Visualizzazioni di pagine: ultimo mese

mercoledì 4 settembre 2013

ZUCCONI


Così va avanti il nostro bel governo, porta al traguardo gli scafi dell’off shore e la “Zanetta” e poi, magari, gli prende anche la voglia di accelerare sul suo progetto della città che, per loro, è quella del futuro e che per noi è senza più il futuro. In tutto questo bel progetto che abbiano consenso è fuori dubbio, da qui poi a far l’equivalenza con anche un buon governo ne basta e avanza perchè, come si dice, la democrazia dei mali è solo la minore. Or dunque se il titolo di oggi è un po’ arrabbiato di ragioni ve ne sono anche di troppo, perché sarà pur vero che il governo procede col consenso, ma io il cervello all’ammasso non lo porto e un cagnolino che obbedisce e scodinzola al padrone non divento. Or dunque ancora va detto con chiarezza e con determinatezza che quanto ad agir con zucca e con sapienza io proprio non lo vedo né Canio, né il suo Vice delegato, né tantomeno il gruppo intero che, salve le assenze ricorrenti, si è stretto un’altra volta intorno al grande capo e ha riformulato la fedeltà col  giuramento al grido unito: “ O La Zanetta o morte ”.  I temi veri che girano  sto mondo e che traversano un pochino anche la terra bagnata da sto lago, non sono certo quelli che i signori del governo hanno dunque in loro testa. Seguono l’onda, van dietro il quotidiano, poi nel nostro caso prendono anche ordini e comandi da chi dell’economia locale ne han fatto un monopolio. Dunque scodinzolano felici quando questi signori li trovan per la strada e recan loro di un lieto evento la notizia, si uniscon invece a loro nell’apprensione e nel dolore quando dei lor progetti qualcosa inceppa e non va avanti. Altro che governar con un’idea propria e futura, fatta col confronto e con le idee migliori messe in campo, questi governano un luogo delicato e quasi sacro, come se diverso poi non fosse da una periferia qualunque cittadina. Questa cittadella andava presa in mano dolcemente, pensando di farvi un piccolo modello, non certo pensare di rovesciarci sopra altro cemento e poi, sino ad ora, fare però contento uno soltanto. Si son, bisognerebbe meglio dire si è, messo in testa qualche progetto di un ambizion sfrenata e senza senso, ha perso ogni misura delle cose, non ha nessuna memoria del passato, non ha neanche più un futuro. La Perla è stata  grande nel passato, bisognava allor recuperare nella modernità di oggi quel passato, metterci le cose che il tempo ha intanto perso, si pensi a quale sia anche il solo grado della manutenzione dei suoi beni, aggiungervi le cose e sono tante  che il tempo ora richiede, ricucire la trama di un equilibrio tra la natura e l’uomo, la terra, il lago e le sue isole, le  sponde, la collina ed il suo monte, l’architettura ed i suoi parchi. Tenere insieme dunque questo turismo che fa la sua fortuna, con la sua terra, senza la quale chi  perde è proprio l'economia del suo turismo.  Ricostruire i fasti coinvolgendo e convincendo che non c’è un progetto da copiare da Dubai, ma che c’è soltanto la Perla del passato da far rivivere ancora e sempre  nel futuro. Se poi la lobby che regge il monopolio non capiva, non ci stava, che lo sapesse chiaro a tutto tondo che non si facesse altri pensieri o altri  progetti, ma che facesse il posto ad altri, per favore.

Nessun commento:

Posta un commento