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venerdì 22 novembre 2013

FRENESIA LEGALE


Già ne accennammo tempo fa, l'una era sentenza che riguardava l'atto con cui il Palazzo espropriava i diritti di Aghe srl per tenere le piste e le sciovie in vetta al Mottarone, ma in primo grado soccombeva, con condanna a pagare tanto di spese a controparte  ( 5.000 in euro più iva ed accessori anche di legge, così che fanno, esatti, in euro 6.344,00).  Non perde tempo comunque il nostro Canio, o meglio crede e consultato il suo legal, l'ormai stranoto Pafundi l'avvocato, il 23 di ottobre decide insieme al suo stato maggiore, riunito intorno alle 18, di opporsi ai giudicato, andando innanzi ai giudici di 'appello. Ci mette dunque ancora un po' di soldi che fanno esattamente in euro 7.319,00 e ordina a Pafundi di vincere sto appello. Pafundi gli ha dato garanzie? Per vero questo non pare, perché nell'atto che dispone di andare anche in appello si dice solo che la decisione dei giudici del TAR è stata ingiusta e poi…. blà, blà. Noi non ci mettiamo comunque la mano sopra il fuoco; anzi vedrete se sbagliamo. Facendo dunque i conti tra le spese sostenute in primo grado che fanno 5.033,00 di euro, quelle poi della condanna in atto primo che son 6.344,00, quelle per il giudizio in atto due che son previste in euro 7.319,00, quelle della presumibile condanna in atto pure due che saran forse più care, facciamo 10.000, quelle che hanno impegnato per causa analoga avverso i Borromeo che son 6.292,00, quelle della condanna certa in quest'altro caso, appena arriva, e saranno altri almeno uguali 6.344,00 in euro, siamo dunque ad un totale che fa saltare il banco perché la somma fa 41.332,00  sempre in euro e siamo quasi alla metà di quanto costerebbero le indennità di esproprio di quei diritti espropriati che, in ultimo Consiglio, Canio ha lamentato che costano di troppo. L'altra è una sentenza arrivata anche lei soltanto al primo grado, depositata il sei di agosto scorso; annulla in questo caso un tentativo che Canio aveva pure fatto di far pagare na somma che son in euro 225.611,39, alla  concorrente diretta di Zanetta, la SAB, alberghi di Baveno esse pi ha. Motivo di contesa non aver quest'ultima pagato i contributi di urbanizzazione per quanto non ha  fatto. Insomma è un caso un poco inverso e ribaltato rispetto a quello ormai superfamoso dei 10.000 cubi scontati di un milione che sono stati dati alla SIAV dello Zanetta. Qui giusto il TAR ha dato torto al nostro Canio, dicendogli: ma come fai pagare ? Ma se quelli non han fatto. Così decise il TAR ed anche questa volta Canio non va in pace, consulta sto Pafundi che ormai lavora a tempo pieno per quelli del Palazzo, Pafundi gli dice, su proviamo, e via si impegna la somma di euro 8.587,80 per muovere l'attacco, andando davanti ai giudici d'appello. In questo caso, fin ora, non c'erano le spese di condanna in primo grado, ma se poi a insistere si perde un'altra volta, sarann  magari  guai.

 

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