Più si accorcia il tempo rimanente e più sembra che
non tenga il nostro Alcade. Chi c'era l'ha sentito l'altra sera e, francamente,
ci è parso fuori luogo. Per la verità non è che l'opposizione era presente in
massa e assai agguerrita. Non c'erano
carte nascoste chi sa poi dove, non c'erano
agguati dietro l'angolo, ma solo cose calate tutte quante in tempo utile e
previsto. Eppur non è bastato a evitar che Canio si lasciasse andar alla sua ira.
Vedendo lesioni di lesa sua maestà dietro ogni cosa, lancia invettive agli
avversari, usando, a modo suo, il codice penale come una specie di randello, o
meglio manganello. Ora l'oggetto di tanto suo accanirsi sembra, tra le diverse
cose da cui potrebbe scegliere, che sia diventato il notiziario che, spedito in
massa al popol suo elettore, lo avrebbe mandato in bestia e non è poco. Lui che
di certo vorrebbe la censura di cui rimpiange un tempo in cui pur c'era, or non
potendo usarla in forma preventiva, si accontenterebbe, anche soltanto, di
farne un uso successivo. Da qui perde le notti leggendo il notiziario, cercando
tra i titoli e le righe, i punti, le virgole e i due punti dove si annida la
lesa sua maestà. Consulta poi, sempre a suo modo, i codici e il diritto,
cercando inutilmente sto vizio di lesa sua maestà, sin tanto che lo inventa di
tutta sana pianta. Da tanta attività pare occupato e anche assai distratto che manco
abbia badato, non tanto all'avversario designato, ma al fido suo alleato, quel
tale Professore di lettere passate che, sia pure scordato di memoria, appena
ridestato quel tanto che basta sullo scranno, pronuncia parole che affondano
l'Alcade nel punto più ambizioso. Chiamato dunque alla realtà dal brusco risveglio
di cui sopra si è accennato, il dramma dell'Alcade ormai sprofonda; il tempo per
fare è ormai passato, rimane da usare l'imminente carnevale un po' per mascherare il fallimento
completo e consumato e quanto agli
avversari, lanciare ancora qualche minaccia di usare, con rabbia, il
manganello di cui, da sempre, par ne vada
fiero.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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venerdì 28 febbraio 2014
giovedì 27 febbraio 2014
UN CANIO RABBIOSO
Son trenta minuti passati le 18 e
mentre fuor piove dentro ricomincia. C'è la solita chiama dell'appello e
poi si sbrigano le pratiche che Maggioranza porta in Assemblea e che
incassano due consensi e un'astensione. Consenso per la convenzione con Verbania
per i cani e quello per la concessione dell'Alpe su in Vidabbia. Si astiene, invece, minoranza per la questione di un progetto di assetto idrogeologico eseguito da un
privato. Si entra ora nel vivo e si passa alla mozione, quella che, sulla scia
della richiesta presentata da Italia Nostra, vorrebbe che sia lo Stato a
mettere le regole su quel segmento della costa che va dalla Pozzani alla
Castelli. L'illustra Piervalle che ne da la sua lettura. Prevede il voto contro
di tutta maggioranza, ma non importa, dice, perché comunque l'iniziativa è, ormai,
avviata e l'istruttoria da parte del Ministero pure è scontata. E' Canio in
persona e in piedi che anticipa il suo voto. E' contro, punto, è contro. Non
vuol più vincoli, non vuol più regole, non è di moda, non è moderno, non porta
voti, è impopolare e poi…, poi, lo dice, l'obiettivo di quei due sta sempre
uguale, contro quello che, nella serata, sta,
nuovamente, seduto in prima fila. C'è dunque sto disegno, perverso e un po'
maldestro che vuole colpire e fare solo un grande danno e qui Canio si perde.., si
tradisce e tira fuori, ancora una volta, la sua clava.
Ce l'ha a morte contro il giornale che, mandato a tutte le famiglie,
non par, per nulla, abbia gradito. Quindi
minaccia ancora altre querele. Ormai è un ossesso, prende pur nota delle quantità
dei giornaletti mandati alle famiglie, accusa l'uno, accusa poi anche l'altro; accuse
ridicole, ma non si ferma, e quando qualcuno gli ricorda questo suo vizio di
querela, lui smentisce, dice che lui rispetta i Consiglieri dentro il Consiglio,
ma quando la diffamazione e la menzogna è sparsa fuori, lui dice che reagisce.
Falso gli si dice, è falso caro Canio, tu hai colpito ben 5 componenti solo perché
hanno prodotto in aula un documento, quindi
taci. Comunque si va al voto e non c'è storia, ma intanto Canio
incassa pure le parole che il Professor lascia nell'aula e che lo gelano. C'è ora
la lista di tutti gli interpelli. C'è quello sull'Expo che, nella risposta,
Canio ridimensiona per portata ed importanza, ma che Bottini ne fa suo motivo di
successo, quando, racconta che, sotto una tenda, c'è stata, con lui presente, la
firma di quelli del Dubaj con il Commissario all'Expo, cosa che ne ha garantito la possibilità stessa di realizzazione. Non ci resta che prenderne atto. Spetta a Scarinzi, invece, dare la risposta sulle serate degli incontri che,
in quest'inverno, sono sparite. Ragioni di bilancio prima, ci dice, ma poi si
scopre che son costate proprio poco e, chiuso il Distretto, non c'è manco più
una sala. Sul mega interpello ancor sul
porto, Canio si smarca e lo rimanda. Ci son poi queste ordinanze contro le
piante, dove Canio, è proprio il caso di dir, anche s'inalbera. Arriva l'ICI
ed ora l'IMU ed anche qui Canio si incazza. Chissà perché quando di mezzo ci va
qualcuno che conosciamo, lui se la prende più del normale ? Ma questa volta gli
da una mano anche Poletti, presto zittito sulla sinistra, quando Piervalle glielo
ricorda: sarebbe un tema della sua parte. Comunque vada, nulla vien fuori, loro
stan fermi e non si spostano neanche di un rigo;chi non pagava, non pagherà.
Anche sta volta Canio non mente e accusa Piervalle di
usare il suo seggio per trarsi fuori da beghe penali, leggi querele, in cui ci
è cascato. Altre scintille volano in aria perché sarebbe dovere di Canio
difendere quel seggio quando è colpito da accuse assai ingiuste e non il
contrario. Ancor la Cascina sta chiusa a Carciano; risponde Bottini che or finalmente, ha
pensato, dopo due anni di false partenze, di farne oggetto di accordo con
l'Ente Pro Loco. Non c'è la risposta ancor di quest'ultima, ma è un segno evidente che
il Palazzo va piano e della cosa non tanto si cura. Rimangono ora soltanto gli
interpelli prodotti dal Gruppo di Lega che,
nella serata, con Canio non quaglia. Riguardan le date del 11 e 13 luglio
fissate per XCAT che non paiono che siano adeguate. Bottini risponde dicendo
che le date saranno un po' altre e non quelle, comunque non molto distanti; poi c'è il tema mercati e dintorni che sembra
abbian preso il posto al commercio locale che paga ben oltre un banchetto e si
vede sottratto il mercato. Risponde Falciola dicendo che sì..., si vedrà…
mercoledì 26 febbraio 2014
DE PROF UNDIS
La serata è già pesante dentro la stanza di quel Canonica dove l'aria è scarsa. Non era da molto che il Consiglio aveva preso avvio nella giornata; la mozion sul "vincolo indiretto" era stata presentata
e già stata discussa. Siam dunque in conclusione, ma c'è un colpo di scena. Per
carità, non è una scossa, non da la scossa, nessuno però, si crede, che l'aspetta,
e il Professor si smarca. No, per carità,
non voterà per la mozione, per carità mai lo farà; eppur si smarca. Lo fa da
lui, con quel suo passo, con quel suo modo, con quel suo dire e poi non dire. Ordunque
parla; poche parole mentre Canio tace e guarda. " Sono tranquillo, non c'è più
urgenza; la variante, quella alberghiera, da qui alla fine di questo mandato
starà dentro un armadio." " Sarà un problema per chi solo dopo di noi
governerà, ma ora no, non c'è problema." Così disse e concluse il Professore,
chiudendo quello che è stato il progetto di Canio; il più ambizioso.
martedì 25 febbraio 2014
LE BUROCRAZIE D'ARCHIVIO
Continua e non da tregua l'attività che vuole colpire i malefatti nella Perla. Così ci prova, ancora, Italia Nostra che, per nulla convinta delle ragioni addotte dalle burocrazie che regnano e che governano impunite, vuole sapere da queste i motivi e le ragioni per cui le cose chiare diventato poi oscure; perché la legge scritta sembra sia una cosa e quella praticata sia poi sempre un'altra. Così si rivolge, ancora, alla Papotti e poi all'ufficio che dentro sto Palazzo doveva decidere diverso e invece, sino a oggi, ha soltanto anche archiviato
Sezione Verbano Cusio Ossola
Domodossola,
24 febbraio 2014
Spett. Soprintendenza per i beni
architettonici e paesaggistici di
Novara Alessandria e Verbano
Cusio
Ossola
C.so Felice Cavallotti 27
28100 NOVARA
Spett. Comune di Stresa
Servizio Edilizia privata
SEDE MUNICIPALE
28838 STRESA
e
p.c.
Spett.
Direzione Regionale per i
beni culturali e paesaggistici del
Piemonte
P.za S. Giovanni 2
10122 TORINO
Spett. Comune di Stresa
Prof. Alberto Galli
Assessore con delega
all'edilizia
privata.
SEDE MUNICIPALE
28838 STRESA
Ns. Prot. n. 314
OGGETTO: Comune di Stresa - Costruzione di nuovo
portale d' ingresso del Grand Hotel Des Iles Borromees. Assenza del titolo
edilizio e illegittime autorizzazioni .
Con nota
del 03/01 scorso questa Associazione manifestava il proprio disappunto con
riferimento ai comportamenti, tenuti sulla vicenda fatta oggetto di nostro
interesse, dai diversi soggetti in essa coinvolti, sollecitando, nuovamente, a
che operassero per la tutela effettiva dei beni vincolati e ciò attraverso il
ripristino della legalità violata.
Con nota
del 16/01 la Soprintendenza, competente per territorio, dava riscontro alla
nota di questa Associazione assicurando, quanto meno, un intervento
sollecitatorio affinché l'ordinanza di riconduzione dell'opera a progetto
venisse eseguita.
Nessun
riscontro ha, sino a oggi, dato il Comune di Stresa che, verosimilmente,
persiste nella propria immotivata decisione di ritenere l'opera essere stata
eseguita sulla scorta di un titolo edilizio pienamente valido ed efficacie e
non invece, come risulta da ampie prove documentali, ampiamente decaduto al
momento dell'effettivo inizio dei lavori.
Su tale
punto ci aspettiamo che il Comune abbia a fornirci quegli stessi elementi sulla
base dei quali ha, inopinatamente, archiviato il procedimento atto ad accertare
l'effettivo inizio dei lavori.
Non risulta
inoltre pervenuto alcun chiarimento in ordine al dichiarato demandato compito,
espresso in nota datata 19/03/2013 n. 3426 della Soprintendenza,
circa la verifica di quanto autorizzato rispetto "agli strumenti
urbanistici e di governo del territorio", verifica della quale si insiste,
legittimamente, a voler conoscerne l'esito essendo questione che tocca la
regolamentazione di beni assoggetti ad una tutela di fondamentale interesse
pubblico.
Per quanto
a noi noto, nell'ambito della procedura di riadozione dello strumento del
P.P.R. , l'Ente Regione ha inoltrato, ai Comuni interessati dalla presenza di
vincoli, le rappresentazioni in mappa di tali vincoli e, nel caso del Comune di
Stresa, si avrebbe la conferma della persistenza del vincolo posto nell'anno
1924 e dei suoi originari confini.
L'esistenza
di tale vincolo è, come noto, quella che rende illegittimo il permesso a
costruire rilasciato in pendenza di norma di salvaguardia contenuta nelle NTA
del PPR e rende altresì di dubbia legittimità la variante monumentale in quanto
autorizzata, in presenza della salvaguardia, in ampliamento delle prescrizioni
restrittive originariamente dettate.
Se a questo
si aggiunge l'esecuzione dell'opera con titolo edilizio decaduto di fatto
e la difformità costruttiva, ne risulta un quadro viziato da così tanti
eclatanti elementi di illegittimità ed illegalità che diventa difficile
spiegarsi l'inerzia se non la condiscendenza delle amministrazioni pubbliche
interessate dalla vicenda.
Ci
attendiamo dunque risposte più convincenti e, nel caso, azioni delle
Amministrazioni in indirizzo che abbiamo a dissipare i dubbi e le perplessità
che, sul caso, gravano e questa Associazione ha più volte, come da suo compito
statutario, sollevato.
.
Il
Presidente
Dr.
Italo Orsi
lunedì 24 febbraio 2014
PETIZIONE
CONTINUA LA PETIZIONE PUBBLICA AL FINE DI SOSTENERE L'INIZIATIVA INTRAPRESA DA ITALIA NOSTRA PER LA TUTELA DELLA TRATTA COSTIERA DI STRESA ORA LASCIATA AL DEGRADO, PROSPICENTE E LIMITROFA A VILLA LA PALAZZOLA.
L'INVITO E' QUELLO DI SOTTOSCRIVERLA E DIFFONDERLA ATTRAVERSO LA RETE DI AMICIZIE SU FACE BOOK O IN ALTRE FORME COSI DA RAGGIUNGERE MIGLIAIA DI CONTATTI.
|
domenica 23 febbraio 2014
L'ENCLAVE CONTESA
Un punto, almeno, l'ha segnato ed era ora. Adesso
seconda la sentenza emessa, in primo grado, dal Giudice civile di Verbania, la
piena proprietà dell'Ente si afferma estendersi all'intero compendio di Villa
Palazzola. Se ci sarà un appello speriamo sia respinto così che questo tassello
già sottratto alla proprietà comune
rimanga, invece, per sempre tra i
suoi beni e non ne sia fatto oggetto di
mercato. Un punto, dunque, almeno sto Canio l'ha segnato; più volte ne parlammo
su qualche post di questo stesso blog ché l'esistenza di un diritto in loco da
parte della SAB ( società alberghi Baveno)
noi sempre pur lo contestammo. Viene a pennello pure sta sentenza
perché, come sapete, si sono accesi, nuovamente, i fari sull'area assai
pregiata che vede al centro la Villa e il suo parco. I fari sono accessi non
tanto per i soldi che, ancora, non ci sono, ma perché, magari in attesa di quei
soldi, si affini una norma più adeguata a che la tratta di quel lago sia blindata;
si tolgano speranze e fantasie di chi vorrebbe varare in quel contesto qualche
decina di mila nuovi cubi e che gli sia detto molto chiaro: "se lo tolga
dalla testa". Si affermi insomma la potestà di chi fonda il diritto in
questo Stato e non di chi, sotto dettato, come avvenuto, scriva le norme ad hoc
per un privato. Se dunque è stato segnato un primo punto, ora vediamo il giorno
26 del mese in corso se la mozione che portiamo subito in Consiglio verrà
approvata o, come sempre, sarà quella bocciata. Certo che l'anticipazione di
Canio sulla Stampa non porta, affatto, bene. Maestro d'accordi, registra
d'intese condivise tra il pubblico e il privato che sono state esempi da
strapazzo, il primo cittadino riesuma lo strumento con cui non ha mai nulla
combinato. Comunque se Canio non cambia d'opinione, poco varrà per lui aver
segnato un punto, perché subito sprecato in un mach continuo e sotterraneo che,
sembra, esser condotto tra quei colossi cui l'arbitro di turno sembra favorir
più l'un dei due che l'altro.
sabato 22 febbraio 2014
CONSIGLIO IL 26
Non c'è traccia, come invece era promesso, dell'accordo di programma per l'impianto funiviario. Comunque il 26, ore 18 e 30, c'è Consiglio. Poca roba Maggioranza mette in campo; tre argomenti: il canile con Verbania, una concessione di terreno d'uso civico, la chiusura di lavori di riassetto sul rio di Selvalunga. Tutto qui, quanto al resto, gli argomenti sono 9; 7 sono quelli del Gruppo Insieme, due gli interpelli della Lega.
Punto 4, la mozione per il vincolo indiretto a Palazzola.
Punto 5 l'interpello sull'Expo.
Punto 6 quello sulle serate culturali.
Punto 7 ancora il porto.
Punto 8 le ordinanze per abbattere le piante.
Punto 9 la iniquità della fiscalità locale.
Punto 10 il mistero della Cascina di Carciano.
Punto 11 la manifestazione XCAT 11/13 luglio.
Punto 12 i mercatini.
venerdì 21 febbraio 2014
FORS'ALTRI GUAI
Le date del 27 di dicembre stanno scritte sul
cartello di cantiere: 27/12/2013 è quella di consegna, 27/12/2015 è quella che
fa l'ultimazione. Oggi 21, un mese e 25 giorni dopo quell'avvio, diventa
difficile capir cos'è cambiato rispetto ai tanti anni precedenti di fermo nei
lavori del porto per turisti. Insieme all'articolo del blog vi posto i primi
otto mesi del programmi dei lavori e già vediamo che c'è un ritardo di circa
100 mila in euro.
Ma questo è
il mal poco minore, il tempo perso si può ancora guadagnare e quanto alle opere
che ancora non son fatte, intanto l'impresa ha già a sue mani un acconto di circa 400
mila in euro. I guai stan, forse, altrove. Intanto il giorno 14 gennaio la Giunta di
governo ha fatto un retro marcia, o meglio ha fatto una sorte di dovuta
confessione e ha dovuto dichiarare che i 50.000 euro dati per chiudere il contratto
con l'impresa precedente, non sono stati dati per clausola prevista, ma per risarcir
l'ingiusto danno. Andate a rileggervi
sul sito del Comune l'atto di Giunta che porta il numero del 12 e l'anno in corso
e lì trovate che si è risarcito un danno, causato scrive sto atto, dal non aver
potuto consegnare il cantiere a quell'impresa.
Ed ecco comunque qua sto documento .
...."con nota prot. n. 14260 del 30.10.2013 il Comune di
Stresa, ha deliberato che a seguito degli accordi intercorsi con l’Amministrazione
Comunale e della documentazione prodotta in forma riservata dall’Impresa
Guerrini S.p.a., con nota prot. n. 15307 del 21.11.2013 è stato
proposto di risolvere il contratto in forma bonaria mediante apposito accordo
transattivo scritto e con riconoscimento all’Impresa Guerrini S.p.a. della
somma di € 50.000,00 (euro cinquantamila) a titolo risarcitorio del danno
subito per la mancata consegna del cantiere con rinuncia definitiva ed
inequivocabile ad avanzare qualsiasi ulteriore pretesa, per qualsivoglia ragione e/o
titolo relativa al contratto
succitato;"
Le cose poi si complicano di nuovo. Lo stesso
giorno del 14, sempre il governo cittadino
approvava un altro atto che costa in euro 52 mila 388 e centesimi anche
80. Non par fosse previsto, o meglio forse nessuno di tutti coloro che in
questi ultimi anni si sono presentati a batter cassa al letto dell'infermo in agonia
lo avevano previsto. Occorre, in breve, si fa per dire, "caratterizzare" lo stato
del fondale. Sì perché c'é stato l'inquinamento del lago causa il DDT, lo
ricordate, e quindi per l'esistenza di un decreto occorre far sta procedura
di verifica e poi…..? Se poi si trova il DDT…., qui verrà il bello. Comunque noi
facciamo, soltanto, i debiti scongiuri. Ricapitolando: da quando si è messo mano a
fare l'ultimo dei porti impossibili e previsti, sono già usciti 50.000 euro, di imprevisti, per risarcir
del danno la Guerini; poi ne sono stati dati 400 mila d' acconto, per carità tutti legittimi, ma a fronte di quei soldi, dopo due mesi, non c'è nulla e adesso c'è
questa spesa nuova e non, forse, prevista che somma appunto ai 52.388 e rotti. Poi...., ma solo dopo, si vedrà se mai questo porto si farà.
giovedì 20 febbraio 2014
mercoledì 19 febbraio 2014
TU SEI DI STRESA ?
TU SEI DI STRESA ?
SI E' AVVIATA LA PETIZIONE PUBBLICA AL FINE DI SOSTENERE L'INIZIATIVA INTRAPRESA DA ITALIA NOSTRA PER LA TUTELA DELLA TRATTA COSTIERA DI STRESA (Lago Maggiore -Italia) ORA LASCIATA AL DEGRADO, PROSPICENTE E LIMITROFA A VILLA LA PALAZZOLA.
L'INVITO E' QUELLO DI SOTTOSCRIVERLA E DIFFONDERLA ATTRAVERSO LA RETE DI AMICIZIE SU FACE BOOK IN MODO DA RAGGIUNGERE MOLTE MIGLIAIA DI PERSONE.
E' UN MODO CONCRETO PER DIMOSTRARE CHE " TU SEI DI STRESA".
APRI IL LINK QUI SOTTO, VAI SUL SITO, METTI LA TUA FIRMA E CONDIVIDI CON GLI AMICI DI FACE BOOK.
NON SERVE CORAGGIO, MA SOLTANTO UN PO' DI COSCIENZA CIVILE. GRAZIE .
martedì 18 febbraio 2014
LIBERA STAMPA
Da ieri è in distribuzione e entro domani tutte le copie dovrebbero finire nelle case del popolo elettore. Con questa operazione "editoriale" si tenta di colmare, almeno in parte, il preoccupante deficit informativo ed anche cognitivo che sembra a noi pervada il clima della Perla. Postiamo, non appena ci riusciamo, il bollettino anche sul blog così che ne possa essere più agevole l'accesso. Si aspettano comunque le critiche e i giudizi; noi abbiam cercato di dargli un taglio un poco serio; non troverete i titoli gridati, al più un poco irriverenti. Per quanto poi riguarda il contenuto, sulla verità dei fatti raccontati noi ci mettiam la mano sopra il fuoco; a prova di querela, questo è certo. Qualcuno ci dirà che è troppo lungo, qualcun'altro che è poco popolare, altri diranno che qualche testo è troppo impegnativo. Sentite: ce n'è un po' per tutti i gusti. Chiunque comunque legga ciò che vuole e poi ne discutiamo.
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