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lunedì 2 settembre 2013

LE DUE QUASI GEMELLE




L’evento dell’off schore è stato ricco di emozioni, degno di nota, il giorno  sabato alle ore 19, l’abbraccio, suggellato da una targa, tra la Perla e l’Emirato. Il Vice delegato, ambasciatore nominato dal Palazzo nell’Emirato del Dubai, per l’occasione è stato incaricato di far anche da gran cerimoniere, scoprendo insieme alla Sua Altezza, il Principe di Dubai Hamdan Bin Mohammed Bin Rashid Al Maktoum, anche poeta a tempo perso, un cippo che, nel ricordo dell’evento, suggella l’amicizia tra la cittadina distesa in riva al lago che ospita le gare e l’altra città più nota per esser sorta  sulle sabbie del deserto, innalzando al cielo i suoi palazzi ultra futuri. Quindi, se non è stato proprio un gemellaggio, soltanto forse poco ci è mancato e l’amicizia ormai è saldata, tanto che quella targa lì posata la ricorda e la suggella. Che casa poi metta in comune quella città fatta dal nulla in mezzo al nulla dove contare petrodollari, andar ad acquistar diamanti o cose un poco simili ed anche fare scalo sulle rotte tra continenti par che siano le attività maggiori e questa nostra cittadella, sorta che sono più di mille anni or sono, piccolo borgo ignoto, scoperto sulla rotta ottocentesca del gran tour, luogo che fu prescelto dell’anima di gente che vi approdò con le dimore ricche o che vi soggiornò facendoci la tappa di quel tour, non lo sappiamo proprio, come neppur pensiamo lo sappia il nostro ambasciatore, cerimoniere nell’occasion che è stata lo scoprir quel cippo posto a ricordo dell’off shore. Più quindi che alla storia ed al passato pensiamo si sia voluto guardare al futuro ormai radioso e che la cittadella guardi a Dubai come a un modello, mentre è pressoché impossibile pensare che sia essa modello per Dubai. L’arrivo in porto recente dello stralcio di  “ La Zanetta“, il riavvio prossimo futuro dell’altro pacco di variante nascosto sino ad ora nel cassetto, lascia pensare che  questo bel modello i nostri governanti illuminati abbiano in testa e niente, forse,  d’altro. Quel cippo inaugurato l’altro giorno, in fondo, ci fa pensare più a una prima pietra che suggella l’inizio del futuro di questo nuovo emirato disteso sulla sponda del lago subalpino coi petrodollari da utilizzar a costruir nuovi palazzi e nuovi torri, un’idea che già sta forse nei sogni di Canio e del suo Vice delegato; i nuovi emiri.                          

                     

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