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lunedì 30 settembre 2013

PARADISI FISCALI

paradisi-fiscali

Il testo che vi posto sotto questo è quello che comparve in questo blog il 26 di ottobre dell'anno che è passato. Come leggete parlava della SIAV che manco nominava, ma che più chiaro di così non si poteva. Non ricevette allora questo blog nessuna minaccia per querela, ora non è passato manco un anno e ci hanno ripensato. Comunque a presto in rete  le due sentenze che dicono l'una il diritto e l'altra il suo rovescio e che grazie a quest'ultima e la mancata impugnativa in  Cassazione,  la SIAV non ha mai versato né una  lira prima, né un euro poi per ICI e IMU sull'area  al grande albergo dedicata.   

"Interrompiamo un attimo i servizi sulle bellezze della Perla e ritorniamo ad altro che poi non è proprio tutto e solo altro. Neanche farlo apposta sembra che il chiodo picchi dove sempre il dente duole e così, scavando un poco  tra le carte, cosa poi per nulla affatto inutile e dannosa,  si scoprono virtù private  e pubblici vizietti. Uno di questi è non pagare, prima l’ ICI e ora neanche l’IMU. Il caso riguarda un noto benemerito, in lista d’attesa per ottener da Canio un altro po’ di metri cubi per fare il mega albergo. Non vado avanti perché chi è lo avete indovinato; ebbene su quel sito dove già da ora si possono anche fare un trenta mila metri cubi e la proprietà ne vuole e  aspetta forse di mila, ancora una dozzina, su quel sito dicevamo, che è circa grande quasi tre campi per il calcio, nessuno pagava ICI e paga IMU. Per esser ancora più precisi, sono da diciassett’anni che l’imposta non si paga e fatti i conti, a valori un po’ attuali, lo sconto fiscale complessivo praticato e che in Palazzo non è giunto e che mai più arriverà è di circa 400.mila euro. Si dirà come è possibile una svista così grande e poi, guarda un po’ il caso, che capita sempre e solo a quei medesimi. No, non è una svista, ma una sentenza che ha giudicato essere l‘area non da considerare edificabile, ma pertinente ai fabbricati  già esistenti, quindi esente, i fabbricati poi esistenti sono pure fatiscenti e pure loro quindi sono mezzo esenti. Pazienza allora si dirà, le sentenze semmai si criticano, ma si eseguono; pazienza mica tanto, perché in un caso circa uguale la sentenza è uscita giusto scritta alla rovescia, cioè a dire che il terreno non era pertinenza. Pazienza ancora si dirà, tot capita tot sententiae; pazienza mica tanto, mi par che i capita fossero poi gli stessi e poi, mentre la prima delle due non è stata appellata dal Palazzo in Cassazione, la seconda è andata avanti e ora,  anche se forse per profili un po’ diversi , sta ancora in Cassazione.
Insomma, questa è la storia che vi abbiamo raccontato e se non credete vi porto il  documento che lo prova..........................."

 

 

domenica 29 settembre 2013

BLOGGER



Oggi non saprei come chiamarla: una vendetta? o forse una rivalsa? o meglio una s…......, comunque ora Zanetta ci prova di persona e scende dentro il campo per “castigare” con il rigore delle legge chi, a suo giudizio, si permette di alzar la voce e usare anche la penna contro la potenza economica locale e che, nell'ultimo Consiglio, gli ha detto in Assemblea, come la pensa. Comunque a quasi un anno di distanza da quando pure Canio lanciò i suoi strali contro i cinque ribelli consiglieri, chiedendo al giudice il giudizio, Zanetta notifica a Piervalle una querela per aver leso quest'altra sua maestà a mezzo della stampa, cioè proprio a mezzo questo blog. Il corpo del reato è un post, datato il 19  giugno quest'estate, quando essendo ancora in piena malattia, scriveva soltanto qualche cosa. Galeotto fu quel post che disse, un poco anche di corsa, qualcosa circa la relazione tra l'ICI, l'IMU e quella SIAV dello Zanetta. Non era però quella la prima volta in assoluto che la questione fu l'oggetto di un suo post. Ne aveva fatto oggetto un'altra volta di una spiegazione più diffusa e dettagliata dove chiariva il fatto che su quell'area, destinata al mega albergo, mai fu versata lira o euro d'ICI o d'IMU poiché la SIAV ebbe una decisione d'appello tributaria a lei più che favorevole, che mai, a differenza d'altri casi, venne appellata dal Palazzo in Cassazione. Di questo si parlava e mica d'altro e chi segue questi post poteva ricordarlo e subito capirlo. Allo Zanetta invece ora viene più comodo sostener la tesi che quel post scriveva essere la SIAV un evasore totale delle imposte e quindi è diffamata a mezzo stampa. Questa è l'ultima vicenda che gira intorno alla “Zanetta”, na roba quasi nulla a confronto di quanto hann combinato col fare il loro stralcio, eppure va punito sto blog che è quello che non molla, eppure va punito e castigato, così almeno lor signori tanto ci sperano, poi vedremo.

venerdì 27 settembre 2013

IN PIEDI ENTRA LA CORTE




Arrivano i giudizi e sono guai; il tempo è d'autunno e si vendemmia ed ecco allor che sulla Stampa e sulla rete si possono leggere i primi risultati dell'attività di Canio passata al vaglio dei giudici del TAR. Va male infatti il primo dei due giudizi promossi contro la costituzione in vetta al Mottarone di quei diritti espropriati per mantenere piste e impianti aperti. Va male, abbiamo detto e tutto torna dunque a capo. L'altro giudizio che ancora sta in attesa non avrà quindi miglior fortuna e sorte ed anche lì tutto tornerà ancora punto e a capo. In quest'ultimo caso c'è poi l'aggravante che pende il giudizio per lo sfratto e se cade l'esproprio come ormai è certo, lo sfratto riprende il suo cammino e arriva in porto. Per ora Canio paga le sue e un terzo delle spese legali sostenute dalla parte, stessa sarà la sorte del giudizio ancor un poco in nostra attesa, ma questo non sarà poi tutto perché si rischia di dover pagare anche, un poco o molto, il danno. Tranquillizzante è Canio sulla Stampa che dice che basta rifar solo poi gli atti evitando gli errori denunciati. Dimentica di dir poi sempre Canio che dovrà pure pagarsi, o quanto meno offrirsi, l'indennizzo e questo rischia di essere una cifra a più zeri considerata la vasta superficie interessata. Comunque il pasticcio è stato fatto; se non erro, cercando nei post di questo blog c'era pure il suo annuncio preannunciato. Pafundi è sempre l'Avvocato di cui Canio ripone in toto la fiducia e che assiste l'Ente in ste vicende, seguendo infatti il suo parere, Canio intraprese giusto un'altra causa avverso gli Zacchera del Bristol; motivo di contesa una questione annosa intorno alla cessione, che poi fu disattesa, di un'area a questo Ente. Anche di questa storia sembra che sia uscito, in primo grado, il suo giudizio e pollice verso un'altra volta par che ne sia il suo di risultato. Come vedete dunque non va bene, su tre giudizi in fila, saranno tre alla fine le sconfitte, ridimensionando così la fama di Canio vincitore. Notizie ancor più certe saranno comunque, sempre da Canio, da esser note nel prossimo Consiglio, dove manco a farlo quasi apposta pende l'interpello su tutto il contenzioso svolto durante gli otto anni di governo.

Così decise e scrisse

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte (Sezione Seconda) definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo accoglie e per l’effetto annulla, nella parte di interesse della società ricorrente:
- il decreto del Comune di Stresa di costituzione coattiva di servitù n. 1-5476 del 17 aprile 2012;
- la delibera del Consiglio comunale di Stresa n. 49 del 3 maggio 2011, la delibera della Giunta comunale di Stresa n. 111 del 9 agosto 2011 e la delibera della Giunta della Regione Piemonte n. 13-2575 del 13 settembre 2011.
Condanna il Comune di Stresa, la Regione Piemonte e la S4 s.r.l. al pagamento delle spese di giudizio in favore della società ricorrente, ciascuno nella misura di euro 5.000,00 (oltre i.v.a., c.a.p. ed accessori di legge).
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall’autorità amministrativa.
Così deciso in Torino nella camera di consiglio del giorno 22 maggio 2013 con l’intervento dei magistrati:
Vincenzo Salamone, Presidente
Savio Picone, Primo Referendario, Estensore
Ofelia Fratamico, Primo Referendario



giovedì 26 settembre 2013

GIUSTIZIALISMO


Dunque ora c'è l'attesa che Canio poi ci chiami, intanto c'è lo spazio per organizzare un po' anche meglio l'azione di contrasto che, persa la partita (era scontato), sul piano dei numeri in Consiglio, si sposta su un piano esterno a sto Palazzo. Metà di ottobre è il tempo che l'Avvocato ( sta volta è quello nostro) si è dato per redigere la bozza del ricorso alla “ Zanetta”. Poi ci sarà il tempo della ricerca delle firme, poiché anche se sembra molto poco vero, i Consiglieri in quanto tali non paiono legittimati a ricorrere, quindi onde evitare su questo tema di cascare, si andrà fuori di noi a cercare chi sottoscrive. Questo sarà quindi il terreno dove quelle ragioni di diritto che furono inascoltate in Consiglio, saranno poste all'attenzione dei giudici terzi delle carte, quelli del TAR Piemonte ben inteso. Sarà una roba lunga? Dipende, dipende dalle mosse della SIAV, comunque per ora questo è tutto. Ma visto che c'è il tempo, lo scrivere un esposto alla Procura non è che sia un problema, si tratta di descrivere un po' i fatti che son girati intorno a questo stralcio e poi sperare che abbiano tempo, voglia e anche pazienza di indagare. Materia comunque quella penale ancor più ostica e difficile, non basta raccontare infatti i fatti, ma occorre dimostrare, non certo a noi, che c'è anche il dolo e poi siccome di doli, nel nostro bel diritto, ce n'è una serie intera, occorre che sia della serie il più difficile. Però di tempo ce n'è ancora e allora occorre prendere anche in mano il dossier del porto, il dossier della vergogna, ed anche qui, scrivere in bella forma e modo alla Procura, ma non quella penale di Verbania, ma quella della Corte dei Conti Regionale, fare un po' tutta la storia, unire un po' di documenti ed anche qui occorre sperare che abbiano il tempo e la pazienza. Ma non si dica a noi che siam giustizialisti, nulla di tutto ciò sarebbe stato necessario solo se il vostro Canio non fosse stato a tal punto uno sventato.

mercoledì 25 settembre 2013

SUL TAVOLO

 
Ecco che come già preannunciato, ieri mattina sul tavolo di Canio gli abbiamo messo gli argomenti che dovranno essere oggetto di esame, risposta e discussione nell'Assemblea  che Insieme con la Lega han già richiesto. Un compitino dunque facilino che il nostro Canio non avrà difficoltà nessuna a superare. 
  1. Mozione art. 45 del regolamento sul funzionamento del Consiglio. Cimitero per animali da affezione.
  2. Mozione art. 45 del regolamento sul funzionamento del Consiglio. Servizio pubblico di trasporto urbano.
  3. Mozione art. 45 del regolamento sul funzionamento del Consiglio. Miglioramento della sicurezza stradale.
  4. Interpellanza art. 44 del regolamento sul funzionamento del Consiglio. Manifestazione off shore.
  5. Interpellanza art. 44 del regolamento sul funzionamento del Consiglio. Spese legali e costituzione in giudizio avverso Regione Piemonte.
  6. Interpellanza art. 44 del regolamento sul funzionamento del Consiglio. Impianto natatorio Lido Carciano-criterio di progettazione e di funzionamento degli accessi .
  7. Interpellanza art. 44 del regolamento sul funzionamento del Consiglio. Impianto di trasporto a fune: Stresa Lido- Mottarone vetta. Stato delle procedure e dei finanziamenti per l'adeguamento impiantistico.
  8. Interpellanza art. 44 del regolamento sul funzionamento del Consiglio. Opera di costruzione struttura portuale turistica. Stato delle procedure e dei finanziamenti-valutazioni progettuali.
  9. Interpellanza art. 44 del regolamento sul funzionamento del Consiglio. Accordo di programma Comune/Provincia – Costruzione nuovo edificio scuola alberghiera e campo di calcio. Ritardi e prospettive .

martedì 24 settembre 2013

INFORMAZIONE


Nel titolo c'è tutto, si chiama trasparenza, ma la si legge  come se fosse una cosa anche invisibile, è in prima fila nei programmi elettorali e poi, chiunque si aggiudica il suo turno cambia tutto. Questa è lo stato informativo che regna, pertanto, un po' dovunque e qua da noi non fa eccezione. Canio su questo punto è stato un osso duro, facendo un po' di tutto per metter in silenzio un po' su tutto. Noi ricordiamo ancora le disposizioni draconiane che aveva imposto a quelli del Palazzo perchè, senza il suo volere, neppure un rigo andasse in mano a quelli che, per Lui, sono nemici. Ci vollero interpelli in Consiglio anche feroci, esposti a Villa Taranto e poi dovette cedere alla legge. Ora è poi venuta un' altra legge ancor più aperta e permissiva che dal primo dell'anno che verrà aprirà gli archivi dei Palazzi sulla rete. Canio ha perso quindi la sua guerra, ma non è tutto. L'informazione infatti non è soltanto dire al cittadino, che questi sia il solito elettore od anche soltanto quello spettatore: “ Prendi, entra in rete e leggi ciò che vuoi”, il cittadino infatti, come comunemente lo si dice, è quello medio, c'è chi sa navigare, c'è chi non lo sa e poi non basta sapere navigare, bisogna saper anche cosa poi cercare, come cercarlo e poi come trovarlo e quando anche lo si trova bisogna anche saperlo decifrare, perché son atti scritti in altra lingua di quella che si usa a far la spesa tutti i giorni. Insomma per farla molto in breve occorrerebbe conoscere una sintesi delle notizie interessanti ed importanti, leggere quelle ed essere contenti ed informati. Cos'è che esce invece dal Palazzo? Esce, una tantum, mandato a casa quel giornalino formato parrocchiale curato dall'ufficio stampa ad esso dedicato. La carta è patinata, il contenuto è poverino, l'informazione alla fine è come zero e il cittadino che, intanto lo ha pagato circa qualche migliaia in euro, ne sa come e quanto prima. Quanto invece agli altri eletti, anche per loro la vita è un poco grama, perché anche se si hanno accesso a quasi tutto, non è che poi sappiano di tutto, e a loro Canio non è che poi conceda un trattamento di riguardo. Prova ne è la necessità di fare un sacco di interpelli in Assemblea soltanto per sapere quel che Canio dovrebbe dire Lui per primo. Ma qui si scontron due esigenze che, a volte sono tra loro contrapposte: l'una è quella di informare e l'altra di fare anche un po' di propaganda. Quando le cose vanno bene le due esigenze si sposano, ma quando le cose non vanno o vanno male, subito divorziano e allora …? Allora si fanno gli interpelli e così aspetti un poco e speri.

lunedì 23 settembre 2013

SESSIONE AUTUNNALE




Inizia ormai l'autunno e come consuetudine di ogni cambio di stagione si porta sul tavolo di Canio la richiesta, firmata da quelli “Insieme” con la “Lega”, per convocar nei tempi e modi che sono già previsti, un nuovo gran Consiglio. Sei sono gli interpelli e tre son le mozioni predisposte, c'è dunque materia in discussione per passare una serata  con Canio e i suoi tutti riuniti. Quanto alle mozioni, questa volta portano la firma anche di uno del gruppo in maggioranza e questa è già, da sola, una bella novità. Comunque di qualcosa già ne facemmo anche menzione nei post precedenti quello odierno, di novità ulteriori sul fronte che tratta le mozioni c'è quella che chiede di preparare gli atti per realizzare un cimitero degli animali da affezione e poi quella che chiede di migliorare lo stato della sicurezza delle strade con una rotatoria, anche di plastica, tra via Carducci, la via Roma e quella Gigous. Sul fronte poi degli interpelli, si copre tutte le questioni note che sono in sto momento ferme e rilevanti. Anche di queste per alcune, già ne facemmo un cenno precedente; degno di nota ci sembra l'interpello per il porto dove, un'altra volta, si mette il dito in un vespaio, ma per chi ha voglia e tempo gliela postiamo in anteprima e in calce a questo post; curioso rimane l'interpello sul portale della vasca per il bagno, serio quello sulla lite di Canio contro Cota per la questione dei soldi a villa Palazzola; interessante, ma anche un po' importante conoscere la risposta che sarà data sulla telenovela che fa la spola tra Lido-Stresa e Mottarone-Vetta e poi per chiudere, saper ancor come sarà la prossima puntata della ulterior telenovela che prende il nome L'Alberghiera. Come vedete, a parte la “ Zanetta” non ci par di aver dimenticato molto altro. Comunque ora aspettiamo, con pazienza, che Canio ci chiami in Assemblea e poi vediamo. Per ora, come promesso, per chi ha tempo, voglia e la pazienza gli diamo in anteprima una lettura.


GRUPPO CONSILIARE “INSIEME”
23/09/2013
Preg. mo Avv. Canio Di Milia
Sindaco di Stresa
SEDE
OGG: Interpellanza art. 44 del regolamento sul funzionamento del Consiglio. Opera di costruzione struttura portuale turistica. Stato delle procedure e dei finanziamenti-valutazioni progettuali.
 Affinché possa essere inserito all’o.d.g di prossimo consiglio si formula il seguente interpello.
Premesso che il problema in oggetto è ormai da moltissimo, probabilmente ingiustificabile tempo, in agenda di questo e dei suoi precedenti governi, occorre che in sede consiliare vengano confermate o smentite le notizie, di fonte di Stampa, secondo le quali sarebbe imminente, se non già avvenuto, lo sblocco autorizzativo dei fondi regionali corrispondenti all'ammontare del ribasso d'asta praticato in sede di aggiudicazione e poi completamente vanificato dalla revisione progettuale operata, in sede di redazione del progetto esecutivo, da parte della ditta aggiudicataria.
Si aggiunge che occorre conoscere quale sia comunque o a che punto sia pervenuto l'intento dell'amministrazione di aggiudicare l'appalto, dopo l'intervenuto abbandono del primo aggiudicatario, ad una delle due ditte che seguirono nella graduatoria di gara ed in particolare se si ritenga poter o meno conseguirsi l'obiettivo di procedere alla nuova aggiudicazione al prezzo offerto dall'appaltatore cessato. Parrebbe infatti che nessuna delle due residue ditte abbia l'obbligo giuridico di accettare l'affidamento, men che meno al prezzo corrispondente il ribasso praticato dalla originaria ditta aggiudicataria, vuoi perchè comunque l'incremento di progetto va ben oltre il quinto d'obbligo, secondo noi si configura addirittura come un altro progetto, vuoi perchè è decorso un considerevole lasso di tempo dal momento dell'offerta e tale decorso di tempo pare che faccia nascere il diritto ad essere in qualche modo risarcito.
In ogni caso vi è il ragionevole rischio di una nuova lievitazione del prezzo, anche consistente, cui dovrebbe provvedere questo Ente con mezzi del proprio bilancio.
Nel caso, non tanto si porrebbe un problema di reperimento di risorse che par che non manchino, ma un problema più sostanziale di responsabilità per una situazione arrivata a tal punto limite e senza precedenti che andrebbe, con attenzione e senza riserve per nessuno, indagata e chiarita.
Ciò detto si osserva che, solo recentemente, questo Ente ha trasmesso alla Regione una relazione tecnica, a firma di incaricato esterno, Ing. Lino Baldo, con la quale, pur tardivamente, ha cercato di dare riscontro a tutta una serie di quesiti sostanziali che la medesima Regione aveva, da tempo, posto ed al cui esito aveva, verosimilmente, subordinato l'eventuale sblocco del finanziamento corrispondente al ribasso d'asta conseguito e poi, come abbiamo ricordato, vanificatosi.
Per quanto ci è dato capire, ma potremmo anche non aver correttamente inteso, occorreva dimostrare che l'anomala lievitazione del prezzo dell'opera intervenuta a seguito della redazione del progetto esecutivo, trovava il suo fondamento in ragioni oggettivamente documentabili e comunque non riconducibili a errori del progetto di livello definitivo; vuoi all'intervenuta modifica normativa in tema di utilizzo di classe di resistenza dei calcestruzzi, vuoi comunque ad imprevisti imprevedibili al momento della redazione del progetto di livello definitivo posto a base di gara.
Orbene, qui non si discute la capacità, che è nota, del redattore la relazione la cui professionalità si è formata e cresciuta nell'ambito degli uffici pubblici e quindi ha piena e completa conoscenza della normativa in atto, tuttavia ciò non ci esime dal porre una serie di domande ulteriori cui la relazione non sembra, a nostro giudizio, aver dato una risposta soddisfacente, o meglio ha dato una risposta che, sempre a nostro giudizio, ha sottaciuto alcuni elementi che pur dovevano essere noti al redattore così come a noi non sembrano essere sfuggiti.
Tali elementi non paiono, peraltro di poco conto o di poco peso perchè, se diversamente valutati, avrebbero fatto trarre al redattore conclusioni, in parte, diverse rispetto a quelle cui è pervenuto e ciò avrebbe portato o potrebbe portare a decisioni diverse rispetto a quelle che, invece, si ipotizzano.
A tal fine vogliamo qui prendere in considerazione due delle tante problematiche di progetto che hanno comportato una sua revisione.
Ci riferiamo, con la prima, alla questione del bacino portuale.
Si sostiene nella relazione che nuove batimetrie, eseguite dall'impresa appaltatrice, avrebbero evidenziato la necessità di realizzare un dragaggio ben più consistente di quello previsto nel progetto di livello definitivo, si esclude che tali maggior dragaggi siano da addebitare ad errore di progettazione, ma vengono attribuiti ad eventi sopravvenuti.
Orbene la consistenza di tali maggiori oneri risulta, per soli lavori, pari ad euro 271.162,84 che si aggiunge ai 167.750,00 euro previsti in sede di progetto definitivo per un totale di oltre €. 438.000,00, corrispondente ad un incremento delle quantità del materiale oggetto di dragaggio di mc. 8.000 con un incremento del 160% ( diconsi centossessanta per cento) rispetto al dato di progetto posto a gara.
Quanto alle cause, la relazione sostiene che dal 2007, data di approvazione del progetto di livello definitivo, ad oggi si sarebbe verificato un accumulo di tal consistenza solo per cause naturali, cioè a causa dell'apporto di materiali trasportati dalle piene di lago e di materiali litoidi apportati dai corsi d'acqua il cui sbocco a lago è “prossimo” all'area portuale, due posti a sud, cioè si noti in zona opposta alla bocca di porto ed uno a nord.
Il dubbio sulla individuazione esatta della cause di tale anomalo aumento dei materiali da dragare ci passi.
Non sappiamo quante piene del lago nell'arco di questi ultimi anni si sono succedute, non ci sembra molte; non ci sembra neppure che la morfologia della costa e dei fondali ad essa prossimi, compresa tra le foci dei tre rii citati, dotati di scarsa capacità di trasporto di materiali e l'area portuale, abbia subito rilevanti modifiche in questi ultimi anni, anzi, ci sembra proprio nessuna, tuttavia solo e soltanto in quella appena accennata ansa portuale si sarebbero accumulati così rilevanti materiali da determinare un costo aggiuntivo di oltre 271 mila euro.
Tuttavia l'osservazione empirica ed il dubbio ci sembrano anche suffragati, quanto meno in parte, dalla relazione tecnica, datata giugno 2005, anteriore quindi la redazione del progetto definitivo, con la quale, a pagine 74 della stessa, le redattrici del Dipartimento di Ingegneria navale dell'Università di Genova, descrivevano, all'epoca, lo stato del bacino portuale ed indicavano che era stata realizzata un'eccedenza di riempimento pari sino al 50% in più del previsto.
Si osserva che il primo progetto prevedeva una quantità di scavi per la formazione del solo bacino portuale di mc. 15.240; dalla documentazione in nostro possesso non possiamo rilevare se e quanta sia stata la quantità contabilizzata e liquidata in sede di chiusura dei primi lavori e se il dato di mc. posto nel progetto a gara sia semplicemente la differenza tra il dato originario e quello liquidato in contabilità e quindi non siano stati fatti ulteriori rilievi.
Rimane il dato rilevato dagli Ingegneri dell'università di Genova dove, con riferimento all'anno 2005, parlano di apporti di materiali eccedenti il previsto e, verosimilmente, si riferiscono a quantità utilizzate per l'esecuzione di opere provvisionali, poi lasciate in loco, non sappiamo se e come già liquidate all'impresa cessata.
Come si vede il quadro, con anche il solo riferimento a questa voce dell'opera contiene aspetti non chiari, persino inquietanti su possibili risorse pubbliche andate dissipate per un'opera mai nata.
La domanda però è chiara: se qualcuno ha dissipato, qualcuno potrebbe aver tratto un lucro non dovuto ?
La seconda questione che prendiamo in esame è la giustificazione fornita in relazione sulla necessità di sostituire le palancolate previste con l'incremento di pali di grandi dimensione che a pagina 11 della relazione Baldo viene imputata alla presenza di un livello “G” fluvioglaciale dei terreni che, per il suo grado di addensamento, comprovato dalle prove penetrometriche eseguite, ha fatto ritenere estremamente difficile e praticamente impossibile la loro infissione.
Orbene, nella relazione questo fatto viene ricondotto a elementi di conoscenza acquisiti successivamente la redazione del progetto definitivo, cioè a indagini geologico tecniche eseguite nel 2011 e quindi, sostiene sempre la relazione, imprevisti e imprevedibili durante la redazione del progetto definitivo. Così almeno viene scritto sempre a pagina 11.
Anche in questo caso occorre rifarsi alla Perizia Tecnica redatta dall'Università di Genova che, come abbiamo già ricordato data giugno 2005 e che alle pagine 11 e 12 della medesima così scriveva a proposito della caratterizzazione geotecnica dei terreni:
.......la densità relativa dei materiali attraversati, costituiti da sabbie e ghiaie, secondo i risultati delle prove SPT è compresa tra l'85% e il 100%. E' evidente che tali materiali male si prestano ad una soluzione progettuale di palancole infisse nel terreno per battitura. A tale proposito si osserva che la constatata difficoltà di attraversamento degli strati sabbiosi-ghiaiosi, motivata dalla elevata densità degli stessi, è ulteriormente accentuata dalla presenza dei trovanti di micascisto.”
Orbene qui troviamo le stessi considerazioni che compaiono, otto anni più tardi, nella relazione Baldo, ma che il medesimo definisce :
un fatto del tutto imprevedibile durante la fase di redazione del progetto definitivo”.
Non aggiungiamo più oltre ( potremmo parlare dell'interessante capitolo sui rilievi batimetrici), alla sommaria analisi che abbiamo fatto a mero titolo esemplificativo di quanti dubbi, perplessità, interrogativi senza risposta, contraddizioni e quant'altro emerge, è emerso, potrebbe emergere tutte le volte che ci si imbatte in questa disgraziata opera pubblica.
Ci consola solo il fatto che sul secondo punto la relazione Baldo afferma che l'imprevisto non ha comportato aggravio di costi rispetto alla previsione definitiva. Sulla questione per ora non approfondiamo. 
Quanto relazionato e premesso dunque, l'interpello si rivolge al Sindaco, nella sua veste di responsabile unico di governo per la grande incompiuta opera, affinché possa offrire agli interpellanti, ma anche a tutto quanto il Consiglio, che comunque dovrà autorizzare un'a ulteriore maggiore spesa con fondi di bilancio, una risposta ai tanti interrogativi che il caso solleva, ha sollevato, solleverà ancora e più precisamente voglia rispondere ai quesiti che così di seguito formuliamo:
1.Voglia rendere edotto il Consiglio sullo stato del finanziamento utile e necessario per garantire la copertura, ad oggi, dei maggiori costi dell'opera oggetto di interpello ed in particolare far conoscere se e quando la Regione abbia autorizzato l'utilizzo dell'ammontare del ribasso d'asta conseguito in sede di gara. In caso negativo voglia esporre le strategie che l'Amministrazione intende perseguire per raggiungere lo scopo di realizzare l'opera incompiuta.    
 
2.Voglia far conoscere se e quale esito abbia avuto la manifestata intenzione di procedere al riappalto dell'opera, rivolgendosi alle restanti imprese presenti in graduatoria di gara e se si, a quale prezzo. In caso negativo voglia esporre le strategie che l'Amministrazione intende perseguire per raggiungere lo scopo di appaltare l'opera.
 
3.Voglia fornire ogni utile chiarimento in ordine ai casi di presunto contrasto, evidenziati in redazione di interpello, tra quanto affermato dalla relazione Baldo e quanto contenuto nella relazione del Dipartimento di Ingegneria Navale dell'Università degli Studi di Genova, documentando, tra l'altro, in maniera esaustiva, precisa e puntuale quali sono state le quantità di opere di dragaggio del bacino portuale già conteggiate e liquidate in sede di contabilità finale e collaudo dei lavori a suo tempo eseguiti.
 
4.Da ultimo, dica il Sindaco se, al fine di fornire ai Consiglieri ogni chiarimento utile e necessario anche a dissipare dubbi e perplessità che la vicenda ormai suscita, ritenga utile chiamare il redattore della relazione esaminata, Ing. Baldo, ad audizione avanti i medesimi Consiglieri riuniti in seduta informale.
Gli interpellanti ringraziano
Vallenzasca Piero Consigliere
Casaroli Lucio Consigliere








venerdì 20 settembre 2013

PORTALE COL MISTERO


Sarà forse l'anno che passerà per i portali ed ecco che dopo quello assai più noto che è stato fatto sfregiando il Grand Hotel, anche il Palazzo si è fatto un suo portale, un po' più piccolino, ma assai particolare. Sarebbe l'accesso principale alla vasca per il bagno, sarebbe appunto, ma è rimasto chiuso durante l'intera stagione natatoria e rischia di non aprir mai i suoi battenti. Ora sarà l'oggetto di interpello che in questo post vi anticipiamo.

     

OGG: Interpellanza art. 44 del regolamento sul funzionamento del Consiglio. Impianto natatorio Lido Carciano-criterio di progettazione e di funzionamento degli accessi .

 
Affinché possa essere inserito all’o.d.g di prossimo consiglio si formula il seguente interpello.

Il nuovo impianto pubblico sito al Lido di Carciano è stato realizzato con la costruzione sul suo lato sud di una struttura costituita da un lungo basso fabbricato che ospita alcuni servizi, un portale che, a prima vista, parrebbe costituire, considerate anche le sistemazioni esterne, l'accesso principale alla struttura, nonché una scala di risalita dalla spiaggia all'area natatoria. E' stato qui usato il condizionale poiché, in realtà, né mai il supposto accesso pubblico è stato mai utilizzato, né mai è stata consentita la risalita dalla spiaggia alla piscina attraverso il passaggio a tal scopo dedicato.

Sulla prima delle due questioni, ad una prima, sommaria, valutazione parrebbe che l'apparente accesso principale, in realtà mai potrà svolgere tale funzione. E' noto infatti che per poter accedere ad una piscina occorre, secondo regola, prima transitare negli spogliatoi, poi passare attraverso la griglia della doccia e solo così presentarsi nell'area della vasca natatoria. Se questa è dunque la regola, va da sè che il realizzato portale di presunto accesso tale non è e sarà destinato a rimanere sempre chiuso ed inutilizzato. Neppure, anche questo è evidente, potrà fungere da uscita per il pubblico, in quanto anche l'uscita è regolata da procedure che non consentono di transitare attraverso l'area natatoria agli utenti in procinto di lasciare l'impianto.

Per quanto invece riguarda il collegamento di risalita dalla spiaggia alla piscina, esso parrebbe realizzato per consentirne una corretta funzionalità. Il problema qui sta nel fatto che non è mai stato utilizzato e che è risultato impossibile fruire di piscina e di spiaggia insieme, salvo lasciare la piscina per scendere alla spiaggia e risalirvi da altra via, ma pagando nuovamente l'accesso.

Se questi sono i fatti gli interpellanti sono a rivolgersi all'Assessore munito di delega alle opere pubbliche ed al patrimonio perché abbia a confermare o smentire quanto riportato nella presente interpellanza. Ove i fatti venissero confermati, nel primo dei due casi parrebbe trovarsi di fronte ad un evidente errore di progettazione che ha comportato la realizzazione di una struttura, probabilmente, del tutto inutile e comunque ridondante, nonché di dubbio risultato estetico architettonico, mentre nel secondo dei due casi il problema parrebbe limitarsi ad una questione di gestione della struttura, gestione sulla quale l'Ente deve comunque esercitare una corretta vigilanza al fine di evitare abusi che danno poi origine a doglianze da parte degli utenti.

In ogni caso comunque la struttura in argomento parrebbe aver costituito una spesa, in parte, inutile vuoi perché l'accesso è errato, vuoi perché i servizi lì collocati avrebbe potuto trovare spazio in superficie sottostanti inutilizzate, vuoi perché la via di collegamento tra la spiaggia e la piscina non richiede l'esistenza di una struttura coperta e invasiva.

Sulla base dell'esito della risposta che verrà data, ove confermasse l'ipotesi di errore, si chiede cosa intenda promuovere l'amministrazione ai fine della propria dovuta tutela.

 
Gli interpellanti ringraziano

giovedì 19 settembre 2013

L'AVVOCATO


 
Su caro Canio, state in piedi, dite lo giuro e rispondete, così come di seguito vi postiamo è formulato l'interpello che presto sarà sul tavolo di Canio per darci un po' di conto dell'attività legale da Lui intrapresa da quando sta dentro il Palazzo, prima in veste solo Praticante ed ora di Avvocato. Un'attività corposa ed anche costosa, ma che vede ora far un salto in qualità colpendo con il rigore che chiede a un giudice invocato di condannar l'Ente Regione a pagar la Palazzola, spese legali, ben inteso, sono incluse.


OGG: Interpellanza art. 44 del regolamento sul funzionamento del Consiglio. Spese legali e costituzione in giudizio avverso Regione Piemonte.
 Affinché possa essere inserito all’o.d.g di prossimo richiesto consiglio si formula il seguente interpello.
Si ritiene unificare in un' unica interpellanza quanto indicato in oggetto rivolgendo, in primo luogo al Sindaco, richiesta di conoscere quale sia stato, in termini di impegni di spesa, l'utilizzo di risorse di bilancio per sostenere spese in ordine ad incarichi conferiti a legali, sia con riferimento a costituzioni in giudizio, vuoi come attore che come convenuto, sia in ordine ad incarichi di consulenza affidati.
Si chiede quindi di esporre l'elenco analitico di tutti gli incarichi conferiti a far data dal primo mandato dell'attuale Sindaco, dettagliando gli oggetti dei singoli incarichi, i nominativi dei singoli Professionisti incaricati, i singoli importi di spesa impegnati nei bilanci, l'ammontare complessivo, distinto per singolo professionista, degli importi di spesa sempre impegnati e da ultimo, nei casi di cause concluse in almeno un grado di giudizio, conoscerne l'esito o comunque lo stato in cui si trova la causa. Precisi infine l'esistenza di eventuali debiti fuori bilancio già noti, ma non ancora riconosciuti.
Nell'ambito di tale interpello voglia precisare e relazionare il Sindaco, in maniera dettagliata e particolareggiata se corrisponde al vero la notizia di Stampa, peraltro non smentita, secondo la quale l'Amministrazione avrebbe intenzione o già avrebbe assunto atti con il fine di chiamare in giudizio la Regione Piemonte in relazione alla mancata assegnazione, o meglio intervenuta cancellazione dal bilancio di quell'Ente, delle risorse già destinate alla Fondazione Villa Palazzola e necessarie per il recupero funzionale di quel sito, come da accordi a suo tempo assunti.
In particolare vorrà il Sindaco, stante la singolarità dell'azione, relazionare in assemblea e chiarire le ragioni per le quali abbia assunto la decisione di utilizzare lo strumento della lite giudiziaria per far valere il rispetto degli accordi bilateralmente assunti tra i due Enti di governo territoriale e che hanno dato vita alla Fondazione con lo scopo di valorizzare il bene Villa Palazzola, privilegiando dunque tale alquanto irrituale metodo di rapporto tra Enti, metodo che si verrebbe a sostituire a quello normale del dialogo e della trattativa tra Enti di pari dignità e rispetto .
Vorrà il Sindaco illustrare nel dettaglio, documentandoli, tutti i tentativi e le azioni dal medesimo assunte e svolte in questi anni nei confronti del partner Regione Piemonte al fine di ottenere l'integrale rispetto degli accordi; vorrà far conoscere le risposte ottenute ed a quale livello abbia ottenuto accesso presso l'Ente Regionale, in particolare se abbia chiesto ed ottenuto accesso a livello di componenti del Governo regionale, e se si  quali ed in che forme e quali risposte abbia ottenuto. Se invece non abbia avuto accesso a livello di componenti di governo, abbia a precisare se mai l'abbia chiesto e se si, per quali ragioni sia stato negato, se invece non l'abbia mai chiesto illustri le ragioni della propria inadempienza.
Illustri comunque il Sindaco quali aspettative riponga nell'azione giudiziaria che si dice intrapresa, i ragionevoli tempi per il suo esito, quale fondato grado di esito favorevole in essa si riponga e comunque voglia indicare un presumibile cronoprogramma entro il quale essa abbia a svolgersi e se tale tempistica possa, ragionevolmente, ritenersi compatibile con quella della valorizzazione di un bene che da decenni attende, inutilmente, di essere recuperato.
Da ultimo vorrà il Sindaco dare assicurazione che l'azione, che si dice intrapresa, non abbia ad incidere in maniera negativa sui rapporti con l'Ente Regionale così da non avere ripercussioni negative anche in relazione ad altre e note questioni aperte tra questo Comune e il medesimo Ente Regionale.
Gli interpellanti ringraziano

martedì 17 settembre 2013

ANCORA UN'INTERPELLO E LA PROPOSTA




Ancora un interpello e magari anche degli altri, comunque è ora di sapere che ne sarà di quella che abbiamo noi chiamata la bella addormentata, insomma sta funivia che va su e che poi torna giu vivrà o invece morira? Canio lo deve dire in assemblea, non vale passar sempre la palla ad altri che sono sempre poi dei grandi assenti, è Lui che rappresenta la nostra Cittadella, è Lui che deve ottener udienza dentro il Palazzo che sta in Piazza del Castello, è Lui che è delegato alla difesa del popolo elettore e di quello spettatore, ma Lui preferisce ribaltare un po' i rapporti tra i due Enti e chiamar davanti al giudice in udienza il Capo del Governo Subalpino per ottener quei soldi che, prima di invocar la lesione di un diritto, sono da ottener perchè dovuti da scelte, almeno una volta, condivise. Detta così l'impeto del Capo a noi nostrano rischia di non ottener proprio un bel niente e che tutti gli impegni assunti dall'Ente Regionale siano, per ora, cancellati e rinviati a data poco certa e indefinita. Comunque interpelliamo e poi vediamo. Da qui alla data incerta del Consiglio non mancheranno pure altri interpelli da porre avanti il gran governo cittadino, ma qualche volta merita pure fare proposte, si spera intelligenti. Vorremmo allora porre un poco all'attenzione una questione che, forse, darebbe una mano agli abitanti. C'è quel trenino che fatto di tre o quattro vagoncini, durante la stagione dell'estate fa l'intero giorno la sua spola tra il centro, le vie più interne, la frazione di Carciano, il lido e poi ritorna dove era partito. E'  ora come un taxi ed è pure silenzioso; ebbene se sto servizio, che par che funzioni anche un po' bene per turisti, possa mutarsi in linea interna di pubblico trasporto, questa è una proposta. Scendere in auto al centro, per l'auto non c'è posto, scendere a piedi potrebbe fare bene, ma poi la via contraria è un po' in salita e se ci son le borse con la spesa la vita è complicata, ma se ci fosse il tram che caricasse, un euro di andata col ritorno, ebbene avremmo fornito un buon servizio a costo zero.


lunedì 16 settembre 2013

INTERROGANDO



E' meglio passare a fare gli interpelli, il tempo va veloce, il Palazzo sta ancora mezzo in ferie, in previsione riunione non ce n'è, dunque è tempo di dare un po' una mossa al nostro caro Canio e a tutto il suo governo. Intanto ci siamo fatti una domanda: qualcuno di voi sa dove è che sta l'ingresso alla piscina ? Si perchè questa è proprio bella, anche lì ci sta una specie di ingresso con portale che, a vista, sarà costato un occhio, ma sotto il portale il cancello è  sempre chiuso. La verità è che entrare nell'area di piscina non è come entrare in un albergo, ci sono, dettate, procedure e entrar da lì sarebbe come violar le procedure. Errore di progetto ? Sarebbe non il primo e certamente manco sarà l'ultimo, comunque lo chiediamo al Vice Delegato e poi lo riferiamo. Una domanda che è poi curiosità è di sapere quanto Canio, che di mestier fa l'avvocato, abbia sin'ora speso per governare il suo Palazzo in cause ed in pareri di legali. L'ultima azione che pare sia stata or giusto lesta presa, quella contro l'Ente Regionale, che rischia diventar la causa di sto secolo, ci intriga e quindi chiederemo notizie nel dettaglio sin dai lontani tempi del primo dei due governi Canio. Faremo un po' da portavoce; è stata mandata una lettera a Palazzo. La firma l'ha messa Amelia Alberti che vuol sapere tanti perchè e tanti anche percome sull' off shore. Noi da parte nostra chiederemo che la risposta avvenga in aula, mentre aggiungeremo, se non proprio una domanda, una considerazione che nasce dagli incidenti, l'ultimo è giusto proprio ieri, che queste gare, aihloro, portano con sè. Saranno domande anche su cose un poco consistenti: il punto in aula su sto porto il governo c'è lo fa con precisione ? Per parte nostra stuzzicheremo la domanda con qualche considerazione impertinente intorno a quella relazione che par sia giusto quella che è servita per sbloccare un po' di soldi dall'Ente Regionale. Obbligo poi fare un'altra volta un interpello perchè Canio ci dica che cosa fa questa Provincia intorno alla solita questione della scuola; l'Alberghiera. Or che non ci venga a dire di chiederlo al Leprotto, Canio è il patner dell'accordo siglato con l'Ente Provinciale, quindi prima si informi e poi ci informi.

domenica 15 settembre 2013

LA BELLA ADDORMENTATA




Il titolo di oggi lo dedichiamo a un' altra delle non poche tele-novela a cui il popolo elettore e quello anche soltanto spettatore si cimenta. Insomma, come quasi tutto quanto il resto, anche in quest'ultima occasione, scarse sono le notizie in generale e nulle quelle positive. Per farla un po' anche in breve ci riferiamo in questo caso a quell'impianto a fune che va dal Lido sino in Vetta e viceversa. Ormai di tempo ne è passato, tante parole spese sono state, ma quanto a rispettare una volta che sia una volta soltanto il calendario dato questa è un'altra storia. Nell'arco dell'anno che è passato ne abbiamo sentite un po' di tutte: prima Regione promette di metterci, più o meno, tutti i soldi, poi ci ripensa e si ricorda, così dice, che poi sto impianto è mica tutto suo, quindi gli toglie un po' dei suoi di soldi e invita gli altri ??? a mettercene di loro, poi sembra che sto impianto è ancora sempre suo, promette di certo ancora soldi, raccontano una data per iniziare anche la gara, poi torna un gran silenzio e intanto il tempo passa, poi viene fissato un altro appuntamento, poi viene disdettato, poi, poi, poi.................Questa è la storia vera dunque che, dopo tutte le promesse, le cose dette e poi disdette, rischia di mandare a rottamare tutto quanto anche l'impianto. Non è che ci vorrebbe proprio molto a raccontarci quale sia il punto a tutto l'oggi; dirci se e quanti sono i soldi che ci sono, dirci una data, ma che sia proprio data certa, per la gara e, finalmente, fare un po' definitivamente anche chiarezza, che sino ad oggi mica c'è, su di chi è.

venerdì 13 settembre 2013

GIUSTIZIA SARA' FATTA


Ci eravamo posti la domanda solo nell'ultimo dei post, non è passato molto tempo, anzi quasi niente, e già c'è la risposta. Dunque Canio, dopo che ha perso altri nove mesi senza portare a casa ancora proprio niente, ricorre alla giustizia e cita l'Ente Regionale. Quel che lui vuole sono i soldi, quei un poco meno di cinque milioni in euro che era l'accordo tra le parti sottoscritto per recuperare a un uso pubblico quel bene che è villa chiamata Palazzola. Li vuole e li pretende con diritto tanto da pensar di chieder l'aiuto di giustizia. Che abbia diritto nessuno lo contesta, che debba metterci ogni impegno per averli è un suo dovere, che ci abbia, sin oggi, proprio messo tutto l'impegno che forse era dovuto, mica tanto, che ora, fallito il tentativo conciliante, non vi sia altro strumento più adeguato che mettersi in una lite con l'Ente Regionale, questo non è vero, anzi vero semmai è proprio forse il contrario perchè lo strumento della lite tra Enti di governo è assai anomalo e certo poco rituale. Strumento vero sarebbe il negoziato, l'incontro tra le parti del “conflitto” , sedersi attorno al tavolo e trattare sino a trovar la soluzione. Ora che a Canio la diplomazia difetti questo è un fatto, che la sua capacità di ottener udienza a Palazzo Regionale sia a noi forse poco nota, anche questo è un altro fatto, ma a veder dal risultato non ci par che sia un'altra sua virtù. Rimane dunque per Canio soltanto la giustizia dove rimetter nelle mani la sorte di questa villa sventurata quasi non l'avesse, ahinoi, mai sin' ora conosciuta. Eccome la conobbe la giustizia, trascinando per decenni la vicenda di quel testamento di due righe che il Professor Alfonso Pini scrisse poco prima di lasciare questa vita. Non è bastato allora, dunque si comincia un'altra volta e noi si aspetta ancora.

mercoledì 11 settembre 2013

IL RITORNO


Torna dopo un tempo di ristoro il Sire vincitore e riprende la barra del comando, togliendola al suo Vice. Il tempo dell’autunno di stagione si avvicina, è un tempo che quest’anno è destinato ad andare ben più in lungo di quanto, da sempre, di solito succede. La legge ha differito, addirittura,  all’ultimo del mese di novembre l’approvazione dei bilanci preventivi per l’anno che, ormai, è alle nostre spalle; andranno così lunghi anche gli altri adempimenti ad esso collegati. IMU, non IMU e dietro sto problema si passa il tempo ad aspettare sti conti che poi tornino o non  tornano, ma il nostro Palazzo è fortunato, comunque l’IMU la si giri e la si chiami i conti sono salvi e vanno bene. Non è dunque sul fronte finanziario che il nostro Sire si cimenta; dopo che ha incassato i complimenti da Zanetta, dopo che l’off shore è andato tutto liscio, sono le solite questioni che turbano la vita e la giornata al condottiero. Sto porto poi va in porto o affonda un’altra volta ed ultima di volta ?  Ad oggi l’Ente Provinciale non ha messo sul sito e  in rete la nuova gara per la scuola, che cosa dunque attende  non si sa, ma il tempo intanto passa ed il cronoprogramma concordato è, ormai, carta stracciata.  Che fine ha fatto poi quell’arbitrato con l’Ente Regionale che Canio nel mese di dicembre dell’anno, quello scorso, aveva anche avviato perché quell’Ente inadempiente restituisse quei cinque milioni in euro a Villa Palazzola ? Non si sa, ma quel che invece lo si sa è l’entità del buco finanziario con cui Regione ha chiuso i conti l’anno scorso. Il buco è da paura, son due miliardi ed ottocento milioni in euro su di un bilancio che gira attorno a 12 miliardi. In questa situazione anche trovare  5 milioni in euro sarà soltanto un gran problema, comunque Canio aspetta. Un’altra cosa da capire è che cosa mai sto Canio ora farà della variante che, per far passare la  Zanetta, chiuse nel suo armadio. Se apre o no l’armadio, per ora non si sa, per ora si frega ancor le mani ed ebbro di vittoria festeggia il risultato, ma il suo nemico sta in agguato, affila nuove armi, lo aspetta al nuovo varco e Canio che lo sa, forse sta volta aspetta e solo poi deciderà.  

martedì 10 settembre 2013

L' OFFSHORE CHE SI RIBALTA



 

Così mentre si chiude questa  kermesse sul nostro lago che ha visto anche il suo momento  di panico e emozione, si fanno un po' i bilanci degli eventi, così oggi postiamo questo commento che ci passa  il nostro Presidente.
 
"Ora si apre il capitolo più interessante, quello della verifica delle bufale che hanno tentato di propinarci. Un riassuntino meriterebbe la giornata clou di Arona con ribaltamento di due equipaggi, il risucchio di un gazebo da parte di un elicottero, lancio di paracadutisti e naturalmente rombo di motori in terra, cielo e lago. Uno scenario da sbarco in Normandia su due fazzoletti del fu tranquillo e idilliaco Lago Maggiore. Roba che poteva descrivere compiutamente solo il corrispondente di guerra Domenico Quirico se fosse già tornato dalla Siria.
Non so spiegarmi come mai hanno dimenticato una parata aerea di F35 approfittando della bella giornata di sole (se piove, come si sa,  i costosi cacciabombardieri rischiano di precipitare travolgendo, nel caso, i motonauti, che già si rovesciano da soli).
Intanto a Stresa, nello stesso giorno,  si riunivano 440 studiosi di 58 nazioni per parlare di tutela dell’acqua e di ecosistemi acquatici. Chissà se hanno colto la ghiotta occasione di studiare da vicino gli effetti della folle settimana motoristica sulla strematissima fauna ittica del Lago Maggiore, e tutto il resto (in primis, inquinamento da idrocarburi, affossamento definitivo dell’identità storica, culturale, turistica di Stresa e dintorni, prolungato fastidio per i quei residenti e clienti che non amano simili chiassose manifestazioni, etc).
Quos voluit perdere....
Il Presidente della sezione vco
Italio Orsi "
 
 


 

lunedì 9 settembre 2013

FINE FERIE


Ha preso avvio questa mattina l’avvio di quel processo che porterà dai giudici in  giudizio “ La Zanetta”. Le carte tutte son state messe insieme e fatta una memoria riassuntiva ci siamo presentati davanti al nostro Legale di fiducia che ha letto con attenzione sta memoria, ha preso nota un po’ di qui e un po’ di qua ed alla fine ha detto: “ complimenti”. Ora si tratta di confezionare sto ricorso, vedremo poi chi saranno i firmatari e che, finite le ferie giudiziarie, sarà da presentare entro il 14 del mese di novembre al Tribunale Amministrativo Regionale. Cosa succederà poi subito  ? Ancora proprio un niente perché sarà da attendere il rilascio di quel permesso a edificare per colpire al cuore “ la Zanetta”, mirando ad ottenere la “sospensiva” di quello che sarà quel provvedimento permissivo. Per ora quindi dormano sonni ancora un po’ tranquilli sia Canio che i Committenti dello stralcio, vadano avanti come lo sono andati sino ad oggi senza ascoltar giudizi e ammonizioni, vadano avanti con la protervia e l’arroganza con cui hanno sfidato, sino ad oggi, l’intelligenza e la mitezza, noi li aspetteremo al varco per colpirli quando e se non avranno più ormai altro scampo. Per quanto invece attiene l’altro fronte, quella della giustizia più estrema e più severa, quella penale appunto, noi non ci facciamo poi tante illusioni , occorre sia provato il dolo intenzionale e questo non è che sia così immediato, comunque ci proviamo, prendiamo carta e penna, redigiamo, firmiamo e poi spediamo alla Procura l’esposto che racconta nei fatti lo stralcio della stra nota ormai: “ Zanetta”. Questo lo facciamo anche perché c’è un obbligo che impone al Consigliere di dar informazione, all’accusa dello Stato, degli atti di cui ha notizia e che posson contenere quei fatti che formano il reato. Dormano comunque sempre i lor tranquilli sonni i noti bei soggetti, la giustizia è sempre un poco lenta, qualche volta è anche un poco disattenta, occorrerà veder se mai li desta e gli fa capir che è finita anche  sta festa.

venerdì 6 settembre 2013

MONTE CAMOSCIO














La foto che postiamo in data di oggi è di quel sito " minacciato" da chi vorrebbe  farne oggetto di una miniera a cielo aperto. Esso si affaccia verso il golfo ed il suo lago e sta alla sommità di quel monte che vediamo. E' stato fatto oggetto di un'attività di cava ormai decenni or sono, ma poi venne abbandonata e la natura riprese forza e con coraggio colonizzò quel sito che ritornò dentro natura. Ora qualcuno però vorrebbe ritornarci per farne oggetto di un'attività economica. Come succede sempre in questi casi, i governi locali non dicono mai un si preciso o un no deciso, ma preferiscono aspettare. Ora vediamo cos'è che sta avvenendo, ma già da ora noi diciamo che in questi casi non c'è da dire ni, ma un no chiaro e deciso e basta.

giovedì 5 settembre 2013

L'ALTRA CITTADINANZA



Oggi rompiamo un po’ la nostra linea editoriale e diamo spazio ad un commento che ci viene da chi non ha mai voce. Sono gli “utenti” di questa nostra cittadina, quelli che contribuiscono ad il suo PIL, quelli a cui però mai si chiede un lor giudizio od un commento su quello che hanno in testa di fare i detentori del governo. Se così però lo si facesse, si scoprirebbe forse, ma senza manco il forse, che sono questi  più dei residenti ed elettori che sembrano aver nel loro cuore la sorte ed il futuro cittadino. Bisognerebbe quindi a loro dare la cittadinanza d’elezione ed organizzare, solo per loro, una consultazione popolare, da cui Canio e il suo governo ne sarebbero dati per battuti 90 volte  a 100.
 

“Spero davvero (ed è l'ultima speranza) che l'esposto (al tribunale  amministrativo? non una normale procura?), abbia effetto e che qualche  cosa di meno peggio possa avvenire sul già martoriato lungo lago.  Certo che sotto l'ombrello di Dubai ci possiamo aspettare solo guai.
 Ci vorrebbe il coinvolgimento di qualcuno conosciuto a livello  nazionale, per portare tutte queste sciagurate decisioni alla ribalta di  qualche telegiornale insistente. Come a suo tempo è successo con  Monticiello in Toscana dopo la denuncia di vari personaggi noti come  Azor-Rosa. Portò al coinvolgimento dell'allora  ministro dei beni  culturali, Rutelli, che fece la sua parte e il cantiere di villette e  centro commerciale si dovette fermare ed è stato corretto per quello che  si poteva fare ancora di concerto con la regione Toscana.
………………………………………………………………………….
Al momento non so che tipo è l'attuale nostro ministro "dei Beni e delle  Attività culturali e del Turismo" (si chiama proprio cosi!), tale  Massimo Bray. Mi sembra si sia impegnato a fondo su Pompei... ma anche  noi abbiamo ruderi eccellenti? La val d'Orcia è "bene dell'Umanità" sotto la protezione dell'Unesco. Ma  noi lo vogliamo diventare...

 Verrò a Stresa per il W. end e spero di essere ancora in tempo per  firmare la petizione contro l'offshore, sapendo che si fa solo  testimonianza!!!
 La saluto e sempre la ringrazio per la sua costanza nel  cercare tutte le strade possibili per evitare il peggio.  Penso di vedere amici milanesi (da più di 30 anni con la casa a Stresa
 che adorano) per sensibilizzarli di più su questo tema. Questa è l'altra  “utenza” di Stresa che la sa apprezzare, ma………………………...
Spero che la sua salute sia pienamente ritornata e la saluto  cordialissimamente.”
GLI ZUCCONI

Così va avanti il nostro bel governo, porta al traguardo gli scafi dell’off shore e la “Zanetta” e poi, magari, gli prende anche la voglia di accelerare sul suo progetto della città che, per loro, è quella del futuro e che per noi è senza più il futuro. In tutto questo bel progetto che abbiano consenso è fuori dubbio, da qui poi a far l’equivalenza con anche un buon governo ne basta e avanza perchè, come si dice, la democrazia dei mali è solo la minore. Or dunque se il titolo di oggi è un po’ arrabbiato di ragioni ve ne sono anche di troppo, perché sarà pur vero che il governo procede col consenso, ma io il cervello all’ammasso non lo porto e un cagnolino che obbedisce e scodinzola al padrone non divento. Or dunque ancora va detto con chiarezza e con determinatezza che quanto ad agir con zucca e con sapienza io proprio non lo vedo né Canio, né il suo Vice delegato, né tantomeno il gruppo intero che, salve le assenze ricorrenti, si è stretto un’altra volta intorno al grande capo e ha riformulato la fedeltà col  giuramento al grido unito: “ O La Zanetta o morte ”.  I temi veri che girano  sto mondo e che traversano un pochino anche la terra bagnata da sto lago, non sono certo quelli che i signori del governo hanno dunque in loro testa. Seguono l’onda, van dietro il quotidiano, poi nel nostro caso prendono anche ordini e comandi da chi dell’economia locale ne han fatto un monopolio. Dunque scodinzolano felici quando questi signori li trovan per la strada e recan loro di un lieto evento la notizia, si uniscon invece a loro nell’apprensione e nel dolore quando dei lor progetti qualcosa inceppa e non va avanti. Altro che governar con un’idea propria e futura, fatta col confronto e con le idee migliori messe in campo, questi governano un luogo delicato e quasi sacro, come se diverso poi non fosse da una periferia qualunque cittadina. Questa cittadella andava presa in mano dolcemente, pensando di farvi un piccolo modello, non certo pensare di rovesciarci sopra altro cemento e poi, sino ad ora, fare però contento uno soltanto. Si son, bisognerebbe meglio dire si è, messo in testa qualche progetto di un ambizion sfrenata e senza senso, ha perso ogni misura delle cose, non ha nessuna memoria del passato, non ha neanche più un futuro. La Perla è stata  grande nel passato, bisognava allor recuperare nella modernità di oggi quel passato, metterci le cose che il tempo ha intanto perso, si pensi a quale sia anche il solo grado della manutenzione dei suoi beni, aggiungervi le cose e sono tante  che il tempo ora richiede, ricucire la trama di un equilibrio tra la natura e l’uomo, la terra, il lago e le sue isole, le  sponde, la collina ed il suo monte, l’architettura ed i suoi parchi. Tenere insieme dunque questo turismo che fa la sua fortuna, con la sua terra, senza la quale chi  perde è proprio l'economia del suo turismo.  Ricostruire i fasti coinvolgendo e convincendo che non c’è un progetto da copiare da Dubai, ma che c’è soltanto la Perla del passato da far rivivere ancora e sempre  nel futuro. Se poi la lobby che regge il monopolio non capiva, non ci stava, che lo sapesse chiaro a tutto tondo che non si facesse altri pensieri o altri  progetti, ma che facesse il posto ad altri, per favore.
 
Bagno penale
 

 


Così, anche se con qualche settimana di inizio un po’ in ritardo, la piscina al Lido di Carciano ha poi fatto il suo battesimo d’estate e adesso, se il tempo tiene, un po’ di giorni ancora e poi la vasca chiude per letargo. Tutti contenti dunque ? La gestione avrà fatto la prova dell’incasso e avrà capito se ha preso in carico un affare od un bidone; l’ambiente di sicuro, invece, di certo ha guadagnato perché dopo tre anni di cantiere, la spiaggia è ritornata praticata. Certo ci manca ormai per sempre l’ultima tratta di quella che nei primi 900 disegnava la passeggiata che andava dalla ex  villa Pozzani a fine lido. Un po’ solo di attenzione l’avrebbero salvata, invece non c’è stata. Contenti pure sembrano gli utenti che, almeno quando le giornate di sole e caldo lo permettono, “affollano” la vasca per il bagno ed il lastrico solare che sta attorno. Sembrano infatti, perché qui incominciano i guai ed i lamenti. Passi per l’acqua della vasca che si scalda solo con il sole, sarà anche a zero di consumo di energia, ma certo che già la stagione è corta, così diventa ancor più corta; sembra che, invece, qualche problema inizia quando si accede all’area di piscina o a quella della spiaggia. Solerti e attenti i tre bagnini son pronti a fischiar penality per un nulla, sino ad assegnar i calci di rigore nei casi più pesanti. Già perché le regole non solo sembrano severe, ma ancora più severi sembrano che siano gli ordini dati a che siano da tutti quanti rispettate. Ormai la casistica è varia e variopinta; portar un cagnolino con signora, ma proprio piccolino, sino in spiaggia, si conta sino a cinque con un bastone in mano e poi bisogna scappar fuori; se mentre sei che nuoti dentro la piscina ti fermi e appoggi i gomiti sul muro vista lago, c’è il fischio e stai ammonito;  se sei sulla piscina e scendi sulla spiaggia sei fottuto, nella piscina non puoi più ritornare se non paghi,  se paghi il giornaliero nella mattina ma poi lasci la tua sdraio e torni il pomeriggio ti costa un nuovo giornaliero, se fai un tuffo nel lago dalla sponda un'altra volta stai ammonito, se fumi all’aria aperta devi fumare al chiuso altrimenti c'è il fallo e l'espulsione, se………, finiamola qui adesso, come capite queste sono un po’ il campionario delle regole estive dettate in spiaggia ed in piscina, tanto da metterci un titolo nel post di oggi che lo dice. Sarà un eccesso insomma, sarà che bisognerà che la gestione si collaudi, sarà che prima o poi migliori, lo speriamo, comunque intanto anche sull’investimento previsto sopra il tetto marca male, nel senso che pare il progetto non abbia passato l’esame in commissione del paesaggio.

 

LE DUE QUASI GEMELLE


 



L’evento dell’off schore è stato ricco di emozioni, degno di nota, il giorno  sabato alle ore 19, l’abbraccio, suggellato da una targa, tra la Perla e l’Emirato. Il Vice delegato, ambasciatore nominato dal Palazzo nell’Emirato del Dubai, per l’occasione è stato incaricato di far anche da gran cerimoniere, scoprendo insieme alla Sua Altezza, il Principe di Dubai Hamdan Bin Mohammed Bin Rashid Al Maktoum, anche poeta a tempo perso, un cippo che, nel ricordo dell’evento, suggella l’amicizia tra la cittadina distesa in riva al lago che ospita le gare e l’altra città più nota per esser sorta  sulle sabbie del deserto, innalzando al cielo i suoi palazzi ultra futuri. Quindi, se non è stato proprio un gemellaggio, soltanto forse poco ci è mancato e l’amicizia ormai è saldata, tanto che quella targa lì posata la ricorda e la suggella. Che casa poi metta in comune quella città fatta dal nulla in mezzo al nulla dove contare petrodollari, andar ad acquistar diamanti o cose un poco simili ed anche fare scalo sulle rotte tra continenti par che siano le attività maggiori e questa nostra cittadella, sorta che sono più di mille anni or sono, piccolo borgo ignoto, scoperto sulla rotta ottocentesca del gran tour, luogo che fu prescelto dell’anima di gente che vi approdò con le dimore ricche o che vi soggiornò facendoci la tappa di quel tour, non lo sappiamo proprio, come neppur pensiamo lo sappia il nostro ambasciatore, cerimoniere nell’occasion che è stata lo scoprir quel cippo posto a ricordo dell’off shore. Più quindi che alla storia ed al passato pensiamo si sia voluto guardare al futuro ormai radioso e che la cittadella guardi a Dubai come a un modello, mentre è pressoché impossibile pensare che sia essa modello per Dubai. L’arrivo in porto recente dello stralcio di  “ La Zanetta“, il riavvio prossimo futuro dell’altro pacco di variante nascosto sino ad ora nel cassetto, lascia pensare che  questo bel modello i nostri governanti illuminati abbiano in testa e niente, forse,  d’altro. Quel cippo inaugurato l’altro giorno, in fondo, ci fa pensare più a una prima pietra che suggella l’inizio del futuro di questo nuovo emirato disteso sulla sponda del lago subalpino coi petrodollari da utilizzar a costruir nuovi palazzi e nuovi torri, un’idea che già sta forse nei sogni di Canio e del suo Vice delegato; i nuovi emiri.   

LE RAGIONI DI MERITO                         









Un po’ perché la cronaca sta scarsa, un po’ perché l’approfondimento non è che poi guasta, ecco che stamane mettiamo un pezzo dell’altra lunga parte della relazione finale intorno alla ”Zanetta”. E’ l’inizio della parte anche un po’ tecnica, ma questa qui tocca ancora le cose che si dicono "di merito", le altre  parti, quelle che toccano i vizi del diritto: l'ipotesi penale e l'illegittimità degli atti,  per ora non ve la postiamo, sono infatti materie d'avvocati. Ne parleremo, se sarà il caso, soltanto un po’ più in là nel tempo e poi vedremo.
 

LE RAGIONI DI MERITO

 Lo stralcio, privilegiato tassello di un più ampio e devastante progetto urbanistico, mira a alterare  il territorio nelle sue parti pregiate, cioè quelle che erano il frutto ed il risultato della intervenuta modificazione,  storicamente sedimentata  e che, per effetto della qualità degli  interventi succedutisi dall’ottocento, ma anche prima, e poi sino ai primi del novecento, ha fatto si che si aggiungesse valore alla qualità ambientale e paesaggistica dei luoghi. Tale valore viene qualificato in termini di sistema dei parchi e delle ville storiche e tanto è il suo valore che, unitamente al quadro paesaggistico/ambientale d’insieme dell’area del golfo, entro cui si colloca, è stato oggetto di candidatura, ahinoi crediamo ormai perdente, per l’inserimento nell’elenco dei siti tutelati dall’UNESCO.
La variante, di cui lo stralcio ne costituisce una significativa anticipazione, interferisce, pesantemente, su questo quadro paesaggistico/architettonico/ambientale consolidato, alterandolo in maniera non  reversibile.
Assumendo come variabile indipendente lo stato di colpevole e procurato abbandono di alcuni significativi siti del sistema sopra descritto, la variante, mistificando i suoi reali intenti modifica, pesantemente, le possibilità legali ed effettive di trasformazione delle aree da essi occupate e dietro il velo mistificatorio appunto del recupero architettonico, mostra invece l’inserimento di pesanti nuovi volumi edilizi che, per le loro dimensioni, sia in termini di “sul”, che di “non sul” e quindi di conseguenti volumi geometrici effettivi, comporteranno, non certo, il recupero, in una nuova condividibile funzione ricettivo turistica di alta classe, di questo tassello del  sistema dei parchi e della ville storiche, ma la sua pressoché definitiva e irreversibile alterazione con accostamenti di stili, di scale edilizie e di soluzioni progettuali assolutamente inopportune, anzi e di più, anche  illegittime.
Una variante stralcio dunque che incide su caratteri identitari, universalmente riconosciuti del paesaggio, sottraendo ad una attenta gestione pubblica di governo un bene annoverabile tra i beni comuni, restituendolo invece e pienamente a quella che è la sua funzione, ci verrebbe dire, più banale, cioè al libero sfruttamento economico e di mercato.
Il massimo dei paradossi possibili si compie, l’esistenza del sovrapporsi sull’area di ben cinque vincoli di natura paesaggistica e culturale, diretti ed indiretti con le loro severe enunciazioni e richiami, non sono stati sufficienti per obbligare questa Assemblea  a compiere,  prima, una severa autocritica e poi a spostare la barra del timone verso un esito della variante rispettoso di quei vincoli. Quanto al comportamento di quei soggetti  esterni chiamati a vigilare su quei vincoli e sulle loro prescrizioni ed enunciazioni, questo è un altro capitolo non certamente terminato a cui ci dedicheremo anche dopo l’odierna chiusura di questa pagina.
Nessuna alternativa seria, condivisibile e compatibile con il quadro del sistema paesaggio descritto più sopra e con il quadro vincolistico richiamato, è stata messa in campo dall’Amministrazione, unicamente attenta al soddisfacimento completo ed assoluto della Committenza, così proseguendo un processo di irreversibile mutazione genetica dei luoghi che, paradossalmente per i suoi autori,  trascinerà l’economia turistica verso livelli di qualità inferiore e di numeri, insostenibili, maggiori. Altro che cittadina a 5 stelle capace di intercettare i nuovi flussi del turismo ricco delle economie emerse ed emergenti, ma caserme alberghiere pronte a proporre offerte a prezzi di saldo pur di colmare i vuoti lasciati da un turismo di pregio che si sposterà o andrà verso altre direzioni .
Il carattere identitario  di un  territorio  il cui  valore è riconosciuto anche oltre i suoi confini, colpevolmente lasciato alla libera disponibilità del suo debole governo locale, si perde anche e soprattutto per scelte come quella che viene compiuta in una serata distratta per la data in cui è collocata ed inopportuna per gli accadimenti nel frattempo intervenuti.
Non sono queste parole nuove, ma mi sembra che richiamarle ancora quando ormai la speranza è ultima e debole, possano ancora chiosare al meglio, queste considerazioni di merito: vi è un debito nei confronti non solo di una cittadinanza che vi ha votato, ma anche verso un’ utenza del territorio che privilegia questa cittadina  nelle sue scelte di soggiorno, di svago, di frequentazione, oserei dire di spesa. Senza di essa sarebbe un borgo quasi senza nome. Pensare che possiate fare tutto quello che una committenza ricca e senza concorrenza vuole, senza riguardo per alcuno, o meglio con solo un grande riguardo per quel qualcuno, è un atto di arroganza, contrario ad un diritto più universalmente, oggi, riconosciuto. Bisognava  quindi, di fronte ad una scelta così forte e, insisto irreversibile, guardare a valori più universalmente condivisi,  e questi valori oggi non si sposano con la prosecuzione dei sovvertimenti di una identità territoriale storicamente insediata e culturalmente riconosciuta, ma con quelli della sua conservazione e della sua valorizzazione, tutto il contrario dunque di ciò che questo Governo piccolo, debole, addirittura minuscolo ha compiuto e lascerà  in sua triste eredità.