Inizia
ormai l'autunno e come consuetudine di ogni cambio di stagione si
porta sul tavolo di Canio la richiesta, firmata da quelli “Insieme”
con la “Lega”, per convocar nei tempi e modi che sono già
previsti, un nuovo gran Consiglio. Sei sono gli interpelli e tre son
le mozioni predisposte, c'è dunque materia in discussione per
passare una serata con Canio e i suoi tutti riuniti.
Quanto alle mozioni, questa volta portano la firma anche di uno
del gruppo in maggioranza e questa è già, da sola, una bella
novità. Comunque di qualcosa già ne facemmo anche menzione nei
post precedenti quello odierno, di novità ulteriori sul fronte che
tratta le mozioni c'è quella che chiede di preparare gli atti per
realizzare un cimitero degli animali da affezione e poi quella che
chiede di migliorare lo stato della sicurezza delle strade con una
rotatoria, anche di plastica, tra via Carducci, la via Roma e quella
Gigous. Sul fronte poi degli interpelli, si copre tutte le questioni
note che sono in sto momento ferme e rilevanti. Anche di queste per
alcune, già ne facemmo un cenno precedente; degno di nota ci sembra
l'interpello per il porto dove, un'altra volta, si mette il dito in
un vespaio, ma per chi ha voglia e tempo gliela postiamo in
anteprima e in calce a questo post; curioso rimane l'interpello sul
portale della vasca per il bagno, serio quello sulla lite di Canio contro
Cota per la questione dei soldi a villa Palazzola; interessante, ma
anche un po' importante conoscere la risposta che sarà data sulla
telenovela che fa la spola tra Lido-Stresa e Mottarone-Vetta e poi
per chiudere, saper ancor come sarà la prossima puntata della
ulterior telenovela che prende il nome L'Alberghiera. Come vedete, a
parte la “ Zanetta” non ci par di aver dimenticato molto altro.
Comunque ora aspettiamo, con pazienza, che Canio ci chiami in Assemblea
e poi vediamo. Per ora, come promesso, per chi ha tempo, voglia e la
pazienza gli diamo in anteprima una lettura.
GRUPPO
CONSILIARE “INSIEME”
23/09/2013
Preg.
mo Avv. Canio Di Milia
Sindaco
di Stresa
SEDE
OGG:
Interpellanza
art. 44 del regolamento sul funzionamento del Consiglio. Opera
di costruzione struttura portuale turistica. Stato delle procedure e
dei finanziamenti-valutazioni progettuali.
Affinché
possa essere inserito all’o.d.g di prossimo consiglio si formula il
seguente interpello.
Premesso
che il problema in oggetto è ormai da moltissimo, probabilmente
ingiustificabile tempo, in agenda di questo e dei suoi precedenti
governi, occorre che in sede consiliare vengano confermate o smentite
le notizie, di fonte di Stampa, secondo le quali sarebbe imminente,
se non già avvenuto, lo sblocco autorizzativo dei fondi regionali
corrispondenti all'ammontare del ribasso d'asta praticato in sede di
aggiudicazione e poi completamente vanificato dalla revisione
progettuale operata, in sede di redazione del progetto esecutivo, da
parte della ditta aggiudicataria.
Si
aggiunge che occorre conoscere quale sia comunque o a che punto sia
pervenuto l'intento dell'amministrazione di aggiudicare l'appalto,
dopo l'intervenuto abbandono del primo aggiudicatario, ad una delle
due ditte che seguirono nella graduatoria di gara ed in particolare
se si ritenga poter o meno conseguirsi l'obiettivo di procedere alla
nuova aggiudicazione al prezzo offerto dall'appaltatore cessato.
Parrebbe infatti che nessuna delle due residue ditte abbia l'obbligo
giuridico di accettare l'affidamento, men che meno al prezzo
corrispondente il ribasso praticato dalla originaria ditta
aggiudicataria, vuoi perchè comunque l'incremento di progetto va ben
oltre il quinto d'obbligo, secondo noi si configura addirittura come
un altro progetto, vuoi perchè è decorso un considerevole lasso di
tempo dal momento dell'offerta e tale decorso di tempo pare che
faccia nascere il diritto ad essere in qualche modo risarcito.
In
ogni caso vi è il ragionevole rischio di una nuova lievitazione del
prezzo, anche consistente, cui dovrebbe provvedere questo Ente con
mezzi del proprio bilancio.
Nel
caso, non tanto si porrebbe un problema di reperimento di risorse che
par che non manchino, ma un problema più sostanziale di
responsabilità per una situazione arrivata a tal punto limite e
senza precedenti che andrebbe, con attenzione e senza riserve per
nessuno, indagata e chiarita.
Ciò
detto si osserva che, solo recentemente, questo Ente ha trasmesso
alla Regione una relazione tecnica, a firma di incaricato esterno,
Ing. Lino Baldo, con la quale, pur tardivamente, ha cercato di dare
riscontro a tutta una serie di quesiti sostanziali che la medesima
Regione aveva, da tempo, posto ed al cui esito aveva, verosimilmente,
subordinato l'eventuale sblocco del finanziamento corrispondente al
ribasso d'asta conseguito e poi, come abbiamo ricordato,
vanificatosi.
Per
quanto ci è dato capire, ma potremmo anche non aver correttamente
inteso, occorreva dimostrare che l'anomala lievitazione del prezzo
dell'opera intervenuta a seguito della redazione del progetto
esecutivo, trovava il suo fondamento in ragioni oggettivamente
documentabili e comunque non riconducibili a errori del progetto di
livello definitivo; vuoi all'intervenuta modifica normativa in tema di
utilizzo di classe di resistenza dei calcestruzzi, vuoi comunque ad
imprevisti imprevedibili al momento della redazione del progetto di
livello definitivo posto a base di gara.
Orbene,
qui non si discute la capacità, che è nota, del redattore la
relazione la cui professionalità si è formata e cresciuta
nell'ambito degli uffici pubblici e quindi ha piena e completa
conoscenza della normativa in atto, tuttavia ciò non ci esime dal
porre una serie di domande ulteriori cui la relazione non sembra, a
nostro giudizio, aver dato una risposta soddisfacente, o meglio ha
dato una risposta che, sempre a nostro giudizio, ha sottaciuto alcuni
elementi che pur dovevano essere noti al redattore così come a noi
non sembrano essere sfuggiti.
Tali
elementi non paiono, peraltro di poco conto o di poco peso perchè,
se diversamente valutati, avrebbero fatto trarre al redattore
conclusioni, in parte, diverse rispetto a quelle cui è pervenuto e
ciò avrebbe portato o potrebbe portare a decisioni diverse
rispetto a quelle che, invece, si ipotizzano.
A
tal fine vogliamo qui prendere in considerazione due delle tante
problematiche di progetto che hanno comportato una sua revisione.
Ci
riferiamo, con la prima, alla questione del bacino portuale.
Si
sostiene nella relazione che nuove batimetrie, eseguite dall'impresa
appaltatrice, avrebbero evidenziato la necessità di realizzare un
dragaggio ben più consistente di quello previsto nel progetto di
livello definitivo, si esclude che tali maggior dragaggi siano da
addebitare ad errore di progettazione, ma vengono attribuiti ad eventi
sopravvenuti.
Orbene
la consistenza di tali maggiori oneri risulta, per soli lavori, pari
ad euro 271.162,84 che si aggiunge ai 167.750,00 euro previsti in
sede di progetto definitivo per un totale di oltre €. 438.000,00,
corrispondente ad un incremento delle quantità del materiale oggetto
di dragaggio di mc. 8.000 con un incremento del 160% ( diconsi
centossessanta per cento) rispetto al dato di progetto posto a gara.
Quanto
alle cause, la relazione sostiene che dal 2007, data di approvazione
del progetto di livello definitivo, ad oggi si sarebbe verificato un
accumulo di tal consistenza solo per cause naturali, cioè a causa
dell'apporto di materiali trasportati dalle piene di lago e di
materiali litoidi apportati dai corsi d'acqua il cui sbocco a lago è
“prossimo” all'area portuale, due posti a sud, cioè si noti in
zona opposta alla bocca di porto ed uno a nord.
Il
dubbio sulla individuazione esatta della cause di tale anomalo
aumento dei materiali da dragare ci passi.
Non
sappiamo quante piene del lago nell'arco di questi ultimi anni si
sono succedute, non ci sembra molte; non ci sembra neppure che la
morfologia della costa e dei fondali ad essa prossimi, compresa tra
le foci dei tre rii citati, dotati di scarsa capacità di trasporto
di materiali e l'area portuale, abbia subito rilevanti modifiche in
questi ultimi anni, anzi, ci sembra proprio nessuna, tuttavia solo e
soltanto in quella appena accennata ansa portuale si sarebbero
accumulati così rilevanti materiali da determinare un costo
aggiuntivo di oltre 271 mila euro.
Tuttavia
l'osservazione empirica ed il dubbio ci sembrano anche suffragati,
quanto meno in parte, dalla relazione tecnica, datata giugno 2005,
anteriore quindi la redazione del progetto definitivo, con la quale,
a pagine 74 della stessa, le redattrici del Dipartimento di
Ingegneria navale dell'Università di Genova, descrivevano,
all'epoca, lo stato del bacino portuale ed indicavano che era stata
realizzata un'eccedenza di riempimento pari sino al 50% in più del
previsto.
Si
osserva che il primo progetto prevedeva una quantità di scavi per la
formazione del solo bacino portuale di mc. 15.240; dalla
documentazione in nostro possesso non possiamo rilevare se e quanta
sia stata la quantità contabilizzata e liquidata in sede di chiusura
dei primi lavori e se il dato di mc. posto nel progetto a gara sia
semplicemente la differenza tra il dato originario e quello liquidato
in contabilità e quindi non siano stati fatti ulteriori rilievi.
Rimane
il dato rilevato dagli Ingegneri dell'università di Genova dove, con
riferimento all'anno 2005, parlano di apporti di materiali eccedenti
il previsto e, verosimilmente, si riferiscono a quantità utilizzate
per l'esecuzione di opere provvisionali, poi lasciate in loco, non
sappiamo se e come già liquidate all'impresa cessata.
Come
si vede il quadro, con anche il solo riferimento a questa voce
dell'opera contiene aspetti non chiari, persino inquietanti su
possibili risorse pubbliche andate dissipate per un'opera mai nata.
La
domanda però è chiara: se qualcuno ha dissipato, qualcuno potrebbe
aver tratto un lucro non dovuto ?
La
seconda questione che prendiamo in esame è la giustificazione
fornita in relazione sulla necessità di sostituire le palancolate
previste con l'incremento di pali di grandi dimensione che a pagina
11 della relazione Baldo viene imputata alla presenza di un livello
“G” fluvioglaciale dei terreni che, per il suo grado di
addensamento, comprovato dalle prove penetrometriche eseguite, ha
fatto ritenere estremamente difficile e praticamente impossibile la
loro infissione.
Orbene,
nella relazione questo fatto viene ricondotto a elementi di
conoscenza acquisiti successivamente la redazione del progetto
definitivo, cioè a indagini geologico tecniche eseguite nel 2011 e
quindi, sostiene sempre la relazione, imprevisti e imprevedibili
durante la redazione del progetto definitivo. Così almeno viene
scritto sempre a pagina 11.
Anche
in questo caso occorre rifarsi alla Perizia Tecnica redatta
dall'Università di Genova che, come abbiamo già ricordato data
giugno 2005 e che alle pagine 11 e 12 della medesima così scriveva a
proposito della caratterizzazione geotecnica dei terreni:
“.......la
densità relativa dei materiali attraversati, costituiti da sabbie e
ghiaie, secondo i risultati delle prove SPT è compresa tra l'85% e
il 100%. E' evidente che tali materiali male si prestano ad una
soluzione progettuale di palancole infisse nel terreno per battitura.
A tale proposito si osserva che la constatata difficoltà di
attraversamento degli strati sabbiosi-ghiaiosi, motivata dalla
elevata densità degli stessi, è ulteriormente accentuata dalla
presenza dei trovanti di micascisto.”
Orbene
qui troviamo le stessi considerazioni che compaiono, otto anni più
tardi, nella relazione Baldo, ma che il medesimo definisce :
“
un fatto del tutto imprevedibile durante la
fase di redazione del progetto definitivo”.
Non
aggiungiamo più oltre ( potremmo parlare dell'interessante capitolo
sui rilievi batimetrici), alla sommaria analisi che abbiamo fatto a
mero titolo esemplificativo di quanti dubbi, perplessità,
interrogativi senza risposta, contraddizioni e quant'altro emerge, è
emerso, potrebbe emergere tutte le volte che ci si imbatte in questa
disgraziata opera pubblica.
Ci
consola solo il fatto che sul secondo punto la relazione Baldo
afferma che l'imprevisto non ha comportato aggravio di costi rispetto
alla previsione definitiva. Sulla questione per ora non
approfondiamo.
Quanto
relazionato e premesso dunque, l'interpello si rivolge al Sindaco,
nella sua veste di responsabile unico di governo per la grande
incompiuta opera, affinché possa offrire agli interpellanti, ma
anche a tutto quanto il Consiglio, che comunque dovrà autorizzare
un'a ulteriore maggiore spesa con fondi di bilancio, una risposta ai
tanti interrogativi che il caso solleva, ha sollevato, solleverà
ancora e più precisamente voglia rispondere ai quesiti che così di
seguito formuliamo:
1.Voglia
rendere edotto il Consiglio sullo stato del finanziamento utile e
necessario per garantire la copertura, ad oggi, dei maggiori costi
dell'opera oggetto di interpello ed in particolare far conoscere se
e quando la Regione abbia autorizzato l'utilizzo dell'ammontare del
ribasso d'asta conseguito in sede di gara. In caso negativo voglia
esporre le strategie che l'Amministrazione intende perseguire per
raggiungere lo scopo di realizzare l'opera incompiuta.
2.Voglia
far conoscere se e quale esito abbia avuto la manifestata intenzione
di procedere al riappalto dell'opera, rivolgendosi alle restanti
imprese presenti in graduatoria di gara e se si, a quale prezzo. In
caso negativo voglia esporre le strategie che l'Amministrazione
intende perseguire per raggiungere lo scopo di appaltare l'opera.
3.Voglia
fornire ogni utile chiarimento in ordine ai casi di presunto
contrasto, evidenziati in redazione di interpello, tra quanto
affermato dalla relazione Baldo e quanto contenuto nella relazione
del Dipartimento di Ingegneria Navale dell'Università degli Studi
di Genova, documentando, tra l'altro, in maniera esaustiva, precisa
e puntuale quali sono state le quantità di opere di dragaggio del
bacino portuale già conteggiate e liquidate in sede di contabilità
finale e collaudo dei lavori a suo tempo eseguiti.
4.Da
ultimo, dica il Sindaco se, al fine di fornire ai Consiglieri ogni
chiarimento utile e necessario anche a dissipare dubbi e perplessità
che la vicenda ormai suscita, ritenga utile chiamare il redattore
della relazione esaminata, Ing. Baldo, ad audizione avanti i
medesimi Consiglieri riuniti in seduta informale.
Gli
interpellanti ringraziano
Vallenzasca
Piero Consigliere
Casaroli
Lucio Consigliere