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lunedì 23 settembre 2013

SESSIONE AUTUNNALE




Inizia ormai l'autunno e come consuetudine di ogni cambio di stagione si porta sul tavolo di Canio la richiesta, firmata da quelli “Insieme” con la “Lega”, per convocar nei tempi e modi che sono già previsti, un nuovo gran Consiglio. Sei sono gli interpelli e tre son le mozioni predisposte, c'è dunque materia in discussione per passare una serata  con Canio e i suoi tutti riuniti. Quanto alle mozioni, questa volta portano la firma anche di uno del gruppo in maggioranza e questa è già, da sola, una bella novità. Comunque di qualcosa già ne facemmo anche menzione nei post precedenti quello odierno, di novità ulteriori sul fronte che tratta le mozioni c'è quella che chiede di preparare gli atti per realizzare un cimitero degli animali da affezione e poi quella che chiede di migliorare lo stato della sicurezza delle strade con una rotatoria, anche di plastica, tra via Carducci, la via Roma e quella Gigous. Sul fronte poi degli interpelli, si copre tutte le questioni note che sono in sto momento ferme e rilevanti. Anche di queste per alcune, già ne facemmo un cenno precedente; degno di nota ci sembra l'interpello per il porto dove, un'altra volta, si mette il dito in un vespaio, ma per chi ha voglia e tempo gliela postiamo in anteprima e in calce a questo post; curioso rimane l'interpello sul portale della vasca per il bagno, serio quello sulla lite di Canio contro Cota per la questione dei soldi a villa Palazzola; interessante, ma anche un po' importante conoscere la risposta che sarà data sulla telenovela che fa la spola tra Lido-Stresa e Mottarone-Vetta e poi per chiudere, saper ancor come sarà la prossima puntata della ulterior telenovela che prende il nome L'Alberghiera. Come vedete, a parte la “ Zanetta” non ci par di aver dimenticato molto altro. Comunque ora aspettiamo, con pazienza, che Canio ci chiami in Assemblea e poi vediamo. Per ora, come promesso, per chi ha tempo, voglia e la pazienza gli diamo in anteprima una lettura.


GRUPPO CONSILIARE “INSIEME”
23/09/2013
Preg. mo Avv. Canio Di Milia
Sindaco di Stresa
SEDE
OGG: Interpellanza art. 44 del regolamento sul funzionamento del Consiglio. Opera di costruzione struttura portuale turistica. Stato delle procedure e dei finanziamenti-valutazioni progettuali.
 Affinché possa essere inserito all’o.d.g di prossimo consiglio si formula il seguente interpello.
Premesso che il problema in oggetto è ormai da moltissimo, probabilmente ingiustificabile tempo, in agenda di questo e dei suoi precedenti governi, occorre che in sede consiliare vengano confermate o smentite le notizie, di fonte di Stampa, secondo le quali sarebbe imminente, se non già avvenuto, lo sblocco autorizzativo dei fondi regionali corrispondenti all'ammontare del ribasso d'asta praticato in sede di aggiudicazione e poi completamente vanificato dalla revisione progettuale operata, in sede di redazione del progetto esecutivo, da parte della ditta aggiudicataria.
Si aggiunge che occorre conoscere quale sia comunque o a che punto sia pervenuto l'intento dell'amministrazione di aggiudicare l'appalto, dopo l'intervenuto abbandono del primo aggiudicatario, ad una delle due ditte che seguirono nella graduatoria di gara ed in particolare se si ritenga poter o meno conseguirsi l'obiettivo di procedere alla nuova aggiudicazione al prezzo offerto dall'appaltatore cessato. Parrebbe infatti che nessuna delle due residue ditte abbia l'obbligo giuridico di accettare l'affidamento, men che meno al prezzo corrispondente il ribasso praticato dalla originaria ditta aggiudicataria, vuoi perchè comunque l'incremento di progetto va ben oltre il quinto d'obbligo, secondo noi si configura addirittura come un altro progetto, vuoi perchè è decorso un considerevole lasso di tempo dal momento dell'offerta e tale decorso di tempo pare che faccia nascere il diritto ad essere in qualche modo risarcito.
In ogni caso vi è il ragionevole rischio di una nuova lievitazione del prezzo, anche consistente, cui dovrebbe provvedere questo Ente con mezzi del proprio bilancio.
Nel caso, non tanto si porrebbe un problema di reperimento di risorse che par che non manchino, ma un problema più sostanziale di responsabilità per una situazione arrivata a tal punto limite e senza precedenti che andrebbe, con attenzione e senza riserve per nessuno, indagata e chiarita.
Ciò detto si osserva che, solo recentemente, questo Ente ha trasmesso alla Regione una relazione tecnica, a firma di incaricato esterno, Ing. Lino Baldo, con la quale, pur tardivamente, ha cercato di dare riscontro a tutta una serie di quesiti sostanziali che la medesima Regione aveva, da tempo, posto ed al cui esito aveva, verosimilmente, subordinato l'eventuale sblocco del finanziamento corrispondente al ribasso d'asta conseguito e poi, come abbiamo ricordato, vanificatosi.
Per quanto ci è dato capire, ma potremmo anche non aver correttamente inteso, occorreva dimostrare che l'anomala lievitazione del prezzo dell'opera intervenuta a seguito della redazione del progetto esecutivo, trovava il suo fondamento in ragioni oggettivamente documentabili e comunque non riconducibili a errori del progetto di livello definitivo; vuoi all'intervenuta modifica normativa in tema di utilizzo di classe di resistenza dei calcestruzzi, vuoi comunque ad imprevisti imprevedibili al momento della redazione del progetto di livello definitivo posto a base di gara.
Orbene, qui non si discute la capacità, che è nota, del redattore la relazione la cui professionalità si è formata e cresciuta nell'ambito degli uffici pubblici e quindi ha piena e completa conoscenza della normativa in atto, tuttavia ciò non ci esime dal porre una serie di domande ulteriori cui la relazione non sembra, a nostro giudizio, aver dato una risposta soddisfacente, o meglio ha dato una risposta che, sempre a nostro giudizio, ha sottaciuto alcuni elementi che pur dovevano essere noti al redattore così come a noi non sembrano essere sfuggiti.
Tali elementi non paiono, peraltro di poco conto o di poco peso perchè, se diversamente valutati, avrebbero fatto trarre al redattore conclusioni, in parte, diverse rispetto a quelle cui è pervenuto e ciò avrebbe portato o potrebbe portare a decisioni diverse rispetto a quelle che, invece, si ipotizzano.
A tal fine vogliamo qui prendere in considerazione due delle tante problematiche di progetto che hanno comportato una sua revisione.
Ci riferiamo, con la prima, alla questione del bacino portuale.
Si sostiene nella relazione che nuove batimetrie, eseguite dall'impresa appaltatrice, avrebbero evidenziato la necessità di realizzare un dragaggio ben più consistente di quello previsto nel progetto di livello definitivo, si esclude che tali maggior dragaggi siano da addebitare ad errore di progettazione, ma vengono attribuiti ad eventi sopravvenuti.
Orbene la consistenza di tali maggiori oneri risulta, per soli lavori, pari ad euro 271.162,84 che si aggiunge ai 167.750,00 euro previsti in sede di progetto definitivo per un totale di oltre €. 438.000,00, corrispondente ad un incremento delle quantità del materiale oggetto di dragaggio di mc. 8.000 con un incremento del 160% ( diconsi centossessanta per cento) rispetto al dato di progetto posto a gara.
Quanto alle cause, la relazione sostiene che dal 2007, data di approvazione del progetto di livello definitivo, ad oggi si sarebbe verificato un accumulo di tal consistenza solo per cause naturali, cioè a causa dell'apporto di materiali trasportati dalle piene di lago e di materiali litoidi apportati dai corsi d'acqua il cui sbocco a lago è “prossimo” all'area portuale, due posti a sud, cioè si noti in zona opposta alla bocca di porto ed uno a nord.
Il dubbio sulla individuazione esatta della cause di tale anomalo aumento dei materiali da dragare ci passi.
Non sappiamo quante piene del lago nell'arco di questi ultimi anni si sono succedute, non ci sembra molte; non ci sembra neppure che la morfologia della costa e dei fondali ad essa prossimi, compresa tra le foci dei tre rii citati, dotati di scarsa capacità di trasporto di materiali e l'area portuale, abbia subito rilevanti modifiche in questi ultimi anni, anzi, ci sembra proprio nessuna, tuttavia solo e soltanto in quella appena accennata ansa portuale si sarebbero accumulati così rilevanti materiali da determinare un costo aggiuntivo di oltre 271 mila euro.
Tuttavia l'osservazione empirica ed il dubbio ci sembrano anche suffragati, quanto meno in parte, dalla relazione tecnica, datata giugno 2005, anteriore quindi la redazione del progetto definitivo, con la quale, a pagine 74 della stessa, le redattrici del Dipartimento di Ingegneria navale dell'Università di Genova, descrivevano, all'epoca, lo stato del bacino portuale ed indicavano che era stata realizzata un'eccedenza di riempimento pari sino al 50% in più del previsto.
Si osserva che il primo progetto prevedeva una quantità di scavi per la formazione del solo bacino portuale di mc. 15.240; dalla documentazione in nostro possesso non possiamo rilevare se e quanta sia stata la quantità contabilizzata e liquidata in sede di chiusura dei primi lavori e se il dato di mc. posto nel progetto a gara sia semplicemente la differenza tra il dato originario e quello liquidato in contabilità e quindi non siano stati fatti ulteriori rilievi.
Rimane il dato rilevato dagli Ingegneri dell'università di Genova dove, con riferimento all'anno 2005, parlano di apporti di materiali eccedenti il previsto e, verosimilmente, si riferiscono a quantità utilizzate per l'esecuzione di opere provvisionali, poi lasciate in loco, non sappiamo se e come già liquidate all'impresa cessata.
Come si vede il quadro, con anche il solo riferimento a questa voce dell'opera contiene aspetti non chiari, persino inquietanti su possibili risorse pubbliche andate dissipate per un'opera mai nata.
La domanda però è chiara: se qualcuno ha dissipato, qualcuno potrebbe aver tratto un lucro non dovuto ?
La seconda questione che prendiamo in esame è la giustificazione fornita in relazione sulla necessità di sostituire le palancolate previste con l'incremento di pali di grandi dimensione che a pagina 11 della relazione Baldo viene imputata alla presenza di un livello “G” fluvioglaciale dei terreni che, per il suo grado di addensamento, comprovato dalle prove penetrometriche eseguite, ha fatto ritenere estremamente difficile e praticamente impossibile la loro infissione.
Orbene, nella relazione questo fatto viene ricondotto a elementi di conoscenza acquisiti successivamente la redazione del progetto definitivo, cioè a indagini geologico tecniche eseguite nel 2011 e quindi, sostiene sempre la relazione, imprevisti e imprevedibili durante la redazione del progetto definitivo. Così almeno viene scritto sempre a pagina 11.
Anche in questo caso occorre rifarsi alla Perizia Tecnica redatta dall'Università di Genova che, come abbiamo già ricordato data giugno 2005 e che alle pagine 11 e 12 della medesima così scriveva a proposito della caratterizzazione geotecnica dei terreni:
.......la densità relativa dei materiali attraversati, costituiti da sabbie e ghiaie, secondo i risultati delle prove SPT è compresa tra l'85% e il 100%. E' evidente che tali materiali male si prestano ad una soluzione progettuale di palancole infisse nel terreno per battitura. A tale proposito si osserva che la constatata difficoltà di attraversamento degli strati sabbiosi-ghiaiosi, motivata dalla elevata densità degli stessi, è ulteriormente accentuata dalla presenza dei trovanti di micascisto.”
Orbene qui troviamo le stessi considerazioni che compaiono, otto anni più tardi, nella relazione Baldo, ma che il medesimo definisce :
un fatto del tutto imprevedibile durante la fase di redazione del progetto definitivo”.
Non aggiungiamo più oltre ( potremmo parlare dell'interessante capitolo sui rilievi batimetrici), alla sommaria analisi che abbiamo fatto a mero titolo esemplificativo di quanti dubbi, perplessità, interrogativi senza risposta, contraddizioni e quant'altro emerge, è emerso, potrebbe emergere tutte le volte che ci si imbatte in questa disgraziata opera pubblica.
Ci consola solo il fatto che sul secondo punto la relazione Baldo afferma che l'imprevisto non ha comportato aggravio di costi rispetto alla previsione definitiva. Sulla questione per ora non approfondiamo. 
Quanto relazionato e premesso dunque, l'interpello si rivolge al Sindaco, nella sua veste di responsabile unico di governo per la grande incompiuta opera, affinché possa offrire agli interpellanti, ma anche a tutto quanto il Consiglio, che comunque dovrà autorizzare un'a ulteriore maggiore spesa con fondi di bilancio, una risposta ai tanti interrogativi che il caso solleva, ha sollevato, solleverà ancora e più precisamente voglia rispondere ai quesiti che così di seguito formuliamo:
1.Voglia rendere edotto il Consiglio sullo stato del finanziamento utile e necessario per garantire la copertura, ad oggi, dei maggiori costi dell'opera oggetto di interpello ed in particolare far conoscere se e quando la Regione abbia autorizzato l'utilizzo dell'ammontare del ribasso d'asta conseguito in sede di gara. In caso negativo voglia esporre le strategie che l'Amministrazione intende perseguire per raggiungere lo scopo di realizzare l'opera incompiuta.    
 
2.Voglia far conoscere se e quale esito abbia avuto la manifestata intenzione di procedere al riappalto dell'opera, rivolgendosi alle restanti imprese presenti in graduatoria di gara e se si, a quale prezzo. In caso negativo voglia esporre le strategie che l'Amministrazione intende perseguire per raggiungere lo scopo di appaltare l'opera.
 
3.Voglia fornire ogni utile chiarimento in ordine ai casi di presunto contrasto, evidenziati in redazione di interpello, tra quanto affermato dalla relazione Baldo e quanto contenuto nella relazione del Dipartimento di Ingegneria Navale dell'Università degli Studi di Genova, documentando, tra l'altro, in maniera esaustiva, precisa e puntuale quali sono state le quantità di opere di dragaggio del bacino portuale già conteggiate e liquidate in sede di contabilità finale e collaudo dei lavori a suo tempo eseguiti.
 
4.Da ultimo, dica il Sindaco se, al fine di fornire ai Consiglieri ogni chiarimento utile e necessario anche a dissipare dubbi e perplessità che la vicenda ormai suscita, ritenga utile chiamare il redattore della relazione esaminata, Ing. Baldo, ad audizione avanti i medesimi Consiglieri riuniti in seduta informale.
Gli interpellanti ringraziano
Vallenzasca Piero Consigliere
Casaroli Lucio Consigliere








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