in uso del noto lungo lago, promossa ora sul campo, si scopre essere un po' giustizialista e si erge a difesa del rudere indecente, ignorando lo sfregio pur portato ai beni del paesaggio da lunghe sequenze di auto e di carcasse parcheggiate. In questa incertezza normativa, si muove, non certo molto ad agio, il nostro Borgomastro al quale, digiuno di norme un po' complesse, ognuno farà credere un po' quel che vorrà, o meglio che più gli piacerà. In questo negoziato che sembra ora avviato, non pare però che sia entrata la questione della nota pensilina alla Stazione. Quella sì, cara Papotti, era stata, in qualche modo vincolata, quando fu concesso esser smontata, ma con l'avvertenza che andava poi rifatta. In questo casotto che vedete, dove a tutti vien poi utile far credere versioni delle cose anche di comodo, si vigila dalle pagine, informate, che scorrono da questo, superstite, ultimo blog.
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