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giovedì 4 febbraio 2016

IL PROGRAMMA




La domanda che si pone un po' la gente è sapere cosa frulli nella testa di Bottini, il Borgomastro. E' sfuggente come sempre, reticente più di sempre, inconcludente poi per sempre, ma comunque qualche cosa ben gli frulla nella mente. Lui a qualcosa pur ci pensa; che sia frutto di se stesso o gli arrivi da qualcuno questo poi non si può dire; certamente è un mix di cose che gli arrivan da più parti e che lui gli corre dietro per trovar la soluzione. Ci proviamo a sondarne le intenzioni e, per ora, corre voce che vorrebbe trasformare in un sky bar la stazione per l'imbarco sulla flotta dello Stato. Che il disegno non sia suo questo è poco ma sicuro; siam nel feudo elettorale, siam nel luogo frequentato più che altrove da lui stesso e dagli amici a lui fedeli e fedelissimi. Quanto al resto, al contenuto, stiamo in guardia; di progetti strampalati, ben pagati e poi mal fatti, ce n'è pieno sto Palazzo, non vorremmo un altro sfregio sia portato proprio al cuore della Perla. Poi vorrebbe ripescare ancor l'accordo che tal Canio fece un tempo con il Principe Domenico, rimestarlo tutto quanto e, di nuovo riprovare a rifare un altro accordo che dia al pubblico il parcheggio in riva al lago e al privato, questa volta, un po' di cubi a mezza costa, per in tanto non abbiamo un'altra traccia, stiamo in guardia. Poi starebbe per trattare la Gabbiola; a sentire solo il nome con cui tratta mi verrebbe a stare in guardia, ma Bottini è un compagnone, quattro pacche sulla schiena con il "socio" innominato, non è detto che non riesca nel disegno; poi se il disegno è quello giusto che ne cura gli interessi cittadini o invece è un'altra cosa, una fregata, questo tutto è da vedere e stare in guardia. C'è un disegno di un po' nascosto che vorrebbe trasformare la collina in un campo trincerato per migranti e turisti disperati. Un campeggio con casette sul modello, assai diffuso, che imperversa da più parti. Di chi sia questo progetto né lo so, né poi interessa; quel che so è che Bottini già si butta in sto progetto e già immagina che gli faccian rotatorie a destra e a manca, lui che ha perso l'occasione quando, proprio solo a pochi passi, si insediaron prima i Russi cui non chiese quasi niente. C'è da ultimo un disegno, tutto interno al gran Palazzo; non ne parlo questa volta, non mi pare di buon gusto, scapperebbe una battuta, non sarebbe riguardoso, mi ringrazi il Borgomastro.

 

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