Novità, a parte quelle già un po’ note, non par che ve ne
sono, dunque si vivacchia, ed in attesa
di conoscere il verdetto per il porto, minoranza questo è certo, presto
chiederà che Canio venga in aula a riferire, è il minimo che deve, poi si vedrà
che cosa si farà. Quel che preme, dopo le ultime di Canio, è anche ristabilir un poco la verità su tante
cose e visto che la denuncia ce l’ ha facile, facile, per ora sia lui che intanto
venga in aula e che risponda alle
domande, altro che noi. Quel che occorre è che si capisca anche che non sarebbe
che in Consiglio Canio fa e disfa come vuole; infatti non è che sarebbe proprio così; così certo lui lo fa, ma
così certo non lo è. Il Consiglio sarebbe un’altra cosa, sarebbe il luogo dove
si da, certo, l’indirizzo, ma anche dove si fa l’esame ed il controllo di Sindaco e Assessori. Questo è il punto e ciò vuol dire che sui
banchi dei colpevoli e dei testi non ci devono stare i Consiglieri, meno che
mai se stanno in minoranza, ma son loro, il Comandante e i suoi Gregari che devono stare sui quei banchi. Per carità,
nessuno gli chiede di giurar di dir la verità, figuriamoci, altrimenti
sarebbero già dentro l’ergastolo, ma
certo è che non devono eludere alle domande, ma dare tutte e quante le
risposte, spiegare e rispiegare, convincere e… convincere. Ora succede che
Canio si è confuso, dai banchi del governo deve esser saltato su quelli, più
modesti, dei quattro disperati che occupano quei seggi che non contano e,
sistematosi in un seggio, deve aver creduto di essere tornato ai tempi più
lontani quando iniziò la sua carriera. Il divertimento, certo, allora era anche
assicurato, altro che star sul podio più elevato a prendersi gli onori e i
disonori, là si divertiva come un matto e tutti lo ricordano come fosse tra
quelli più decisi, irrequieti e richiamati.
Ora i tempi son passati, ma lui non si convince che deve mettere
giudizio e che gli è venuta l’età della ragione; ricordandosi avvocato, prende
la carta e poi la penna e stila le querele e le denucie, poi le imbuca e parte
per le ferie meritate. Qualcuno pur lo insegue e glielo dice, “ Cos’è che fai ? Non sei l’opposione, sei il
capo del governo, sei tu che stai sui banchi dei testi ed accusati “. D’accordo
era stressato, necessitava anche le ferie, l’errore ci può stare, si è confuso;
quando torna lo si aggiusta .
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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