Nel
titolo c'è tutto, si chiama trasparenza, ma la si legge come
se fosse una cosa anche invisibile, è in prima fila nei programmi
elettorali e poi, chiunque si aggiudica il suo turno cambia tutto.
Questa è lo stato informativo che regna, pertanto, un po' dovunque
e qua da noi non fa eccezione. Canio su questo punto è stato un osso
duro, facendo un po' di tutto per metter in silenzio un po' su
tutto. Noi ricordiamo ancora le disposizioni draconiane che aveva
imposto a quelli del Palazzo perchè, senza il suo volere, neppure un
rigo andasse in mano a quelli che, per Lui, sono nemici. Ci vollero
interpelli in Consiglio anche feroci, esposti a Villa Taranto e poi
dovette cedere alla legge. Ora è poi venuta un' altra legge ancor
più aperta e permissiva che dal primo dell'anno che verrà aprirà
gli archivi dei Palazzi sulla rete. Canio ha perso quindi la sua
guerra, ma non è tutto. L'informazione infatti non è soltanto dire
al cittadino, che questi sia il solito elettore od anche soltanto
quello spettatore: “ Prendi, entra in rete e leggi ciò che vuoi”,
il cittadino infatti, come comunemente lo si dice, è quello medio,
c'è chi sa navigare, c'è chi non lo sa e poi non basta sapere
navigare, bisogna saper anche cosa poi cercare, come cercarlo e poi
come trovarlo e quando anche lo si trova bisogna anche saperlo
decifrare, perché son atti scritti in altra lingua di quella che si
usa a far la spesa tutti i giorni. Insomma per farla molto in breve
occorrerebbe conoscere una sintesi delle notizie interessanti ed
importanti, leggere quelle ed essere contenti ed informati. Cos'è
che esce invece dal Palazzo? Esce, una tantum, mandato a casa quel
giornalino formato parrocchiale curato dall'ufficio stampa ad esso
dedicato. La carta è patinata, il contenuto è poverino,
l'informazione alla fine è come zero e il cittadino che, intanto lo
ha pagato circa qualche migliaia in euro, ne sa come e quanto prima.
Quanto invece agli altri eletti, anche per loro la vita è un poco
grama, perché anche se si hanno accesso a quasi tutto, non è che
poi sappiano di tutto, e a loro Canio non è che poi conceda un
trattamento di riguardo. Prova ne è la necessità di fare un sacco
di interpelli in Assemblea soltanto per sapere quel che Canio
dovrebbe dire Lui per primo. Ma qui si scontron due esigenze che, a
volte sono tra loro contrapposte: l'una è quella di informare e
l'altra di fare anche un po' di propaganda. Quando le cose vanno
bene le due esigenze si sposano, ma quando le cose non vanno o vanno
male, subito divorziano e allora …? Allora si fanno gli interpelli
e così aspetti un poco e speri.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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