L’evento dell’off schore
è stato ricco di emozioni, degno di nota, il giorno sabato alle ore 19, l’abbraccio, suggellato
da una targa, tra la Perla e l’Emirato. Il Vice delegato, ambasciatore nominato
dal Palazzo nell’Emirato del Dubai, per l’occasione è stato incaricato di far
anche da gran cerimoniere, scoprendo insieme alla Sua Altezza, il Principe di Dubai Hamdan Bin Mohammed Bin Rashid Al
Maktoum, anche poeta a tempo perso, un cippo che, nel ricordo dell’evento,
suggella l’amicizia tra la cittadina distesa in riva al lago che ospita le gare
e l’altra città più nota per esser sorta
sulle sabbie del deserto, innalzando al cielo i suoi palazzi ultra
futuri. Quindi, se non è stato proprio un gemellaggio, soltanto forse poco ci è
mancato e l’amicizia ormai è saldata, tanto che quella targa lì posata la
ricorda e la suggella. Che casa poi metta in comune quella città fatta dal
nulla in mezzo al nulla dove contare petrodollari, andar ad acquistar diamanti
o cose un poco simili ed anche fare scalo sulle rotte tra continenti par che
siano le attività maggiori e questa nostra cittadella, sorta che sono più di
mille anni or sono, piccolo borgo ignoto, scoperto sulla rotta ottocentesca del
gran tour, luogo che fu prescelto dell’anima di gente che vi approdò con le
dimore ricche o che vi soggiornò facendoci la tappa di quel tour, non lo
sappiamo proprio, come neppur pensiamo lo sappia il nostro ambasciatore,
cerimoniere nell’occasion che è stata lo scoprir quel cippo posto a ricordo
dell’off shore. Più quindi che alla storia ed al passato pensiamo si sia voluto
guardare al futuro ormai radioso e che la cittadella guardi a Dubai come a un
modello, mentre è pressoché impossibile pensare che sia essa modello per Dubai.
L’arrivo in porto recente dello stralcio di
“ La Zanetta“, il riavvio prossimo futuro dell’altro pacco di variante
nascosto sino ad ora nel cassetto, lascia pensare che questo bel modello i nostri governanti
illuminati abbiano in testa e niente, forse, d’altro. Quel cippo inaugurato l’altro
giorno, in fondo, ci fa pensare più a una prima pietra che suggella l’inizio
del futuro di questo nuovo emirato disteso sulla sponda del lago subalpino coi
petrodollari da utilizzar a costruir nuovi palazzi e nuovi torri, un’idea che
già sta forse nei sogni di Canio e del suo Vice delegato; i nuovi emiri.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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