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lunedì 17 dicembre 2012

IL MANTRA


Interrogato dalla "Stampa", Canio si sbilancia, non dice, come fanno in queste circostanze gli accusati più prudenti:” son sereno……”, dice subito che no, la minoranza “cavilla sulle carte……, poi valuteremo e se sarà anche il caso li additeremo per calunnia”. Quindi Lui è sicuro, la fede pubblica è intoccata, non c’è manco da parlarne, son solo gli altri che metton a repentaglio il suo onore e la virtù. Insomma, qualunque cosa accade, qualunque sia l’accusa, Canio è come un mantra che ripete le parole in sua difesa. Che poi sia vero ciò che dice, le carte a firma sua son lì giusto a smentirlo, che poi stia in piedi, sotto il profilo logico/formale, quel che dice circa le osservazioni al piano ricevute, chiunque lo capisce che nessuno può sapere se mai qualcuna, invece, non sia giunta. Comunque questo è il nostro Canio, uso a proceder a testa bassa e china, uso a ragionar le cose sin solo giusto alla metà, uso a non ascoltar nessuno, fors’anche uso a non leggere mai ciò che lui firma. I risultati poi sono evidenti, chi se lo aspetta al varco, all’occasione gli tira un’ imboscata e lo cattura. Ora lui strilla e strillerà anche e ancor più già di quanto prima, ma il fiato andrà tutto sprecato. Lo ricordiamo ancora, non è passato molto tempo, quando in consiglio giurava esser assai molto dispiaciuto a dire che ci indicava al magistrato per calunnia e che ci querelava per lesa sua maestà; chi lo credeva ? Ora che, invece, le parti un poco anche si invertono, eccolo che il suo mantra ripete le solite parole a sua difesa e come spesso accade, spera con queste di risolver la questione davanti agli occhi del suo popolo elettore. Sarebbe troppo facile risolvere così questa faccenda, occorre invece approfondire, bisogna che ti calmi un pochettino, ti metti a tavolino e come se facessi un compitino, rileggi tutte le carte; poi quando ti accorgi in quanti “errori“ clamorosi sei caduto, bisogna che tu faccia il pentimento: prendere le carte e iniziare un’altra volta quel percorso che, con tanta leggerezza e un poco troppa di baldanza, hai creduto di chiudere un po’ in fretta.
 

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