Si va avanti dunque con questa grossa “novità” che cambia tutto il quadro,
le prospettive e le speranze. La spiegazione che il relator di minoranza fa e
mette agli atti, con tanto di documenti ad essa anche allegati, è più che convincente,
professionale si direbbe, una lezione di governo data in aula. A questo punto
chi non capisce, delle due l’una: o finge, o è proprio andato. Comunque si
conclude e Canio che ad una delle due categorie sopra citate è quello iscritto,
conduce al voto dissennato la sua truppa, che con l’eccezion di Coppola lo approva.
Verrebbe da battergli le mani, ma manco val la pena, ormai la cosa è fatta, è
messa tutta lì nelle sue carte e da adesso il gioco cambia e minoranza lo
conduce.
Si passa dunque all’altro punto del pacco intero di “Zanetta”, ci son in ballo
le controdeduzioni alle osservazioni pervenute nel pubblico interesse. Anche su
questa ci sono da trattare le questioni che son pregiudiziali. Se ne sollevano
ben tre e Canio ci invita a presentarle. Una è bloccante: la “Zanetta” adesso è
dimostrato esser contra legem, procedersi è diabolico. La seconda è una question
di procedura; in quella detta PAI, si disse, si fece e se ne approvò una
diversa; in questa si procede, invece, alla rovescia, non si capisce proprio
più un bel niente; la terza è ancora di sostanza, nel documento agli atti, più
volte per controdedurre alla richieste pervenute si dice di andarsi a legger la
relazione di programma. Ci scusi, Vostro Onore, ma se l’osservazion riguarda
proprio e sempre quella, la relazione di programma, l’ho già letta, è a Lei che
tocca ora dare la risposta. Nella sostanza infin si dice, fai un supplemento di
istruttoria e stendi le rispose, non far finta, diversamente le controdeduzioni
manco ci sono. Canio allor ci pensa, poi detta, un po’ di fretta le sue motivazioni,
ordina il voto e boccia le richieste.
Si va dunque in avanti, ma la minoranza avverte che è presente solo per
contrastar l’illegittima variante. C’è adesso tutto il pacco delle osservazioni
pervenute, ma subito si apre un altro fronte di contrasto. Canio fa un po’ anche
troppo il furbo e vuol trattare le osservazioni che sono pervenute insieme raggruppate
come se fossero una e non fossero tante. Di mezzo ci sta il diritto al tempo
per l’esame: la regola, di prassi, è che ognuna va esposta, discussa e poi
votata. I toni allora vanno alti perché Canio vuol ledere i diritti del
Consiglio, se ha scelto le 21 della sera e non le 9 del mattino son fatti suoi,
ora si conformi o sono guai. Allora Canio scende a compromesso, vuole trattare,
concede spazio e tempo, chiede soltanto di raggruppar in uno spazio e in un sol
tempo, le osservazioni che hanno un argomento un poco uguale. La minoranza accetta
e così inizia, sarà ormai quasi la mezza, un lungo tour de force dentro la variante.
Piervalle regge la prova e da lì in poi sino alle due e qualche anche minuto
nella notte, contrasta Canio botta a botta. Qui non ci possiamo dilungare anzi
lo tagliamo, salvo che un punto, quando Piervalle assume la difesa di un’
osservazione pervenuta e accusa Canio di aver prima venduto all’asta 13.500
cubi acquistati da Zanetta, di averne però poi fatto il taglio di circa 10.000,
quindi fatto incassar dall’Ente solo i denari per 3.500 cubi e adesso, con la
variante maledetta, sfilarne a favor della “ Zanetta” i vecchi 10.000 che mancavano,
ma senza farne più pagare il vecchio prezzo offerto. Prestigiatore Canio, hai
fatto un gioco di prestigio, anche di questo ti chiederemo di rendere poi il
conto. Canio accusa il colpo, non ha argomenti, subisce, sta in silenzio, lo
salva il gong del tempo che è scaduto, si va alla conta e si cambia l’argomento.
Ora c’è ancor l’ultima questione, Canio vuol incassar anche il terzo degli
atti per la Zanetta che è ormai un morto che cammina, ma lui fa finta che sia ancora un
poco oltre la vita.
Ma questo ve lo racconto un’altra volta ancora, dove vi posto anche il
testo della relazione conclusiva della minoranza Insieme.
Nessun commento:
Posta un commento