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martedì 4 settembre 2012

DIARIO IV


Non pago di successi in altri campi, si cimenta nella disciplina più rischiosa e forse più difficile. Dapprima fa da solo, siamo ancora nel primo dei due tempi dei mandati; disegna una variante che non avremmo esitato ad approvargli, ma poi si mette all’opera, ci sono le elezioni, si fa prendere la mano e chi lo ferma più. Fa una raccolta, a piene mani, di richieste; ce n’è di tutto e più di tutto, è la vendemmia elettorale e lui, oramai, non è quello di prima, è un’ altro che governa, è mister Hyde. Comunque le cose gli van male, anzi malissimo, ma lui lo tiene in gran segreto che non gli turbi mica il voto. Così avviene e solo dopo un po’ che è stato, nuovamente, incoronato, la verità  salta poi fuori, con il suo piano, ormai, belle e  bocciato. Poco male, intanto gli è servito per fare la raccolta del consenso, dici poco, ma morire che sta fermo, questa volta, dopo che il vaso di Pandora tanto è già stato tutto scoperchiato, prende il Professore emerito, lo promuove esperto in urbanistica e gli affida l’obiettivo di provarci un’altra volta. La storia diventa più recente e già più nota: vuole metter tutta  la costa sotto una coltre di  cemento, si inventa il nuovo diritto d’urbanistica, è grandioso, dimenticando gli interessi che deve tutelare, confonde così tanto il proprio ruolo che, alla fine, sembra che a governar sia arrivato lo Zanetta. E’ un po’ troppo, anche il Professore, l’emerito, getta poi la spugna, gli riconsegna anche la firma e da quel giorno torna a fare solo il capo gruppo, ma non parla; è un gran mistero.    

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