Giustizia, speriamo, sarà fatta. Oggì venti e sette di sto mese c'è stata udienza in camera consiglio presso il GIP. L'oggetto, se ricordate ne parlammo, era l'opposizione che Canio ha fatto a che la richiesta dell'accusa dello Stato sia respinta, cioè che la querela, una di tante, che fece al povero Piervalle non venga affatto mandata subito in archivio, come vorrebbe la P. M., ma si proceda. Per vero Canio, nella sua lunga memoria presentata ha chiesto anche di più. L'ha chiesto, peraltro, con toni anche imperiosi, molto decisi, seppur sempre imprecisi, raffigurando l'autore di sto blog come un soggetto assai pericoloso, dedito a diffamare e calunniare come pochi. Insomma quasi un serial killer, che colpisce il capo assoluto della Perla nella sua reputazione pubblica, ma abbiamo appreso, anche privata. Non solo chiede quindi che si processi, ma che si proceda ancora ad altre indagini penali perché sia colpito da nuove accuse e imputazioni il serial killer, perché sia scoperta la vera identità che sta dietro la sua penna e che lo si azzeri, proprio così lo dice, lo si azzeri, nel suo diritto di parola. Questo, più o meno, stava un po' scritto dunque nella memoria d'opposizione che Canio ha presentato. Stante ste premesse, noi tutti stamattina stavano molto in ansia, attendendo che Canio, l'oratore, si esibisse dunque in aula, dando sfoggio all'eloquenza di cui lo scritto, ormai depositato, prometteva. Ci presentammo dunque, puntuali, accompagnati dalla difesa che era pronta a sostener l'attacco preannunciato. Quando però nell'aula fece il suo ingresso il GIP, la parte offesa, Canio, mica c'era. Passati quindi che furon pochi minuti, fatto l'appello invano degli assenti, si consumò il breve rito dell'udienza. Per l'indagato parlò la sua difesa, prese un appunto il GIP e con la riserva di decider poi nei venti giorni successivi, si chiuse lì. Finito che fu questo teatrino, ce ne andammo e, ormai lontani, vedemmo Canio arrivar di tutta fretta, ma ormai era troppo tardi, sarà la volta prossima, pazienza.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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