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lunedì 30 settembre 2013

PARADISI FISCALI

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Il testo che vi posto sotto questo è quello che comparve in questo blog il 26 di ottobre dell'anno che è passato. Come leggete parlava della SIAV che manco nominava, ma che più chiaro di così non si poteva. Non ricevette allora questo blog nessuna minaccia per querela, ora non è passato manco un anno e ci hanno ripensato. Comunque a presto in rete  le due sentenze che dicono l'una il diritto e l'altra il suo rovescio e che grazie a quest'ultima e la mancata impugnativa in  Cassazione,  la SIAV non ha mai versato né una  lira prima, né un euro poi per ICI e IMU sull'area  al grande albergo dedicata.   

"Interrompiamo un attimo i servizi sulle bellezze della Perla e ritorniamo ad altro che poi non è proprio tutto e solo altro. Neanche farlo apposta sembra che il chiodo picchi dove sempre il dente duole e così, scavando un poco  tra le carte, cosa poi per nulla affatto inutile e dannosa,  si scoprono virtù private  e pubblici vizietti. Uno di questi è non pagare, prima l’ ICI e ora neanche l’IMU. Il caso riguarda un noto benemerito, in lista d’attesa per ottener da Canio un altro po’ di metri cubi per fare il mega albergo. Non vado avanti perché chi è lo avete indovinato; ebbene su quel sito dove già da ora si possono anche fare un trenta mila metri cubi e la proprietà ne vuole e  aspetta forse di mila, ancora una dozzina, su quel sito dicevamo, che è circa grande quasi tre campi per il calcio, nessuno pagava ICI e paga IMU. Per esser ancora più precisi, sono da diciassett’anni che l’imposta non si paga e fatti i conti, a valori un po’ attuali, lo sconto fiscale complessivo praticato e che in Palazzo non è giunto e che mai più arriverà è di circa 400.mila euro. Si dirà come è possibile una svista così grande e poi, guarda un po’ il caso, che capita sempre e solo a quei medesimi. No, non è una svista, ma una sentenza che ha giudicato essere l‘area non da considerare edificabile, ma pertinente ai fabbricati  già esistenti, quindi esente, i fabbricati poi esistenti sono pure fatiscenti e pure loro quindi sono mezzo esenti. Pazienza allora si dirà, le sentenze semmai si criticano, ma si eseguono; pazienza mica tanto, perché in un caso circa uguale la sentenza è uscita giusto scritta alla rovescia, cioè a dire che il terreno non era pertinenza. Pazienza ancora si dirà, tot capita tot sententiae; pazienza mica tanto, mi par che i capita fossero poi gli stessi e poi, mentre la prima delle due non è stata appellata dal Palazzo in Cassazione, la seconda è andata avanti e ora,  anche se forse per profili un po’ diversi , sta ancora in Cassazione.
Insomma, questa è la storia che vi abbiamo raccontato e se non credete vi porto il  documento che lo prova..........................."

 

 

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