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giovedì 30 aprile 2015

SILENZIO ELETTORALE











Canio, per ora lo nasconde, ma il dato è presto fatto; è di 459.187,34 euro oltre che l'IVA, l'importo dell'assegno che il Palazzo ha, per ora, da staccare in più di quanto era previsto per il porto. La cifra è contenuta nella bozza di accordo tra il medesimo Palazzo e l'Impresa dei lavori che avrebbe risolto, a ribasso, la richiesta dalla stessa inizialmente formulata. Un lungo negoziato che ha visto impegnata la nuova responsabile del porto e che ora par che sia concluso. Rimane ancora un qualche incognita futura che è pure citata nell'accordo, ma se non vi saranno altre sorprese nella posa dei 93 pali, il che è tutto da vedere e se non vi saranno pure altre sorprese, la cifra finale sarà quasi di otto, in euro, di milioni. Errori ripetuti, progetti fatti e poi rifatti, appalti consegnati e poi anche abbandonati, l'unica costante che ha segnato e segna quest'opera è il suo costo che ora sarà di circa 2 volte e quasi mezzo quello iniziale. Sin'ora chi ha pagato è stato pantalone e chi ha dato, ha dato e chi ha preso, ha preso; nessuno che ha pagato nel senso nessuno ha rimborsato. La promessa del primo di Canio mandato elettorale di farla pagare a chi ha sbagliato, diventa il segreto negli ultimi giorni di mandato su quanto, al fin, sarà pagato. Vedremo dunque se nell'ultimo Consiglio del suo regno il gran sovrano indicherà qual è la somma che i sudditi saranno chiamati a ripianare o lascerà l'ingrato compito da fare al nuovo Alcade; per ora tutto tace.







 

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