Mezze notizie raccolte un po’ di qua e un
altro po’ anche di la, dicono che sarebbe in dirittura quasi d' arrivo quel
consenso che, da molto tempo manca, e che consente di usare 900 mila, tutti in
euro, che servono, ma non bastano, per iniziare un’altra volta e poi, forse,
finire l’opera infinita. Quel che di certo invece è ormai sicuro è che se anche
sta volta la cosa non va in porto, addio si chiude e buona notte. Se invece,
finalmente, sta volta la cosa va poi in porto non è per questo che ci sia da
festeggiare e dire che adesso sono tutti quanti bravi. Comunque vada, la storia
è una sconfitta, nel secondo caso con l’opera pur fatta, nel primo ci sta solo
un bel danno e pure anche una beffa. La storia comunque ormai è assai lunga, inizia nel
secolo passato e, ad oggi, non sappiamo se finisce nel secolo che è ormai in
corso. Tra il tempo già passato e quello ancor presente c’è però una presenza
che è sempre una costante. Dobbiamo
dirlo, ha un nome ed è un tal Bottini G.. E’ Lui infatti che è presente il giorno 22 del
mese di settembre dell’anno 99 del secolo trascorso, quando, alle 17 e 30
primi, il Governo del tempo si riunisce e tra ben sei gruppi professionali che
presentarono il curriculum per progettare il porto eterno, con motivazioni
davvero sorprendenti, indicano quello che sarà poi il padre di ogni male. Dirà
infatti il Governo che di tutti i sei, son ben due i gruppi che hanno levatura
nel progettare opere di porti, ma è meglio lasciar perdere perché stanno
lontani, diverso è invece sceglierli vicino perché “ hanno maggiore speditezza”
( perché ridete?) e tra questi c’è ne son due che danno pari garanzie di saper
fare, dei due però si sceglie uno giusto quasi a caso, è infatti creditore del Comune,
quindi è giusto ( sic ) che sia privilegiato. Così ebbero inizio le disgrazie che
colpiranno per lunghi anni il Palazzo e la sua gente amministrata da
strapazzo. Per verità giusto passò che fu un solo mese e sempre quel Governo si
riunì nel primo pomeriggio del giorno 22 del mese dopo, Bottini G. sempre presente,
revocò quell’atto scriteriato del 22 del mese prima. Motivo fu che Canio, allor
sui banchi opposti e battagliero, insieme ad altri impugnò davanti al Difensor Civico
quell’atto, così che il Governo, un poco intimorito, stracciò quell’atto assai
dannato. Quella saggezza non durò mica per molto, perché il 19 del mese
ormai di aprile del primo anno nuovo del secolo cambiato, in ora assai molto
anche insolita, alle 23 e 50 primi,
tutti presenti, quindi anche il solito Bottini G., ecco che il Governo
ritorna ancora sui suoi passi e, raccontando una gran balla, ossia che l’onere
di spesa stava pur sempre sotto i circa,
in euro, 60.000 ( ne intascheranno al fin quasi 300.000 quei professionisti assai “ spediti” ed anche cari ),
prende quei geni che furono l’Ing. Ferri e i suoi compari e ridiede a lor l’incarico
già tolto. Così iniziò davvero la disgrazia che dura dunque nel tempo ben anni 14. Nacquero da allora ad oggi nella Perla, circa, 560 suoi nuovi cittadini, quasi il
doppio sono finiti sotto terra e sono cambiati anche più governi. Canio brandendo
l’ascia di guerra contro lo scandalo del porto partecipò alla guerra elettorale,
subito imbarcò però tra i suoi quel tal
Bottini G., prese poi il Palazzo e come primo atto nominò e promosse il G. Bottini
suo Vice delegato, cui molto doveva per la raccolta del voto elettorale. Così
messosi al sicuro, il nostro buon Bottini G., dopo da allora non ci fu più nessuna
storia. Scordatosi Canio le promesse fatte al popolo elettore, presto si scusò
con quei due o tre geni progettisti. Ignorò cosa diceva una perizia dell’Ateo
di Genova, liberò sempre quei geni dal vincol che li
univa a sto Palazzo col contratto e ne permise la liquidazione loro delle integrali
prestazioni e spese. Così quasi 300.000
mila euro furon mandati in fumo per un niente. Da lì iniziò un’altra storia ancora che vide
la curva della spesa per quel porto, sempre più un fantasma, andar su e
giù ed ora si attesta al picco della storia in euro, verso circa: 6.000.000,00, erano 3.615.000,00 ai tempi del primo dei progetti, quasi la metà furono spesi per fare quasi niente. Errori
ancora tanti, progetti e riprogetti, tutti ben pagati, gare e contenziosi e sempre
un tal Bottini G. attento a presidiare e vigilare che mai fosse messa in
discussione la buona fede e competenza di alcuno o di nessuno. L’ultimo atto è
ancora in corso, occorre convincere con una relazione tecnica, il Dirigente Regionale che deve mettere la
firma sotto i 900 mila euro un po’ in sospeso, che questo continuo splafonare il tetto di ogni
spesa non è che è causa del non saper fare anche il progetto, ma di eventi imprevisti
e imprevedibili che interessano i fondali misteriosi di sto lago. Anche in
questo caso quel tal Bottini G. è fiducioso; un tecnico sempre lo si trova;
poi noi, tanto, lo paghiamo.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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