Ne parlavamo giusto ieri in questa “agenda”, ora vi informiamo che la Conferenza per “Zanetta” è andata avanti. Contro tutte quante le evidenze che avrebbero imposto un cambio nella rotta, non c’è verso, vanno avanti. Come muli, testardi e gran zucconi vanno avanti verso la metà che hanno, da sempre, nella testa. Assenza di rilievo in Conferenza, non c’era la Papotti, non c’era nessuno da questa delegato, non c’era neppure uno straccio di parere mandato per posta in elettronica. Dunque era ed è sempre ancor purtroppo sempre vero che Soprintendenza se ne frega ed alla vigilia di chiudere la cosa si distrae e segna assenza. E’ un fatto grave che non mancheremo di segnalare all’Organo Centrale; sarà che di questi tempi è meglio stare al mare dove da Genova ora Lei pure governa, ma poi non si lamenti questa Soprintendente balneare se si tira addosso le critiche severe. Lei, è vero, crede che la variante vada in VAS e non è vero, poi crede che la variante è già approvata e non è vero, insomma è in confusione ed ora l’estate con le ferie e con le spiagge un po’ affollate non aiuta. Verrà quindi l’autunno anche per lei, questa Signora che già ha i Telamoni come colpa e che, ora, a sua discolpa, vorrebbe decapitarne le gambe e gli attributi. Ma verrà l’autunno anche per Canio e la sua truppa, quella fedele e inconsapevole, che senza fiatare e dirgli manco un “ma…”, gli van sempre più dietro. Verrà dunque l’autunno quando, passata che sarà la festa per “ Zanetta”, partirà la controffensiva giudiziaria per spazzar via con la durezza e l’imperio della legge quello che la ragione invano cercò di far capire a Canio e a quella truppa. Brindino pure dunque, festeggino perché più tardi sarà dura quando, trovato quel giudice a Berlino, sfilerà dunque Zanetta, la Papotti, la Malosso, Canio, Palmieri, quelli del G1, la Bojeri........, poi la truppa tutta che farà la scena muta e si aprirà così la stagion per un processo a chi pensò di dar a questa ormai povera Perla, l’ultimo scacco.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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mercoledì 31 luglio 2013
lunedì 29 luglio 2013
AGENDA ESTIVA
Archiviato l’ultimo dei post, possiamo dedicarci
a qualche cosa anche più seria; l’azione di Governo ora rallenta, la velocità
era eccessiva, rischiava di finire fuori pista e il cuore dell’estate lo riporta
alla velocità di sempre, da crociera. Orbene dunque quale sorpresa mai ci
riserva sto Palazzo in questo tempo che va da qui alla fine della presente estate
? Forse dir sorprese è un po’ anche di troppo, comunque c’è l‘agenda da sempre conosciuta,
di cui interesserebbe, questo si, sapere se avanti va o se sta ferma. Punto uno
è sempre il porto, gli annunci, anche questi si, vanno avanti ormai da otto
anni e quel che è certo sono stati poi sempre smentiti. Da poco c’è stato l’ultimo
di annuncio che dava le cose quasi fatte, per l’appunto quasi fatte e quindi sarà
la pausa dell’estate a dirci se sarà poi o no la verità. Punto due c’è sempre “ La Zanetta” ;
giovedì 25 del mese che sta in corso c’è stata Conferenza. Non ne sappiamo,
ancora, quale è stato mai il suo esito, quel che invece è assai pur certo è che era
assai molto cruciale. Ormai siano al finale e se riuscirà Canio nel suo insensato
intento, a fine estate la porterà davanti all’Assemblea che se l’approverà, noi
si cambierà allora il piano di contrasto e si passerà a quello giudiziario.
Punto tre, per la verità non c’è, non c’è insomma qualcosa che sia in lista
prima e poi vengono gli altri, ci son cose e cosette che, con quel milioncino e
mezzo in euro dentro il bilancio, sarebbero da fare, ma siamo, come è noto, anche
in ritardo. L’estate è quel che frena, non fa le accelerate, quindi poco si muove
e meno si realizza. Punto quattro, fate attenzione perché d’estate si fanno le
cose un po’ da star nascoste. C’è dunque in giro la storia, ancora molto poco nota, di
questo assalto alla miniera. Sembra tornata l’epoca che fu da corsa all’oro e da
quale parte Canio stia, sino ad ora, non è chiaro. Punto cinque, lo starter
spara un colpo di pistola e la gara prende il via. Si saremo, ormai, verso la fine
di questa breve estate, ma sarà Canio il vincitore che con la bandiera a
scacchi tornerà ai bordi della pista e,
senza spendere un quattrino, riporterà la gara più amata e attesa della Perla.
Rimane un po’ sempre il mistero perché allora tanti quattrini furono buttati in
acqua se poi ora è così facile vedere gratis quei quattro bolidi rumoreggiar sempre
sull’acqua.
sabato 27 luglio 2013
IL DOTTORE E IL PROFESSORE
Sono i due componenti titolati di Canio e il
suo Governo; il secondo è come noto il
veterano, il primo invece, forse è meno noto, è un reclutato. L’uno, il
secondo, si occupa un po’ di niente, l’altro
invece un po’ forse di tutto. L’uno ha perso un po’ per strada le sue
deleghe iniziali, l’altro invece le mantiene e sembra anche le tenga molto e
molto strette. Nell’ultima Assemblea del 19 u.s. c’è stato un siparietto tra
quei due quando, alla presentazione del bilancio, il Veterano ha chiesto,
garbatamente, al Reclutato di evitare la lettura in integrale con le virgole, i punti e i
punti e virgola di tutta quanta la relazione si apprestava. Ad ascoltar quella
richiesta, gran gaudio e gioia serpeggiò dentro quell’aula dove già si
apprestavano i bivacchi per la notte ormai in arrivo. Non parve fosse vero che
fossimo esonerati dall’ascolto, memori di eventi anche recenti, ci parve il
Veterano essere l’interprete sincero di quanto l’Assemblea se l’aspettava. A
questo punto il Dottore, il reclutato, sembrò accogliere, con garbo, la richiesta quasi anche a Lui non
fosse parso vero quell’invito. Raccolse, pacatamente, le sue carte, tolse gli
occhiali dalla vista e fatto questo, però lasciò anche il suo seggio e si accomodò tra il pubblico un po’ offeso. La seduta così corse
veloce e quando fu la volta dei saluti ormai finali, ecco il Veterano stendere
un elogio al Reclutato. Dobbiamo dire un grazie a chi è riuscito a portare in aula, con fatiche immani e sovrumane,
anche il bilancio con mesi sei e giorni 19 di ritardo sulla norma, dobbiamo inoltre
dire un grazie, ancora più sincero, a chi è riuscito a toglier tanti soldi dal budget destinato a me
che sono un Veterano così che potrò lavorare anche un po' di meno e forse meglio, senza
parole poi per quello che sarà il taglio destinato ai fondi personali per le
tasche dei singoli assessori e ancora tante grazie per quel mucchio di soldi che
ha trovato, peccato che causa sto ritardo rimarranno chiusi tutti o quasi dentro
cassa. Rimproverò poi duramente quei tre o quattro Consiglieri che si permisero
di alzarsi dalle sedie non consentendo che all’aula fosse concessa, in
integrale, quella lezione breve di finanza firmata dal Dottore. Poco mancò che pianse il Veterano,
poco mancò che pianse anche quello Reclutato, così si ricompose in aula e nell’abbraccio
quello strappo che, per un nulla, parve mettere a rischio, nel cuore di un estate, la tenuta di Canio e
il suo governo bello.
giovedì 25 luglio 2013
NON DI SOLO EURO............
Così ci sembra poter intitolare il post per
oggi. I tagli in euro sono stati, in tutto, 233 mila sempre di euro. E’ il “
sacrificio” che l’eredità di quel governo che da Monti ha preso il nome, ha
imposto nelle spese correnti del nostro bel Palazzo, poi un altro colpettino,
uno scherzetto, l’han fatto i residenti che durante lo scorso censimento
rimasero nascosti, togliendo dalle tasche del governo un altro 50 mila in euro
che ridurrà, di brutto, le indennità a lui spettante. E’ dimagrito così un poco
quel lauto e sempre ricco piatto che ha imbandito e non di poco, la tavola di
Canio e del Governo e che è servita ad elargir denari in feste e robe varie
perché la tesi prevalente era che una “città” che vive di turismo non può non
cacciar denaro del pubblico elettore nell’effimero. Era un tesi questa senza
una grinza a prima vista, ma se girata un poco e fatta oggetto di una più sana
riflessione, sposava la vignetta di chi vuol vendere del ghiaccio agli
Eschimesi. Che poi la nostra tesi non sia del tutto peregrina, lo dice pure una
polemica garbata che, qualche volta e al tempo della trovata del concorso per
la Miss, era pur spuntata tra quanto Canio reclamava e quanto il Presidente del
Distretto Turistico diceva. Comunque
quel che ad oggi appare è che anche coi tagli imposti e fatti, non sembra che
l’effimero ne soffra e questo è un dato. Si farà persino e senza sborsare sta
volta manco un sol quattrino, quello che
da sempre è un po’ per Canio un suo pallino; la musica non sembra poi che
manchi, qualcuno ha rimboccato anche le maniche così che guarda un po’ si
scopre che non è soltanto un costo, ma una risorsa; il Festival allarga lo
spazio e il calendario e poi scopriamo che ci sarà anche il denaro per la
stagione invernale di teatro. Quanto alla misura di alcuni dei risparmi, qua
sotto, li scriviamo nel dettaglio con la
domanda in fondo che poniamo se non sia meglio chiudere anche i battenti a
colui che è al turismo delegato così da star, senz’altro, molto meglio.
Manifestazioni turistiche:
Anno 2012 €. 244.580,00, anno 2013 €.
195.065,00.
Manifestazioni sportive:
Anno 2012 €. 67.680,00, anno 2013 €.
33.300,00.
Attività culturali:
Anno 2012 €. 68.735,00, anno 2013 €.
25.300,00
martedì 23 luglio 2013
CRONACA VERA II PARTE
Un po’ anche in ritardo riprendiamo la cronaca
ed ecco arriva, finalmente, sto
bilancio. Lo abbiamo aspettato già mezzo di un anno, i soldi un po’ già li ha
incassati, un altro po’ li ha già anche spesi ed ora che siamo il 19 ormai di
luglio eccolo qui. Non sarà forse in ritardo per i termini di legge che,
oramai, sono fissati sino alla fine del mese di settembre, ma per il resto arriva,
questo è certo, a tempo ormai scaduto, insomma è fuori tempo. Questa è un po’
la critica di fondo che muove minoranza al documento; certo che poi vede i
tagli che son fatti a qualche spesa perché son quelli imposti; se ne rammarica
però la minoranza che quando era la sua voce a reclamarli per superar le
strette di quel patto, rimaneva inascoltata. Questo dimostra che se ora si può,
anche già prima si poteva e invece………. Ci sono due emendamenti a sto bilancio e
minoranza ci prova a presentarli, uno dei due è alquanto tecnico, l’altro
riguarda invece i soldi per quelli del governo. Canio si appella allora al suo regolamento e avendo facoltà non li
consente. Comunque non importa tanto basta e avanza per toccare quell’argomento
dei forti tagli imposti agli stipendi del Vice e degli altri delegati. Da quel
che Canio dice ormai per l’anno è fatta, il dato dell’Istat è sotto i 5.000
residenti, quindi si taglia. Ora però succede in aula un incidente, il Dottore
alle Finanze da più di un anno aspettava ormai questo momento. Infatti è pronto
a relazionar con dati, cifre, saldi e tutto l’armamento che gli han messo per iscritto
e che lui si accinge a far la sua lettura. Sarà un po’ il caldo, sarà forse l’orario,
sarà che era meglio far 5 minuti di intervallo, il fatto è che uno, due e forse
tre si prendono un qualche minuto di meritata libertà. Tanto è che basta per
suggerir al Capo Gruppo, Il Professore, di invitare quel Dottore a dar per
letta sta sua di relazione. Accoglie così bene questo invito che prende le
carte, chiude la cartella, lascia il suo seggio e va a sistemarsi in fondo all’aula
nel posto del pubblico ormai vuoto. Così si accelera il bilancio che, come
detto, è in forte e gran ritardo e passa al voto. L’altro è il gettone di presenza
alle sedute, quel 16 euro e rotti lorde per sedute che, invano minoranza chiede
si rinunci. No, loro l’approvano. C’è un debituccio vecchio tenuto fuori dal
bilancio, sono le solite spese per legali, è poca cosa, ma “Insieme” non lo
approva. Poi arrivano quei 20 mila Euro da metter per restauro degli edifici adibiti
a culto, ok si approvano; idem si approva la convenzione con le Suore per pasti caldi a domicilio di assistiti; un’altra convenzione
con il Maestro Spataconi per i concorsi musicali per giovani ed anche qui si
approva. Fine, rimane l’interpello sulla miniera in cima al monte del Camoscio,
ma qui ne abbiamo già anticipato la cronaca e poi mi sa che non mancheranno in seguito occasioni. Per ora
sono le 21, si chiude questa sessione estiva, ma manco poi neppure calda.
lunedì 22 luglio 2013
CRONACA VERA I PARTE
Ore 18, manca Vecchi che sta in Asia, manca
Coppola che sta forse in negozio, manca Cabrini e manca Bertolino che arriva
dopo. Questa è la fotografia del gruppo degli eletti che, appunto alle 18, sta intorno
al tavolo fatto come un U. Il primo oggetto della lista è la conclusione di
quel lungo processo che è stata la variante di piano detta PAI. Silenzio di
Canio che non parla, ma subito concede la parola a chi si oppone e allora
questi spiega perché un’altra volta è un chiaro e netto no. Non solo glielo spiega
a Canio ed alla Sua truppa, ma gli legge, attentamente, le cartelle dove sta
scritto che si chiude un processo con due vizi capitali. La responsabilità dell’atto
è quindi solo del Governo, lo ricordi e se lo segni. Dall’altra parte solo e
sempre un gran silenzio, onestamente non si sa se è solo strafottente, se
invece è imbarazzato, se invece è un'altra cosa, comunque rimane un po’ un
mistero. L’altro argomento è più leggero, lo legge, come fa sempre, la delegata
anche ai tributi, riguarda una questione di rifiuti urbani e quelli ad essi
assimilati. L’argomento, con qualche distinguo di Diverio, va via subito veloce
e lo si approva. Arriva un altro punto in discussione, è sempre intorno alla
questione dei rifiuti, disciplina la TARES, la nuova, si fa per dir, tassa sulla
mondezza. Piccolo giallo in aula, Pier Valle
chiede di trattar gli emendamenti che ha trasmesso, ma Canio cade dalle nubi. Arriva
dunque il chiarimento; l’e-mail partita non era stata aperta per assenza. Comunque
un po’ vengono discussi e poi si rimanda ad altra, semmai ve ne sarà, occasione.
Si chiude quindi anche sta volta l’argomento; gli uni approvano e gli altri
votano astensione. Ci chiedono un voto poi sul piano finanziario
che riguarda un’altra volta e sempre la mondezza. Numeri e cifre che solo Dio
lo sa da dove vengono poi fuori, sarebbe infatti un atto anche di fede dare lor
l’approvazione e infatti sui quei due
milioni e rotti all’anno del conto tutto intero, noi ci si astiene. Finita la
mondezza arriva l’IMU o meglio le sue aliquote che son sempre le stesse dell’anno
già passato. Rimane solo questo fatto che Pier Valle ricorda ancora al gran Consiglio un po’ distratto; che
solo 5 sono le unità di pregio e 90 invece son solo le ville e che sino a
quando questo dato non si cambia non c’è l’ equità fiscale e solo un po’ troppa
anche di elusione. C’è la presentazione da parte questa del Dottore, di un
piano, che è poi un obbligo di legge, dove cacciarci dentro alienazioni
immobiliari in previsione e valorizzazioni
del patrimonio in proprietà. Qui c’è una discussione perché nel piano
non c’è traccia della stazione imbarcadero capoluogo. Canio allora ci racconta
ed è la prima volta che lo dice dopo che da due anni lo chiediamo, che ci sarebbe contenzioso tra il Palazzo e la
Navigazione Laghi intorno alla proprietà di questo bene. Un punto è certo, diciamo
noi, oltre 200 mila euro son stati però versati
alla Regione per ottenere il bene e sono ormai passati oltre dieci anni senza risultato.
Adesso ci raccontano anche questa e intanto ? Intanto tutto muore. Passiamo ad
altro, arriva ora il piano triennale delle opere previste. Come abbiamo già
postato altrove sta tra una burla e una sciocchezza. Opere previste, poi diventano
impreviste, opere strategiche non sono mai comparse, opere portate a compimento,
quasi mai. Questa è un po’ la storia di questi piani, fatti e rifatti, nella
più piena confusione di idee, di programmi e di progetti. Glielo dice chiaro l’opposizione
tutta che questo è il segno di un governare che non va neppure avanti, di un
obiettivo che non c’è, di una visione che ormai è persa. L’unica certezza gli dice poi Pier Valle
e che il governo che, nostro malgrado, ancor c’è, di
questi piani se gli va bene ne farà si e no ancora un paio e poi fa basta.
sabato 20 luglio 2013
QUELLA AMBIGUITA' SOTTILE.
Mentre la cronaca completa ve la postiamo un
altro giorno, ci limitiamo oggi a raccontare e commentare quello che è stato chiesto,
detto, risposto e raccontato intorno alla notizia della ricerca mineraria sulle
pendici del Monte chiamato del Camoscio. L’interpello è stato qui postato nel
testo in integrale il giorno 15 di luglio ancora in corso, mentre in coda di Consiglio ieri di sera, intorno
alle 21, era dunque finito quest’unico interpello. Lo illustra il nostro omonimo
Pier Valle, fa il paragone con quel che succede su quei versanti del monte di
Baveno dove quel che si scava è sabbia e non più pietra, che reca pregiudizio
anche alla Perla e al suo turismo. Insiste poi Pier Valle su di un punto con l’affermar
che se c’era un soggetto competente, quel soggetto ne sa sin ad ora men che niente.
Allora chiede a Canio perché mai, perché mai questo Consiglio, Amministratore delegato
delle terre gravate dai diritti d’uso civico è stato sin ad ora tenuto all’oscuro
della cosa. Insiste poi, vuole sapere con quale mandato, con quale direttiva
sia stato spedito un rappresentante dell’Ente in Conferenza se l’unico soggetto
abilitato e titolato a dir la sua, questo Consiglio, ne sa meno che niente.
Canio lo ascolta in gran insolito silenzio e quando al termine Pier Valle legge,
in integrale, la parte finale messa, nera su bianco, dentro l’ interpello, Lui
inizia, da lontano, a dar la sua risposta. Ecco che Canio allora svela l’anima
sua bella e ambientalista e ci descrive quei luoghi lontani e incontaminati dalla
costa come luoghi dell’anima e la mente. Ce ne fa quindi un racconto immaginifico
e devoto che ad ascoltarlo ci par persino sia sincero. C’è un punto del
racconto che, letto poi subito dopo, ci induce forse a fare più attenzione.
Ecco che infatti Canio immagina quel monte essere al centro di un possibile
anello di un percorso che risalito prima
al Mottarone, poi scenda verso valle e passando sotto il versante del Camoscio, si ricongiunga poi verso l’Alpinia.
Finita qui quindi la poesia, Canio ci accenna di quel che, invece, sta dentro l’oggetto
per il quale facemmo l’interpello, ma anche qui va via sfumato, si certo è vero
c’è stata la domanda, si certo è vero c’è stata la prima Conferenza, si certo è
tutto vero ci sono pure gli Usi Civici sui luoghi, ma c’è quella discarica di
massi abbandonati di ciò che fu la vecchia cava da tempo ormai lasciata, si
tratterebbe allora, forse, di dargli una bonifica, di fare pulizia, per ora non
si sa poi, sempre forse, si vedrà. Lui dunque non lo dice, ma se mettiamo insieme
la prima parte del racconto con la seconda, ne viene o ne può venire fuori un’altra
cosa ancora, cioè che si può far fare la seconda per ottenere forse anche la
prima, cioè vuol dire che va bene la “ bonifica “ dei luoghi in cambio di quel
percorso nei sogni disegnato. Ecco che qui rispunta il Canio, sottilmente
ambiguo e reticente su quale sia il suo vero retro pensiero. L’esempio però lo
abbiamo tutti i giorni davanti ai nostri occhi, parlare di bonifica fa ridere,
quella è la distruzione programmata, tollerata, favorita, ammessa, legalizzata
di un intero versante di ciò che è stato un monte e non lo è più. Quindi
attenzione, caro Canio, questo è stato l’avviso trasmesso in replica in diretta
da Pier Valle al suo concittadino, attento e vai con piedi dentro il piombo, non
hai il potere di decidere, sol qui nel Consiglio si deve formar la decisione,
libera e sovrana, senza che le lobbies che sappiamo esser potenti e forti vengano a rompere anche qui dentro.
venerdì 19 luglio 2013
CRONACA DI UN CONSIGLIO ANNUNCIATO
Questa sera, ore 18, si va in aula, sedici
argomenti sono iscritti, quindici son tutti di Canio e, caso strano, solo uno
questa volta è di minoranza: un interpello. C’è dunque e finalmente, sto
bilancio che arriva nel cuore dell’estate che anche lei è non poco strana.
Aspettiamoci dunque la lettura, senza
sosta, di un rosario di cifre e di numeri sgranati che l’officiante, Dottore
alle finanze, si appresterà ad offrirci per nostra grande gioia e gran diletto.
Così passerà gran tempo, inutile e prezioso, ad accompagnar nel sonno
prediletto i resti della truppa schierati dentro l’aula a sollevar le mani all’ordine
del Capo. Quanto al resto, gran parte è un corollario del bilancio, vedrà impegnati,
in ordine di scena, la delegata alle tasse ed ai tributi, anch’ella in fondo soltanto
un’ ottima lettrice di tante ordinate e messe in fila cartelline, poi arriverà Bottini
e qui dir che sia un lettore ci sembra sminuire un po’ la sua importanza. Infatti
è un oratore che illustrerà quel piano del prossimo triennio in opere e
programmi che scritto, poi riscritto ed ora anche trascritto, in quattro righe
ci dice tutto sulla confusione che regna in casa del nostro governo cittadino e poco o nulla quanto al resto che è sempre
molto incerto. Noi aspettiamo Canio in fondo alla serata, se mai quel furbo
anche ci arriva. Lo aspettiamo in risposta all’interpello che, tirato fuori dal
capello, lo snidi un po’ da quella sua manifesta reticenza che par giri attorno
a questa storia di chi vuol aprir l’altra miniera con vista lago sul golfo
della Perla. Se la sua risposta sarà no, ok va bene allora il no portalo al
voto in assemblea; se sarà ni, qui gatta allor ci cova. Attento dunque Canio,
giovane recluta inesperta, perché di fronte
ti trovi un veterano decorato che vien dal fronte caldo combattuto contro quelle
lobbies che sono, ora e sempre, già in azione.
mercoledì 17 luglio 2013
CONFUSIONE PROGRAMMATICA
Se prima la scusa erano i soldi che non c’erano
e che se c’erano il patto però non consentiva magari poi di spendere, adesso
che non è che sta scusa più non c’è ma, insomma, è un poco attenuata e come
abbiamo visto nel post che precede
questo qui, qualche soldo, alla fine, salta fuori, di scuse se ne devono
cercare delle altre e allora…….. Canio e il suo governo, riunitosi nel chiuso di
riunione come fosse anche d’urgenza, cambia quasi tutto un’altra volta. Insomma
quell’importante documento di programma,
con una valenza di tre anni, che dice tutto, o meglio dovrebbe dire tutto su ciò
che il governo cittadino intende fare o anche qui è meglio dire, intenderebbe
pure fare, è stato un’altra volta girato e rigirato come si fa con un calzino.
Noi non sappiano se è il frutto di un accordo condiviso, se invece è un
compromesso, se invece è stato un mal di pancia per qualcuno o più di uno, il
fatto è che quel documento uscito, peraltro per norma anche di legge, in data
07/11/2012, ora ce lo troviamo un altro e assai diverso alla vigilia dell’assemblea
chiamata venerdì che è 19 ormai di luglio ad approvarlo. Non è la prima volta
che ciò succede, quel che è certo, possiamo dire sarà quella penultima, ma
questo fare e poi disfare e poi rifare per non fare, sembra sia diventata un’arte
per campare. Insomma Canio e il suo Vice Delegato universale e anche alla
materia, occorre dirlo che quanto a stendere programmi che: uno, sian fatti un
po’ decenti; due, tengano per il tempo
della durata di un mattino; terzo, siano alla fine credibili e realizzati, sono
campioni. Anche quest’ anno dunque, come già gli altri
trascorsi, non si smentiscono manco per un sogno ed ecco che: cancellano, aggiungono,
sottraggono, dividono, sbagliano anche i conti, dimenticano, stracciano e
riscrivono ed alla fine, in quattro righe condensano un po’ tutto, per non dir
niente, tanto il Consiglio gli da i voti e anche se meritano un tre o un
quattro non fa la differenza, prendono, sempre, un sette se non anche otto.
Comunque ristrutturare la Palazzina Liberty sognatevelo, è cancellato perché
occorre ripensarci; comunque e forse è già la terza volta, niente box sotto
P.za Capucci perchè anche qui occorre ripensarci; comunque si ora, un'altra volta la rimettono,
è l’ultima parte di V.le Duchessa, ma in tre lotti, cioè si fa in tre anni, per
la verità era una cosa cui doveva pensarci e metterci i soldi “la Zanetta”, piccola svista; comunque confermano la pista che va verso l’ Aminta,
ma anche dicono di dividerla in tre anni, ma poi sbagliando sono soltanto due, ma poi c’è
un altro sbaglio, manca il pezzo che deve fare l‘altro del duo Zanetta: lapsus Freudiano,
la diagnosi per Canio è senza scampo.
martedì 16 luglio 2013
BILANCIO FUORI STAGIONE
Arriva dunque con quasi sette mesi di ritardo
il preventivo, l’anno ha già passato la sua boa di mezza via e Canio e il suo
Dottore alle finanze verranno in aula venerdì del mese già di luglio 19, ore
21, e in mezzo a 15 argomenti ci mettono il bilancio e i suoi allegati. Daranno
la colpa al solito governo e assolveranno il loro di governo. Comunque a parte
la data, il giorno e l’ora che non
torna, tornano e come i numeri a bilancio. Merito proprio dei soliti governi e
non proprio del nostro di governo. Tremonti gli aveva già, a suo tempo, imposto la prima sforbiciata delle spese per
l’effimero, poi è venuto invece il solo Monti che gli ha imposto un altro
taglio della corrente spesa e se ne vanno via altri 233 mila di euro. Quindi
tra il prima e il dopo se non son 500 mila, poco ci manca. Così complice poi l’imposta
di soggiorno che fa quest’ anno 525 mila in euro, altri 33 mila euro frutto di ulteriori
tagli imposti, recuperi e rimborsi e robe varie, chiudono, perdon, aprono
l’anno già con un avanzo che somma la cifretta di 1.239 e rotti mila d’euro.
Questa è in fondo la lezione che per anni invano cercammo sforzarci spiegare a Canio e al suo Dottore,
ma senza risultato; ora un po’ ci arrivano costretti e obtorto collo, ma certo
non convinti. Tanto infatti poco son
convinti che, nonostante l’ISTAT e la Gazzetta dello Stato dica che sono sotto
i 5 mila i residenti, questi puntano ancora la fortuna e iscrivono nel bilancio le somme per le loro tasche come fossero ancor più di 5 mila. Dove poi
vanno quei soldi risparmiati, vanno un
po’ qua e un po’ là, si investono insomma, non certo in cose che impegnano a
far scelte coraggiose, servono a chiuder buchi, a cambiar luci a tacconare
insomma, meglio di niente insomma, almeno lo si spera, ma che volete più in la
questo governo certo non va. C’è poi una questione ultima ed un po’ tecnica;
arrivati al bilancio in tal ritardo di stagione, si ci saranno forse un po’ di
soldi nuovi per investir qua e la, ma a causa solita del patto, quest’anno in
realtà un po’ di quei soldi salteranno.
Andranno in differita l’anno che verrà, ma intanto il primo anno andranno persi
almeno una metà. Insomma bisogna far le
cose bene e in fretta altrimenti ………e quanto alla fretta abbiamo visto e a farle
bene……. lo vedremo.
lunedì 15 luglio 2013
CANIO MAGLIA NERA ?
Mentre Lega Ambiente non gradisce il motor
show che Canio programma per tre anni
sopra l’acqua, mentre che ne sarà della “Zanetta” non si sa e mentre di quell’altra,
“l’Alberghiera” , meno ancora se ne sa, ecco arrivare un’ altra novità: la
miniera. Insomma sembra proprio il governo della Perla esser lanciato sul fronte
ambientalista, ma aspettiamo, prima chiediamo e poi lo giudichiamo. Ecco allora
che postiamo l’interpello del Gruppo insieme, messo a calendario venerdì prossimo sera.
GRUPPO CONSILIARE “INSIEME”
OGG: art. 44 del regolamento sul funzionamento del Consiglio. Monte Camoscio. Autorizzazione di attività di
ricerca mineraria.
Risulta che
è stata prodotta istanza alla Regione Piemonte per l’apertura sulle pendici del monte
Camoscio, in territorio compreso tra i Comuni di Stresa e di Baveno, di una
attività di ricerca mineraria finalizzata all’ estrazione di circa 100.000 mc.
di materiali per la verifica della possibilità di utilizzo, a fini industriali,
dei detriti granitici ivi giacenti;
Che risulta,
inoltre, dalle informazioni assunte che, per quanto riguarda la porzione d’area
interessata dalla istanza di ricerca mineraria ed ubicata in territorio del
Comune di Stresa, essa risulterebbe appartenente alle terre di proprietà del
Comune medesimo, gravate da diritti di uso civico e, in quanto tali,
inalienabili;
Che non
altrettanto ben definita risulta agli interpellanti l’inquadramento urbanistico
entro cui si colloca l’area richiesta per lo svolgimento dell’attività di
ricerca mineraria, così come non risulta conosciuta l’area di rischio entro la
quale sempre la istanza si inquadra;
Che in
particolare l’inquadramento urbanistico dovrebbe essere compreso entro il
perimetro dell’area indicata quale area di tutela del Mottarone appartenendo il
Monte Camoscio al più ampio rilievo denominato Mottarone, sia essa ambito
boscato, art. 4.8 NTA, sia essa area agricola, art. 3.10 NTA, comunque
riconducibile alla disciplina pianificatoria locale che, nel particolare caso dell’area del
Mottarone, la sottopone ad una normativa fortemente limitativa delle attività
antropiche ivi attuabili;Che inoltre, ove l’attività richiesta abbia ad essere compresa tra quelle aventi caratteristiche produttive industriali, essa sarebbe esclusa in via generale dalle possibilità insediative locali, essendo queste ultime limitate a quelle produttive riconducibili a quelle artigianali;
Che parrebbe essere stata attivata la
procedura finalizzata alla verifica della autorizzabilità dell’attività
richiesta ed in tal senso convocata e svolta una prima conferenza di Servizi cui questo Comune
avrebbe partecipato;
Che alla luce
delle scarse informazioni in possesso occorre che il Sindaco o Assessore munito
di delega relazioni al Consiglio fornendo ad esso tutti gli elementi di
conoscenza sopra richiesti in possesso dell’Amministrazione e aggiorni
l’Assemblea sullo stato della procedura autorizzativa in atto;
Che inoltre
illustri il Sindaco o l’Assessore munito
di delega al patrimonio quali direttive siano state impartite ai soggetti
partecipanti in rappresentanza dell’Ente in seno alla Conferenza dei Servizi
circa la disponibilità o meno dell’Ente medesimo ad attivare una procedura di
mutamento temporaneo d’uso delle terre gravate dai diritti di uso civico,
prerogativa quest’ultima spettante al Consiglio Comunale in virtù di sua
esclusiva competenza;
Che quindi
voglia chiarire il Sindaco o l’Assessore munito di delega i motivi per i quali
il Consiglio stesso è stato, sino ad oggi, escluso dalla conoscenza della
richiesta pendente e non ha avuto modo di manifestare il suo orientamento in
ordine alla questione in argomento;
Che voglia il
Sindaco chiarire ed illustrare, a prescindere da tutte le questioni di merito
che attengono il livello locale di pianificazione e di governo del territorio,
quale sia l’orientamento generale che l’esecutivo ritiene assumere in ordine
alla domanda di apertura di sito minerario, se in particolare ritenga tale
iniziativa coerente con una politica di tutela del territorio compatibile o
meno con la sue forte vocazione ad economia turistica e quale giudizio abbia ad
esprimere, più in generale, in merito
all’espansione delle attività di cave e di miniere a forte impatto visivo in
atto da più anni nei Comuni vicini senza
che risultino particolari azioni di rinaturalizzazione dei siti o compensazione
territoriali, attività lesive comunque, a giudizio dell’interpellanza, dei caratteri e della qualità di un territorio
minato così nella sua caratterizzazione paesaggistica e nei valori attrattivi
che la preminente economica turistica dovrebbe avere la capacità di conservare
ed accrescere.
Si ringrazia
sabato 13 luglio 2013
DOCCIA FREDDA
E’ giallo sui numeri dei residenti nella
Perla. Sono, al 31/12/2011, 5.159 dice l’Ufficio Demografico dell’Ente; sono 4.816
invece a ugual data quelli pubblicati nella Gazzetta dello Stato; sono 4.791 invece
quelli che l’ISTAT dichiara dopo le risultanze del censimento ultimo scorso. Insomma
è scontro aperto ed è un mistero che, prima o poi, comunque sia, sarà chiarito.
Ma intanto la cosa crea il panico a Canio e più che a Lui al Suo Governo. La
soglia dei residenti 5000 è infatti quella che fa scattare in su in un caso e in
giù in un altro caso, l’indennità della funzione. Se infatti scatta in su, il
Vice Delegato si prende la metà di
quella data a Canio, se scatta verso il
basso si prende solo il 20% e quanto agli altri componenti di governo, più o
meno il trattamento è poi lo stesso: 45% se va in su, 15% se va in giù. Meno forte
il divario è invece per il solo Canio, perché dovrebbe valere 500 o 600 euro in
meno o in più ogni mese. Sin qui dunque sto fatto che ha avuto però un corollario perché, da luglio in poi al Vice
Delegato e agli altri componenti di governo, l’Ufficio ha azzerato ogni
compenso. Stesso trattamento per Canio, ma solo per i prossimi due mesi. Sin
qui infatti i nostri governanti erano andati avanti prendendo le indennità previste
sopra i 5000 residenti, poi si scopre il caso, si chiedono ragguagli e chiarimenti e il
risultato è l’azzeramento per il resto dell’anno o per due mesi. Quando il giallo
dei numeri diversi poi sarà tutto chiarito con un altro bel conguaglio, in più o ancora
in meno, questo poi lo si vedrà. La doccia è fredda dunque per la Giunta, ma col
clima di oggi gli fa bene e adesso vediamo se son tutti felici e soddisfatti di
stare al governo soltanto per un po' solo di gloria.
venerdì 12 luglio 2013
CONSIGLIO ESTIVO
CITTA' DI STRESA
Stresa, 12 Luglio 2013
Oggetto: Convocazione ordinaria del Consiglio Comunale.
IL SINDACO
DISPONE
di convocare il CONSIGLIO COMUNALE
In sessione ordinaria – seduta di I° convocazione per il giorno
Venerdì 19 Luglio 2013, ore 18.00
presso Palazzo dei Congressi, Sala Consiglio Comunale
Per deliberare il seguente
ORDINE DEL GIORNO
1. Art. 31 ter comma 12 della L.R. n. 56/1977 – Approvazione progetto definitivo relativo alla Variante Strutturale del P.R.G.C. della Città di Stresa di adeguamento al PAI.
2. Esame ed approvazione modifiche ed integrazioni Regolamento Comunale per la gestione dei rifiuti.
3. Esame ed approvazione Regolamento Comunale T.A.R.E.S. – Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi.
4. T.A.R.E.S. Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi. Approvazione piano finanziario, anno 2013.
5. T.A.R.E.S. Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi. Approvazione tariffe, anno 2013.
6. Esame ed approvazione aliquote I.M.U. imposta municipale propria e valori aree edificabili, anno 2013.
7. Art. 58 legge 133/2008 – Esame ed approvazione piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari.
8. Piano Triennale OO.PP. 2013-2015 ed Elenco Annuale 2013. Approvazione definitiva.
9. Esame ed approvazione Relazione Previsionale e Programmatica triennio 2013-2015, Bilancio di Previsione esercizio finanziario 2013 e Bilancio Pluriennale 2013-2015.
10. D.M. 19.04.2000 n. 119 – Determinazione misura del gettone di partecipazione alle sedute consiliari, anno 2013.
11. Riconoscimento debito fuori bilancio.
12. L.R. 15/89 – Determinazione quota oneri di urbanizzazione per interventi relativi ad edifici di culto.
13. Approvazione convenzione con la Congregazione Suore San Giovanni Battista riferita al servizio di preparazione e confezionamento pasti caldi da consegnare a domicilio ad anziani – periodo 17.08.2013/16.08.2015.
14. Esame ed approvazione convenzione con l’ Associazione Amici dei Concorsi Musicali di Stresa.
15. Interpellanza Gruppo Insieme. Monte Camoscio, autorizzazione di attività di ricerca mineraria (prot. n. 9188 del 10.07.2013).
IL SINDACO
(avv. Canio Di Milia)
giovedì 11 luglio 2013
MEZZA ESTATE
mercoledì 10 luglio 2013
FESTEGGIAMENTI
Allora questa è la notizia: si festeggia.
Tornano sul lago per tre giorni ogni
qual volta e per tre anni i bolidi plananti, non sono proprio come quelli delle
due prime edizioni, ma comunque il rumore, anche sta volta, mica manca. La
differenza seria e vera è però subito un’altra, che questa volta non costan forse
quasi niente, così sembra. La differenza non è poi poca cosa perché sti ricchi emiri del Dubaj le prime due
loro uscite rumorose sulle calme, tranquille e dolci acque del lago subalpino, le fecero pagar
care e salate. Denaro pubblico si intende, elargito da questo Comune che a
sentir i suoi disinformati governanti non ha mai soldi e denaro versato da una
Regione che, da lì a poco, dichiarava il fallimento tecnico dei conti. Ora qui
sembra che la cosa sia migliore, cambia anche la data per non rischiar il flop
dell’ultima edizione, viene però confermata la scelta di far un gran rumore che sembra cosa cara
a Canio e alla sua truppa e che sia un mezzo di richiamo turistico importante
per intercettar quel targhet fatto di masse impazienti ed elettrizzate che già
fanno la coda per assister lo spettacolo che, come sempre, si annuncia strabiliante.
Non mancheranno quindi e già si preannunciano polemiche per il ritorno dei
bolidi plananti che tuttavia tolto il rumore che fanno coi motori, forse non
lascerebbero poi molto al pubblico spettacolo, ma di ironia su sto spettacol
rumoroso se ne potrebbe fare anche poi molta e di certo, da qui ad allora,
ancora leggeremo e sentiremo, rimane però il fatto che
ora costa niente e allora la domanda è perché mai è costato allora ? Forse la missione
nel Dubaj, guidata allora dal Vice Delegato, non ebbe ugual fortuna di quanto
oggi Canio ha negoziato e ne va lieto e felice, non sappiamo. Comunque è
certo che li vedremo o meglio li sentiremo quei bolidi plananti a chiuder le
feste dell’agosto ed aprire quelle d’autunno, quasi che Canio si appresti a
festeggiar coi botti per due anni anticipati la data gloriosa dell’addio e a
programmar la festa di un ritorno a mezzo di un qualche delfino al suo posto designato.
lunedì 8 luglio 2013
ASSALTO AL MONTE
Dal lago ai monti non c’è pace, così potremmo
dir dalle notizie, appena appena ora filtrate, secondo cui c’è un altro assalto
in vista. Il monte interessato è quello che porta il nome di Camoscio, ma qui
non saranno orde di turisti a prenderlo all’assalto, né speculazioni edilizie un po’
fuori di moda, ma invece l’aggressione sarà portata, in grande stile, con ruspe ed esplosivi. Oggetto di conquista
un materiale inerte e lì depositato da quando la terra è stata modellata,
inerte si, ma che spinge alla conquista per il valore che poi acquista sul
mercato della sua trasformazione industriale. Insomma come se non bastasse l’orribile
spettacolo di ciò che furono una volta le cave di Baveno e che, ora, son quasi
tutte sfruttate per sto materiale inerte di miniera, anche la Perla si appresta
ad aprire la sua bella miniera con tanto di vista sul golfo già
candidato tra i beni dell’Unesco. Per chi sino ad ieri ancor pensava che il
turismo fosse una miniera, da oggi se lo scordi perché la storia va forse
anche diversa, comunque poi vedremo. Intanto, per quanto ne sappiano l’area
sarebbe appunto quella che sta in cima al monte del Camoscio dove decenni
or sono aprirono, ma poi presto la chiusero, una cava di granito rosa di Baveno;
passano quindi un po’ d’anni, cambia il mercato e come a Baveno anche da noi
sembra far gola il giacimento di sabbia rosa per far i piatti e le piastrelle. Andrà
il progetto in porto ? Cosa ne pensa il
governo cittadino ? Belle domande dunque, ma se sta roba rimane sotto la coltre del silenzio, non è difficile
immaginare che tutto vada in porto e senza troppo sforzo. Le lobbies che si
muovono son quelle assai potenti e ben fornite di mezzi e conoscenze, al confronto
“ La Zanetta” è una roba da operetta, questa invece è gente tosta, sta nel “sottogoverno”
dove ha amici e conoscenti. Dunque questa, per ora, è la notizia, però mi sa che apriremo un
altro fronte caldo e vedremo anche sta volta Canio con chi lui alla fine sempre sta.
domenica 7 luglio 2013
LA STORIA INFINITA
Mezze notizie raccolte un po’ di qua e un
altro po’ anche di la, dicono che sarebbe in dirittura quasi d' arrivo quel
consenso che, da molto tempo manca, e che consente di usare 900 mila, tutti in
euro, che servono, ma non bastano, per iniziare un’altra volta e poi, forse,
finire l’opera infinita. Quel che di certo invece è ormai sicuro è che se anche
sta volta la cosa non va in porto, addio si chiude e buona notte. Se invece,
finalmente, sta volta la cosa va poi in porto non è per questo che ci sia da
festeggiare e dire che adesso sono tutti quanti bravi. Comunque vada, la storia
è una sconfitta, nel secondo caso con l’opera pur fatta, nel primo ci sta solo
un bel danno e pure anche una beffa. La storia comunque ormai è assai lunga, inizia nel
secolo passato e, ad oggi, non sappiamo se finisce nel secolo che è ormai in
corso. Tra il tempo già passato e quello ancor presente c’è però una presenza
che è sempre una costante. Dobbiamo
dirlo, ha un nome ed è un tal Bottini G.. E’ Lui infatti che è presente il giorno 22 del
mese di settembre dell’anno 99 del secolo trascorso, quando, alle 17 e 30
primi, il Governo del tempo si riunisce e tra ben sei gruppi professionali che
presentarono il curriculum per progettare il porto eterno, con motivazioni
davvero sorprendenti, indicano quello che sarà poi il padre di ogni male. Dirà
infatti il Governo che di tutti i sei, son ben due i gruppi che hanno levatura
nel progettare opere di porti, ma è meglio lasciar perdere perché stanno
lontani, diverso è invece sceglierli vicino perché “ hanno maggiore speditezza”
( perché ridete?) e tra questi c’è ne son due che danno pari garanzie di saper
fare, dei due però si sceglie uno giusto quasi a caso, è infatti creditore del Comune,
quindi è giusto ( sic ) che sia privilegiato. Così ebbero inizio le disgrazie che
colpiranno per lunghi anni il Palazzo e la sua gente amministrata da
strapazzo. Per verità giusto passò che fu un solo mese e sempre quel Governo si
riunì nel primo pomeriggio del giorno 22 del mese dopo, Bottini G. sempre presente,
revocò quell’atto scriteriato del 22 del mese prima. Motivo fu che Canio, allor
sui banchi opposti e battagliero, insieme ad altri impugnò davanti al Difensor Civico
quell’atto, così che il Governo, un poco intimorito, stracciò quell’atto assai
dannato. Quella saggezza non durò mica per molto, perché il 19 del mese
ormai di aprile del primo anno nuovo del secolo cambiato, in ora assai molto
anche insolita, alle 23 e 50 primi,
tutti presenti, quindi anche il solito Bottini G., ecco che il Governo
ritorna ancora sui suoi passi e, raccontando una gran balla, ossia che l’onere
di spesa stava pur sempre sotto i circa,
in euro, 60.000 ( ne intascheranno al fin quasi 300.000 quei professionisti assai “ spediti” ed anche cari ),
prende quei geni che furono l’Ing. Ferri e i suoi compari e ridiede a lor l’incarico
già tolto. Così iniziò davvero la disgrazia che dura dunque nel tempo ben anni 14. Nacquero da allora ad oggi nella Perla, circa, 560 suoi nuovi cittadini, quasi il
doppio sono finiti sotto terra e sono cambiati anche più governi. Canio brandendo
l’ascia di guerra contro lo scandalo del porto partecipò alla guerra elettorale,
subito imbarcò però tra i suoi quel tal
Bottini G., prese poi il Palazzo e come primo atto nominò e promosse il G. Bottini
suo Vice delegato, cui molto doveva per la raccolta del voto elettorale. Così
messosi al sicuro, il nostro buon Bottini G., dopo da allora non ci fu più nessuna
storia. Scordatosi Canio le promesse fatte al popolo elettore, presto si scusò
con quei due o tre geni progettisti. Ignorò cosa diceva una perizia dell’Ateo
di Genova, liberò sempre quei geni dal vincol che li
univa a sto Palazzo col contratto e ne permise la liquidazione loro delle integrali
prestazioni e spese. Così quasi 300.000
mila euro furon mandati in fumo per un niente. Da lì iniziò un’altra storia ancora che vide
la curva della spesa per quel porto, sempre più un fantasma, andar su e
giù ed ora si attesta al picco della storia in euro, verso circa: 6.000.000,00, erano 3.615.000,00 ai tempi del primo dei progetti, quasi la metà furono spesi per fare quasi niente. Errori
ancora tanti, progetti e riprogetti, tutti ben pagati, gare e contenziosi e sempre
un tal Bottini G. attento a presidiare e vigilare che mai fosse messa in
discussione la buona fede e competenza di alcuno o di nessuno. L’ultimo atto è
ancora in corso, occorre convincere con una relazione tecnica, il Dirigente Regionale che deve mettere la
firma sotto i 900 mila euro un po’ in sospeso, che questo continuo splafonare il tetto di ogni
spesa non è che è causa del non saper fare anche il progetto, ma di eventi imprevisti
e imprevedibili che interessano i fondali misteriosi di sto lago. Anche in
questo caso quel tal Bottini G. è fiducioso; un tecnico sempre lo si trova;
poi noi, tanto, lo paghiamo.
venerdì 5 luglio 2013
COPPIA REGNANTE
giovedì 4 luglio 2013
AVANSPETTACOLO
La seduta della sera del giorno 26 non ha
avuto di interesse soltanto “la Zanetta”, finalmente sono andati in discussione
anche gli interpelli da tempo assai giacenti e che la cronaca narrata ha già qui
anche un po’ esposto. Ne riprendiamo alcuni assai carini o meglio, per le risposte assai
carine. Primo tra tutti Villa Aminta. La storia è nota, non ha nell’anno
2009 versato i soldi che doveva (mica
pochi 240.000,00 euro), perché convenne di impiegarli a far 170 metri di una
nuova passeggiata. A leggere quel primo contratto approvato e sottoscritto, quell’opera
sarebbe stata proprio ora inaugurata. Poco importa, perché Canio propose e il
suo Consiglio accolse di differire di un paio d’ anni la scadenza. Rimase fermo
un punto, a giugno 2012 doveva essere
redatto a norma e consegnato anche il progetto. Così non fu, non solo, ma Canio
e non Bottini, risponde che, passato un altro anno, no il progetto ancor non c’è,
ma questo al nostro caro Canio sembra poco importi e ottiene, lo dice Lui, la
promessa che entro fine estate quel progetto ci sarà. Rimane il fatto che
225.000,00 euro di pubblici soldi stanno in mani altrui, danno interessi ad altri, i
patti son violati, le clausole penali sono inapplicate e sino ad oggi nulla si
è visto se non spostare in là nel tempo l’obbligo del fare. Il Sindaco è ben dunque di tutti, ma quando l’ interessato è sempre un po’ qualcuno, diventa di nessuno. Altra questione,
battuta e ribattuta, i soldi buttati senza un senso per fare gli attracchi di
soccorso alle due isole. Risponde qui Bottini che legge letterina pervenuta dalla
Associazione del soccorso che a noi ci da ragione, ma Lui neo delegato, prima
dice che la colpa è sempre di quelli, appunto, del soccorso, poi si schernisce dietro una fila di tecnici
pagati che scrivono e riscrivono che è
sempre tutto a posto. Insomma è come se
si compra un auto che poi non va mai in moto, ma siccome ti dicono che invece è
tutto a posto, tu paghi e taci e vai via così belle contento. Ci sarebbe da
togliergli, da subito, la delega ridata, ma i due son fatti uguali, la coppia litiga,
ma poi si ricompone e non farà mai separazione. Morale: sprecare soldi è un
bene che va difeso sempre davanti a ogni prova contraria ed evidenza. Ora vediamo
se val la pena far segnalazione, per il danno, alla magistratura, quella di conto. L’ultimo che qui lo
ricordiamo, era un interpello su come funziona o meglio non funziona la polizia,
quella locale. Bottini, da sempre delegato, non poteva mancare a dare
una risposta e come prima ha detto che la colpa è del soccorso, qui dice che la
colpa del crollo della sanzioni alle infrazioni della strada, è dei guidatori,
di colpo, diventatati assai virtuosi. C’è quindi assai molto da ridere, quanto
meno è divertente sentire le risposte del noto delegato, comunque l’interpello
era più serio, troppo forse serio che meritava una risposta del responsabile in
diretta, Canio, che invece, quando vuole, manda allo sbaraglio i suoi a far spettacolo
e Lui sta dietro e ride.
mercoledì 3 luglio 2013
PAFUNDI: ATTO SECONDO
Riprendiamo allora l’esame del testo di
Pafundi, è interessante perché ci fa capire che per poter far felice Canio e la
sua corte è stato costretto a fare acrobazie e, più di una volta, è incorso in
scivoloni che lo hanno portato a dire cose alquanto strane. A pagina dieci ci
sorprende, al 7.2 della sua nota afferma
e dice che la volumetria in astratto realizzabile, secondo lo strumento già
vigente, sui quei 1.930 mq. potrebbe pure prendere il volo e trasferirsi sulle
porzioni libere da vincolo del 1924. Nostro Avvocato benedetto, vogliamo o no
capire che se vige su quell’area, come anche Lei teme, il noto articol
26 della NTA del PPR, quell’area è a indice giusto messo a zero e da lì non
prende il volo proprio niente. L’ultimo comma poi di pari pagina ci lascia
stupefatti, per carità non lo citiamo, o c’è un errore grave in battitura e allora lo corregga o chi l’ha
scritta è Canio di persona. Girata poi la pagina, al punto 7.3 , ritorna e insiste poi con la storia del sorvolo di quella cubatura che non c’è e, quindi, va alla
conclusione sul primo punto in discussione. A Lui non par essere
viziato l’atto consiliare messo sotto accusa da quelli del Gruppo Insieme. C’è
poi l’altra questione, quella per cui lo stralcio violerebbe il vincolo
indiretto, quello che misero nel 2010 sull’intera area della “ Zanetta”. Qui la
questione verte sul fatto, da noi ben contestato, che le prescrizioni dettate
dal Decreto sono trascritte si dentro lo stralcio, ma senza toccare con la coerenza
che è richiesta indici e parametri, anzi
operando giusto in senso opposto col risultato che salgono i piani, aumentano i
volumi, si stringe fortemente l’area
parco e si allarga ampiamente quella col cemento. Pafundi si limita a
copiare quello che dice e scrive la Papotti e questo basta e avanza, forse, a
dubitarvi. Vi copieremo in calce di questo nostro post che cosa noi diciamo,
giusto a proposito, nel corpo della
proposta che cassa “ La Zanetta” e giudicate allora voi dove sta di casa la
ragione. Tocca poi Pafundi il terzo punto in discussione, quello che contesta
la legittimità della via privilegiata per la SIAV dello Zanetta. Come
ricorderete noi siamo quelli che hanno scoperto e poi prodotto anche la prova
che il finanziamento pubblico, concesso sempre alla SIAV dello Zanetta, non
c’entra niente con lo stralcio perché è per un progetto conforme a norme e
piano dell’anno 2000 e ancora solo sei, quindi non aveva bisogno che venisse gonfiato
l’albergo con lo stralcio. Che dice allor Pafundi ? Lui copia, incolla e fa
proprie le motivazioni usate da Canio in
sede di avvio di questo stralcio, così dimostrerebbe che esse c’erano ed eran congrue.
Dimentica il Legale, qui si sorvola, che una valanga di contestazioni da noi
venne lì mossa, con quell’accusa mai rimossa, di fare Canio gli interessi di
uno soltanto e di violar, con questo abuso, la parità di condizioni di tutti
quelli che tiene invece chiusi in un armadio. Questo per ricordar sempre a
Pafundi che non è vero, come dice a pagina 16 di dieci e sette, che noi non abbiam prospettato questi rilievi, ce
n’è un archivio intero tenuto negli atti del Palazzo. Così verso la fine ci par
che non ne infili più una che sia giusta. Allora, come scordato di quanto
abbiamo detto e ripetuto, scrive che i soldi
pubblici concessi alla SIAV dello Zanetta, sono una giusta ragione per lo
stralcio. Poi il semifinale: il punto 13
dell' ormai lungo parere, qui ne infila una mai vista prima d’ora e dice che lo
stralcio non viene fatto per assegnar nuovi volumi, ma per recepir il contenuto
di robe precedenti e cita, proprio i 3.500 cubi, quelli dell’asta, quelli invece da tempo ormai assegnati. C’è da pensar
che, sul finale, una gran fretta abbia avuto il sopravvento e tirato degli scherzi, ma non poco. Poi, infatti,
arriva il gran finale con la sentenza che noi
condanna e “la Zanetta “, invece, libera e l'assolve.
Ora, come preannunciato, incolliamo brani della proposta che abbiamo portato in Consiglio per dimostrare la assoluta incoerenza con la quale lo stralcio procede in tema di tutela del vincolo indiretto e assegnazione di indici e parametri edilizi . Anche un cieco può vederlo, eppure .......... Chi poi vuole approfondire e confrontare, non ha che da aprire il post del 26/4 dal titolo "Il Pasticciaccio", dove troverà il decreto di tutela indiretta cui la variante dovrebbe conformarsi. Stiamo freschi, eppure Papotti prima e Pafundi poi non sembrano essere colti dal dubbio o dal rimorso.
Che pur dovrà trovare
una qualche espressa giustificazione il conferimento di diritti edificatori per un edificio che
potrà raggiungere il rapporto di scala 20/1
rispetto a ciascun singolo
edificio tutelato, a fronte della disposizione precettiva del Decreto che impone, invece,
il rispetto della scala edilizia degli edifici tutelati?
Che pur dovrà trovare una qualche espressa
giustificazione il conferimento di diritti edificatori
per un edificio con uno sviluppo verticale che potrà raggiungere l’altezza di
mt. 25, pari al numero di otto piani fuori
terra, laddove gli edifici tutelati raggiungono al massimo i tre piani di altezza ?
Che pur dovrà trovare una qualche espressa
giustificazione il conferimento di una superficie coperta che ipotizza una copertura edificabile sino al 45% della
superficie territoriale del lotto intero e cioè
pari a totali mq. 5.557 e che per i restanti liberi ne pretende la permeabilità
soltanto di un residuo 30% del
totale, laddove la norma di tutela richiede, sia la ricostruzione dell’impianto dei giardini già presenti in
area, sia la garanzia del mantenimento di un’adeguata
cornice verde attorno agli edifici vincolati, ma anche di creazione di ugual cornice attorno ad eventuali nuovi
costruzioni ?
Che pur dovrà trovare una qualche espressa
giustificazione la possibilità che la variante prefigura
di realizzare, in un unico blocco edilizio di circa mc. 40.000, una quinta che
chiude ogni visuale prospettica
dalla direzione delle ville tutelate verso il versante collinare, sovrastandole con la previsione di una mole
edilizia assolutamente ridondante in
relazione ad ogni parametro si
voglia considerare congruo con i precetti del Decreto di vincolo ?
martedì 2 luglio 2013
PAFUNDI: ATTO PRIMO
E’ un nome noto a quelli che sono gli addetti
al lavoro dentro le mura del Palazzo e, naturalmente, a Canio e al suo Governo che
sono diventati a Lui quasi abbonati. Legale dunque di fiducia di Palazzo non c’è dubbio; non c’è quasi parere, non c’è quasi una causa, subita o anche promossa, che
non lo veda in prima linea nella difesa o nell’accusa. Quanto ai risultati è
ancora forse presto perché molte sono le liti, ma poche ancor le loro conclusioni,
quindi…… vedremo. L’ultima fatica è stato un documento, son 17 cartelle tutte
in fila, porta male, sottoscritte e come già accennato,ci sono
pervenute tre ore soltanto prima dell’Assemblea ultima scorsa. Era un parere
chiesto sul documento presentato dal Gruppo Insieme, quello ormai assai noto che
mirava a cassare “ La Zanetta”. Orbene il documento è interessante anche se le conclusioni un po’ scontate: cassa infatti noi
e non invece “ La Zanetta”. Ora però che abbiamo avuto il tempo lo abbiamo
letto tutto e meglio, ma pur con beneficio di inventario e col rispetto che
dobbiamo, ci permettiamo di farne un po’ l’esame, ponendo alla fine una domanda.
Così oggi iniziamo, anche se solo domani lo finiamo e pagina per pagina facciamo
dunque questo esame. Orbene, inizia sto parere facendo la sintesi del
documento di noi: “ Insieme” ; fin qui tutto va bene, poi già a pagina tre ci
fa un po’ d' avvertimento, quasi che “adottato” che sia, come lo è, lo stralcio
di variante diventi anche un poco più difficile cambiare orientamento, ma qui l’avvertimento
sia girato al nostro Canio che ha preteso quel voto di adozione, mettendo in mano alla “Zanetta” mezza opzione.
Poi a pagina 4, al punto 3, ci sembra faccia un mezzo errore, dicendo che il
vincolo del 1924 riguarda il parco e il fabbricato. Ecco su questo ultimo punto, il fabbricato, a noi non pare, perché almeno espressamente così non dice
quel Decreto. A pagina 5 ci sembra un’altra svista: occorre precisare che la
dichiarazione di vincolo recente, quello del 2004, per la verità esclude non poco rispetto al parco del Grand Hotel, cioè non solo l’acquisto fatto dalla SIAV, ma anche
molto ancora. Sulla “marginalità” del
vincolo del 1924 di cui ci parla tra pagina 5 e quella dopo, occorre intendersi sul suo significato,
quindi poi vedremo. Sempre a pagina 6, lettera d, cogliamo un’altra svista, ci dice infatti che sull’area acquistata dalla
SIAV non insistono edifici, ma tutti sanno che sono proprio lì quelli che chiamano
i portici del Grand Hotel Des Illes. Poi arriva al punto dove par dia ragione a noi
e non a Canio:
“………….. parrebbe logico ritenere che
il complesso alberghiero del GHIB sia sottorposto ad un duplice vincolo di
tutela al fine di conservare il compendio immobiliare quale complesso
paesaggisticamente e culturalmente rilevante nel suo insieme”.
Così
recita il parere, rimettendo però la soluzione a quella Direzione Generale che
sappiamo. Detta così sembra in parte da noi vinta, ma qui, invece, Pafundi estrae una soluzione che da ragione a Canio e
torto a noi. Almeno crede, ma si sbaglia, forse gli sfugge, forse non ha inteso,
quanto sia la sostanza dello stralcio, forse pensa sia di 46.000 cubi o su
di lì e allora fa due conti e dice che
anche se è così e che si stralciano quei 1.930 mq. di terreno che par siano intoccabili,
ebbene ne restano di cubi da fare 38.684 e la variante non si inficia. Qui noi
dissentiamo per logica aritmetica: lo ripetiamo la variante in aumento è di
circa mc. 10.000, così che il volume totale
andrebbe a circa 46.000 cubi, ma se taglio via quei 1.930 mq., ne perdo di cubi pure
7.500, quindi i ¾ del totale d'incremento e allora marginale non lo
è più. Domani procediamo.
lunedì 1 luglio 2013
FUORI DI TESTA
Così ci sembra che sia andata, da un po’ di
tempo, quasi tutta quanta maggioranza. A furia di premere il tasto che
sappiamo, di mettergli il fiato sopra il collo, di stargli appresso e di non
dargli tanto spazio, il loro tentativo di difesa è un colabrodo, la ragione si
è appannata, la logica ormai si è persa, segni evidenti di un quadro clinico
alterato. Passi che poi pure incassino
quei quattro voti di quelli di loro sempre presenti e per di più super fedeli, poco ci
importa, son voti disperati e senza un senso che serviranno a noi per chiuderli
poi tutti in un sacco. Rimane preoccupante lo stato di salute di Canio e la
sua truppa, non dico la salute di governo, che a noi poco ci importa, dico
dunque la salute, quella vera, che
inizia dalla testa. Capiamo che Canio ha un deficit di memoria, poi non ne ha
molta di sapienza e ora sta, peraltro, assai stressato, ma anche il Professore che
pur ha più sapienza e che par non sia stressato ci sembra, quanto meno, assai
distratto e quanto al resto della squadra, salvo quei tre che stanno assenti,
in mezzo a tutti gli altri vige un silenzio
che induce a pensar ogni male o forse il peggio. Questo è comunque il
bollettino di salute del capo del
governo che è assai malfermo e di tutto l’intero suo governo che invece è
proprio fermo. Durante l’esame svolto in aula la sera del 28 i sintomi sono
apparsi assai gravi ed evidenti. Delegata ogni risposta a documenti stesi da
tecnici fedeli, sembra però vi abbiano messo anche loro un poco mano, generando
un risultato scardinato e dalla lettura emerge chiaro lo stato confusionale in cui si trovano. I documenti
stesi son dunque ora all’esame di clinici di fama al fine di diagnosticar, senza più errore, qual sia la patologia mentale vera che li ha presi. Altra via non
sembra infatti ormai vi sia per diagnosticar sta strana malattia. Il Professore
infatti, cui già ai tempi del caso di Palese la memoria stava scarsa, in aula tace e, ironia di questa sorte, motiva il suo silenzio proprio
con le ragioni di perdita di logica e ragione. Quanto invece a Canio che
sappiamo ben come vada matto a intervenir sui temi in discussione, dopo un
inizio da tribuno, ha ceduto il microfono e poi subito ha taciuto. La malattia
per la “ Zanetta “ è quindi diventata, per tutti loro, un’ossessione, e più gli
aggiungi fogli e carta e più gli aggiungi motivi e osservazioni, più vanno in
stato di grande confusione. Naturalmente aggiungo e chiudo, non ne hanno
cognizione.
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