Così va avanti il
nostro bel governo, porta al traguardo gli scafi dell’off shore e la “Zanetta”
e poi, magari, gli prende anche la voglia di accelerare sul suo progetto della
città che, per loro, è quella del futuro e che per noi è senza più il futuro.
In tutto questo bel progetto che abbiano consenso è fuori dubbio, da qui poi a
far l’equivalenza con anche un buon governo ne basta e avanza perchè, come si dice, la
democrazia dei mali è solo la minore. Or dunque se il titolo di oggi è un po’
arrabbiato di ragioni ve ne sono anche di troppo, perché sarà pur vero che il
governo procede col consenso, ma io il cervello all’ammasso non lo porto e un
cagnolino che obbedisce e scodinzola al padrone non divento. Or dunque ancora
va detto con chiarezza e con determinatezza che quanto ad agir con zucca e con
sapienza io proprio non lo vedo né Canio, né il suo Vice delegato, né tantomeno
il gruppo intero che, salve le assenze ricorrenti, si è stretto un’altra volta
intorno al grande capo e ha riformulato la fedeltà col giuramento al grido unito: “ O La Zanetta o
morte ”. I temi veri che girano sto mondo e che traversano un pochino anche
la terra bagnata da sto lago, non sono certo quelli che i signori del governo
hanno dunque in loro testa. Seguono l’onda, van dietro il quotidiano, poi nel
nostro caso prendono anche ordini e comandi da chi dell’economia locale ne han
fatto un monopolio. Dunque scodinzolano felici quando questi signori li trovan
per la strada e recan loro di un lieto evento la notizia, si uniscon invece a
loro nell’apprensione e nel dolore quando dei lor progetti qualcosa inceppa e
non va avanti. Altro che governar con un’idea propria e futura, fatta col
confronto e con le idee migliori messe in campo, questi governano un luogo
delicato e quasi sacro, come se diverso poi non fosse da una periferia
qualunque cittadina. Questa cittadella andava presa in mano dolcemente,
pensando di farvi un piccolo modello, non certo pensare di rovesciarci sopra
altro cemento e poi, sino ad ora, fare però contento uno soltanto. Si son,
bisognerebbe meglio dire si è, messo in testa qualche progetto di un ambizion
sfrenata e senza senso, ha perso ogni misura delle cose, non ha nessuna memoria
del passato, non ha neanche più un futuro. La Perla è stata grande nel passato, bisognava allor
recuperare nella modernità di oggi quel passato, metterci le cose che il
tempo ha intanto perso, si pensi a quale sia anche il solo grado della
manutenzione dei suoi beni, aggiungervi le cose e sono tante che il tempo ora richiede,
ricucire la trama di un equilibrio tra la natura e l’uomo, la terra, il lago e
le sue isole, le sponde, la collina ed
il suo monte, l’architettura ed i suoi parchi. Tenere insieme dunque questo turismo che fa la sua fortuna, con la sua terra, senza la quale chi perde è proprio l'economia del suo turismo. Ricostruire i fasti coinvolgendo
e convincendo che non c’è un progetto da copiare da Dubai, ma che c’è soltanto
la Perla del passato da far rivivere ancora e sempre nel futuro. Se poi la lobby che
regge il monopolio non capiva, non ci stava, che lo sapesse chiaro a tutto
tondo che non si facesse altri pensieri o altri progetti, ma che facesse il posto ad altri,
per favore.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
Nessun commento:
Posta un commento