Alle 21 c'è quasi ancor nessuno, poi lentamente qualcuno
sospettoso entra in aula; sta volta la sala è quella del Canonica, una roba che
sembra un obitorio, insomma il tutto è in linea con la sera di tardo fine
autunno; è una tristezza. Comunque
arriva Canio che era a cena con quelli che sono la sportiva e dopo poco, a
ranghi un po' ridotti, prende il via questo Consiglio semi al freddo. Al primo
punto c'è dunque il rinnovo della gestione unica associata del demanio, quello
del lago. Più o meno si replica un accordo che non è stato certo un gran modello
di gestione. Comunque ci si prova a suggerire qualcosa che migliora, ma il
testo, come sempre, par blindato e Canio non è certo colui che accetta i miei
consigli. Si chiude quindi in fretta l'argomento non senza rimarcare che Stresa
e giusto un altro son solo i due Comuni che pure fan pagare anche di più le concessioni.
Al punto due ci sta una modifica veloce del testo che regola il Consiglio.
D'ora in avanti e forse era anche passata un poco l'ora, niente più messi a distribuir
gli avvisi ai Consiglieri. Gli arriveranno a casa con la posta che sarà certificata.
Un po' di scaramucce tra Canio e il Diverio e poi si passa ad altro. Si
ratifica e si assesta dunque il bilancio a fine anno, ci son maggiori/minori entrate,
c'è questa richiesta consistente di soldi da destinare a migliorare la sala dei
congressi. Il bando cui si accede è quello dei 6mila campanili, ma i soldi, noi
sappiamo che son proprio pochi/ pochi, quindi …. si vedrà. Si chiede poi a Canio di spiegare un po' di cose: che
sono quei quasi 50 mila euro messi lì per rescindere un contratto, così si scopre
che sono messi lì per la Guerrini Spa, quella del porto insomma abbiamo inteso,
perché come vedete la storia è sempre, ormai senza più fine. Quanto al perché non abbia invece prelevato
dal bilancio quegli altri 50 mila euro che sono messi in più e in eccesso per
la casta, Canio ci dice che loro ancor ci sperano di stare sopra i 5000 residenti
e così di metterseli poi in tasca. Andiamo avanti c'è la T.A.R.E.S , l'ennesima
modifica alla tariffa dei tributi. La delegata alla materia ci illustra il
confronto con la TIA dell'anno scorso e
dice che si riduce, poi il confronto
si fa con la tariffa deliberata a luglio così noi si dimostra che invece, per le abitazioni, essa
aumenta. C'è un parapiglia tra Canio e il Diverio che contesta tariffa, servizio
e tutto il resto; per un po' vanno avanti nella lite, ma poi finisce e se la votano. Si
rinnova l'altra convenzione, quella con Baveno per la gestione del paesaggio, il
testo comunque ormai è blindato e così ogni proposta a migliorarla è
inascoltata. Altro rinnovo, altra convenzione, sta volta è la Pro Loco per
l'ufficio di informazione turistica. Diverio la contesta un po' per tutto, è un
po' un'altra lite tra lui, Canio e il Professore, Piervalle ci prova ad emendarla ,
ma anche qui tutto è blindato, quindi la votano. Si arriva infine all'interpello
intorno al porto e dopo mesi che stava ormai inevaso, Canio risponde o meglio
un po' risponde e un po' non vuol rispondere. Quindi Regione sblocca i fondi
del ribasso, ma c'è il patto e allora ci dice Canio che sono in corso lunghe
intese con le ditte della gara per conoscere se mai, se quando , se a quanto, se come mai sono
disposte. Il patto e la sua stabilità, questo diventa ora il motivo da metter in prima fila per giustificar semmai un nuovo
fallimento. Piervalle lo contesta, glielo
dimostra , conti in mano, Canio si permetter di dire che quella di Piervalle è
solo un'opinione e allora è una bordata che colpisce in pieno Canio e la sua
truppa. Quanto al resto dell'interpello, nella sostanza Canio non risponde; ad
una delle domande dice infatti che non sa, all''altra pure, quanto a chiamar il
relatore Baldo davanti a sto Consiglio,
non ci pensa. Si chiude dunque l'interpello senza sapere come e se poi sta storia
finirà, quel che invece è certo è l'annuncio che Piervalle dice in aula che
l'esposto è pronto e va alla Corte. Arriva in coda Canio che interroga anche
Canio per sapere se mai c'è sto conflitto tra Vecchi ed il Comune per via del
ricorso avanti il TAR sulla "Zanetta". Non solo c'è e quindi annuncia
che solleverà poi il caso, ma pure alla Procura gli tocca segnalar la cosa per
obbligo di legge, dice Lui. Lui Canio sulla " Zanetta " ha fatto
strame di regole e di legge, ora si erge a paladino di giustizia. Sono le 23, l'udienza
viene tolta.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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sabato 30 novembre 2013
venerdì 29 novembre 2013
ALL'ULTIMO MINUTO
E come sempre all'ultimo utile minuto qualcuno si è
svegliato; così fa la figura di essere
il salvatore della patria, nascondendo l'insolvenza e l'insipienza che
sino alla fine aveva rivestito sta vicenda. Era dunque sino a ieri appesa a un
filo, da oggi c'è la speranza che corra ancora un po' lungo quel filo. Non è
che tutto sia risolto; ci vorrà pure trovare chi caccia la parte dei soldi che
ancor manca, ma questo non sembra, stranamente, preoccupare i nostri
governanti. Intanto, questo è certo, tanta improvvida capacità d programmare farà
che il sali e scendi tra il Lido e la sua Vetta si interrompa durante la
stagione dell'estate, l'unica insomma in cui lavora. Ove l'insipienza non fosse
stata tanta sarebbe successo giusto l' incontrario e la prossima stagione dell'estate
avrebbe visto la ripresa delle corse dei quattro vagoncini messi a nuovo, ma
questo sarebbe stato chieder troppo. Intanto l'inverno è già innevato e ironia di
questa sorte, quest'anno che par propizio alle discese, riserva l'amaro
appuntamento del prossimo dicembre con incombente lo sfratto degli impianti e
delle piste. Anche in sto caso comunque stiamo certi che all'ultimo minuto
verrà un altro salvatore della patria che, come per incanto, sistemerà tutte le
cose. Che poi sto salvatore è quello che sino all'altrieri ha combinato guai e
pasticci poco importa, perché a quel punto nessuno più se ne ricorda. Così va
avanti dunque il pubblico governo delle cose, tra allarmi ripetuti di catastrofi
imminenti e salvataggi all'ultimo momento. Vedremo dunque come, nei prossimi
giorni, si svilupperà quell'altro salvataggio, anche lui all'ultimo utile
minuto.
mercoledì 27 novembre 2013
ATTENTI: SI VA IN AULA
Mentre noi si lavora per chiudere l'esposto per il porto, venerdì 29 ore 21 dunque si torna dentro l'aula chiamati da Canio all'adunata. I temi non sono dei più caldi, ma solo per quanto riguarda le proposte. Si assesta un po', alla fine d'esercizio, sto bilancio e morire che tolgono da esso le somme stanziate per la casta. Eppure la cosa è più che certa, ci ballano nel manico 50 mila in euro che non andranno mai più nelle lor tasche. Da qui alla fine dell'anno che sta in corso, anche l'anagrafe ufficiale registrerà quel forte calo che ha già portato i cittadini residenti ben sotto la soglia fatidica dei tanto, allora, festeggiati 5.000. Già ora son soltanto registrati in 5.048, ma mancano all'appello ben oltre due volte un centinaio e quindi, a inizio nuovo anno, saremo su per giù neanche un 4.000 ottocento e cinquanta. Come sempre, le spese correnti subiscono un rialzo e chiuderanno l'anno che è ora in corso con sto nuovo record che somma a 8 milioni 292 mila e rotti. Altro argomento in discussione sarà riformare un poco il regolamento per convocare e poi far funzionare sto Consiglio. Scoperta dunque l'esistenza della posta elettronica certificata, essa diventerà, di norma, modalità usuale per convocar la truppa all'adunata. Ci saranno pur da rinnovar tre convenzioni: quella per gestione della delega al paesaggio, quella riferita all' attribuzione delle competenze sul demanio lago e quella per la gestione dalla Pro Loco dell'ufficio turistico locale. Ritorna invece in aula ed è la terza volta, l'interpello intorno al porto, anzi sta volta Canio lo iscrive due volte all'o.d.g , ma non è che sia un errore. Semplicemente non vuole dar risposta in forma scritta e allora lo porta in aula così potrà parlar senza rischiare di sbagliare. Il nuovo Consigliere, suo malgrado reclutato, ha un ruolo attivo. Sempre più esso ci pare essere messo a far da centro avanti di puro sfondamento. Certo commette falli da espulsione, ma l'arbitro non vede e passa sopra. Ora succede che l'allenatore gli ha dato un compito gravoso dentro il campo: interrogare il direttor di gioco sui falli veri o solo anche presunti che avrebbe commesso il capitano della squadretta contro cui la prima in campionato sta giocando. In calce a questo post ve lo mettiamo così capite di cosa stiam ora parlando. La cosa, lo diciamo, a noi non giunge affatto nuova, anzi ce l'aspettavamo, ma la domanda è scritta da Canio perché risponda Canio e quindi ora noi aspettiamo.
martedì 26 novembre 2013
CONSIGLIO ALLE 21 DEL GIORNO 29
IL SINDACO
DISPONE di convocare il consiglio comunale in sessione straordinaria - Venerdì 29 novembre 2013 - ore 21.00 presso la Sala del Consiglio Comunale presso il Palazzo dei Congressi per deliberare il seguente ORDINE DEL GIORNO
1. Convenzione per la gestione associata delle funzioni trasferite dalla Regione Piemonte in materia di demanio lacuale e navigazione interna.
2. Esame ed approvazione modifiche al Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale.
3. Ratifica deliberazione G.C. N. 113 del 16.10.2013 ad oggetto: "Approvazione 4° variazione al bilancio 2013 e aggiornamento programma annuale OO.PP"
4. Comunicazione deliberazioni G.C. N. 123 del 30.10.2013 e G.C. N. 128 del 13.11.2013 ad oggetto: "Prelievo dal fondo di riserva".
5. Esame ed approvazione assestamento generale di bilancio e V° variazione al bilancio di previsione, esercizio finanziario 2013. Modifica prospetto contenente le previsioni annuali di competenza mista degli aggregati rilevanti ai fini del patto di stabilità interno.
6. Rideterminazione tariffe T.A.R.E.S. a seguito conversione D.L. 102/2013.
7. Esame ed approvazione rinnovo convenzione tra i Comuni di Stresa e Baveno per la gestione in forma associata della Commissione Locale per il paesaggio - periodo 01 gennaio 2014/31 dicembre 2018.
8. Esame ed approvazione convenzione tra il Comune di Stresa e l' Associazione Turistica Pro Loco Stresa per la gestione dell' Ufficio di Informazione ed Accoglienza Turistica I.A.T. Città di Stresa - periodo 01 gennaio 2014/31 dicembre 2015.
9. Gruppo Consiliare Insieme!- Interpellanza: Opera di costruzione struttura portuale turistica. Stato delle procedure e dei finanziamenti - valutazioni progettuali. (prot. n. 12330 del 24/09/2013).
10. Gruppo Consiliare Insieme. Interpellanza - "Opera di costruzione struttura portuale turistica. Stato delle procedure e dei finanziamenti. Valutazioni progettuali. " (prot. n. 14611 del 07.11.2013).
11. Interrogazione consiliare del Consigliere Fortis Mauro in merito a "Ricorso al TAR presentato da Italia Nostra e Consigliere Vecchi per l'annullamento della variante al PRG relativa al nuovo albergo sul lungolago". (prot. n. 15463 del 25/11/2013).
1. Convenzione per la gestione associata delle funzioni trasferite dalla Regione Piemonte in materia di demanio lacuale e navigazione interna.
2. Esame ed approvazione modifiche al Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale.
3. Ratifica deliberazione G.C. N. 113 del 16.10.2013 ad oggetto: "Approvazione 4° variazione al bilancio 2013 e aggiornamento programma annuale OO.PP"
4. Comunicazione deliberazioni G.C. N. 123 del 30.10.2013 e G.C. N. 128 del 13.11.2013 ad oggetto: "Prelievo dal fondo di riserva".
5. Esame ed approvazione assestamento generale di bilancio e V° variazione al bilancio di previsione, esercizio finanziario 2013. Modifica prospetto contenente le previsioni annuali di competenza mista degli aggregati rilevanti ai fini del patto di stabilità interno.
6. Rideterminazione tariffe T.A.R.E.S. a seguito conversione D.L. 102/2013.
7. Esame ed approvazione rinnovo convenzione tra i Comuni di Stresa e Baveno per la gestione in forma associata della Commissione Locale per il paesaggio - periodo 01 gennaio 2014/31 dicembre 2018.
8. Esame ed approvazione convenzione tra il Comune di Stresa e l' Associazione Turistica Pro Loco Stresa per la gestione dell' Ufficio di Informazione ed Accoglienza Turistica I.A.T. Città di Stresa - periodo 01 gennaio 2014/31 dicembre 2015.
9. Gruppo Consiliare Insieme!- Interpellanza: Opera di costruzione struttura portuale turistica. Stato delle procedure e dei finanziamenti - valutazioni progettuali. (prot. n. 12330 del 24/09/2013).
10. Gruppo Consiliare Insieme. Interpellanza - "Opera di costruzione struttura portuale turistica. Stato delle procedure e dei finanziamenti. Valutazioni progettuali. " (prot. n. 14611 del 07.11.2013).
11. Interrogazione consiliare del Consigliere Fortis Mauro in merito a "Ricorso al TAR presentato da Italia Nostra e Consigliere Vecchi per l'annullamento della variante al PRG relativa al nuovo albergo sul lungolago". (prot. n. 15463 del 25/11/2013).
IL SINDACO
(avv. Canio Di Milia)
(avv. Canio Di Milia)
lunedì 25 novembre 2013
NUOVA SETTIMANA
La settimana che si apre vedrà la chiusura dell'esposto per il porto. Insomma ci abbiamo lavorato di fino e per benino e alla fine anche il prodotto sembra fatto e pronto all'uso. La sua destinazione è sempre quella; la Corte dei Conti Regionale perché la magistratura contabile sia informata e valuti il da farsi su quel caso che sono ormai quasi tre lustri che occupa la cronaca locale e il risultato è, come si vede, soltanto un buco dentro l' acqua. Quanto invece al resto, stiamo ancor in attesa del riscontro che Canio deve dare, per iscritto, alle domande che ponemmo su sto porto nel Consiglio senza che, per ben due volte, ci dette alcun riscontro. Comunque l'orologio segna il tempo ed entro trenta giorni da quando consegnammo la domanda, ci deve consegnare la risposta che noi poi vi sveleremo. Se dunque la settimana che si apre vedrà la chiusura dell'esposto, l' altro appuntamento per noi non poco rilevante e a voi nessuno, sarà conoscere l'accusa che Canio ci ha mosso di lesa sua maestà. Vedremo o meglio dunque leggeremo che cosa avrà mai scritto Canio per sostener l'accusa criminale e quel che pure avrà mai scritto quel P.M. per chiedere il giudizio di tanto pericoloso ed insidioso cittadino. Ultima notizia d'inizio settimana è che sta volta ormai ci siamo e presto pubblichiamo le cronache della nostra minoranza consiliare. Il formato è ancora in forse, il titolo non so, per la composizione un po' manca il ritocco, magari occorre usare un poco più il colore ? Ma quanto al resto, al contenuto insomma, ormai ci siamo e tempo un po' di qualche giorno si manda anche alle stampe. Riceveranno dunque tutti a casa il giornaletto che farà il punto sul governo, quello locale a grandi intese insomma e, come l'altro nazionale, di tante vane attese. Cercheremo di uscire a prova di querela di diffamazione a mezzo stampa di sua solita maestà, di dare un contributo di verità e buon senso alla conoscenza e comprensione di cosa accade dentro e fuori il solito Palazzo, di fare un poco il punto di tutto il lavoro combinato in questo tempo consumato. Saranno al fine forse, una più o una meno, dieci facciate; a differenza di quello stampato dal Palazzo non vi costerà manco un centesimo; su leggetelo
venerdì 22 novembre 2013
FRENESIA LEGALE
Già ne accennammo tempo fa, l'una era sentenza che riguardava
l'atto con cui il Palazzo espropriava i diritti di Aghe srl per tenere le piste
e le sciovie in vetta al Mottarone, ma in primo grado soccombeva, con condanna
a pagare tanto di spese a controparte (
5.000 in euro più iva ed accessori anche di legge, così che fanno, esatti, in
euro 6.344,00). Non perde tempo comunque
il nostro Canio, o meglio crede e consultato il suo legal, l'ormai stranoto Pafundi
l'avvocato, il 23 di ottobre decide insieme al suo stato maggiore, riunito intorno
alle 18, di opporsi ai giudicato, andando innanzi ai giudici di 'appello. Ci mette
dunque ancora un po' di soldi che fanno esattamente in euro 7.319,00 e ordina a
Pafundi di vincere sto appello. Pafundi gli ha dato garanzie? Per vero questo
non pare, perché nell'atto che dispone di andare anche in appello si dice solo
che la decisione dei giudici del TAR è stata ingiusta e poi…. blà, blà. Noi non
ci mettiamo comunque la mano sopra il fuoco; anzi vedrete se sbagliamo. Facendo
dunque i conti tra le spese sostenute in primo grado che fanno 5.033,00 di euro,
quelle poi della condanna in atto primo che son 6.344,00, quelle per il giudizio
in atto due che son previste in euro 7.319,00, quelle della presumibile condanna
in atto pure due che saran forse più care, facciamo 10.000, quelle che hanno
impegnato per causa analoga avverso i Borromeo che son 6.292,00, quelle della
condanna certa in quest'altro caso, appena arriva, e saranno altri almeno
uguali 6.344,00 in euro, siamo dunque ad un totale che fa saltare il banco perché
la somma fa 41.332,00 sempre in euro e
siamo quasi alla metà di quanto costerebbero le indennità di esproprio di quei
diritti espropriati che, in ultimo Consiglio, Canio ha lamentato che costano di
troppo. L'altra è una sentenza arrivata anche lei soltanto al primo
grado, depositata il sei di agosto scorso; annulla in questo caso un tentativo
che Canio aveva pure fatto di far pagare na somma che son in euro 225.611,39,
alla concorrente diretta di Zanetta, la
SAB, alberghi di Baveno esse pi ha. Motivo di contesa non aver quest'ultima pagato
i contributi di urbanizzazione per quanto non ha fatto. Insomma è un caso un poco inverso e ribaltato
rispetto a quello ormai superfamoso dei 10.000 cubi scontati di un milione che sono
stati dati alla SIAV dello Zanetta. Qui giusto il TAR ha dato torto al nostro Canio,
dicendogli: ma come fai pagare ? Ma se quelli non han fatto. Così decise il TAR
ed anche questa volta Canio non va in pace, consulta sto Pafundi che ormai
lavora a tempo pieno per quelli del Palazzo, Pafundi gli dice, su proviamo, e via
si impegna la somma di euro 8.587,80 per muovere l'attacco, andando davanti ai
giudici d'appello. In questo caso, fin ora, non c'erano le spese di condanna in
primo grado, ma se poi a insistere si perde un'altra volta, sarann magari guai.
giovedì 21 novembre 2013
ANALOGIE E DIFFERENZE
Salerno, indagato il sindaco De Luca
Nel mirino della Procura i lavori
al cantiere Crescent sul lungomare.
Avvisi di garanzia per i componenti di giunta che approvarono delibera
salerno
Abuso d’ufficio, falso in atto pubblico e violazioni in
materia urbanistica sono i reati ipotizzati, a vario titolo, negli avvisi di garanzia
notificati questa mattina dai Carabinieri di Salerno al sindaco e vice ministro
Vincenzo De Luca e a una trentina di persone tra assessori comunali, funzionari
del Comune di Salerno, della Soprintendenza, oltre che ai responsabili delle
imprese interessate alla costruzione del “Crescent”. È un edificio, a forma di
mezzaluna, alto circa 30 metri, esteso per trecento, con una volumetria di
90mila metri cubi che si sta realizzando non lontano dalla spiaggia di Santa
Teresa, affacciato sulla vasta piazza della Libertà che De Luca ha paragonato a
piazza del Plebiscito di Napoli. Un’opera simbolo della trasformazione urbana -
ha detto con orgoglio il sindaco di Salerno - che nei prossimi anni sarà visitata
da turisti provenienti da tutto il mondo.
Non la pensano proprio così i rappresentanti di
alcune associazioni ambientaliste. L’indagine condotta dai sostituti
procuratori Rocco Alfano e Guglielmo Valenti, infatti, parte da un esposto,
l’ultimo di una lunga serie (complessivamente 24), presentato dall’associazione
Italia Nostra e dal comitato «No Crescent», che hanno chiesto di fare chiarezza
sull’impatto ambientale dell’opera in corso di realizzazione e sul corso del
torrente sotterraneo Fusandola, che scorre non lontano dalla nuova
costruzione.
De Luca però non ci sta. Da Facebook dice ironico:
«Ogni opera pubblica, un procedimento giudiziario. Ogni variante urbanistica,
un avviso di garanzia. Oggi arriva quello relativo al Crescent». E ne ha per
tutti, puntando l’indice contro «la sottocultura della mummificazione del
territorio, il finto ambientalismo, la palude burocratica sono sempre di più un
grande problema per lo sviluppo dell’Italia» e ricordando che con il sequestro
sono a rischio circa duecento posti di lavoro.
Per il deputato del Pd, Fulvio Bonavitacola quella
della magistratura «è una decisione sorprendente»` mentre da Forza Italia
dicono che bisogna fare in modo che ´`la città di Salerno possa respirare con
una azione urbana proporzionata alla sua storia e non rimanere impantanata in una
palude di gigantismo fossilizzato´`
mercoledì 20 novembre 2013
DELITTO POLITICO
Se apriamo il codice penale, gli articoli che sono il
sette e l'otto trattano di questo oggetto che abbiamo messo nel titolo del post
che ci tocca fare oggi. Quello che dice il codice in proposito è, in fondo, molto
poco; non so se poi sia molto chiaro; comunque, data una letta, vediamo che è da considerasi delitto anche
politico quello che è comune, ma che è determinato,
in tutto o in parte, da motivi che son quelli politici. Orbene a me che son colpito
dagli strali di Canio e di suoi, presumo, amici (cfr. querela Zanetta ), mi
sono dunque chiesto se non è per caso vero che per sto delitto di lesa sua
maestà a mezzo questo blog sia da attribuire anche la qualifica politica.
C'è il rischio insomma che venga inteso come fosse un'aggravante, che venga accreditata
all'accusato la tendenza a minare il fondamento dello Stato, quella di colpir
per sovvertir l'ordine che è qui costituito e che oggi Canio mentre governa e
impera, incarna. Dunque le cose stanno
spesse; c'è forse stato in atto un tentativo di defenestrar per via della giustizia
il caro Canio dal suo scanno e ora si assiste, per inverso, a che è il nostro
caro Canio stesso che tenta di defenestrar, con ugual mano, l'accusator che vorrebbe fosse trasformato in imputato. Detta così è in corso una guerra estrema di potere,
dove le parti usano dei mezzi che sono opposti, ma anche uguali per farsi fuori
o meglio tentar di farsi fuori l'un l'altro. In questo putiferio si mette dunque
di mezzo la giustizia, quella con la bilancia in mano che pesa i torti e le
ragioni e poi scrive il suo verdetto e così sia. Se questo è lo scenario
che, con molta fantasia, vi abbiamo disegnato, la verità per vero non pare dover
essere così estrema. Ci stanno, questo è vero, due parti che par poco o proprio
nulla abbiano in comune e che, ma questo è forse il punto, anche se legittimamente si tirano cazzotti in aula
Consiliare, l'una sta poi sul pezzo e
mai poi molla senza curarsi di se stessa; l'altra si cura forse un po' troppo di
se stessa, di poter insomma fare o mai più fare un poco di carriera e cerca di
salvar la sua reputazione di amministratore non proprio gran brillante,
sparando un po' anche a caso, querele a destra e manca. In questo gazzabuglio
ci mette la mano, abbiamo detto, la giustizia, tirata per la giacca da tutte
due le parti contendenti; l'una a reclamar, a buon diritto, contro lo straccio
delle regole fatte con lo stralcio e l'altra a piagnucolar come un bambino, sta
volta, anche un po' molto cattivo. Quindi vedremo.
martedì 19 novembre 2013
INIZIO SETTIMANA
La settimana dunque è già iniziata con le precisazioni
siglate dalla Stampa con G. L. che fanno un po' chiarezza su dove sta o meglio
non sta l'interesse personale nel ricorso avverso la "Zanetta". La settimana si apre poi
con la conferma che noi vi diamo di come sia assai grave e faticoso rinunciare a quel compenso, quasi
pieno, che ogni mese il Palazzo passava ai componenti del nostro governo
cittadino. Insomma chi ha preso ha preso e tuttavia chi ha preso troppo non ha ancor dato. Ci balla infatti nel manico
del bilancio di quest'anno una cifretta, son 50 mila in euro che vanno presi da
indennità e prebende e spesi altrove, ma intanto il tempo passa e non fan proprio quasi nulla. Insomma per chi ricorda è il taglio che
il censimento dell' altr' anno ha provocato,mandando sotto soglia 5000 i residenti
e provocando l'altro taglio, quello delle indennità di carica a Sindaco e
Assessori. Tra questi, il più penalizzato è il Vice delegato, ma che essendo
anche arguto e veterano ne ha fin oggi presi oltre tre mila d' euro in più del suo
dovuto, per cui speriamo che da qui alle feste di fine anno ce li renda, con
beneficio di spese ed interessi. L'altra notizia che vi diamo è quella che fa
raggiante Canio e attenua un po' la sua tensione e la sua preoccupazione per le
sorti del suo stralcio. Un noto suo nemico, pseudonomo Piervalle, Lui se l'è
colpito o meglio ci ha provato. Infatti Canio, astuto, non pago di querelar quei 5 rei che sottoscrissero
l'osservazione a quello stralcio e che ne metteva in guardia il rischio di un penale,
non pago dunque di tanta sua cortese gentilezza, sparava pure un bis della querela
contro sto unico Piervalle, reo di aver pubblicato sul suo blog ed in versione
integrale quel testo sottoscritto e consegnato.
Ora la cosa, peraltro sconosciuta sino ad ora, è andata avanti e il P.M. non
archivia, ma notifica la fine dell'indagine sua preliminare per il delitto di
lesa sua maestà a mezzo stampa. Va beh, pazienza, andremo forse in aula a
tutelar noi stessi avanti il GUP, sperando vada bene; che c'è da dire? Che c'è da piangere o da ridere che
nell'Italia del secolo 2000 si usi ancor la clava del penale e con la scusa
della tutela personale si abbia a cercar di colpire e fare centro su chi si ha
in testa sia un nemico. Comunque lo sappiamo, questo è il Canio che noi abbiamo.
lunedì 18 novembre 2013
IL CAVALLO DI TROIA
Non è passato molto tempo, anzi quasi niente dal giorno del ricorso e subito la Stampa, per mano del Gemelli, ce ne
informa. Non manca il solito commento del primo cittadino; ci dice il buon
Gemelli che questo è un requisito ormai previsto; va beh, ma visto che nessuno
era stato intervistato, la replica a nessuno poteva, sta volta, anche
mancare. Comunque non importa, ci va bene; intanto il primo cittadino non
sembra preoccupato, ma questo da un lato è un po' la scena che pur bisogna fare
a beneficio del suo grand'elettore, e poi come previsto, mostra di aver
scoperto la ragione che nel tempo del travaglio dello stralcio è quella che ha
animato senza sosta il gruppo dei ribelli. Il capo dei ribelli infatti avrebbe
avuto un suo interesse personale a contrastare in armi quello stralcio. La
ragione sarebbero due stanze che questi detiene in proprietà proprio a confine
dell'area H con 2, la solita "Zanetta", ed ora come un cecchino spara
dalle stanze, oltre confine, sul nemico.
Un interesse a tutelar quell' immenso patrimonio sarebbe quindi
la ragione vera o meglio se anche non è vera, sarà quella da tirar fuori e dare
in pasto, con la Stampa, al popolo elettore. Fin qui dunque la cronaca degli
ultimi giorni che han rimesso in gioco,
o meglio in fuori gioco la " Zanetta". Dov'è dunque che sta il vero?
Gemelli nel pezzo non lo dice, eppure una spiegazione di sta cosa, che a prima vista sembra
strana, pure c'è. Davanti al TAR non vanno tutti, ma quelli ammessi a presentar
ricorsi contro gli atti sono pochi. Intanto è molto dubbio e incerto che possano
andarci i consiglieri in quanto tali, quindi per non sbagliare è meglio non
provarci. Ci possono andar infatti solo i soggetti che vi abbiamo un "legittimo
interesse"; che cosa poi sia questo questo legittimo interesse certo è la
legge che lo dice, ma è anche quel giudice chiamato a giudicare che poi lo verifica e lo conferma o lo smentisce.
Orbene sembra poi che le organizzazioni che nei loro scopi statutari hanno un
fine comune e generale, abbiano diritto di ricorrere; per questo Italia Nostra
ci ha messo la firma del suo Presidente Nazionale; sembra anche qui però e,
allora per non finire male, per blindare insomma l'ammissibilità di sto ricorso,
ci voleva qualcuno che avesse una proprietà li accanto perché in questo caso non vi
sono discussioni. Svelato dunque l'arcano, la ragione vera per cui Vecchi, che ha due stanze, ci ha
messo la sua firma; altro che interesse proprio e personale, questo è il cavallo
che abbiamo messo oggi nel titolo del post, questo è il cavallo che è servito
per entrar nella " Zanetta" e per tentarvi la conquista. Quanto a
Canio se ne faccia ora una ragione e a Lui ci va un consiglio: prima di indicar di altri gli interessi, pensi
allo sconto di un milione e passa euro che Lui sì ha fatto alla " Zanetta".
venerdì 15 novembre 2013
CIAK SI CHIUDE
Proseguiamo e oggi finiamo con la terza e ultima parte
del ricorso contro lo stralcio di " Zanetta". Adesso tutto è noto, le
carte sono uscite allo scoperto, ora tocca a Canio far la sua nuova di mossa.
TRIBUNALE
AMMINISTRATIVO REGIONALE
DEL PIEMONTE
TORINO
RICORSO ULTIMA PARTE
4) Eccesso di potere per carenza dei presupposti; eccesso di potere
per carenza di istruttoria; violazione degli artt. 6 e 12 del D.Lgs. 3 aprile
2006, n. 152; eccesso di potere per violazione della D.G.R. n. 12-8931 del 9
giugno 2008; eccesso di potere per carenza di motivazione con riferimento
all'uso del suolo
L'art. 12 del D.Lgs. 3.4.2006, n.
152, impone ovviamente una particolare attenzione anche riguardo l'utilizzo
intensivo del suolo, inteso quale risorsa ambientale non rigenerabile.
Come già detto, l'intervento reso
possibile dalla variante parziale strutturale approvata dal Comune amplia
notevolmente la superficie utile di pavimento destinata a polo turistico
alberghiero, portandola da 10.661 mq a 13.895
mq. per un totale di 43.769 metri
cubi di volume.
Non solo, ma come rilevato
dall'ARPA e dall'ASL V.C.O. l'ambiente subisce un notevole impatto sotto il
profilo atmosferico e acustico, causato dall'incremento di traffico prodotto
dall'intervento.
Nessuno di questi fondamentali
elementi è stato preso in seria considerazione nel procedimento di verifica
preventiva di assoggettabilità alla VAS, in violazione a quanto prescritto
dall'art. 12 del D.Lgs. 3.4.2006, n. 152 e dal relativo Allegato 1.
Nella relazione dell'OTC (doc. 3)
si cerca di “dribblare” la questione da un lato ipotizzando soluzioni
“compositive” (parcheggi inerbiti, autobloccanti...) e dall'altro considerando
che l'incremento di s.u.l. provocato dalla variante (3.234 mq) incide
percentualmente solo per lo 0,02 % rispetto alla superficie comunale allo stato
urbanizzata.
In realtà la valutazione del
consumo di suolo non deve essere circoscritta solo ad una analisi generale riferita
all'intero territorio, ma deve anche e
soprattutto essere contestualizzata nello specifico ambito di riferimento
della zona interessata la cui area, per le sue specifiche caratteristiche, ben
potrebbe già essere eccessivamente “sfruttata” o, come nel caso specie,
presentare caratteristiche di pregio ambientale tutelate.
D'alta parte è ovvio che in comuni
come quello di Stresa una valutazione esclusivamente generale ed astratta
sarebbe sempre positiva, stante la bassa percentuale di superficie urbanizzata
rispetto al totale della superficie comunale.
Ragionando come ha fatto il Comune,
nel caso ad esempio di un nuovo intervento urbanistico sulle rive di un
torrente quasi integralmente urbanizzate (come a Genova), qualora a livello
generale la superficie “cementificata” fosse irrisoria la componente suolo non
rischierebbe affatto di essere compromessa. Cosa ad avviso di questa difesa
radicalmente assurda.
Il consumo di suolo deve quindi essere visto con particolare riferimento
alla specifica zona in cui si inserisce l'intervento, che per di più nel caso
di specie è soggetta ai già citati vincoli paesaggistici e storico-artistici e
passa da un rapporto di copertura esistente il loco del 14% ad uno previsto del
45% (cfr. doc. 7, pag. 4).
Di più ancora, il suolo che
verrebbe a essere consumato con l'attuazione della variante stralcio è un
suolo pregiato in quanto ambito di localizzazione dei parchi e delle ville
storiche che caratterizzano, storicamente,
la fascia costiera e che l'esistenza di un'ampia letteratura a riguardo
testimonia. Il loro sovvertimento, anziché il loro corretto recupero, confligge
fortemente con tutte le indicazioni, anche pianificatorie che, invece, debbono
ricavarsi dal sistema dei vincoli che intorno ad essi è stato costruito e non a
caso.
La variante stralcio, dunque,
avrebbe dovuto essere preceduta da VAS e di conseguenza, ancora una volta, sia
il provvedimento di verifica del Comune di Stresa, assunto con delibera C.C.
28.12.2012, n. 111, sia l'atto di approvazione della variante di cui alla
delibera C.C. 21.08.2013, n. 68, risultano viziati per evidente mancata
valutazione dei fatti rilevanti, carenza di istruttoria e di motivazione.
5) Eccesso di potere per insufficienza e contraddittorietà nella motivazione giustificativa della
procedura stralcio. Violazione di legge per disparità di trattamento. Eccesso
di potere per sviamento delle finalità dell'atto
Lo strumento della variante
stralcio si insinua, in maniera inusuale, interrompendo una procedura di
revisione più ampia e organica dello strumento urbanistico che soltanto pochi
mesi prima aveva preso avvio.
Tale procedura organica era
pervenuta alla fase di approvazione del documento programmatico, ottenuta con
la deliberazione C.C. n. 115 del 16/11/2011, cui faceva seguito, come da
procedura ex art.31/ter della L.R. n. 56/77 e s.m., la pubblicazione e la raccolta delle
osservazioni.
Da allora nessuna attività,
nonostante la previsione normativa, è
stata dall'Amministrazione svolta in relazione a tale avviata revisione dello
strumento urbanistico. Invece, prendeva avvio, con deliberazione CC n. 28 del
14/05/2012, la variante stralcio.
A sostegno di tale mutato
procedere, l'Amministrazione ha addotto una richiesta acceleratoria avanzata
dalla proprietà dell'area oggetto della
previsione n. 172 (la SIAV S.r.l.). Tale richiesta si fondava
sull'asserita necessità di ottenere, in tempi brevi, l'approvazione della
variante poiché il luglio 2014 veniva indicato quale termine ultimo concesso per
attuare e completare un programma di investimenti che aveva ottenuto un
finanziamento pubblico ai sensi della legge n. 488/1992 (cfr. doc. 2).
Orbene, se questa era la
motivazione principe che l'Amministrazione formalmente ha fatto propria per
giustificare l'avvio di un percorso accelerato e preferenziale che avrebbe
consentito alla SIAV srl di evitare le lungaggini procedurali di una variante
di più ampie dimensioni ed andare a risultato, la realtà dei fatti rivela che
non vi è relazione di causa effetto tra la necessità di ottenere la variante e
l'utilizzo dei benefici economici.
Infatti, il finanziamento è
riferito ad un progetto edilizio, certificato con perizia giurata
dall'Architetto Fabrizio Naldini di Acqui Terme datata 12/09/2006, conforme ai
disposti del piano regolatore vigente nell’anno
2006 (doc. 22).
E' quindi palesemente assurdo
motivare la necessità dello stralcio della variante, con la prossima scadenza
di finanziamenti pubblici che si riferiscono a progetti che con la medesima variante non saranno più attuabili così come approvati.
Sorge pertanto il legittimo dubbio
che lo stralcio sia stato predisposto soprattutto per evitare la sottoposizione
alla VAS dell'intervento qui contestato perché la variante strutturale
originaria, per le sue dimensioni, avrebbe certamente comportato la necessità
della VAS, o quantomeno sarebbe certamente stato più difficile giustificarne
l'esclusione.
6) Violazione dell'art. 45 del D.Lgs. 22 gennaio 2004 n. 42;
violazione del D.D.R. 27 dicembre 2010; eccesso di potere per difetto di
istruttoria, contraddittorietà e difetto di motivazione; violazione dell'art.
24 delle L.R. 5 dicembre 1977 n. 56
L'art. 45 del D.Lgs. n.42/2004
rubricato “Prescrizioni di tutela
indiretta” dispone:
“1. Il Ministero ha facoltà di prescrivere le distanze, le misure e le altre
norme dirette ad evitare che sia messa
in pericolo l’integrità dei beni culturali immobili, ne sia danneggiata la
prospettiva o la luce o ne siano alterate le condizioni di ambiente e di decoro.
2. Le prescrizioni di cui al comma 1, adottate e notificate ai sensi
degli articoli 46 e 47, sono immediatamente precettive. Gli enti pubblici territoriali interessati recepiscono le prescrizioni
medesime nei regolamenti edilizi e negli strumenti urbanistici.”.
In attuazione di tale norma, la
Direzione Regionale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha emesso
il Decreto del 27 dicembre 2010 a tutela delle ville “Basile San Rizzo” e
“Marina o Mona” (doc. 10). In esso sono indicate con precisione le prescrizioni
dell'area e tra queste:
“che non vengano poste in essere
nuove edificazioni tali da recare pregiudizio, per dislocazione e volume
edilizio, dimensionamento, profilo e altezza alle prospettive, alle visuali ed
al godimento dei due edifici sottoposti a tutela, rispettandone la scala
edilizia ed il particolare rapporto con il contesto esterno;” (prescrizione n. 2).
Orbene, al di là dell'apparente
recepimento del vincolo, basta un semplice confronto tra la situazione attuale
(tutelata) e gli indici, le dimensioni e la localizzazione della nuova edificazione
prevista, per constatare che con la
variante approvata dal Comune tale prescrizione viene apertamente violata.
Allo stato le due ville tutelate
hanno un indice di copertura dell'area pari al 14% mentre con la variante
questa viene portata al 45% (cfr osservazioni ARPA doc. 7 pag 4 e scheda di
intervento della variante).
La superficie utile di pavimento
dalle poche centinaia di metri quadri delle ville passa a ben 13.895 mq..
Il volume delle due ville tutelate
è modesto (cfr. prescrizione n. 3 del Decreto cit.), pari a circa 4.000 mc.
mentre quello previsto è di 43.769 mc., ben 10 volte di più.
L'altezza massima consentita è di
22 metri (cfr. scheda di intervento) mentre le ville sono alte al massimo una
decina di metri.
Il tutto concentrato nell'area vincolata a ridosso delle ville tutelate e
compreso in un raggio di soli 120 metri circa (cfr. pag.
2 osservazioni ARPA 21 giugno 2012, doc. 8).
La previsione è pertanto in
evidente contrasto con le prescrizioni del Decreto 27 dicembre 2010, atte a
contenere fortemente nuove edificazioni: invece di recepirle con rigore ai
sensi dell'art. 45 D.Lgs. 42/2004 le trasgredisce, consentendo la realizzazione
nel parco delle ville di un
intervento di grandissime dimensioni che altera profilo, altezza delle
prospettive, scala edilizia e visuali dei due edifici sottoposti a tutela.
Ciò che viola anche l'art. 24 delle
L.R. 5 dicembre 1977 n. 56, il cui comma terzo prescrive che “Negli ambiti individuati ai sensi dei
precedenti commi [ossia le zone individuate dal PRG ove sorgono beni e
culturali da salvaguardare, n.d.r.] è fatto divieto di modificare, di norma, i caratteri paesaggistici della trama viaria
ed edilizia ed i manufatti, anche isolati, che costituiscono testimonianza
storica, culturale e tradizionale.”.
E si tenga nuovamente presente che
l'aumento della s.u.l.. e quindi del volume, come si ricava espressamente dagli
atti della variante e dal parere regionale del 22-23 luglio 2013 (doc. 18), è
stato motivato proprio dal fatto che “Villa Marina” e “Villa Basile di San
Rizzo” sono state vincolate dalla Soprintendenza e dunque non era più possibile
il recupero dei loro volumi tramite demolizione. Per assurdo, pertanto, l'imposizione del vincolo, invece di contenere
l'edificazione, è stato sfruttata per aumentare le cubature realizzabili nel
medesimo contesto tutelato!
Anche per queste ragioni, pertanto,
la variante impugnata deve essere annullata.
Per le esposte ragioni si insiste
per l’accoglimento del ricorso. Con il favore
delle spese e degli onorari di giudizio.
Si dichiara che la causa ha valore
indeterminato e quindi soggetta al contributo di Euro 650 ai sensi dell'art.
13, comma 1, del D.P.R. 30 maggio 2002 e si depositerà ricevuta.
Casale Monferrato-Torino, 11
novembre 2013
giovedì 14 novembre 2013
AZIONE II SI GIRA
Dopo che sulla pagina di ieri abbiamo iniziato a pubblicare
il ricorso contro lo stralcio di " Zanetta", oggi continuiamo e
domanI poi finiamo.
TRIBUNALE
AMMINISTRATIVO REGIONALE
DEL
PIEMONTE
TORINO
RICORSO II PARTE
2) Eccesso di potere per carenza dei presupposti; eccesso di potere per
carenza di istruttoria; violazione degli artt. 6 e 12 del D.Lgs. 3 aprile 2006,
n. 152; eccesso di potere per violazione della D.G.R. n. 12-8931 del 9 giugno
2008; eccesso di potere per carenza di motivazione con riferimento all'impatto
ambientale in relazione ai vincoli di carattere ambientale e storico-artistico
I provvedimenti impugnati sono
illegittimi sotto un ulteriore profilo.
È noto che la Valutazione
Ambientale Strategica deve essere effettuata quando piani e programmi possano produrre“impatti significativi sull'ambiente” (artt. 6 e 12 D.Lgs. n.
152/2006). Ed è altrettanto noto che nel concetto di ambiente è compreso anche
il patrimonio culturale (cfr. art. 6 D.Lgs. n. 152/2006).
Tali norme sono da ascrivere al
novero delle norme precauzionali, ispirate al fondamentale principio di
precauzione che ormai permea anche le nostre disposizioni in materia ambientale
(TAR Piemonte, Sez. I, 17 giugno 2011 n. 657).
Nonostante l'intervento programmato
insista su di un area soggetta ai numerosi vincoli
paesaggistici e storico-artistico sopra visti e abbia una entità considerevole (13.895 mq. di
s.u.l. per un totale di 43.769 metri cubi che si aggiungeranno all'esistente,
doc. 7), i provvedimenti impugnati ed in particolare gli atti istruttori della
verifica di assoggettabilità alla VAS (v. relazioni dell'OTC cit.) non spendono una parola per escludere
eventuali “impatti significativi
sull'ambiente”. Ed è significativo che il concetto di “impatto
significativo”, che è quello prescritto della legge, non siano mai usato in
nessun atto istruttorio.
Solo l'assenza di importanti
conseguenze sul patrimonio ambientale, paesaggistico e storico-artistico ed una
idonea motivazione in merito avrebbero consentito di evitare la VAS.
L'Amministrazione Comunale avrebbe
dovuto spiegare come è possibile che un intervento delle dimensioni previste (13.895 mq. di s.u.l. per un totale di
43.769 metri cubi di nuovo volume) non crei, anche solo potenzialmente, impatti ambientali significativi su
un'area così fortemente vincolata e quindi tutelata come quella su cui andrà ad
insistere.
Va sottolineato in merito che il
D.D.R. 27 dicembre 2010 che sottopone a tutela indiretta l'area circostante le
due ville vincolate, detta come prescrizione “che non vengano poste in essere nuove edificazioni tali da recare
pregiudizio, per dislocazione e volume edilizio, dimensionamento, profilo e
altezza alle prospettive, alle visuali ed al godimento dei due edifici
sottoposti a tutela, rispettandone la scala edilizia ed il particolare rapporto
con il contesto esterno;” (doc. 10).
Possibile che la nuova struttura
alberghiera, anche solo potenzialmente, non provochi nessun impatto
significativo meritevole della più attenta valutazione ambientale prevista
nella VAS?
3) Eccesso di potere per carenza dei presupposti; eccesso di potere
per carenza di istruttoria; violazione degli artt. 6 e 12 del D.Lgs. 3 aprile
2006, n. 152; eccesso di potere per violazione della D.G.R. n. 12-8931 del 9
giugno 2008; eccesso di potere per carenza di motivazione, contraddittorietà
manifesta, irragionevolezza ed illogicità con riferimento all'impatto
ambientale
La Valutazione Ambientale
Strategica deve essere effettuata quando piani e programmi possano produrre“impatti significativi sull'ambiente”,
nell'ampia accezione sopra vista (artt. 6 e 12 D.Lgs. n. 152/2006).
Dagli atti istruttori emerge che in
diverse occasioni le amministrazioni intervenute, Comune compreso, si sono rese
conto delle numerose possibili e gravi conseguenze negative sull'ambiente della
variante.
Ad esempio nel Contributo
dell'Organo Tecnico Regionale di VAS del 15 novembre 2012 (doc. 15) si legge:
“Le previsioni della Variante relative al nuovo polo turistico-ricettivo,
dal punto di vista ambientale, hanno
notevoli ripercussioni sulle principali componenti ambientali e con
riferimento alla tipologia delle azioni previste si ritiene che i principali
effetti derivanti sono praticamente riconducibili a pressioni antropiche e alle
attività connesse agli usi degli edifici turistico-ricettivo (residenziale)
delle strutture previste e come di seguito descritto:
- aumento dei volumi e dei consumi idrici;
- aumento dei volumi reflui;
- aumento delle acque meteoriche; consumo energetico per gli impianti
tecnologici installati;
- aumento della produzione di rifiuti urbani;
- aumento del traffico veicola re e dell'inquinamento atmosferico.” (pag. 6 e
7).
“Nell'area S1 [ossia l'area oggetto della variante, n.d.r.]...sono presenti ville storiche.... Il particolare pregio di tale area è
quella di fornire una percezione unitaria di ambito, che si è conservato negli
anni, ed è caratterizzato dal rapporto tra le ville, il giardino, gli spazi
liberi e quelli edificati esistenti, che bilanciano il rapporto del vuoto sul
pieno.” (pag. 10);
“Gli effetti di carattere ambientale sono particolarmente riferibili alla
modifica della percezione visiva del
contesto del lago. In tal senso sarà opportuna l'attenta analisi dei luoghi
d'intervento e studi appropriati con fotosimulazioni e rendering...” (pag. 11);
Si suggerisce che gli interventi proposti siano indirizzati verso uno
sviluppo rispettoso del contesto paesaggistico esistente, con soluzioni
progettuali che tengano conto del linguaggio architettonico armonizzato con il
contesto attualmente esistente...” (pag. 11);
“Considerato il particolare
contesto paesaggistico, costituito da un insieme di componenti che
sfruttano il paesaggio anche urbano e che lo rendono identificabile,
conferendogli qualità, è necessario porre particolare attenzione alle misure da
osservarsi:
- nella progettazione e costruzione degli edifici, in relazione
all'altezza e alla loro sagoma;
- nella conservazione e valorizzazione degli scorci panoramici,
assicurando le quinte visive sul lungo lago;
- nel definire opportune misure per favorire la mitigazione dei fattori di
criticità.” (pag. 11).
E subito dopo, per tali ragioni, si
suggerisce che il progetto edilizio debba poi essere corredato da uno studio si
inserimento paesaggistico-ambientale (pag. 12).
Nel parere dell'Organo Tecnico
Comunale di VAS del 10 dicembre 2012 (doc. 3), le paragrafo “COMPONENTE PAESAGGIO E PATRIMONIO
CULTURALE” si legge:
“L'intervento S1, (intervento più critico sia per l'aspetto percettivo
sia per il valore culturale che alcune delle ville, oggetto dell'intervento
hanno nel contesto del paesaggio del lungo lago), produrrà un alterazione sia visiva sia percettiva del lungolago.
Sarebbe necessario ed auspicabile, che nella fase successiva al grado
urbanistico, si facesse una attenta analisi dell'aspetto percettivo.”
“Le ville inserite nell'area di intervento S1 sono un patrimonio da
salvaguardare, specie nel loro rapporto con gli spazi aperti antistanti.”
Nelle osservazioni ARPA, che
ritiene necessaria la VAS, del 21 giugno 2012 (doc. 8), a pag. 4, si elencano
le principali problematiche ambientali: consumo del suolo, alterazione contesto
paesaggistico e degli ambienti naturaliformi corrispondenti al parco delle
ville tutelate, variazioni del clima atmosferico e acustico.
E si rileva altresì una grave carenza istruttoria, a cui il
comune non ha mai posto rimedio perché ribadita
anche successivamente per ben due volte (cfr. doc. 5 e 7, pag. 5, 6, 9 e
10), poiché “Nella documentazione
ambientale le problematiche sopra riportate non sono trattate o, se lo sono, lo sono in modo generico e non circostanziato.”.
E ancora l'ARPA, il 12 settembre
2012, dopo aver descritto e valutato negativamente gli impatti ambientali
conseguenti alla variante (cfr. pag. 6, 7 e 8 cui per brevità si rimanda),
conclude “che senza un'adeguata
progettazione (anche urbanistica) ed un probabile ridimensionamento dei volumi,
l'attuazione della variante in
istruttoria potrebbe portare alla compromissione paesaggistica dell'unico
tratto di lungolago, in Comune di Stresa, non ancora occupato da strutture
alberghiere, interrompendo di fatto il paesaggio delle ville...” (pag.
9).
Anche l'A.S.L. V.C.O., nella nota
11 settembre 2012 (doc. 9), ha sollevato gravi difetti istruttori e valutativi:
“...nel DTP [documento tecnico
preliminare, n.d.r.] non si rinviene neppure un accenni agli eventuali impatti ambientali di carattere sommatorio o modulativo o
eventualmente di compensazione-mitigazione, derivanti dall'esecuzione dei due
blocchi di interventi programmatori. Tali valutazioni ambientali sarebbero
quantomai auspicabili nel contesto di procedure di adeguati piani urbanistici”;
e ancora, richiamando le principali criticità già segnalate ed i loro impatti
sulle componenti antropiche: “il
documento prodotto [il DTP, n.d.r.] risulta decisamente carente delle necessarie
valutazioni (in particolar modo
poi nulla viene menzionato in merito alla salvaguardia della salute umana).
Nulla di fatto viene detto sui possibili scenari configurabili tanto a livello
della zona del singolo intervento quanto su quelli determinabili dalla
sommatoria di tutti e tre.”
Tuttavia, il Comune (così come la
Regione) non ha tratto la logica conseguenza dalle affermazioni e valutazioni
compiute dalle amministrazioni intervenute ed
in particolare di quelle istituzionalmente preposte alla tutela dell'ambiente,
del paesaggio e del patrimonio culturale e della salute (ARPA, Soprintendenza e
ASL), ossia la chiara ed evidente necessità di sottoporre la variante alla
Valutazione Ambientale Strategica.
È infatti del tutto irragionevole e
contraddittorio da lato affermare che l'intervento potrebbe avere “notevoli
ripercussioni sulle principali componenti ambientali” e poi non
sottoporlo ad una più attenta e specifica valutazione in merito.
D'altra parte basta osservare le
fotografie dei luoghi prodotte per accorgersi della bellezza e del grande
pregio dell'area, e quindi della necessità di una attenta valutazione di un
progetto di intensa urbanizzazione come quello programmato.
Senza contare che l'ARPA e ASL,
come visto, hanno più volte manifestato carenze documentali e carenze valutative.
I provvedimenti impugnati sono
quindi viziati per contraddittorietà, irragionevolezza ed illogicità manifesta.
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