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lunedì 10 dicembre 2012

LA STRENNA


Ormai ci siamo; Canio, tante volte anche avvertito, è andato invece sempre dritto, non ha cambiato mai la strada, è andato quindi proprio in cerca e pur bisogna dire che a trovarle è stato bravo. Ormai è cosa fatta, quel che ha combinato, ha combinato, tornare indietro non può di certo più, le carte sono lì, scritte e sottoscritte, pure le prove stanno lì, una sull’altra, cancellarle non si può, sono indelebili, non vanno proprio via, manco a provarci. Quindi si è fatto un lavoretto per benino, una lettura attenta delle carte messe in fila una dopo l’altra, una raccolta e collezione dei passi falsi combinati, la consulenza un paio di legali  ed ecco che ne è uscito un riassuntino di una cartella e mezza, mica tanto, certo con tanto di allegati a suo sostegno, poi ci metti un paio di firme, la data,  l’indirizzo e inviti chi è di turno a darci un’occhiatina. Certo che non vi ho detto ancora tutto, o meglio non vi ho detto ancora proprio niente, ma qualcosa si capisce; si capisce che mica stiamo fermi perché ci son di mezzo anche le feste, anzi, da quanto è stato già annunciato, che di un botto si trattava, le feste sono adatte, non ci sono le contro indicazioni, così come neanche ci sono le ferie giudiziarie, quindi si va avanti e si vedrà che cosa mai poi capiterà. Certo che dobbiamo stare più che attenti, siam quelli "sottoposti ad indagini del caso" per atto accusatorio che Canio ci ha promosso. Tranquilli, stiamo attenti, il rischio non è nostro questa volta, l’indice è puntato in altra direzione che tutti hanno, a questo punto, già capito. C’è poi una cosa che occorre rimarcare, che se qualcuno pensa che la si faccia per vendetta o ritorsione, questo pensiero se lo scordi. Canio, per vero, ha agito a discrezione, con furia e rabbia, come è un po’ anche sua abitudine, ma poi ci viene a dire che lo ha fatto con un  grande dispiacere, bastava manco lo facesse e ne avrebbe avuto solo un gran piacere. Noi agiamo per dovere, qualcuno magari non ci crede, ma questa è la ragione che ci muove perché se un  contrasto deve andare sino in fondo, si usano le armi consentite, necessarie e disponibili. Punto a capo, vi ho già detto tutto o meglio quasi niente, allora un’altra volta ne parliamo.

 

 

 

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