Mentre la cronaca completa ve la postiamo un
altro giorno, ci limitiamo oggi a raccontare e commentare quello che è stato chiesto,
detto, risposto e raccontato intorno alla notizia della ricerca mineraria sulle
pendici del Monte chiamato del Camoscio. L’interpello è stato qui postato nel
testo in integrale il giorno 15 di luglio ancora in corso, mentre in coda di Consiglio ieri di sera, intorno
alle 21, era dunque finito quest’unico interpello. Lo illustra il nostro omonimo
Pier Valle, fa il paragone con quel che succede su quei versanti del monte di
Baveno dove quel che si scava è sabbia e non più pietra, che reca pregiudizio
anche alla Perla e al suo turismo. Insiste poi Pier Valle su di un punto con l’affermar
che se c’era un soggetto competente, quel soggetto ne sa sin ad ora men che niente.
Allora chiede a Canio perché mai, perché mai questo Consiglio, Amministratore delegato
delle terre gravate dai diritti d’uso civico è stato sin ad ora tenuto all’oscuro
della cosa. Insiste poi, vuole sapere con quale mandato, con quale direttiva
sia stato spedito un rappresentante dell’Ente in Conferenza se l’unico soggetto
abilitato e titolato a dir la sua, questo Consiglio, ne sa meno che niente.
Canio lo ascolta in gran insolito silenzio e quando al termine Pier Valle legge,
in integrale, la parte finale messa, nera su bianco, dentro l’ interpello, Lui
inizia, da lontano, a dar la sua risposta. Ecco che Canio allora svela l’anima
sua bella e ambientalista e ci descrive quei luoghi lontani e incontaminati dalla
costa come luoghi dell’anima e la mente. Ce ne fa quindi un racconto immaginifico
e devoto che ad ascoltarlo ci par persino sia sincero. C’è un punto del
racconto che, letto poi subito dopo, ci induce forse a fare più attenzione.
Ecco che infatti Canio immagina quel monte essere al centro di un possibile
anello di un percorso che risalito prima
al Mottarone, poi scenda verso valle e passando sotto il versante del Camoscio, si ricongiunga poi verso l’Alpinia.
Finita qui quindi la poesia, Canio ci accenna di quel che, invece, sta dentro l’oggetto
per il quale facemmo l’interpello, ma anche qui va via sfumato, si certo è vero
c’è stata la domanda, si certo è vero c’è stata la prima Conferenza, si certo è
tutto vero ci sono pure gli Usi Civici sui luoghi, ma c’è quella discarica di
massi abbandonati di ciò che fu la vecchia cava da tempo ormai lasciata, si
tratterebbe allora, forse, di dargli una bonifica, di fare pulizia, per ora non
si sa poi, sempre forse, si vedrà. Lui dunque non lo dice, ma se mettiamo insieme
la prima parte del racconto con la seconda, ne viene o ne può venire fuori un’altra
cosa ancora, cioè che si può far fare la seconda per ottenere forse anche la
prima, cioè vuol dire che va bene la “ bonifica “ dei luoghi in cambio di quel
percorso nei sogni disegnato. Ecco che qui rispunta il Canio, sottilmente
ambiguo e reticente su quale sia il suo vero retro pensiero. L’esempio però lo
abbiamo tutti i giorni davanti ai nostri occhi, parlare di bonifica fa ridere,
quella è la distruzione programmata, tollerata, favorita, ammessa, legalizzata
di un intero versante di ciò che è stato un monte e non lo è più. Quindi
attenzione, caro Canio, questo è stato l’avviso trasmesso in replica in diretta
da Pier Valle al suo concittadino, attento e vai con piedi dentro il piombo, non
hai il potere di decidere, sol qui nel Consiglio si deve formar la decisione,
libera e sovrana, senza che le lobbies che sappiamo esser potenti e forti vengano a rompere anche qui dentro.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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