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mercoledì 31 luglio 2013

PREVISIONE D'AUTUNNO


 
Ne parlavamo giusto ieri in questa “agenda”, ora vi informiamo che la Conferenza per “Zanetta” è andata avanti. Contro tutte quante le evidenze che avrebbero imposto un cambio nella rotta, non c’è verso, vanno avanti. Come muli, testardi e gran zucconi vanno avanti verso la metà che hanno, da sempre, nella testa. Assenza di rilievo in Conferenza, non c’era la Papotti, non c’era nessuno da questa delegato, non c’era neppure uno straccio di parere mandato per posta in elettronica. Dunque era ed è sempre ancor purtroppo sempre vero che Soprintendenza se ne frega ed alla vigilia di chiudere la cosa si distrae e segna assenza. E’ un fatto grave che non mancheremo di segnalare all’Organo Centrale; sarà che di questi tempi è meglio stare al mare dove da Genova ora Lei pure governa, ma poi non si lamenti questa Soprintendente balneare se si tira addosso le critiche severe. Lei, è vero, crede che la variante vada in VAS e non è vero, poi crede che la variante è già approvata e non è vero, insomma è in confusione ed ora l’estate con le ferie e con le spiagge un po’ affollate non aiuta. Verrà quindi l’autunno anche per lei, questa Signora che già ha i Telamoni come colpa e che, ora, a sua discolpa, vorrebbe decapitarne le gambe e gli attributi. Ma verrà l’autunno anche per Canio e la sua truppa, quella fedele e inconsapevole, che senza fiatare e dirgli manco un “ma…”, gli van sempre più dietro. Verrà dunque l’autunno quando, passata che sarà la festa per “ Zanetta”, partirà la controffensiva giudiziaria per spazzar via con la durezza e l’imperio della legge  quello che  la ragione invano cercò di far capire a Canio e a quella truppa. Brindino pure dunque, festeggino perché più tardi sarà dura quando, trovato quel giudice a Berlino, sfilerà dunque Zanetta, la Papotti, la Malosso, Canio, Palmieri, quelli del G1, la Bojeri........, poi la truppa tutta che farà la scena muta e si aprirà così la stagion per un processo a chi pensò di dar a questa ormai povera Perla, l’ultimo  scacco.
 


lunedì 29 luglio 2013

AGENDA ESTIVA




Archiviato l’ultimo dei post, possiamo dedicarci a qualche cosa anche più seria; l’azione di Governo ora rallenta, la velocità era eccessiva, rischiava di finire fuori pista e il cuore dell’estate lo riporta alla velocità di sempre, da crociera. Orbene dunque quale sorpresa mai ci riserva sto Palazzo in questo tempo che va da qui alla fine della presente estate ? Forse dir sorprese è un po’ anche di troppo, comunque c’è l‘agenda da sempre conosciuta, di cui interesserebbe, questo si, sapere se avanti va o se sta ferma. Punto uno è sempre il porto, gli annunci, anche questi si, vanno avanti ormai da otto anni e quel che è certo sono stati poi sempre smentiti. Da poco c’è stato l’ultimo di annuncio che dava le cose quasi fatte, per l’appunto quasi fatte e quindi sarà la pausa dell’estate a dirci se sarà poi o no la verità. Punto due c’è sempre “ La Zanetta” ; giovedì 25 del mese che sta in corso c’è stata Conferenza. Non ne sappiamo, ancora, quale è stato mai il suo esito, quel che invece è assai pur certo è che era assai molto cruciale. Ormai siano al finale e se riuscirà Canio nel suo insensato intento, a fine estate la porterà davanti all’Assemblea che se l’approverà, noi si cambierà allora il piano di contrasto e si passerà a quello giudiziario. Punto tre, per la verità non c’è, non c’è insomma qualcosa che sia in lista prima e poi vengono gli altri, ci son cose e cosette che, con quel milioncino e mezzo in euro dentro il bilancio, sarebbero da fare, ma siamo, come è noto, anche in ritardo. L’estate è quel che frena, non fa le accelerate, quindi poco si muove e meno si realizza. Punto quattro, fate attenzione perché d’estate si fanno le cose un po’ da star nascoste. C’è dunque in giro la storia, ancora molto poco nota, di questo assalto alla miniera. Sembra tornata l’epoca che fu da corsa all’oro e da quale parte Canio stia, sino ad ora, non è chiaro. Punto cinque, lo starter spara un colpo di pistola e la gara prende il via. Si saremo, ormai, verso la fine di questa breve estate, ma sarà Canio il vincitore che con la bandiera a scacchi tornerà ai bordi della pista  e, senza spendere un quattrino, riporterà la gara più amata e attesa della Perla. Rimane un po’ sempre il mistero perché allora tanti quattrini furono buttati in acqua se poi ora è così facile vedere gratis quei quattro bolidi rumoreggiar sempre sull’acqua.

sabato 27 luglio 2013

IL DOTTORE E IL PROFESSORE





Sono i due componenti titolati di Canio e il suo Governo; il secondo è come  noto il veterano, il primo invece, forse è meno noto, è un reclutato. L’uno, il secondo, si occupa un po’ di niente, l’altro  invece un po’ forse di tutto. L’uno ha perso un po’ per strada le sue deleghe iniziali, l’altro invece le mantiene e sembra anche le tenga molto e molto strette. Nell’ultima Assemblea del 19 u.s. c’è stato un siparietto tra quei due quando, alla presentazione del bilancio, il Veterano ha chiesto, garbatamente, al Reclutato di evitare la lettura  in integrale con le virgole, i punti e i punti e virgola di tutta quanta la relazione si apprestava. Ad ascoltar quella richiesta, gran gaudio e gioia serpeggiò dentro quell’aula dove già si apprestavano i bivacchi per la notte ormai in arrivo. Non parve fosse vero che fossimo esonerati dall’ascolto, memori di eventi anche recenti, ci parve il Veterano essere l’interprete sincero di quanto l’Assemblea se l’aspettava. A questo punto il Dottore, il reclutato, sembrò accogliere, con  garbo, la richiesta quasi anche a Lui non fosse parso vero quell’invito. Raccolse, pacatamente, le sue carte, tolse gli occhiali dalla vista e fatto questo, però lasciò anche il suo seggio e si accomodò  tra il pubblico un po’ offeso. La seduta così corse veloce e quando fu la volta dei saluti ormai finali, ecco il Veterano stendere un elogio al Reclutato. Dobbiamo dire un grazie a chi è riuscito a portare in aula, con fatiche immani e sovrumane, anche il bilancio con mesi sei e giorni 19 di ritardo sulla norma, dobbiamo inoltre dire un grazie, ancora più sincero, a chi è riuscito a  toglier tanti soldi dal budget destinato a me che sono un Veterano così che potrò lavorare anche un po' di meno e forse meglio, senza parole poi per quello che sarà il taglio destinato ai fondi personali per le tasche dei singoli assessori e ancora tante grazie per quel mucchio di soldi che ha trovato, peccato che causa sto ritardo rimarranno chiusi tutti o quasi dentro cassa. Rimproverò poi duramente quei tre o quattro Consiglieri che si permisero di alzarsi dalle sedie non consentendo che all’aula fosse concessa, in integrale, quella lezione breve di finanza firmata dal Dottore. Poco mancò che pianse il Veterano, poco mancò che pianse anche quello  Reclutato, così si ricompose in aula e nell’abbraccio quello strappo che, per un nulla, parve mettere a rischio, nel cuore di un estate,  la tenuta di Canio e il suo governo bello.

giovedì 25 luglio 2013

NON DI SOLO EURO............




Così ci sembra poter intitolare il post per oggi. I tagli in euro sono stati, in tutto, 233 mila sempre di euro. E’ il “ sacrificio” che l’eredità di quel governo che da Monti ha preso il nome, ha imposto nelle spese correnti del nostro bel Palazzo, poi un altro colpettino, uno scherzetto, l’han fatto i residenti che durante lo scorso censimento rimasero nascosti, togliendo dalle tasche del governo un altro 50 mila in euro che ridurrà, di brutto, le indennità a lui spettante. E’ dimagrito così un poco quel lauto e sempre ricco piatto che ha imbandito e non di poco, la tavola di Canio e del Governo e che è servita ad elargir denari in feste e robe varie perché la tesi prevalente era che una “città” che vive di turismo non può non cacciar denaro del pubblico elettore nell’effimero. Era un tesi questa senza una grinza a prima vista, ma se girata un poco e fatta oggetto di una più sana riflessione, sposava la vignetta di chi vuol vendere del ghiaccio agli Eschimesi. Che poi la nostra tesi non sia del tutto peregrina, lo dice pure una polemica garbata che, qualche volta e al tempo della trovata del concorso per la Miss, era pur spuntata tra quanto Canio reclamava e quanto il Presidente del Distretto Turistico diceva.  Comunque quel che ad oggi appare è che anche coi tagli imposti e fatti, non sembra che l’effimero ne soffra e questo è un dato. Si farà persino e senza sborsare sta volta  manco un sol quattrino, quello che da sempre è un po’ per Canio un suo pallino; la musica non sembra poi che manchi, qualcuno ha rimboccato anche le maniche così che guarda un po’ si scopre che non è soltanto un costo, ma una risorsa; il Festival allarga lo spazio e il calendario e poi scopriamo che ci sarà anche il denaro per la stagione invernale di teatro. Quanto alla misura di alcuni dei risparmi, qua sotto,  li scriviamo nel dettaglio con la domanda in fondo che poniamo se non sia meglio chiudere anche i battenti a colui che è al turismo delegato così da star, senz’altro, molto meglio.

Manifestazioni turistiche:

Anno 2012 €. 244.580,00, anno 2013 €. 195.065,00.

Manifestazioni sportive:

Anno 2012 €. 67.680,00, anno 2013 €. 33.300,00.

Attività culturali:

Anno 2012 €. 68.735,00, anno 2013 €. 25.300,00

martedì 23 luglio 2013

CRONACA VERA II PARTE




Un po’ anche in ritardo riprendiamo la cronaca ed ecco  arriva, finalmente, sto bilancio. Lo abbiamo aspettato già mezzo di un anno, i soldi un po’ già li ha incassati, un altro po’ li ha già anche spesi ed ora che siamo il 19 ormai di luglio eccolo qui. Non sarà forse in ritardo per i termini di legge che, oramai, sono fissati sino alla fine del mese di settembre, ma per il resto arriva, questo è certo, a tempo ormai scaduto, insomma è fuori tempo. Questa è un po’ la critica di fondo che muove minoranza al documento; certo che poi vede i tagli che son fatti a qualche spesa perché son quelli imposti; se ne rammarica però la minoranza che quando era la sua voce a reclamarli per superar le strette di quel patto, rimaneva inascoltata. Questo dimostra che se ora si può, anche già prima si poteva e invece………. Ci sono due emendamenti a sto bilancio e minoranza ci prova a presentarli, uno dei due è alquanto tecnico, l’altro riguarda invece i soldi per quelli del governo. Canio si appella allora  al suo regolamento e avendo facoltà non li consente. Comunque non importa tanto basta e avanza per toccare quell’argomento dei forti tagli imposti agli stipendi del Vice e degli altri delegati. Da quel che Canio dice ormai per l’anno è fatta, il dato dell’Istat è sotto i 5.000 residenti, quindi si taglia. Ora però succede in aula un incidente, il Dottore alle Finanze da più di un anno aspettava ormai questo momento. Infatti è pronto a relazionar con dati, cifre, saldi e tutto l’armamento che gli han messo per iscritto e che lui si accinge a far la sua lettura. Sarà un po’ il caldo, sarà forse l’orario, sarà che era meglio far 5 minuti di intervallo, il fatto è che uno, due e forse tre si prendono un qualche minuto di meritata libertà. Tanto è che basta per suggerir al Capo Gruppo, Il Professore, di invitare quel Dottore a dar per letta sta sua di relazione. Accoglie così bene questo invito che prende le carte, chiude la cartella, lascia il suo seggio e va a sistemarsi in fondo all’aula nel posto del pubblico ormai vuoto. Così si accelera il bilancio che, come detto, è in forte e gran ritardo e passa al voto. L’altro è il gettone di presenza alle sedute, quel 16 euro e rotti lorde per sedute che, invano minoranza chiede si rinunci. No, loro l’approvano. C’è un debituccio vecchio tenuto fuori dal bilancio, sono le solite spese per legali, è poca cosa, ma “Insieme” non lo approva. Poi arrivano quei 20 mila Euro da metter per restauro degli edifici adibiti a culto, ok si approvano; idem si approva la convenzione con  le Suore per pasti caldi a  domicilio di assistiti; un’altra convenzione con il Maestro Spataconi per i concorsi musicali per giovani ed anche qui si approva. Fine, rimane l’interpello sulla miniera in cima al monte del Camoscio, ma qui ne abbiamo già anticipato la cronaca e poi mi sa che non  mancheranno in seguito occasioni. Per ora sono le 21, si chiude questa sessione estiva, ma manco poi neppure calda.  

lunedì 22 luglio 2013

CRONACA VERA I PARTE





Ore 18, manca Vecchi che sta in Asia, manca Coppola che sta forse in negozio, manca Cabrini e manca Bertolino che arriva dopo. Questa è la fotografia del gruppo degli eletti che, appunto alle 18, sta intorno al tavolo fatto come un U. Il primo oggetto della lista è la conclusione di quel lungo processo che è stata la variante di piano detta PAI. Silenzio di Canio che non parla, ma subito concede la parola a chi si oppone e allora questi spiega perché un’altra volta è un chiaro e netto no. Non solo glielo spiega a Canio ed alla Sua truppa, ma gli legge, attentamente, le cartelle dove sta scritto che si chiude un processo con due vizi capitali. La responsabilità dell’atto è quindi solo del Governo, lo ricordi e se lo segni. Dall’altra parte solo e sempre un gran silenzio, onestamente non si sa se è solo strafottente, se invece è imbarazzato, se invece è un'altra cosa, comunque rimane un po’ un mistero. L’altro argomento è più leggero, lo legge, come fa sempre, la delegata anche ai tributi, riguarda una questione di rifiuti urbani e quelli ad essi assimilati. L’argomento, con qualche distinguo di Diverio, va via subito veloce e lo si approva. Arriva un altro punto in discussione, è sempre intorno alla questione dei rifiuti, disciplina la TARES, la nuova, si fa per dir, tassa sulla  mondezza. Piccolo giallo in aula, Pier Valle chiede di trattar gli emendamenti che ha trasmesso, ma Canio cade dalle nubi. Arriva dunque il chiarimento; l’e-mail partita non era stata aperta per assenza. Comunque un po’ vengono discussi e poi si rimanda ad altra, semmai ve ne sarà, occasione. Si chiude quindi anche sta volta l’argomento; gli uni approvano e gli altri votano astensione.   Ci chiedono un voto poi sul piano finanziario che riguarda un’altra volta e sempre la mondezza. Numeri e cifre che solo Dio lo sa da dove vengono poi fuori, sarebbe infatti un atto anche di fede dare lor l’approvazione e  infatti sui quei due milioni e rotti all’anno del conto tutto intero, noi ci si astiene. Finita la mondezza arriva l’IMU o meglio le sue aliquote che son sempre le stesse dell’anno già passato. Rimane solo questo fatto che Pier Valle ricorda  ancora al gran Consiglio un po’ distratto; che solo 5 sono le unità di pregio e 90 invece son solo le ville e che sino a quando questo dato non si cambia non c’è l’ equità fiscale e solo un po’ troppa anche di elusione. C’è la presentazione da parte questa del Dottore, di un piano, che è poi un obbligo di legge, dove cacciarci dentro alienazioni immobiliari in previsione e valorizzazioni  del patrimonio in proprietà. Qui c’è una discussione perché nel piano non c’è traccia della stazione imbarcadero capoluogo. Canio allora ci racconta ed è la prima volta che lo dice dopo che da due anni lo chiediamo,  che ci sarebbe contenzioso tra il Palazzo e la Navigazione Laghi intorno alla proprietà di questo bene. Un punto è certo, diciamo noi, oltre 200 mila euro son stati  però versati alla Regione per ottenere il bene e sono ormai  passati oltre dieci anni senza risultato. Adesso ci raccontano anche questa e intanto ? Intanto tutto muore. Passiamo ad altro, arriva ora il piano triennale delle opere previste. Come abbiamo già postato altrove sta tra una burla e una sciocchezza. Opere previste, poi diventano impreviste, opere strategiche non sono mai comparse, opere portate a compimento, quasi mai. Questa è un po’ la storia di questi piani, fatti e rifatti, nella più piena confusione di idee, di programmi e di progetti. Glielo dice chiaro l’opposizione tutta che questo è il segno di un governare che non va neppure avanti, di un obiettivo che non c’è, di una visione che ormai  è persa. L’unica certezza gli dice poi Pier Valle e  che  il governo che, nostro malgrado, ancor c’è, di questi piani se gli va bene ne farà si e no ancora un paio e poi fa basta.

sabato 20 luglio 2013

QUELLA AMBIGUITA' SOTTILE.



Mentre la cronaca completa ve la postiamo un altro giorno, ci limitiamo oggi a raccontare e commentare quello che è stato chiesto, detto, risposto e raccontato intorno alla notizia della ricerca mineraria sulle pendici del Monte chiamato del Camoscio. L’interpello è stato qui postato nel testo in integrale il giorno 15 di luglio ancora in corso, mentre  in coda di Consiglio ieri di sera, intorno alle 21, era dunque finito quest’unico interpello. Lo illustra il nostro omonimo Pier Valle, fa il paragone con quel che succede su quei versanti del monte di Baveno dove quel che si scava è sabbia e non più pietra, che reca pregiudizio anche alla Perla e al suo turismo. Insiste poi Pier Valle su di un punto con l’affermar che se c’era un soggetto competente, quel soggetto ne sa sin ad ora men che niente. Allora chiede a Canio perché mai, perché mai questo Consiglio, Amministratore delegato delle terre gravate dai diritti d’uso civico è stato sin ad ora tenuto all’oscuro della cosa. Insiste poi, vuole sapere con quale mandato, con quale direttiva sia stato spedito un rappresentante dell’Ente in Conferenza se l’unico soggetto abilitato e titolato a dir la sua, questo Consiglio, ne sa meno che niente. Canio lo ascolta in gran insolito silenzio e quando al termine Pier Valle legge, in integrale, la parte finale messa, nera su bianco, dentro l’ interpello, Lui inizia, da lontano, a dar la sua risposta. Ecco che Canio allora svela l’anima sua bella e ambientalista e ci descrive quei luoghi lontani e incontaminati dalla costa come luoghi dell’anima e la mente. Ce ne fa quindi un racconto immaginifico e devoto che ad ascoltarlo ci par persino sia sincero. C’è un punto del racconto che, letto poi subito dopo, ci induce forse a fare più attenzione. Ecco che infatti Canio immagina quel monte essere al centro di un possibile anello di un  percorso che risalito prima al Mottarone, poi scenda verso valle e passando sotto il versante  del Camoscio, si ricongiunga poi verso l’Alpinia. Finita qui quindi la poesia, Canio ci accenna di quel che, invece, sta dentro l’oggetto per il quale facemmo l’interpello, ma anche qui va via sfumato, si certo è vero c’è stata la domanda, si certo è vero c’è stata la prima Conferenza, si certo è tutto vero ci sono pure gli Usi Civici sui luoghi, ma c’è quella discarica di massi abbandonati di ciò che fu la vecchia cava da tempo ormai lasciata, si tratterebbe allora, forse, di dargli una bonifica, di fare pulizia, per ora non si sa poi, sempre forse, si vedrà. Lui dunque non lo dice, ma se mettiamo insieme la prima parte del racconto con la seconda, ne viene o ne può venire fuori un’altra cosa ancora, cioè che si può far fare la seconda per ottenere forse anche la prima, cioè vuol dire che va bene la “ bonifica “ dei luoghi in cambio di quel percorso nei sogni disegnato. Ecco che qui rispunta il Canio, sottilmente ambiguo e reticente su quale sia il suo vero retro pensiero. L’esempio però lo abbiamo tutti i giorni davanti ai nostri occhi, parlare di bonifica fa ridere, quella è la distruzione programmata, tollerata, favorita, ammessa, legalizzata di un intero versante di ciò che è stato un monte e non lo è più. Quindi attenzione, caro Canio, questo è stato l’avviso trasmesso in replica in diretta da Pier Valle al suo concittadino, attento e vai con piedi dentro il piombo, non hai il potere di decidere, sol qui nel Consiglio si deve formar la decisione, libera e sovrana, senza che le lobbies che sappiamo esser potenti e forti vengano a rompere anche qui dentro.  

venerdì 19 luglio 2013

CRONACA DI UN CONSIGLIO ANNUNCIATO


Questa sera, ore 18, si va in aula, sedici argomenti sono iscritti, quindici son tutti di Canio e, caso strano, solo uno questa volta è di minoranza: un interpello. C’è dunque e finalmente, sto bilancio che arriva nel cuore dell’estate che anche lei è non poco strana. Aspettiamoci  dunque la lettura, senza sosta, di un rosario di cifre e di numeri sgranati che l’officiante, Dottore alle finanze, si appresterà ad offrirci per nostra grande gioia e gran diletto. Così passerà gran tempo, inutile e prezioso, ad accompagnar nel sonno prediletto i resti della truppa schierati dentro l’aula a sollevar le mani all’ordine del Capo. Quanto al resto, gran parte è un corollario del bilancio, vedrà impegnati, in ordine di scena, la delegata alle tasse ed ai tributi, anch’ella in fondo soltanto un’ ottima lettrice di tante ordinate e messe in fila cartelline, poi arriverà Bottini e qui dir che sia un lettore ci sembra sminuire un po’ la sua importanza. Infatti è un oratore che illustrerà quel piano del prossimo triennio in opere e programmi che scritto, poi riscritto ed ora anche trascritto, in quattro righe ci dice tutto sulla confusione che regna in casa del nostro governo cittadino  e poco o nulla quanto al resto che è sempre molto incerto. Noi aspettiamo Canio in fondo alla serata, se mai quel furbo anche ci arriva. Lo aspettiamo in risposta all’interpello che, tirato fuori dal capello, lo snidi un po’ da quella sua manifesta reticenza che par giri attorno a questa storia di chi vuol aprir l’altra miniera con vista lago sul golfo della Perla. Se la sua risposta sarà no, ok va bene allora il no portalo al voto in assemblea; se sarà ni, qui gatta allor ci cova. Attento dunque Canio, giovane recluta inesperta,  perché di fronte ti trovi un veterano decorato che vien dal fronte caldo combattuto contro quelle lobbies che sono, ora e sempre, già in azione.

mercoledì 17 luglio 2013

CONFUSIONE PROGRAMMATICA


Se prima la scusa erano i soldi che non c’erano e che se c’erano il patto però non consentiva magari poi di spendere, adesso che non è che sta scusa più non c’è ma, insomma, è un poco attenuata e come abbiamo visto nel post che  precede questo qui, qualche soldo, alla fine, salta fuori, di scuse se ne devono cercare delle altre e allora…….. Canio e il suo governo, riunitosi nel chiuso di riunione come fosse anche d’urgenza, cambia quasi tutto un’altra volta. Insomma quell’importante  documento di programma, con una valenza di tre anni, che dice tutto, o meglio dovrebbe dire tutto su ciò che il governo cittadino intende fare o anche qui è meglio dire, intenderebbe pure fare, è stato un’altra volta girato e rigirato come si fa con un calzino. Noi non sappiano se è il frutto di un accordo condiviso, se invece è un compromesso, se invece è stato un mal di pancia per qualcuno o più di uno, il fatto è che quel documento uscito, peraltro per norma anche di legge, in data 07/11/2012, ora ce lo troviamo un altro e assai diverso alla vigilia dell’assemblea chiamata venerdì che è 19 ormai di luglio ad approvarlo. Non è la prima volta che ciò succede, quel che è certo, possiamo dire sarà quella penultima, ma questo fare e poi disfare e poi rifare per non fare, sembra sia diventata un’arte per campare. Insomma Canio e il suo Vice Delegato universale e anche alla materia, occorre dirlo che quanto a stendere programmi che: uno, sian fatti un po’  decenti; due, tengano per il tempo della durata di un mattino; terzo, siano alla fine credibili e realizzati, sono campioni. Anche quest’ anno dunque, come già gli altri trascorsi, non si smentiscono manco per un sogno ed ecco che: cancellano, aggiungono, sottraggono, dividono, sbagliano anche i conti, dimenticano, stracciano e riscrivono ed alla fine, in quattro righe condensano un po’ tutto, per non dir niente, tanto il Consiglio gli da i voti e anche se meritano un tre o un quattro non fa la differenza, prendono, sempre, un sette se non anche otto. Comunque ristrutturare la Palazzina Liberty sognatevelo, è cancellato perché occorre ripensarci; comunque e forse è già la terza volta, niente box sotto P.za Capucci perchè anche qui occorre ripensarci; comunque si ora, un'altra volta  la rimettono, è l’ultima parte di V.le Duchessa, ma in tre lotti, cioè si fa in tre anni, per la verità era una cosa cui doveva pensarci e metterci i soldi  “la Zanetta”, piccola svista;  comunque confermano la pista che va verso l’ Aminta, ma anche dicono di dividerla in tre anni, ma poi sbagliando sono soltanto due, ma poi c’è un altro sbaglio, manca il pezzo che deve fare l‘altro del duo Zanetta: lapsus Freudiano, la diagnosi per  Canio è senza scampo.

martedì 16 luglio 2013

BILANCIO FUORI STAGIONE


Arriva dunque con quasi sette mesi di ritardo il preventivo, l’anno ha già passato la sua boa di mezza via e Canio e il suo Dottore alle finanze verranno in aula venerdì del mese già di luglio 19, ore 21, e in mezzo a 15 argomenti ci mettono il bilancio e i suoi allegati. Daranno la colpa al solito governo e assolveranno il loro di governo. Comunque a parte la data, il giorno e l’ora  che non torna, tornano e come i numeri a bilancio. Merito proprio dei soliti governi e non proprio del nostro di governo. Tremonti gli aveva già, a suo tempo,  imposto la prima sforbiciata delle spese per l’effimero, poi è venuto invece il solo Monti che gli ha imposto un altro taglio della corrente spesa e se ne vanno via altri 233 mila di euro. Quindi tra il prima e il dopo se non son 500 mila, poco ci manca. Così complice poi l’imposta di soggiorno che fa quest’ anno 525 mila in euro, altri 33 mila euro frutto di ulteriori tagli imposti, recuperi e rimborsi e robe varie, chiudono, perdon, aprono l’anno già con un avanzo che somma la cifretta di 1.239 e rotti mila d’euro. Questa è in fondo la lezione che per anni invano cercammo  sforzarci spiegare a Canio e al suo Dottore, ma senza risultato; ora un po’ ci arrivano costretti e obtorto collo, ma certo non  convinti. Tanto infatti poco son convinti che, nonostante l’ISTAT e la Gazzetta dello Stato dica che sono sotto i 5 mila i residenti, questi puntano ancora la fortuna e iscrivono  nel bilancio le somme per le loro tasche  come fossero ancor più di 5 mila. Dove poi vanno quei soldi risparmiati, vanno  un po’ qua e un po’ là, si investono insomma, non certo in cose che impegnano a far scelte coraggiose, servono a chiuder buchi, a cambiar luci a tacconare insomma, meglio di niente insomma, almeno lo si spera, ma che volete più in la questo governo certo non va. C’è poi una questione ultima ed un po’ tecnica; arrivati al bilancio in tal ritardo di stagione, si ci saranno forse un po’ di soldi nuovi per investir qua e la, ma a causa solita del patto, quest’anno in realtà  un po’ di quei soldi salteranno. Andranno in differita l’anno che verrà, ma intanto il primo anno andranno persi almeno una metà. Insomma  bisogna far le cose bene e in fretta altrimenti ………e quanto alla fretta abbiamo visto e a farle  bene……. lo vedremo.             

lunedì 15 luglio 2013

CANIO MAGLIA NERA ?

 

 
Mentre Lega Ambiente non gradisce il motor show che Canio programma  per tre anni sopra l’acqua, mentre che ne sarà della “Zanetta” non si sa e mentre di quell’altra, “l’Alberghiera” , meno ancora se ne sa, ecco arrivare un’ altra novità: la miniera. Insomma sembra proprio il governo della Perla esser lanciato sul fronte ambientalista, ma aspettiamo, prima chiediamo e poi lo giudichiamo. Ecco allora che postiamo l’interpello del Gruppo insieme, messo a calendario  venerdì prossimo sera.

GRUPPO CONSILIARE “INSIEME”

OGG: art. 44  del regolamento  sul funzionamento del Consiglio.  Monte Camoscio. Autorizzazione di attività di ricerca mineraria.

           Affinché possa essere inserito all’o.d.g. del prossimo Consiglio si formula il seguente interpello:
Risulta che è stata prodotta istanza alla Regione Piemonte  per l’apertura sulle pendici del monte Camoscio, in territorio compreso tra i Comuni di Stresa e di Baveno, di una attività di ricerca mineraria finalizzata all’ estrazione di circa 100.000 mc. di materiali per la verifica della possibilità di utilizzo, a fini industriali, dei detriti granitici ivi giacenti;
Che risulta, inoltre, dalle informazioni assunte che, per quanto riguarda la porzione d’area interessata dalla istanza di ricerca mineraria ed ubicata in territorio del Comune di Stresa, essa risulterebbe appartenente alle terre di proprietà del Comune medesimo, gravate da diritti di uso civico e, in quanto tali, inalienabili;
Che non altrettanto ben definita risulta agli interpellanti l’inquadramento urbanistico entro cui si colloca l’area richiesta per lo svolgimento dell’attività di ricerca mineraria, così come non risulta conosciuta l’area di rischio entro la quale sempre la istanza si inquadra;
Che in particolare l’inquadramento urbanistico dovrebbe essere compreso entro il perimetro dell’area indicata quale area di tutela del Mottarone appartenendo il Monte Camoscio al più ampio rilievo denominato Mottarone, sia essa ambito boscato, art. 4.8 NTA, sia essa area agricola, art. 3.10 NTA, comunque riconducibile alla disciplina pianificatoria locale  che, nel particolare caso dell’area del Mottarone, la sottopone ad una normativa fortemente limitativa delle attività antropiche ivi attuabili;
Che inoltre, ove l’attività richiesta abbia ad essere compresa tra quelle aventi caratteristiche produttive industriali, essa sarebbe esclusa in via generale dalle possibilità insediative locali, essendo queste ultime  limitate a quelle  produttive  riconducibili a quelle artigianali;
Che parrebbe essere stata attivata la procedura finalizzata alla verifica della autorizzabilità dell’attività richiesta ed in tal senso convocata e svolta una  prima conferenza di Servizi cui questo Comune avrebbe partecipato;
Che alla luce delle scarse informazioni in possesso occorre che il Sindaco o Assessore munito di delega relazioni al Consiglio fornendo ad esso tutti gli elementi di conoscenza sopra richiesti in possesso dell’Amministrazione e aggiorni l’Assemblea sullo stato della procedura autorizzativa in atto;
Che inoltre illustri il Sindaco o  l’Assessore munito di delega al patrimonio quali direttive siano state impartite ai soggetti partecipanti in rappresentanza dell’Ente in seno alla Conferenza dei Servizi circa la disponibilità o meno dell’Ente medesimo ad attivare una procedura di mutamento temporaneo d’uso delle terre gravate dai diritti di uso civico, prerogativa quest’ultima spettante al Consiglio Comunale in virtù di sua esclusiva competenza;
Che quindi voglia chiarire il Sindaco o l’Assessore munito di delega i motivi per i quali il Consiglio stesso è stato, sino ad oggi, escluso dalla conoscenza della richiesta pendente e non ha avuto modo di manifestare il suo orientamento in ordine alla questione in argomento;
Che voglia il Sindaco chiarire ed illustrare, a prescindere da tutte le questioni di merito che attengono il livello locale di pianificazione e di governo del territorio, quale sia l’orientamento generale che l’esecutivo ritiene assumere in ordine alla domanda di apertura di sito minerario, se in particolare ritenga tale iniziativa coerente con una politica di tutela del territorio compatibile o meno con la sue forte vocazione ad economia turistica e quale giudizio abbia ad esprimere, più in generale,  in merito all’espansione delle attività di cave e di miniere a forte impatto visivo in atto da più anni  nei Comuni vicini senza che risultino particolari azioni di rinaturalizzazione dei siti o compensazione territoriali, attività lesive comunque, a giudizio dell’interpellanza, dei  caratteri e della qualità di un territorio minato così nella sua caratterizzazione paesaggistica e nei valori attrattivi che la preminente economica turistica dovrebbe avere la capacità di conservare ed accrescere.
Si ringrazia
 

sabato 13 luglio 2013

DOCCIA FREDDA


 
 
E’ giallo sui numeri dei residenti nella Perla. Sono, al 31/12/2011, 5.159 dice l’Ufficio Demografico dell’Ente;  sono 4.816 invece a ugual data quelli pubblicati nella Gazzetta dello Stato; sono 4.791 invece quelli che l’ISTAT dichiara dopo le risultanze del censimento ultimo scorso. Insomma è scontro aperto ed è un mistero che, prima o poi, comunque sia, sarà chiarito. Ma intanto la cosa crea il panico a Canio e più che a Lui al Suo Governo. La soglia  dei residenti 5000 è infatti  quella che fa scattare in su in un caso e in giù in un altro caso, l’indennità della funzione. Se infatti scatta in su, il Vice Delegato  si prende la metà di quella data a  Canio, se scatta verso il basso si prende solo il 20% e quanto agli altri componenti di governo, più o meno il trattamento è poi lo stesso: 45% se va in su, 15% se va in giù. Meno forte il divario è invece per il solo Canio, perché dovrebbe valere 500 o 600 euro in meno o in più ogni mese. Sin qui dunque sto fatto che ha avuto però un corollario perché, da luglio in poi al Vice Delegato e agli altri componenti di governo, l’Ufficio ha azzerato ogni compenso. Stesso trattamento per Canio, ma solo per i prossimi due mesi. Sin qui infatti i nostri governanti erano andati avanti prendendo le indennità previste sopra i 5000 residenti, poi si scopre il caso, si   chiedono ragguagli e chiarimenti e il risultato è l’azzeramento per il resto dell’anno o per due mesi. Quando il giallo dei numeri diversi poi sarà tutto chiarito con un altro bel conguaglio, in più o ancora in meno, questo poi lo si vedrà. La doccia è fredda dunque per la Giunta, ma col clima di oggi gli fa bene e adesso vediamo se son tutti felici e soddisfatti di stare al governo soltanto  per un po' solo di gloria.

venerdì 12 luglio 2013

CONSIGLIO ESTIVO

CITTA' DI STRESA
 
 
Stresa, 12 Luglio 2013
 
 
Oggetto: Convocazione ordinaria del Consiglio Comunale.
 
IL SINDACO
 
DISPONE
 
di convocare il CONSIGLIO COMUNALE

In sessione ordinaria – seduta di I° convocazione per il giorno


Venerdì 19 Luglio 2013, ore 18.00
 
presso Palazzo dei Congressi, Sala Consiglio Comunale


Per deliberare il seguente

 
ORDINE DEL GIORNO

 
 
1. Art. 31 ter comma 12 della L.R. n. 56/1977 – Approvazione progetto definitivo relativo alla Variante Strutturale del P.R.G.C. della Città di Stresa di adeguamento al PAI.
2. Esame ed approvazione modifiche ed integrazioni Regolamento Comunale per la gestione dei rifiuti.
3. Esame ed approvazione Regolamento Comunale T.A.R.E.S. – Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi.
4. T.A.R.E.S. Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi. Approvazione piano finanziario, anno 2013.
5. T.A.R.E.S. Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi. Approvazione tariffe, anno 2013.
6. Esame ed approvazione aliquote I.M.U. imposta municipale propria e valori aree edificabili, anno 2013.
7. Art. 58 legge 133/2008 – Esame ed approvazione piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari.
8. Piano Triennale OO.PP. 2013-2015 ed Elenco Annuale 2013. Approvazione definitiva.
9. Esame ed approvazione Relazione Previsionale e Programmatica triennio 2013-2015, Bilancio di Previsione esercizio finanziario 2013 e Bilancio Pluriennale 2013-2015.
10. D.M. 19.04.2000 n. 119 – Determinazione misura del gettone di partecipazione alle sedute consiliari, anno 2013.
11. Riconoscimento debito fuori bilancio.
12. L.R. 15/89 – Determinazione quota oneri di urbanizzazione per interventi relativi ad edifici di culto.
13. Approvazione convenzione con la Congregazione Suore San Giovanni Battista riferita al servizio di preparazione e confezionamento pasti caldi da consegnare a domicilio ad anziani – periodo 17.08.2013/16.08.2015.
14. Esame ed approvazione convenzione con l’ Associazione Amici dei Concorsi Musicali di Stresa.
15. Interpellanza Gruppo Insieme. Monte Camoscio, autorizzazione di attività di ricerca mineraria (prot. n. 9188 del 10.07.2013).

IL SINDACO

(avv. Canio Di Milia)
 
 
 

giovedì 11 luglio 2013

MEZZA ESTATE


 Giorno più, giorno meno, il 19 del mese che sta in corso si va in aula. Temi di quel giorno dovrebbero essere il bilancio che, ancora un po’che stava atteso , era già belle finito l’anno in previsione, poi ci sarà il regolamento sulla TARES; prima era la TARSU, poi ha fatto capolino anche la TIA ed ecco adesso un’altra T di tassa per indicar, più o men, la stessa cosa. Comunque  per ora la sua misura non si tocca e per quest’anno è confermata. Non sono infatti neanche tanto pochi gli euro che vanno al Co Ser Vco  per gestire la mondezza, son due milioncini e rotti e per ora basta e forse, anche, un poco avanza. C’è poi una roba che se sto governo fosse serio sarebbe anche un po’ fondamentale, si tratta infatti della programmazione triennale delle opere pubbliche da fare. Sin qui gli scorsi anni abbiamo visto tutto e niente. Un documento che se fosse fatto a norma sarebbe corposo e impegnativo, diventa di tre o quattro paginette dove si scrive, o meglio scarabocchia invece, di tutto e un po’ di niente, segno evidente dell’incertezza per non dir la confusione che regna ormai, come da sempre, al piano intermedio e a quello alto del Palazzo; in uno ci sta il Capo, nell’altro il Vice del suo Capo. Ne cito una soltanto: P.za Capucci, l’abbiamo già vista l’altro anno, l’anno ancora prima ed anche questo anno, ma all’ultimo minuto, per fortuna, è cancellata. Motivazione: “accantonare, in attesa di reperire risorse e valutare la sua priorità’ Sono dei fulmini: tre anni per decidere e ancora hanno da pensare e ripensare. Arriva poi l’ultima volta in aula, almeno loro così credono, la variante detta PAI, sarebbe infatti l’ultimo passaggio in aula e poi finisce il lungo travagliato percorso accidentato. Sono zucconi, cocciuti e impenitenti, quindi anche sta volta li puniamo. Da ultimo, salvo imprevisti,  abbiamo ieri infilato un interpello, uno soltanto, riguarda la miniera da aprire sul Camoscio, cosa ne pensa Canio e perché tiene all’oscuro il suo Consiglio.  

mercoledì 10 luglio 2013

FESTEGGIAMENTI





Allora questa è la notizia: si festeggia. Tornano sul lago per tre giorni  ogni qual volta e per tre anni i bolidi plananti, non sono proprio come quelli delle due prime edizioni, ma comunque il rumore, anche sta volta, mica manca. La differenza seria e vera è però subito un’altra, che questa volta non costan forse quasi niente, così sembra. La differenza non è poi poca cosa  perché sti ricchi emiri del Dubaj le prime due loro uscite rumorose sulle calme, tranquille e dolci acque del lago subalpino, le fecero pagar care e salate. Denaro pubblico si intende, elargito da questo Comune che a sentir i suoi disinformati governanti non ha mai soldi e denaro versato da una Regione che, da lì a poco, dichiarava il fallimento tecnico dei conti. Ora qui sembra che la cosa sia migliore, cambia anche la data per non rischiar il flop dell’ultima edizione, viene però confermata la scelta di far un gran  rumore che sembra cosa cara a Canio e alla sua truppa e che sia un mezzo di richiamo turistico importante per intercettar quel targhet fatto di masse impazienti ed elettrizzate che già fanno la coda per assister lo spettacolo che, come sempre, si annuncia strabiliante. Non mancheranno quindi e già si preannunciano polemiche per il ritorno dei bolidi plananti che tuttavia tolto il rumore che fanno coi motori, forse non lascerebbero poi molto al pubblico spettacolo, ma di ironia su sto spettacol rumoroso se ne potrebbe fare anche poi molta e di certo, da qui ad allora, ancora leggeremo e sentiremo, rimane però il fatto che ora costa niente e allora la domanda è perché mai è costato allora ? Forse la missione nel Dubaj, guidata allora dal Vice Delegato, non ebbe ugual fortuna di quanto oggi Canio ha negoziato e ne va lieto e felice, non sappiamo. Comunque è certo che li vedremo o meglio li sentiremo quei bolidi plananti a chiuder le feste dell’agosto ed aprire quelle d’autunno, quasi che Canio si appresti a festeggiar coi botti per due anni anticipati la data gloriosa dell’addio e a programmar la festa di un ritorno a mezzo di un qualche delfino al suo posto designato.  

lunedì 8 luglio 2013

ASSALTO AL MONTE




Dal lago ai monti non c’è pace, così potremmo dir dalle notizie, appena appena ora filtrate, secondo cui c’è un altro assalto in vista. Il monte interessato è quello che porta il nome di Camoscio, ma qui non saranno  orde di turisti a prenderlo  all’assalto, né speculazioni edilizie un po’ fuori di moda, ma invece l’aggressione sarà portata, in grande stile,  con ruspe ed esplosivi. Oggetto di conquista un materiale inerte e lì depositato da quando la terra è stata modellata, inerte si, ma che spinge alla conquista per il valore che poi acquista sul mercato della sua trasformazione industriale. Insomma come se non bastasse l’orribile spettacolo di ciò che furono una volta le cave di Baveno e che, ora, son quasi tutte sfruttate per sto materiale inerte di miniera, anche la Perla si appresta  ad aprire la sua  bella miniera con tanto di vista sul golfo già candidato tra i beni dell’Unesco. Per chi sino ad ieri ancor pensava che il turismo fosse una miniera, da oggi se lo scordi perché la storia va forse anche diversa, comunque poi vedremo. Intanto, per quanto ne sappiano l’area sarebbe appunto quella che sta in cima al monte  del Camoscio dove decenni or sono aprirono, ma poi presto la chiusero, una cava di granito rosa di Baveno; passano quindi un po’ d’anni, cambia il mercato e come a Baveno anche da noi sembra far gola il giacimento di sabbia rosa per far i piatti e le piastrelle. Andrà il progetto in porto ?  Cosa ne pensa il governo cittadino ? Belle domande dunque, ma se sta roba rimane  sotto la coltre del silenzio, non è difficile immaginare che tutto vada in porto e senza troppo sforzo. Le lobbies che si muovono son quelle assai potenti e ben fornite di mezzi e conoscenze, al confronto “ La Zanetta” è una roba da operetta, questa invece è gente tosta, sta nel “sottogoverno” dove ha amici e conoscenti. Dunque questa, per ora,  è la notizia, però mi sa che apriremo un altro fronte caldo e vedremo anche sta volta Canio con chi lui alla fine sempre sta. 

domenica 7 luglio 2013

LA STORIA INFINITA


Mezze notizie raccolte un po’ di qua e un altro po’ anche di la, dicono che sarebbe in dirittura quasi d' arrivo quel consenso che, da molto tempo manca, e che consente di usare 900 mila, tutti in euro, che servono, ma non bastano, per iniziare un’altra volta e poi, forse, finire l’opera infinita. Quel che di certo invece è ormai sicuro è che se anche sta volta la cosa non va in porto, addio si chiude e buona notte. Se invece, finalmente, sta volta la cosa va poi in porto non è per questo che ci sia da festeggiare e dire che adesso sono tutti quanti bravi. Comunque vada, la storia è una sconfitta, nel secondo caso con l’opera pur fatta, nel primo ci sta solo un bel danno e pure anche una beffa. La storia comunque ormai è assai lunga, inizia nel secolo passato e, ad oggi, non sappiamo se finisce nel secolo che è ormai in corso. Tra il tempo già passato e quello ancor presente c’è però una presenza che è  sempre una costante. Dobbiamo dirlo, ha un nome ed è un tal Bottini G..  E’ Lui infatti che è presente il giorno 22 del mese di settembre dell’anno 99 del secolo trascorso, quando, alle 17 e 30 primi, il Governo del tempo si riunisce e tra ben sei gruppi professionali che presentarono il curriculum per progettare il porto eterno, con motivazioni davvero sorprendenti, indicano quello che sarà poi il padre di ogni male. Dirà infatti il Governo che di tutti  i sei, son ben due i gruppi che hanno levatura nel progettare opere di porti, ma è meglio lasciar perdere perché stanno lontani, diverso è invece sceglierli vicino perché “ hanno maggiore speditezza” ( perché ridete?) e tra questi c’è ne son due che danno pari garanzie di saper fare, dei due però si sceglie uno giusto quasi a caso, è infatti creditore del Comune, quindi è giusto ( sic ) che sia privilegiato. Così ebbero inizio le disgrazie che colpiranno per lunghi anni il Palazzo e la sua gente amministrata da strapazzo. Per verità giusto passò che fu un solo mese e sempre quel Governo si riunì nel primo pomeriggio del giorno 22 del mese dopo, Bottini G. sempre presente, revocò quell’atto scriteriato del 22 del mese prima. Motivo fu che Canio, allor sui banchi opposti e battagliero, insieme ad  altri impugnò davanti al Difensor Civico quell’atto, così che il Governo, un poco intimorito, stracciò quell’atto assai dannato. Quella saggezza non durò mica per molto, perché il 19 del mese ormai di aprile del primo anno nuovo del secolo cambiato, in ora assai molto anche insolita, alle 23 e 50 primi,  tutti presenti, quindi anche il solito Bottini G., ecco che il Governo ritorna ancora sui suoi passi e, raccontando una gran balla, ossia che l’onere di spesa stava pur sempre sotto i circa, in euro, 60.000 ( ne intascheranno al fin quasi 300.000 quei  professionisti  assai “ spediti” ed anche cari ), prende quei geni che furono l’Ing. Ferri e i suoi compari e ridiede a lor l’incarico già tolto. Così iniziò davvero la disgrazia che dura dunque nel tempo ben anni 14. Nacquero da allora ad oggi nella Perla, circa, 560 suoi nuovi cittadini, quasi il doppio sono finiti sotto terra e sono cambiati anche più governi. Canio brandendo l’ascia di guerra contro lo scandalo del porto partecipò alla guerra elettorale, subito imbarcò però tra i suoi quel tal Bottini G., prese poi il Palazzo e come primo atto nominò e promosse il G. Bottini suo Vice delegato, cui molto doveva per la raccolta del voto elettorale. Così messosi al sicuro, il nostro buon Bottini G., dopo da allora non ci fu più nessuna storia. Scordatosi Canio le promesse fatte al popolo elettore, presto si scusò con quei due o tre geni progettisti. Ignorò cosa diceva una perizia dell’Ateo di Genova, liberò sempre quei geni dal vincol che li univa a sto Palazzo col contratto e ne permise la liquidazione loro delle integrali prestazioni e spese. Così quasi  300.000 mila euro furon mandati in fumo per un niente.  Da lì iniziò un’altra storia ancora che vide la curva della spesa per quel porto, sempre più un  fantasma, andar su e giù ed ora si attesta al picco della storia in euro, verso circa: 6.000.000,00, erano 3.615.000,00 ai tempi del primo dei progetti, quasi la metà furono spesi per fare quasi niente. Errori ancora tanti, progetti e riprogetti, tutti ben pagati, gare e contenziosi e sempre un tal Bottini G. attento a presidiare e vigilare che mai fosse messa in discussione la buona fede e competenza di alcuno o di nessuno. L’ultimo atto è ancora in corso, occorre convincere con una relazione tecnica, il Dirigente Regionale che deve mettere la firma sotto i 900 mila euro un po’ in sospeso, che  questo continuo splafonare il tetto di ogni spesa non è che è causa del non saper fare anche il progetto, ma di eventi imprevisti e imprevedibili che interessano i fondali misteriosi di sto lago. Anche in questo caso quel tal Bottini G. è fiducioso; un tecnico sempre lo si trova; poi noi, tanto, lo paghiamo.  

 

venerdì 5 luglio 2013

COPPIA REGNANTE


 
Come ormai tutti lo sanno, la crisi di convivenza che era scoppiata in casa tra il Capo e del suo Vice è già finita, forse c’è anche il dubbio che manco era iniziata. Canio lo ha detto molto chiaro in sede del Consiglio ultimo scorso: “c’è stato un chiarimento, al termine del quale la coppia si è belle ricomposta.”  Evviva dunque, in alto alzano i lor calici, adesso vanno avanti senza sosta. Avanti………, insomma, ci vuole un po’ coraggio ad affermarlo, ma sembrano convinti, beati loro. Comunque sta coppia è inossidabile, sarà magari anche sol di fatto, ma intanto regge tanto da pensar che sia di ferro. Tra un  fallimento, non ho detto un tradimento, è l’altro, la convivenza regge da più di sette anni, anzi da più di otto e tira avanti. Si parlano magari un po’ da dietro, si fanno anche i dispetti, si tirano dei moccoli, ma intanto vanno avanti e mica rompe. Cos’è questa ricetta che al tempo della crisi della coppia, invece, loro salva ? Sarà che sono attratti l’un con l’altro, sarà che l‘amministrar, si fa per dire, li prenda tutte due a stare sempre insieme, sarà che i risultati strepitosi conseguiti li accomuna, ma questo forse non sembra proprio vero, sarà che l’uno è il braccio e l’altro forse è un po’ la mente, sarà che non si sa e questa è la risposta forse quella vera, comunque sta coppia non molla e non demorde, convinta di celebrare insieme le nozze che le  chiamano di latta. Così questo matrimonio ormai straconsumato, nostro malgrado, si prolunga deciso a durar sino anche all’infinito. Beati dunque i due regnanti che passano, intanto, il tempo a consumar i soldi dei sudditi fedeli ed anche di quelli un po’ meno fedeli, e mentre nelle case regnanti ancor d’Europa si cedono gli scettri del comando, questi non pensano che ad altro se non a perpetuar se stessi per un tempo ancor assai quasi all' infinito.

giovedì 4 luglio 2013

AVANSPETTACOLO


La seduta della sera del giorno 26 non ha avuto di interesse soltanto “la Zanetta”, finalmente sono andati in discussione anche gli interpelli da tempo assai giacenti e che la cronaca narrata ha già qui anche un po’ esposto. Ne riprendiamo alcuni assai carini o meglio, per le risposte assai carine. Primo tra tutti Villa Aminta. La storia è nota, non ha nell’anno 2009  versato i soldi che doveva (mica pochi 240.000,00 euro), perché convenne di impiegarli a far 170 metri di una nuova passeggiata. A leggere quel primo contratto approvato e sottoscritto, quell’opera sarebbe stata proprio ora inaugurata. Poco importa, perché Canio propose e il suo Consiglio accolse di differire di un paio d’ anni la scadenza. Rimase fermo un punto, a giugno 2012  doveva essere redatto a norma e consegnato anche il progetto. Così non fu, non solo, ma Canio e non Bottini, risponde che, passato un altro anno, no il progetto ancor non c’è, ma questo al nostro caro Canio sembra poco importi e ottiene, lo dice Lui, la promessa che entro fine estate quel progetto ci sarà. Rimane il fatto che 225.000,00 euro di pubblici soldi stanno in mani altrui, danno interessi ad altri, i patti son violati, le clausole penali sono inapplicate e sino ad oggi nulla si è visto se non spostare in là nel tempo l’obbligo del fare. Il Sindaco è ben dunque di tutti, ma quando l’ interessato è sempre un po’  qualcuno, diventa di nessuno. Altra questione, battuta e ribattuta, i soldi buttati senza un senso per fare gli attracchi di soccorso alle due isole. Risponde qui Bottini che legge letterina pervenuta dalla Associazione del soccorso che a noi ci da ragione, ma Lui neo delegato, prima dice che la colpa è sempre di quelli, appunto, del soccorso, poi  si schernisce dietro una fila di tecnici pagati che scrivono e riscrivono che  è sempre  tutto a posto. Insomma è come se si compra un auto che poi non va mai in moto, ma siccome ti dicono che invece è tutto a posto, tu paghi e taci e vai via così belle contento. Ci sarebbe da togliergli, da subito, la delega ridata, ma i due son fatti uguali, la coppia litiga, ma poi si ricompone e non farà mai separazione. Morale: sprecare soldi è un bene che va difeso sempre davanti a ogni prova contraria ed evidenza. Ora vediamo se val la pena far segnalazione, per il danno, alla magistratura,  quella di conto. L’ultimo che qui lo ricordiamo, era un interpello su come funziona o meglio non funziona la polizia, quella  locale. Bottini, da  sempre delegato, non poteva mancare a dare una risposta e come prima ha detto che la colpa è del soccorso, qui dice che la colpa del crollo della sanzioni alle infrazioni della strada, è dei guidatori, di colpo, diventatati assai virtuosi. C’è quindi assai molto da ridere, quanto meno è divertente sentire le risposte del noto delegato, comunque l’interpello era più serio, troppo forse serio che meritava una risposta del responsabile in diretta, Canio, che invece, quando vuole, manda allo sbaraglio i suoi a far spettacolo e Lui sta dietro e ride.

mercoledì 3 luglio 2013

PAFUNDI: ATTO SECONDO


 
Riprendiamo allora l’esame del testo di Pafundi, è interessante perché ci fa capire che per poter far felice Canio e la sua corte è stato costretto a fare acrobazie e, più di una volta, è incorso in scivoloni che lo hanno portato a dire cose alquanto strane. A pagina dieci ci sorprende, al 7.2 della sua nota  afferma e dice che la volumetria in astratto realizzabile, secondo lo strumento già vigente, sui quei 1.930 mq. potrebbe pure prendere il volo e trasferirsi sulle porzioni libere da vincolo del 1924. Nostro Avvocato benedetto,  vogliamo o no  capire che se vige su quell’area, come anche Lei teme, il noto articol 26 della NTA del PPR, quell’area è a indice giusto messo a zero e da lì non prende il volo proprio niente. L’ultimo comma poi di pari pagina ci lascia stupefatti, per carità non lo citiamo, o c’è un errore grave in battitura e allora lo corregga o chi l’ha scritta è Canio di persona. Girata poi la pagina, al punto 7.3 , ritorna e insiste poi con la storia del sorvolo di quella cubatura che non c’è e, quindi, va alla conclusione sul primo punto in discussione.  A Lui non par essere viziato l’atto consiliare messo sotto accusa da quelli del Gruppo Insieme. C’è poi l’altra questione, quella per cui lo stralcio violerebbe il vincolo indiretto, quello che misero nel 2010 sull’intera area della “ Zanetta”. Qui la questione verte sul fatto, da noi ben contestato, che le prescrizioni dettate dal Decreto sono trascritte si dentro lo stralcio, ma senza toccare con la coerenza che è richiesta  indici e parametri, anzi operando giusto in senso opposto col risultato che salgono i piani, aumentano i volumi, si stringe fortemente  l’area parco e si allarga ampiamente quella col cemento. Pafundi si limita a copiare quello che dice e scrive la Papotti e questo basta e avanza, forse, a dubitarvi. Vi copieremo in calce di questo nostro post che cosa noi diciamo, giusto a proposito, nel corpo della proposta che cassa “ La Zanetta” e giudicate allora voi dove sta di casa la ragione. Tocca poi Pafundi il terzo punto in discussione, quello che contesta la legittimità della via privilegiata per la SIAV dello Zanetta. Come ricorderete noi siamo quelli che hanno scoperto e poi prodotto anche la prova che il finanziamento pubblico, concesso sempre alla SIAV dello Zanetta, non c’entra niente con lo stralcio perché è per un progetto conforme a norme e piano dell’anno 2000 e ancora solo sei, quindi non aveva bisogno che venisse gonfiato l’albergo con lo stralcio. Che dice allor Pafundi ? Lui copia, incolla e fa proprie  le motivazioni usate da Canio in sede di avvio di questo stralcio, così dimostrerebbe che esse c’erano ed eran congrue. Dimentica il Legale, qui si sorvola, che una valanga di contestazioni da noi venne lì mossa, con quell’accusa mai rimossa, di fare Canio gli interessi di uno soltanto e di violar, con questo abuso, la parità di condizioni di tutti quelli che tiene invece chiusi in un armadio. Questo per ricordar sempre a Pafundi che non è vero, come dice a pagina 16 di dieci e sette, che  noi non abbiam prospettato questi rilievi, ce n’è un archivio intero tenuto negli atti del Palazzo. Così verso la fine ci par che non ne infili più una che sia giusta. Allora, come scordato di quanto abbiamo detto e ripetuto, scrive che  i soldi pubblici concessi alla SIAV dello Zanetta, sono una giusta ragione per lo stralcio.  Poi il semifinale: il punto 13 dell' ormai lungo parere, qui ne infila una mai vista prima d’ora e dice che lo stralcio non viene fatto per assegnar nuovi volumi, ma per recepir il contenuto di robe precedenti e cita, proprio i 3.500  cubi, quelli dell’asta, quelli invece da tempo ormai assegnati. C’è da pensar che, sul finale,  una gran fretta abbia avuto il sopravvento e tirato degli scherzi, ma non poco. Poi, infatti, arriva il gran finale con la sentenza che noi condanna e “la Zanetta “, invece, libera e  l'assolve.

 
Ora, come preannunciato, incolliamo brani della proposta che abbiamo portato in Consiglio per dimostrare la assoluta incoerenza con la quale lo stralcio procede in tema di tutela del vincolo indiretto e assegnazione di indici e parametri edilizi . Anche un cieco può vederlo, eppure .......... Chi poi vuole approfondire e confrontare, non ha che da aprire il post del  26/4 dal titolo "Il Pasticciaccio",   dove troverà il decreto di tutela indiretta cui la variante dovrebbe conformarsi. Stiamo freschi, eppure Papotti prima e Pafundi poi non sembrano essere colti dal dubbio o dal rimorso.
 
Che pur dovrà trovare una qualche espressa giustificazione il conferimento di diritti edificatori per un edificio che potrà raggiungere il rapporto di scala 20/1  rispetto a ciascun  singolo edificio tutelato, a fronte della disposizione precettiva del Decreto che  impone,  invece, il rispetto della scala edilizia degli edifici tutelati?
 Che pur dovrà trovare una qualche espressa giustificazione il conferimento di diritti edificatori per un edificio con uno sviluppo verticale che potrà raggiungere l’altezza di mt. 25, pari al numero di otto piani fuori terra, laddove gli edifici tutelati raggiungono al  massimo i tre piani di altezza ?
Che pur dovrà trovare una qualche espressa giustificazione il conferimento di una superficie coperta  che  ipotizza una copertura edificabile sino al 45% della superficie territoriale del lotto intero e   cioè pari a totali mq. 5.557 e che per i restanti liberi ne pretende la permeabilità soltanto di  un residuo 30% del totale, laddove la norma di tutela richiede, sia la ricostruzione    dell’impianto dei giardini già presenti in area, sia la garanzia del mantenimento di        un’adeguata cornice verde attorno agli edifici vincolati, ma anche di creazione di ugual      cornice attorno ad eventuali nuovi costruzioni ?
Che pur dovrà trovare una qualche espressa giustificazione la possibilità che la variante          prefigura di realizzare, in un unico blocco edilizio di circa mc. 40.000, una quinta che chiude       ogni visuale prospettica dalla direzione delle ville tutelate verso il versante collinare,     sovrastandole con la previsione di una mole edilizia assolutamente ridondante  in relazione         ad ogni parametro si voglia considerare congruo con i precetti del Decreto di vincolo ?
 


martedì 2 luglio 2013

PAFUNDI: ATTO PRIMO


E’ un nome noto a quelli che sono gli addetti al lavoro dentro le mura del Palazzo e, naturalmente, a Canio e al suo Governo che sono diventati a Lui quasi abbonati. Legale dunque di fiducia di Palazzo non c’è dubbio; non c’è quasi parere, non c’è quasi una causa, subita o anche promossa, che non lo veda in prima linea nella difesa o nell’accusa. Quanto ai risultati è ancora forse presto perché molte sono le liti, ma poche ancor le loro conclusioni, quindi…… vedremo. L’ultima fatica è stato un documento, son 17 cartelle tutte in fila, porta male, sottoscritte e come già accennato,ci sono pervenute tre ore soltanto prima dell’Assemblea ultima scorsa. Era un parere chiesto sul documento presentato dal Gruppo Insieme, quello ormai assai noto che mirava a cassare “ La Zanetta”. Orbene il documento è interessante anche se  le  conclusioni un po’ scontate: cassa infatti noi e non invece “ La Zanetta”. Ora però che abbiamo avuto il tempo lo abbiamo letto tutto e meglio, ma pur con beneficio di inventario e col rispetto che dobbiamo, ci permettiamo di farne un po’ l’esame, ponendo alla fine una domanda. Così oggi iniziamo, anche se solo domani lo finiamo e pagina per pagina facciamo dunque questo esame. Orbene, inizia sto parere facendo la sintesi del documento di noi: “ Insieme” ; fin qui tutto va bene, poi già a pagina tre ci fa un po’ d' avvertimento, quasi che “adottato” che sia, come lo è, lo stralcio di variante diventi anche un poco più difficile cambiare orientamento, ma qui l’avvertimento sia girato al nostro Canio che ha preteso quel voto di adozione, mettendo  in mano alla “Zanetta”  mezza opzione. Poi a pagina 4, al punto 3, ci sembra faccia un mezzo errore, dicendo che il vincolo del 1924 riguarda il parco e il fabbricato. Ecco su questo ultimo punto, il fabbricato, a noi non pare, perché almeno espressamente così non dice quel Decreto. A pagina 5 ci sembra un’altra svista: occorre precisare che la dichiarazione di vincolo recente, quello del 2004, per la verità esclude non poco rispetto al parco del Grand Hotel, cioè non solo l’acquisto fatto dalla SIAV, ma anche molto ancora.  Sulla “marginalità” del vincolo del 1924 di cui ci parla tra pagina 5 e quella dopo, occorre intendersi sul suo significato, quindi poi vedremo. Sempre a pagina 6, lettera d, cogliamo un’altra svista,  ci dice infatti che sull’area acquistata dalla SIAV non insistono edifici, ma tutti sanno che sono proprio lì quelli che chiamano i portici del Grand Hotel Des Illes. Poi arriva al punto dove par dia ragione a noi e non a Canio:
 “………….. parrebbe logico ritenere che il complesso alberghiero del GHIB sia sottorposto ad un duplice vincolo di tutela al fine di conservare il compendio immobiliare quale complesso paesaggisticamente e culturalmente rilevante nel suo insieme”.
 Così recita il parere, rimettendo però la soluzione a quella Direzione Generale che sappiamo. Detta così sembra in parte da noi vinta, ma qui, invece, Pafundi  estrae una soluzione che da ragione a Canio e torto a noi. Almeno crede, ma si sbaglia, forse gli sfugge, forse non ha inteso, quanto sia la sostanza dello stralcio, forse pensa sia di 46.000 cubi o su di lì e allora fa due conti  e dice che anche se è così e che si stralciano quei 1.930 mq. di terreno che par siano intoccabili, ebbene ne restano di cubi da fare 38.684 e la variante non si inficia. Qui noi dissentiamo per logica aritmetica: lo ripetiamo la variante in aumento è di circa mc. 10.000, così che  il volume totale andrebbe a circa 46.000 cubi, ma se taglio via quei 1.930 mq., ne perdo di cubi pure 7.500, quindi i   ¾ del totale d'incremento  e allora marginale non lo è più. Domani procediamo.

lunedì 1 luglio 2013

FUORI DI TESTA


 
 
 
 Così ci sembra che sia andata, da un po’ di tempo, quasi tutta quanta maggioranza. A furia di premere il tasto che sappiamo, di mettergli il fiato sopra il collo, di stargli appresso e di non dargli tanto spazio, il loro tentativo di difesa è un colabrodo, la ragione si è appannata, la logica ormai si è persa, segni evidenti di un quadro clinico alterato. Passi che poi pure  incassino quei quattro voti di quelli di loro sempre presenti e per di più super fedeli, poco ci importa, son voti disperati e senza un senso che serviranno a noi per chiuderli poi tutti in un sacco. Rimane preoccupante lo stato di salute di Canio e la sua truppa, non dico la salute di governo, che a noi poco ci importa, dico dunque  la salute, quella vera, che inizia dalla testa. Capiamo che Canio ha un deficit di memoria, poi non ne ha molta di sapienza e ora sta, peraltro, assai stressato, ma anche il Professore che pur ha più sapienza e che par non sia stressato ci sembra, quanto meno, assai distratto e quanto al resto della squadra, salvo quei tre che stanno assenti, in mezzo a tutti gli altri vige un silenzio  che induce a pensar ogni male o forse il peggio. Questo è comunque il bollettino  di salute del capo del governo che è assai malfermo e di tutto l’intero suo governo che invece è proprio fermo. Durante l’esame svolto in aula la sera del 28 i sintomi sono apparsi assai gravi ed evidenti. Delegata ogni risposta a documenti stesi da tecnici fedeli, sembra però vi abbiano messo anche loro un poco mano, generando un risultato scardinato e dalla lettura emerge chiaro lo stato  confusionale in cui si trovano. I documenti stesi son dunque ora all’esame di clinici di fama al fine di diagnosticar, senza più errore, qual sia la patologia mentale vera che li ha presi. Altra via non sembra infatti ormai vi sia per diagnosticar sta strana malattia. Il Professore infatti, cui già ai tempi del caso di Palese la memoria stava scarsa, in aula tace e, ironia di questa sorte, motiva il suo silenzio proprio con le ragioni di perdita di logica e ragione. Quanto invece a Canio che sappiamo ben come vada matto a intervenir sui temi in discussione, dopo un inizio da tribuno, ha ceduto il microfono e poi subito ha taciuto. La malattia per la “ Zanetta “ è quindi diventata, per tutti loro, un’ossessione, e più gli aggiungi fogli e carta e più gli aggiungi motivi e osservazioni, più vanno in stato di grande confusione. Naturalmente aggiungo e chiudo, non ne hanno cognizione.