La paura fa 90
E’ iniziato un’altra volta il conto alla rovescia per il voto sulla questione della Villa del Principe Domenico. La cosa è andata un poco per le lunghe. Fu una delle prime proposte di superminoranza, cassare l’accordo scriteriato, poi sospesa durante il suo primo esame consiliare, in attesa di conoscere quanto costava e cosa, in concreto , progettavano. Per il vero, Canio nell’occasione fece anche un poco il furbo, disse che il Principe non aveva presentato ancora alcun progetto, che era stata concessa proroga a presentarlo sino all’ottobre e non appena tutto fosse noto ci avrebbe richiamati. L’attesa è stata lunga, poi visto che nulla succedeva, viste anche le carte che già invece c’erano e bastavano, superminoranza chiese di riaprire l’esame e andare al voto. Ci si provò il 21 di dicembre, ma il noto incidente in aula, capitato al relatore, mandò la cosa un’altra volta in aria. Nel frattempo il Principe presentò il suo conto, un po’ anche più caro di quanto si pensava, ne abbiam parlato altrove, e superminoranza ora ha nuovamente chiesto la convocazione del Consiglio per la conclusione dell’esame e per il voto. Sin qui tutto è normale o forse quasi, quello che invece sembra essere nuovo è ciò che succede dentro la grande maggioranza dove, in qualche esponente di rilevo, crescono dubbi, se non manco imbarazzo ed il contrasto verso quello “storico” accordo, firmato: Canio Di Milia e il Principe Domenico. Tanto pare sia il contrasto che a Canio e agli uomini mandati dalla nobil casa, è stato detto che l’accordo è tutto da rifare. Siamo alla vigilia del ritorno in aula e questo prender le distanze dentro il Palazzo metterà forse un po’ in fibrillazione il caro Canio che, questa volta, rischia il colasso, non la minoranza.
In questo cercare soluzioni per uscire dalla trappola entro cui Canio si è cacciato, gran maggioranza manda segnali a superminoranza la quale, invece, non ha fretta: prima la resa, prima si straccia quell’accordo vergognoso o lo si mette in condizioni di non nuocere e poi si ridiscute tutto quanto.
Nessun commento:
Posta un commento