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giovedì 21 novembre 2013

ANALOGIE E DIFFERENZE





Salerno, indagato il sindaco De Luca

Nel mirino della Procura i lavori al cantiere Crescent sul lungomare. Avvisi di garanzia per i componenti di giunta che approvarono delibera
salerno
Abuso d’ufficio, falso in atto pubblico e violazioni in materia urbanistica sono i reati ipotizzati, a vario titolo, negli avvisi di garanzia notificati questa mattina dai Carabinieri di Salerno al sindaco e vice ministro Vincenzo De Luca e a una trentina di persone tra assessori comunali, funzionari del Comune di Salerno, della Soprintendenza, oltre che ai responsabili delle imprese interessate alla costruzione del “Crescent”. È un edificio, a forma di mezzaluna, alto circa 30 metri, esteso per trecento, con una volumetria di 90mila metri cubi che si sta realizzando non lontano dalla spiaggia di Santa Teresa, affacciato sulla vasta piazza della Libertà che De Luca ha paragonato a piazza del Plebiscito di Napoli. Un’opera simbolo della trasformazione urbana - ha detto con orgoglio il sindaco di Salerno - che nei prossimi anni sarà visitata da turisti provenienti da tutto il mondo. 
 Non la pensano proprio così i rappresentanti di alcune associazioni ambientaliste. L’indagine condotta dai sostituti procuratori Rocco Alfano e Guglielmo Valenti, infatti, parte da un esposto, l’ultimo di una lunga serie (complessivamente 24), presentato dall’associazione Italia Nostra e dal comitato «No Crescent», che hanno chiesto di fare chiarezza sull’impatto ambientale dell’opera in corso di realizzazione e sul corso del torrente sotterraneo Fusandola, che scorre non lontano dalla nuova costruzione. 
 De Luca però non ci sta. Da Facebook dice ironico: «Ogni opera pubblica, un procedimento giudiziario. Ogni variante urbanistica, un avviso di garanzia. Oggi arriva quello relativo al Crescent». E ne ha per tutti, puntando l’indice contro «la sottocultura della mummificazione del territorio, il finto ambientalismo, la palude burocratica sono sempre di più un grande problema per lo sviluppo dell’Italia» e ricordando che con il sequestro sono a rischio circa duecento posti di lavoro. 
 Per il deputato del Pd, Fulvio Bonavitacola quella della magistratura «è una decisione sorprendente»` mentre da Forza Italia dicono che bisogna fare in modo che ´`la città di Salerno possa respirare con una azione urbana proporzionata alla sua storia e non rimanere impantanata in una palude di gigantismo fossilizzato´` 

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