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martedì 2 luglio 2013

PAFUNDI: ATTO PRIMO


E’ un nome noto a quelli che sono gli addetti al lavoro dentro le mura del Palazzo e, naturalmente, a Canio e al suo Governo che sono diventati a Lui quasi abbonati. Legale dunque di fiducia di Palazzo non c’è dubbio; non c’è quasi parere, non c’è quasi una causa, subita o anche promossa, che non lo veda in prima linea nella difesa o nell’accusa. Quanto ai risultati è ancora forse presto perché molte sono le liti, ma poche ancor le loro conclusioni, quindi…… vedremo. L’ultima fatica è stato un documento, son 17 cartelle tutte in fila, porta male, sottoscritte e come già accennato,ci sono pervenute tre ore soltanto prima dell’Assemblea ultima scorsa. Era un parere chiesto sul documento presentato dal Gruppo Insieme, quello ormai assai noto che mirava a cassare “ La Zanetta”. Orbene il documento è interessante anche se  le  conclusioni un po’ scontate: cassa infatti noi e non invece “ La Zanetta”. Ora però che abbiamo avuto il tempo lo abbiamo letto tutto e meglio, ma pur con beneficio di inventario e col rispetto che dobbiamo, ci permettiamo di farne un po’ l’esame, ponendo alla fine una domanda. Così oggi iniziamo, anche se solo domani lo finiamo e pagina per pagina facciamo dunque questo esame. Orbene, inizia sto parere facendo la sintesi del documento di noi: “ Insieme” ; fin qui tutto va bene, poi già a pagina tre ci fa un po’ d' avvertimento, quasi che “adottato” che sia, come lo è, lo stralcio di variante diventi anche un poco più difficile cambiare orientamento, ma qui l’avvertimento sia girato al nostro Canio che ha preteso quel voto di adozione, mettendo  in mano alla “Zanetta”  mezza opzione. Poi a pagina 4, al punto 3, ci sembra faccia un mezzo errore, dicendo che il vincolo del 1924 riguarda il parco e il fabbricato. Ecco su questo ultimo punto, il fabbricato, a noi non pare, perché almeno espressamente così non dice quel Decreto. A pagina 5 ci sembra un’altra svista: occorre precisare che la dichiarazione di vincolo recente, quello del 2004, per la verità esclude non poco rispetto al parco del Grand Hotel, cioè non solo l’acquisto fatto dalla SIAV, ma anche molto ancora.  Sulla “marginalità” del vincolo del 1924 di cui ci parla tra pagina 5 e quella dopo, occorre intendersi sul suo significato, quindi poi vedremo. Sempre a pagina 6, lettera d, cogliamo un’altra svista,  ci dice infatti che sull’area acquistata dalla SIAV non insistono edifici, ma tutti sanno che sono proprio lì quelli che chiamano i portici del Grand Hotel Des Illes. Poi arriva al punto dove par dia ragione a noi e non a Canio:
 “………….. parrebbe logico ritenere che il complesso alberghiero del GHIB sia sottorposto ad un duplice vincolo di tutela al fine di conservare il compendio immobiliare quale complesso paesaggisticamente e culturalmente rilevante nel suo insieme”.
 Così recita il parere, rimettendo però la soluzione a quella Direzione Generale che sappiamo. Detta così sembra in parte da noi vinta, ma qui, invece, Pafundi  estrae una soluzione che da ragione a Canio e torto a noi. Almeno crede, ma si sbaglia, forse gli sfugge, forse non ha inteso, quanto sia la sostanza dello stralcio, forse pensa sia di 46.000 cubi o su di lì e allora fa due conti  e dice che anche se è così e che si stralciano quei 1.930 mq. di terreno che par siano intoccabili, ebbene ne restano di cubi da fare 38.684 e la variante non si inficia. Qui noi dissentiamo per logica aritmetica: lo ripetiamo la variante in aumento è di circa mc. 10.000, così che  il volume totale andrebbe a circa 46.000 cubi, ma se taglio via quei 1.930 mq., ne perdo di cubi pure 7.500, quindi i   ¾ del totale d'incremento  e allora marginale non lo è più. Domani procediamo.

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