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domenica 23 dicembre 2012

VIGILIA


Si affilano le armi, ci sono un po’ di feste, ma Canio lo ha messo il giorno giusto per fare o per tentare la sortita, non c’è sosta dunque, bisogna non solo stare in guardia, ma prepararsi a questo scontro sempre ad armi dispari, noi, se va bene, siamo 5, loro, se va male, sono 10. Allora sono giorni dove si studiano le carte del campo di battaglia, si schierano i cannoni, si scava una trincea, si mina tutto il campo, si caricano le armi, si prova un po’ la mira e poi si aspetta l’ordine di attacco. Sarà uno scontro in campo aperto, su questo non ci piove, abbiamo in mano le carte del nemico, son fasulle; se usan quelle carte fan cilecca, han le munizioni piene d’acqua e poi hanno uno stratega poco accorto, non ama il tatticismo, predilige andar sempre all’attacco, stremare anche la truppa, non importa, lui galoppa, travolge sempre l’aria e va sino alla meta, poi si sfianca. Sarà anche notturna sta battaglia, inizia alle ventuno e per tre ore sarà solo battaglia senza sosta. Ce la faremo ? Chi lo sa, intanto ci son però anche le truppe fresche che entrano in battaglia, ma sono un po’ cadetti e non c’è stato tempo per fare addestramento. Comunque sono giovani e forse meno attenti agli equilibri tra le parti utilizzati sino a qui, ma questo lo vedremo e lo speriamo. Ci manca però ancora di parlare di un pezzo del campo di battaglia; le condizioni delle truppe guidate dal gran Canio. Non son truppe d’elite questo si sa, non dico che sono mercenari, questo no, son tutti volontari, uno o due son anco soldati di mestiere, ma questi son dei veterani e sono ormai anche un po’ scoppiati, non centrano il bersaglio a dieci metri di distanza; gli altri son truppe immotivate, male equipaggiate, peggio son pur anche addestrate e quanto poi a chi le guida, lo sappiamo, va sempre via da solo e va al galoppo.

 

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