Sono le 21 non c’è il loro numero legale; sono le 21 e quasi 20,"su", gli
diciamo, "incominciamo" e ci sediamo. Così è l’inizio di un Consiglio l’ultimo
giorno utile dell’anno per fare l’assestamento di bilancio e per non perdere 46.000
mila euro nel bilancio. Scarinzi e il Professore arriveranno, per vero, poco dopo
ma le fila sono scarse; assente è tutto il gruppo della Lega, assente la Luini
per Insieme, Coppola non c’è, Valeria Sala neppure, c’è Maria Cabrini che, come
spesso accade, poi va via. Inizia dunque il buon Dottore a leggere e rileggere le
cartelle del bilancio, la noia sta mortale perché tutto è conosciuto e sta già
scritto. Comunque andiamo avanti, le votazioni sono in serie, il Gruppo “Insieme”
si astiene per dover di posizione, comunque non disdegna di dar qualche
consiglio. Il Dottore prende nota ed assicura. La sostanza è di un bilancio che
sta bene, l’imposta di soggiorno è andata oltre previsione, arriva a ben euro 652.000
e gonfia l’avanzo di gestione, ma questo non vuol dire che la spesa poi
corrente si riduce, perché si chiude con assestato in euro 5.552.000, che non è
affatto molto poco. Su questo il Dottore ha un po’ di sbandamento, credeva
fosse scesa di 833.000 euro, mentre era l’entrata che cresceva e non la spesa
che scendeva. Si riduce un poco anche il debito locale, cioè la somma mutuata soggetta
a suo rimborso, ma lo si fa soltanto di quel poco, 40.000 euro, che la legge
giusto lo impone per non subire un ugual taglio dallo Stato. Basta si cambia l’argomento,
c’è all’esame quel che si chiama patto tra Sindaci per la riduzione dei consumi
di energia. Son tante buone pratiche e buoni intenti, intanto son le 22, dentro
la sala si suda per il caldo ed il Palacongressi non sta manco nella lista dei
beni comunali soggetti a riduzione di consumo d’energia, ma assicurano che è una svista. Si chiude e lo si approva. Ci sono
tre rinnovi decennali di concessioni di trasporti su sciovia, arrivano con un
anno di ritardo, ma va be anche lo stesso, intanto Canio, su richiesta, ci
assicura, e lo si vuole messo nel verbale, che la disponibilità di quelle aree
dove insistono gli impianti è assicurata e garantita. Con questa garanzia gli
diamo anche il nostro voto. Maggioranza ora ha finito e tira il fiato, inizia
la fila di interpelli ancor sospesi dall’ultimo consiglio. Sulla stazione navigazione
laghi, ancora niente, ma il Vice delegato ci assicura che non sta tra i beni
che la Regione ha assegnato, con atto anche recente, alla gestione dei
trasporti, quindi si spera. Sull’alberghiera Canio si lamenta perché gli
facciamo a lui questa domanda, e a chi se non a lui ? Comunque ci dice che si c’è
sicuramente del ritardo, ma un preliminare per il campo lo hanno fatto, l’altro
preliminare, quello per la scuola, dovrebbe essere ormai quasi rifatto e nega, come invece a noi
risulta, che i costi sian saliti. Ci dice poi che la Provincia vuol mettere tutto
insieme in una sola gara entro fine anno e poi chissa come, alla fine, finirà.
Si arriva allora e un’altra volta a parlar di quella villa Palazzola. Canio ci
dice che ha riunito, a inizio ottobre, il collegio di vigilanza sull’accordo
stipulato tra il Comune e la Regione e che stante il rifiuto di quest’ultima a dar corso a quegli
accordi, dopo fine anno, procederà alla richiesta di arbitrato, previsto dall’accordo,
per poter, dice sempre Canio, ottener titolo per acquisire le risorse finanziarie
da Regione. Insomma Canio vuol espropriare l’Ente Regionale. Buona fortuna.
Sull’area dell’Alpinia, restituita da Regione al Comune, il suo padrone, l’interpello
era per conoscere perché mai non si sia discusso il suo destino, dando invece
subito corso a un contratto per l' affitto per quasi circa tre lustri. Su questa storia
noi sappiamo che non c’era unanime l’accordo nel Palazzo, ma che ha prevalso il
Vice delegato. Comunque adesso sembra fatta e il contratto è ormai affidato, che
poi gli investimenti lì previsti, che sono un mucchio di quattrini, verranno
tutti bene e presto fatti, lo vedremo.
C’è la mozione su questa norma 3.4.1. del piano vigente di città. La
norma è sistematicamente violata, la convenzione con L’Aminta rischia di essere,
per ora, solo un regalo a questa qui e poco altro. Su questo il gruppo Insieme va giù duro,
attacca il Professore che ancor si tiene la delega all’edilizia privata, ma non
rispetta questo piano e vuole ancora dar lezioni, avverte tutto sto Consiglio che
un voto negativo alla mozione vuol dire dare licenza a violare sempre le regole
di piano. Niente da fare, “impuniti” alla fine gli diremo e ci bocciano tutta
quanta la mozione. Sulla via di case sparse, risponde il Vice delegato. La risposta,
più o meno, è uguale a quella che ci fu data un anno fa, ma poi tutto risultò
anche non vero, speriamo che quest’anno sarà vero, poi vedremo.
Arriva in fondo alla seduta la questione del Canio diffamato. Il
documento letto in aula è forse troppo lungo, ma il senso è chiaro; uno che fa
il Sindaco non deve cercare sponde esterne per sostenere il suo programma, non
deve far ricorso al manganello per zittir il non consenso, se è capace riesce
in aula a difendere il programma, se no si arrangi. Il penale deve servir solo
due volte, la prima per tutelare le persone quando sono offese nel personale e nel
privato, ma non è proprio questo il caso, l’altro per difender l’Ente quando l’azione
amministrativa sconfina nel codice penale, forse, questo è il caso.
C’è la richiesta poi finale di remissione di querela, non certo la grazia
del sovrano. Eppur nella sua risposta, proprio su questo, Canio sembra
soffermarsi e come faceva anche il sovrano dice che poi forse si vedrà. Comunque
sembra cauto, non par cercar solo l’affondo, forse ha in mente un suo disegno.
Siamo alla fine, c’è ancora il diritto a replicare, ma Canio si ribella,
cambia faccia e chiude, brutalmente, sto Consiglio. Il sospetto è che abbia
fiutato aria di pericolo, infatti i fuochi erano pronti, ma lo spettacolo finale
che avevamo, in qualche modo, preannunciato è poi saltato. Non importa, è solo
rinviato .
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