Agenda 2011 - rischio naufragio
Intanto, appena l’otto di gennaio ed è già ricorso, un’altra volta, contro il contratto per il porto. Il mercato è diventato corto e le imprese vanno allo scontro sino in fondo per contendersi quel poco che è rimasto. Come finirà anche questa volta ? Chi lo sa, per ora è solo nuovamente cominciata un’altra guerra fatta di bolli, di ricorsi e di giustizia; insomma la maledizione che continua.
Sempre ai primi di gennaio si fa rivivo il Principe Domenico, non ha gran novità, conferma invece la bozza di progetto che vorrebbe per l’area della sua villa, presenta anche il conto e sono più di due milioni in euro. Per il resto manco un metro di passeggiata, quella che in perpetuo doveva poi restare al nostro Comunello, è progettata sulla nobil proprietà: mica scemo. A Canio mandiamo a dire soltanto che a noi non importa quanto costerà la spianata per auto e bus a lato passeggiata perché sarà un problema suo personale e dei suoi fedeli Consiglieri che la pagheranno di persona , euro su euro, rimborsando al Comune il danno che faranno se attueranno il piano scellerato, ne stiano certi.
C’è anche forse una buona novità: qualcuno si propone per ristrutturare a spese proprie piazza Marconi ( auto di sotto e piazza, non per auto, rifatta in superficie). C’è un piccolo problema: Stresa service perderebbe il grosso degli incassi dei parcheggi. Qui nasce il dilemma per Canio e i suoi fedeli . Povero Canio rischia di perdere l’occasione della gloria.
Un’altra mezza novità è che qualcuno si fa vivo per fare un altro porto, questa volta galleggiante, e passerelle di attracco lungo lago e sulle isole . Ben venga, ma la strada , almeno per il porto, sembra ancora e un’altra volta molto lunga perché di mezzo c'è il nuovo piano di città che da quando è partito ( si fa per dire), ha già preso tante e diverse direzioni che se oggi si mette e domani si toglie , rischia solo di andare fuori strada appena fatti pochi passi.
Raccontate tutte queste belle novità, anche a scusarci per la lunga interruzione, rimane il mistero del governo che tiene tutto nei cassetti, lascia che il tempo scorra via e sembra quasi immobile, con Canio che, come il comandante di una nave che fa naufragio, saluta dal ponte la città che intanto affonda.
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