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martedì 4 dicembre 2012

SOLITUDINE


Quel che, in occasione dell’interpello sulla Villa, è apparso chiaro è l’isolamento in cui Canio si è trovato rispetto ai temi della crescita o anche soltanto della tenuta del turismo della Perla. Lo abbiamo stuzzicato anche più volte durante la risposta all’interpello e la risposta è stata sempre poi la stessa e confermata: il nostro Alcalde nessuno lo riceve o anche soltanto presta ascolto presso l’Ente Regionale. La morale è sconsolante: il capo di uno dei posti del panorama regionale che più spinge in su il PIL turistico, non dico che non riesca a non perder tutti i soldi che allo scopo aveva trovati destinati, manco riesce ad ottener udienza da qualche d’uno del governo regionale, si ferma insomma sulla porta di qualche direzione, ma mai che varca la soglia di qualche delegato, assessore, alla materia. Così, mentre da noi un poco spadroneggia, ma poi molto poco ne combina, fuori di qui manco lo ricevono e lo ascoltano. Quindi va bene tutto, strillare e battere anche i pugni, minacciare arbitrati e procedure d’ingiunzione, ma la sostanza è che il ricorso a questi mezzi rivela il vuoto che intorno a Canio si consuma. Eppur aveva sponsor di riguardo che avrebbero dovuto, per lo almeno, riuscire ad aprirgli qualche porta del Palazzo subalpino, non dico poi riuscire a combinare qualche cosa di benino, ma almeno che si parlino. No, proprio per niente, questa è la risposta che Canio ci ha già dato; quindi è a rischio grave funivia, a rischio molto grave Palazzola, a rischio super grave il porto delle nebbie. Questo è il quadro, altro che fare, intorno ad un gran tavolo, un bel masterplan per lo sviluppo intelligente del turismo, manco può osare di proporlo, non lo ascoltano per nulla. Si attacchi allora allo Zanetta che sembra che lo ascolti e punti solo lì, ma molto, molto attento, se no si brucia anche le mani.
 

 
ialrial

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