Giorno più, giorno meno, il 19 del mese che
sta in corso si va in aula. Temi di quel giorno dovrebbero essere il bilancio
che, ancora un po’che stava atteso , era già belle finito l’anno in previsione,
poi ci sarà il regolamento sulla TARES; prima era la TARSU, poi ha fatto
capolino anche la TIA ed ecco adesso un’altra T di tassa per indicar, più o
men, la stessa cosa. Comunque per ora la
sua misura non si tocca e per quest’anno è confermata. Non sono infatti neanche
tanto pochi gli euro che vanno al Co Ser Vco
per gestire la mondezza, son due milioncini e rotti e per ora basta e
forse, anche, un poco avanza. C’è poi
una roba che se sto governo fosse serio sarebbe anche un po’ fondamentale,
si tratta infatti della programmazione triennale delle opere pubbliche da fare.
Sin qui gli scorsi anni abbiamo visto tutto e niente. Un documento che se
fosse fatto a norma sarebbe corposo e impegnativo, diventa di tre o quattro
paginette dove si scrive, o meglio scarabocchia invece, di tutto e un po’ di niente, segno evidente
dell’incertezza per non dir la confusione che regna ormai, come da sempre, al
piano intermedio e a quello alto del Palazzo; in uno ci sta il Capo, nell’altro
il Vice del suo Capo. Ne cito una soltanto: P.za Capucci, l’abbiamo già vista l’altro
anno, l’anno ancora prima ed anche questo anno, ma all’ultimo minuto, per
fortuna, è cancellata. Motivazione: “accantonare, in attesa di reperire risorse e
valutare la sua priorità’ Sono dei fulmini: tre anni per decidere e ancora hanno
da pensare e ripensare. Arriva poi l’ultima volta in aula, almeno loro così
credono, la variante detta PAI, sarebbe infatti l’ultimo passaggio in aula e
poi finisce il lungo travagliato percorso accidentato. Sono zucconi, cocciuti e
impenitenti, quindi anche sta volta li puniamo. Da ultimo, salvo imprevisti, abbiamo ieri infilato
un interpello, uno soltanto, riguarda la miniera da aprire sul Camoscio, cosa
ne pensa Canio e perché tiene all’oscuro il suo Consiglio.
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