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venerdì 10 aprile 2015

MOULIN ROUGE





 
 


E' inizio di stagione e le novità sul fronte lago sono la sorpresa di quest'anno. Il ponte provvisorio gettato sul rio Roddo segnando la vittoria di Canio sul suo Ufficio e costruito in tempi, velocemente, sorprendenti, è un'opera d'arte da ammirare; le buche che si chiudono e che subito ancor si aprono sulla promenade sono un'altra opera d'arte, ma la novità in assoluto più eclatante è la performance di luce e di colore che splende nella notte sulla facciata del noto Grand Hotel Des Iles. Fasci di luce colorati, e che colori, salgono dal basso verso l'alto e inquadrano il bene tutelato dallo Stato che in ogni notte ora attira attenzione e fors'anche ammirazione. Coerente col portone e i telamoni, si aggiunge sta nuova novità, una specie di trucco alla facciata; spalmata un po' di crema colorata, corrette le ciglia e sopraciglia, rifatto un po' il contorno intorno agli occhi, mascherato qua e la qualche difetto, tinti non poco due bei grossi labbroni, ed ecco fatto. Si passa dal fukia al viola intenso e al violoncello, dal rosso arancio all'amaranto e così via. Mentre sul fronte opposto cadono a pezzi i pubblici lampioni, risplende sta facciata che i soliti padroni e penso anche i noti progettisti, ignorando del tutto lo stile e il buon gusto, ne fanno di un palazzo che era l' orgoglio, una roba da morire anche dal ridere. Pian piano, magari, si cambia anche funzione, potrebbe aprire i battenti un night di lusso a cinque stelle col pieno godimento di emiri e di oligarchi; in fondo l'insegna ormai è già belle che fatta, ci manca solo il nome ed anche il nostro Grand Hotel è pronto a contendere il posto al più noto Moulin Rouge. Da ultimo annotiamo che un certo stupore sia stato registrato anche dentro il più noto altro Palazzo ed anche il nostro caro Professore è parso inorridito, minacciando di prendere la penna e scrivere uno scritto a tal proposito. Non sappiamo se poi questo proposito si sia già tradotto in qualche fatto, ma certo la minaccia va presa anche sul serio e quel suo rigore puritano colpirà come un macigno iconoclasta, per cui ancora noi speriamo.




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