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sabato 1 dicembre 2012

CONSIGLIO SENZA IL BOTTO


 
Sono le 21 non c’è il loro numero legale; sono le 21 e quasi 20,"su", gli diciamo, "incominciamo" e ci sediamo. Così è l’inizio di un Consiglio l’ultimo giorno utile dell’anno per fare l’assestamento di bilancio e per non perdere 46.000 mila euro nel bilancio. Scarinzi e il Professore arriveranno, per vero, poco dopo ma le fila sono scarse; assente è tutto il gruppo della Lega, assente la Luini per Insieme, Coppola non c’è, Valeria Sala neppure, c’è Maria Cabrini che, come spesso accade, poi va via. Inizia dunque il buon Dottore a leggere e rileggere le cartelle del bilancio, la noia sta mortale perché tutto è conosciuto e sta già scritto. Comunque andiamo avanti, le votazioni sono in serie, il Gruppo “Insieme” si astiene per dover di posizione, comunque non disdegna di dar qualche consiglio. Il Dottore prende nota ed assicura. La sostanza è di un bilancio che sta bene, l’imposta di soggiorno è andata oltre previsione, arriva a ben euro 652.000 e gonfia l’avanzo di gestione, ma questo non vuol dire che la spesa poi corrente si riduce, perché si chiude con assestato in euro 5.552.000, che non è affatto molto poco. Su questo il Dottore ha un po’ di sbandamento, credeva fosse scesa di 833.000 euro, mentre era l’entrata che cresceva e non la spesa che scendeva. Si riduce un poco anche il debito locale, cioè la somma mutuata soggetta a suo rimborso, ma lo si fa soltanto di quel poco, 40.000 euro, che la legge giusto lo impone per non subire un ugual taglio dallo Stato. Basta si cambia l’argomento, c’è all’esame quel che si chiama patto tra Sindaci per la riduzione dei consumi di energia. Son tante buone pratiche e buoni intenti, intanto son le 22, dentro la sala si suda per il caldo ed il Palacongressi non sta manco nella lista dei beni comunali soggetti a riduzione di consumo d’energia, ma assicurano  che è una svista. Si chiude e lo si approva. Ci sono tre rinnovi decennali di concessioni di trasporti su sciovia, arrivano con un anno di ritardo, ma va be anche lo stesso, intanto Canio, su richiesta, ci assicura, e lo si vuole messo nel verbale, che la disponibilità di quelle aree dove insistono gli impianti è assicurata e garantita. Con questa garanzia gli diamo anche il nostro voto. Maggioranza ora ha finito e tira il fiato, inizia la fila di interpelli ancor sospesi dall’ultimo consiglio. Sulla stazione navigazione laghi, ancora niente, ma il Vice delegato ci assicura che non sta tra i beni che la Regione ha assegnato, con atto anche recente, alla gestione dei trasporti, quindi si spera. Sull’alberghiera Canio si lamenta perché gli facciamo a lui questa domanda, e a chi se non a lui ? Comunque ci dice che si c’è sicuramente del ritardo, ma un preliminare per il campo lo hanno fatto, l’altro preliminare, quello per la scuola, dovrebbe essere ormai quasi rifatto e nega, come invece a noi risulta, che i costi sian saliti. Ci dice poi che la Provincia vuol mettere tutto insieme in una sola gara entro fine anno e poi chissa come, alla fine, finirà. Si arriva allora e un’altra volta a parlar di quella villa Palazzola. Canio ci dice che ha riunito, a inizio ottobre, il collegio di vigilanza sull’accordo stipulato tra il Comune e la Regione e che stante il rifiuto di quest’ultima a dar corso a quegli accordi, dopo fine anno, procederà alla richiesta di arbitrato, previsto dall’accordo, per poter, dice sempre Canio, ottener titolo per acquisire le risorse finanziarie da Regione. Insomma Canio vuol espropriare l’Ente Regionale. Buona fortuna.
Sull’area dell’Alpinia, restituita da Regione al Comune, il suo padrone, l’interpello era per conoscere perché mai non si sia discusso il suo destino, dando invece subito corso a un contratto per l' affitto per quasi circa tre lustri. Su questa storia noi sappiamo che non c’era unanime l’accordo nel Palazzo, ma che ha prevalso il Vice delegato. Comunque adesso sembra fatta e il contratto è ormai affidato, che poi gli investimenti lì previsti, che sono un mucchio di quattrini, verranno tutti bene e presto fatti, lo vedremo.
C’è la mozione su questa norma 3.4.1. del piano vigente di città. La norma è sistematicamente violata, la convenzione con L’Aminta rischia di essere, per ora, solo un regalo a questa qui e poco altro. Su questo il gruppo Insieme va giù duro, attacca il Professore che ancor si tiene la delega all’edilizia privata, ma non rispetta questo piano e vuole ancora dar lezioni, avverte tutto sto Consiglio che un voto negativo alla mozione vuol dire dare licenza a violare sempre le regole di piano. Niente da fare, “impuniti” alla fine gli diremo e ci bocciano tutta quanta la mozione. Sulla via di case sparse, risponde il Vice delegato. La risposta, più o meno, è uguale a quella che ci fu data un anno fa, ma poi tutto risultò anche non vero, speriamo che quest’anno sarà vero, poi vedremo.
Arriva in fondo alla seduta la questione del Canio diffamato. Il documento letto in aula è forse troppo lungo, ma il senso è chiaro; uno che fa il Sindaco non deve cercare sponde esterne per sostenere il suo programma, non deve far ricorso al manganello per zittir il non consenso, se è capace riesce in aula a difendere il programma, se no si arrangi. Il penale deve servir solo due volte, la prima per tutelare le persone quando sono offese nel personale e nel privato, ma non è proprio questo il caso, l’altro per difender l’Ente quando l’azione amministrativa sconfina nel codice penale, forse, questo è il caso.
C’è la richiesta poi finale di remissione di querela, non certo la grazia del sovrano. Eppur nella sua risposta, proprio su questo, Canio sembra soffermarsi e come faceva anche il sovrano dice che poi forse si vedrà. Comunque sembra cauto, non par cercar solo l’affondo, forse ha in mente un suo disegno. Siamo alla fine, c’è ancora il diritto a replicare, ma Canio si ribella, cambia faccia e chiude, brutalmente, sto Consiglio. Il sospetto è che abbia fiutato aria di pericolo, infatti i fuochi erano pronti, ma lo spettacolo finale che avevamo, in qualche modo, preannunciato è poi saltato. Non importa, è solo rinviato .
 

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