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venerdì 23 ottobre 2015

GABBIOLA NEL MIRINO







Va dunque all'attacco il Comandante. Obiettivo dichiarato è quell'impianto che, come noto, unisce o meglio dire univa, la costa alla sua vetta. Non piace affatto il bando che, cancella la clausola sociale e riempie di pubblico denaro il solito gestore al quale, però, promette niente buone, cioè di riesumare una vicenda che nata nel secolo passato, non sembra ancor finita. La cosa è un po' intricata e dirla in quattro righe non ci sta, comunque essa risale ai tempi in cui il trenino è stato smantellato e, al suo posto, ci venne la benedetta funivia. I beni del trenino, alla scadenza, sarebbero tornati, di norma, al nostro Stato, ma nel caso si fece un accordo un po' diverso; ti tieni la Gabbiola, la pensilina alla Stazione, il ricovero su in vetta e tutto quanto insomma era l'impianto e i soldi che esso vale li metti nell'impianto funiviario. La stima di quel tempo fu una somma di un 100 e solo dieci di lire di milioni, mentre la Gabbiola ne valeva, di questi, sol 18. Or dunque dice il Comandante, la stima era, per vero, provvisoria, ma quella poi finale non venne mai più fatta. Se dunque l'impianto ora è dell'Ente Comunale che getta nella gara una somma molto ingente, si devono riaprire quelle carte, rifare quei conti benedetti e mettere sul tavolo la somma di un possibile conguaglio. Se dunque i conti tornano, o meglio quei conti più non tornano, si stima la Gabbiola e se la somma del conguaglio lì ci torna, mi dai, appunto,la Gabbiola. Vedremo il Borgomastro sta volta cosa dice, non può certo tacere, mi vedo già Pafundi dare il suo parere. Comunque la cosa ha un interesse che riaccende tutti i fari sul monumento più illustre del degrado cittadino. Insiste, peraltro, il Comandante che chiede che sull'area di tutta la Gabbiola si faccia una variante per metterci il parcheggio cittadino. Sarà più fortunato ? Ai tempi dell'Alcade le proposte ci vennero bocciate a porte in faccia, sta volta gli tocca al Borgomastro, vedremo dal Palazzo quale sarà dunque la risposta.

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