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domenica 23 gennaio 2011

Due pesi e due misure?

Questa è la domanda che sta dietro ad una delle interpellanze che superminoranza ha presentato per il prossimo Consiglio. La questione è quella della gestione del patrimonio comunale, e non è poco, dato in utilizzo a terzi ad uso commerciale: il bar imbarcadero / la Verbanella / un’Agenzia di viaggi / il lido blù / il chiosco a lato dei giardini / il bar Bolongaro / il chiosco lungo la passeggiata / l’Idrovolante /il Loco al Lido/ il Cascinino di Carciano/ il Palacongressi, la biglietteria di navigazione laghi e uffici delle poste; questo sembra essere l’elenco  completo dei beni dati a terzi, un gettito in bilancio di circa oltre  €.  400.000,00 per anno, che neppure è poi poco.  
La domanda a cui si chiede che Canio dia risposta è di sapere perché alcuni contratti sono regolati in un modo, mentre altri in un altro anche nei casi in cui non sembra esservi alcun motivo che li debba render differenti. Alcuni sono concessioni, altri locazioni, alcuni sono l’esito di pubbliche gare, altri sono rinnovi quasi secolari, proroghe su proroghe tanto che ci son passate anche più generazioni. Niente di personale contro nessuno, per carità, ma neppure bisogna essere  a favore di qualcuno e questo è uno dei punti da chiarire, ma non il solo. Più di recente abbiamo sentito il Comune farsi forte  ed invocare  il decreto Bolkestein che imporrebbe pubbliche gare e tutti a preoccuparsi delle attività condotte sino ad oggi sui beni del Comune, ma per il vero a noi non sembra esserci nulla di molto nuovo dietro Bolkestein, non è che  prima d’oggi il Comune non avesse un po’ gli stessi obblighi  e doveri: trasparenza, imparzialità, pubblicità, uguale trattamento, già li avrebbe dovuti sempre osservare , se non  lo ha fatto, ha fatto male.
Su tutto questo insomma si svolgerà l’esame nel prossimo Consiglio, su questo Canio dovrà darci una risposta esauriente e sufficiente; d’altronde è anche avvocato, non gli sarà difficile, come sempre, soddisfare alle domande.         

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