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domenica 7 luglio 2013

LA STORIA INFINITA


Mezze notizie raccolte un po’ di qua e un altro po’ anche di la, dicono che sarebbe in dirittura quasi d' arrivo quel consenso che, da molto tempo manca, e che consente di usare 900 mila, tutti in euro, che servono, ma non bastano, per iniziare un’altra volta e poi, forse, finire l’opera infinita. Quel che di certo invece è ormai sicuro è che se anche sta volta la cosa non va in porto, addio si chiude e buona notte. Se invece, finalmente, sta volta la cosa va poi in porto non è per questo che ci sia da festeggiare e dire che adesso sono tutti quanti bravi. Comunque vada, la storia è una sconfitta, nel secondo caso con l’opera pur fatta, nel primo ci sta solo un bel danno e pure anche una beffa. La storia comunque ormai è assai lunga, inizia nel secolo passato e, ad oggi, non sappiamo se finisce nel secolo che è ormai in corso. Tra il tempo già passato e quello ancor presente c’è però una presenza che è  sempre una costante. Dobbiamo dirlo, ha un nome ed è un tal Bottini G..  E’ Lui infatti che è presente il giorno 22 del mese di settembre dell’anno 99 del secolo trascorso, quando, alle 17 e 30 primi, il Governo del tempo si riunisce e tra ben sei gruppi professionali che presentarono il curriculum per progettare il porto eterno, con motivazioni davvero sorprendenti, indicano quello che sarà poi il padre di ogni male. Dirà infatti il Governo che di tutti  i sei, son ben due i gruppi che hanno levatura nel progettare opere di porti, ma è meglio lasciar perdere perché stanno lontani, diverso è invece sceglierli vicino perché “ hanno maggiore speditezza” ( perché ridete?) e tra questi c’è ne son due che danno pari garanzie di saper fare, dei due però si sceglie uno giusto quasi a caso, è infatti creditore del Comune, quindi è giusto ( sic ) che sia privilegiato. Così ebbero inizio le disgrazie che colpiranno per lunghi anni il Palazzo e la sua gente amministrata da strapazzo. Per verità giusto passò che fu un solo mese e sempre quel Governo si riunì nel primo pomeriggio del giorno 22 del mese dopo, Bottini G. sempre presente, revocò quell’atto scriteriato del 22 del mese prima. Motivo fu che Canio, allor sui banchi opposti e battagliero, insieme ad  altri impugnò davanti al Difensor Civico quell’atto, così che il Governo, un poco intimorito, stracciò quell’atto assai dannato. Quella saggezza non durò mica per molto, perché il 19 del mese ormai di aprile del primo anno nuovo del secolo cambiato, in ora assai molto anche insolita, alle 23 e 50 primi,  tutti presenti, quindi anche il solito Bottini G., ecco che il Governo ritorna ancora sui suoi passi e, raccontando una gran balla, ossia che l’onere di spesa stava pur sempre sotto i circa, in euro, 60.000 ( ne intascheranno al fin quasi 300.000 quei  professionisti  assai “ spediti” ed anche cari ), prende quei geni che furono l’Ing. Ferri e i suoi compari e ridiede a lor l’incarico già tolto. Così iniziò davvero la disgrazia che dura dunque nel tempo ben anni 14. Nacquero da allora ad oggi nella Perla, circa, 560 suoi nuovi cittadini, quasi il doppio sono finiti sotto terra e sono cambiati anche più governi. Canio brandendo l’ascia di guerra contro lo scandalo del porto partecipò alla guerra elettorale, subito imbarcò però tra i suoi quel tal Bottini G., prese poi il Palazzo e come primo atto nominò e promosse il G. Bottini suo Vice delegato, cui molto doveva per la raccolta del voto elettorale. Così messosi al sicuro, il nostro buon Bottini G., dopo da allora non ci fu più nessuna storia. Scordatosi Canio le promesse fatte al popolo elettore, presto si scusò con quei due o tre geni progettisti. Ignorò cosa diceva una perizia dell’Ateo di Genova, liberò sempre quei geni dal vincol che li univa a sto Palazzo col contratto e ne permise la liquidazione loro delle integrali prestazioni e spese. Così quasi  300.000 mila euro furon mandati in fumo per un niente.  Da lì iniziò un’altra storia ancora che vide la curva della spesa per quel porto, sempre più un  fantasma, andar su e giù ed ora si attesta al picco della storia in euro, verso circa: 6.000.000,00, erano 3.615.000,00 ai tempi del primo dei progetti, quasi la metà furono spesi per fare quasi niente. Errori ancora tanti, progetti e riprogetti, tutti ben pagati, gare e contenziosi e sempre un tal Bottini G. attento a presidiare e vigilare che mai fosse messa in discussione la buona fede e competenza di alcuno o di nessuno. L’ultimo atto è ancora in corso, occorre convincere con una relazione tecnica, il Dirigente Regionale che deve mettere la firma sotto i 900 mila euro un po’ in sospeso, che  questo continuo splafonare il tetto di ogni spesa non è che è causa del non saper fare anche il progetto, ma di eventi imprevisti e imprevedibili che interessano i fondali misteriosi di sto lago. Anche in questo caso quel tal Bottini G. è fiducioso; un tecnico sempre lo si trova; poi noi, tanto, lo paghiamo.  

 

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