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venerdì 28 febbraio 2014

PROFILO D'ALCADE


Più si accorcia il tempo rimanente e più sembra che non tenga il nostro Alcade. Chi c'era l'ha sentito l'altra sera e, francamente, ci è parso fuori luogo. Per la verità non è che l'opposizione era presente in massa e assai agguerrita.  Non c'erano carte nascoste chi sa poi dove, non  c'erano agguati dietro l'angolo, ma solo cose calate tutte quante in tempo utile e previsto. Eppur non è bastato a evitar che Canio si lasciasse andar alla sua ira. Vedendo lesioni di lesa sua maestà dietro ogni cosa, lancia invettive agli avversari, usando, a modo suo, il codice penale come una specie di randello, o meglio manganello. Ora l'oggetto di tanto suo accanirsi sembra, tra le diverse cose da cui potrebbe scegliere, che sia diventato il notiziario che, spedito in massa al popol suo elettore, lo avrebbe mandato in bestia e non è poco. Lui che di certo vorrebbe la censura di cui rimpiange un tempo in cui pur c'era, or non potendo usarla in forma preventiva, si accontenterebbe, anche soltanto, di farne un uso successivo. Da qui perde le notti leggendo il notiziario, cercando tra i titoli e le righe, i punti, le virgole e i due punti dove si annida la lesa sua maestà. Consulta poi, sempre a suo modo, i codici e il diritto, cercando inutilmente sto vizio di lesa sua maestà, sin tanto che lo inventa di tutta sana pianta. Da tanta attività pare occupato e anche assai distratto che manco abbia badato, non tanto all'avversario designato, ma al fido suo alleato, quel tale Professore di lettere passate che, sia pure scordato di memoria, appena ridestato quel tanto che basta sullo scranno, pronuncia parole che affondano l'Alcade nel punto più ambizioso. Chiamato dunque alla realtà dal brusco risveglio di cui sopra si è accennato, il dramma dell'Alcade ormai sprofonda; il tempo per fare è ormai passato, rimane da usare l'imminente  carnevale un po' per mascherare il fallimento completo e consumato e    quanto agli avversari, lanciare ancora qualche minaccia di usare, con rabbia, il manganello di cui, da  sempre, par ne vada  fiero.            

 

giovedì 27 febbraio 2014

UN CANIO RABBIOSO








               

Son trenta minuti passati le 18 e mentre fuor piove dentro ricomincia. C'è la solita chiama dell'appello e poi si sbrigano le pratiche che  Maggioranza porta in Assemblea  e  che incassano due consensi e un'astensione. Consenso per la convenzione con Verbania per i cani e quello per la concessione dell'Alpe su in Vidabbia.  Si astiene, invece, minoranza per la questione di un progetto di assetto idrogeologico eseguito da un privato. Si entra ora nel vivo e si passa alla mozione, quella che, sulla scia della richiesta presentata da Italia Nostra, vorrebbe che sia lo Stato a mettere le regole su quel segmento della costa che va dalla Pozzani alla Castelli. L'illustra Piervalle che ne da la sua lettura. Prevede il voto contro di tutta maggioranza, ma non importa, dice, perché comunque l'iniziativa è, ormai, avviata e l'istruttoria da parte del Ministero pure è scontata. E' Canio in persona e in piedi che anticipa il suo voto. E' contro, punto, è contro. Non vuol più vincoli, non vuol più regole, non è di moda, non è moderno, non porta voti, è impopolare e poi…, poi, lo dice, l'obiettivo di quei due sta sempre uguale, contro quello che, nella serata, sta, nuovamente, seduto in prima fila. C'è dunque sto disegno, perverso e un po' maldestro che vuole colpire e fare solo un grande danno e qui Canio si perde.., si tradisce e tira fuori, ancora una volta, la sua clava. Ce l'ha a morte contro il giornale che, mandato a tutte le famiglie, non par, per nulla, abbia gradito. Quindi minaccia ancora altre querele. Ormai è un ossesso, prende pur nota delle quantità dei giornaletti mandati alle famiglie, accusa l'uno, accusa poi anche l'altro;  accuse ridicole, ma non si ferma, e quando qualcuno gli ricorda questo suo vizio di querela, lui smentisce, dice che lui rispetta i Consiglieri dentro il Consiglio, ma quando la diffamazione e la menzogna è sparsa fuori, lui dice che reagisce. Falso gli si dice, è falso caro Canio, tu hai colpito ben 5 componenti solo perché  hanno prodotto in aula un documento, quindi taci. Comunque si va al voto e non c'è storia, ma intanto Canio incassa pure le parole che il Professor lascia nell'aula e che lo gelano. C'è ora la lista di tutti gli interpelli. C'è quello sull'Expo che, nella risposta, Canio ridimensiona per portata ed importanza, ma che Bottini ne fa suo motivo di successo, quando, racconta che, sotto una tenda, c'è stata, con lui presente, la firma di quelli del Dubaj con il Commissario all'Expo, cosa che ne ha garantito la possibilità stessa di realizzazione. Non ci resta che prenderne atto.  Spetta a Scarinzi, invece, dare la risposta sulle serate degli incontri che, in quest'inverno, sono sparite. Ragioni di bilancio prima, ci dice, ma poi si scopre che son costate proprio poco e, chiuso il Distretto, non c'è manco più una  sala. Sul mega interpello ancor sul porto, Canio si smarca e lo rimanda. Ci son poi queste ordinanze contro le piante, dove Canio, è proprio il caso di dir, anche s'inalbera. Arriva l'ICI ed ora l'IMU ed anche qui Canio si incazza. Chissà perché quando di mezzo ci va qualcuno che conosciamo, lui se la prende più del normale ? Ma questa volta gli da una mano anche Poletti, presto zittito sulla sinistra, quando Piervalle glielo ricorda: sarebbe un tema della sua parte. Comunque vada, nulla vien fuori, loro stan fermi e non si spostano neanche di un rigo;chi non pagava, non pagherà.

Anche sta volta Canio non mente e accusa Piervalle di usare il suo seggio per trarsi fuori da beghe penali, leggi querele, in cui ci è cascato. Altre scintille volano in aria perché sarebbe dovere di Canio difendere quel seggio quando è colpito da accuse assai ingiuste e non il contrario. Ancor la Cascina sta chiusa a Carciano; risponde Bottini che or finalmente, ha pensato, dopo due anni di false partenze, di farne oggetto di accordo con l'Ente Pro Loco. Non c'è la risposta ancor di quest'ultima, ma è un segno evidente che il Palazzo va piano e della cosa non tanto si cura. Rimangono ora soltanto gli interpelli prodotti dal Gruppo di  Lega che, nella serata, con Canio non quaglia. Riguardan le date del 11 e 13 luglio fissate per XCAT che non paiono che siano adeguate. Bottini risponde dicendo che le date saranno un po' altre e non quelle, comunque non molto distanti;  poi c'è il tema mercati e dintorni che sembra abbian preso il posto al commercio locale che paga ben oltre un banchetto e si vede sottratto il mercato. Risponde Falciola dicendo che sì..., si vedrà…                     

mercoledì 26 febbraio 2014

DE PROF UNDIS


La serata è già pesante dentro la stanza di quel Canonica dove l'aria è scarsa. Non era da molto che il Consiglio aveva preso avvio nella giornata; la mozion sul "vincolo indiretto" era stata presentata e già stata discussa. Siam dunque in conclusione, ma c'è un colpo di scena. Per carità, non è una scossa, non da la scossa, nessuno però, si crede, che l'aspetta, e il Professor si smarca. No, per carità, non voterà per la mozione, per carità mai lo farà; eppur si smarca. Lo fa da lui, con quel suo passo, con quel suo modo, con quel suo dire e poi non dire. Ordunque parla; poche parole mentre Canio tace e guarda. " Sono tranquillo, non c'è più urgenza; la variante, quella alberghiera, da qui alla fine di questo mandato starà dentro un armadio." " Sarà un problema per chi solo dopo di noi governerà, ma ora no, non c'è problema." Così disse e concluse il Professore, chiudendo quello che è stato il progetto di Canio; il più ambizioso.                    

martedì 25 febbraio 2014

LE BUROCRAZIE D'ARCHIVIO




Continua e non da tregua l'attività che vuole colpire i malefatti nella Perla. Così ci prova, ancora, Italia Nostra che, per nulla convinta delle ragioni addotte dalle burocrazie che regnano e che governano impunite, vuole sapere da queste i motivi e le ragioni per cui le cose chiare diventato poi oscure; perché la legge scritta sembra sia una cosa e quella praticata sia poi sempre un'altra. Così si rivolge, ancora, alla Papotti e poi all'ufficio che dentro sto Palazzo doveva decidere diverso e invece, sino a oggi, ha soltanto anche archiviato   



    
Sezione Verbano Cusio Ossola
                                                                                                                                                                                                              
      
  
 
                                                                                               Domodossola,  24 febbraio 2014
 
                                                                                               Spett. Soprintendenza per i beni                                                                                  architettonici e paesaggistici di                                                                                  Novara Alessandria e Verbano                                                                                     Cusio Ossola
                                                                                                  C.so Felice Cavallotti 27
                                                                                                  28100 NOVARA
 
                                                                                                  Spett. Comune di Stresa
                                                                                                  Servizio Edilizia privata
                                                                                                  SEDE MUNICIPALE
                                                                                                  28838 STRESA 
 
                                                                                              e p.c.
 
                                                                                              Spett. Direzione Regionale per i                                                                                 beni culturali e paesaggistici del                                                                                    Piemonte          
                                                                                                 P.za S. Giovanni 2
                                                                                                 10122 TORINO
                                                                                             
                                                                                                Spett. Comune di Stresa
                                                                                                Prof. Alberto Galli
                                                                                              Assessore con delega all'edilizia                                                                                    privata.
                                                                                                SEDE MUNICIPALE
                                                                                               28838 STRESA
                                                                                             
 
Ns. Prot. n. 314
OGGETTO: Comune di Stresa - Costruzione di nuovo portale d' ingresso del Grand Hotel Des Iles Borromees. Assenza del titolo edilizio e illegittime autorizzazioni .
 
 
Con nota del 03/01 scorso questa Associazione manifestava il proprio disappunto con riferimento ai comportamenti, tenuti sulla vicenda fatta oggetto di nostro interesse, dai diversi soggetti in essa coinvolti, sollecitando, nuovamente, a che operassero per la tutela effettiva dei beni vincolati e ciò attraverso il ripristino della legalità violata.
Con nota del 16/01 la Soprintendenza, competente per territorio, dava riscontro alla nota di questa Associazione  assicurando, quanto meno, un intervento sollecitatorio affinché l'ordinanza di riconduzione dell'opera a progetto venisse eseguita.
Nessun riscontro ha, sino a oggi, dato il Comune di Stresa che, verosimilmente, persiste nella propria immotivata decisione di ritenere l'opera essere stata eseguita sulla scorta di un titolo edilizio pienamente valido ed efficacie e non invece, come risulta da ampie prove documentali, ampiamente decaduto al momento dell'effettivo inizio dei lavori.
Su tale punto ci aspettiamo che il Comune abbia a fornirci quegli stessi elementi sulla base dei quali ha, inopinatamente, archiviato il procedimento atto ad accertare l'effettivo inizio dei lavori.
Non risulta inoltre pervenuto alcun chiarimento in ordine al dichiarato demandato compito, espresso in nota datata 19/03/2013 n. 3426   della Soprintendenza, circa la verifica di quanto autorizzato rispetto "agli strumenti urbanistici e di governo del territorio", verifica della quale si insiste, legittimamente, a voler conoscerne l'esito essendo questione che tocca la regolamentazione di beni assoggetti ad una tutela di fondamentale interesse pubblico.
Per quanto a noi noto, nell'ambito della procedura di riadozione dello strumento del P.P.R. , l'Ente Regione ha inoltrato, ai Comuni interessati dalla presenza di vincoli, le rappresentazioni in mappa di tali vincoli e, nel caso del Comune di Stresa, si avrebbe la conferma della persistenza del vincolo posto nell'anno 1924 e dei suoi originari confini.
 L'esistenza di tale vincolo è, come noto, quella che rende illegittimo il permesso a costruire rilasciato in pendenza di norma di salvaguardia contenuta nelle NTA del PPR e rende altresì di dubbia legittimità la variante monumentale in quanto autorizzata, in presenza della salvaguardia, in ampliamento delle prescrizioni restrittive originariamente  dettate.
 Se a questo si aggiunge l'esecuzione dell'opera  con titolo edilizio decaduto di fatto e la difformità costruttiva, ne risulta un quadro viziato da così tanti eclatanti elementi di illegittimità ed illegalità che diventa difficile spiegarsi l'inerzia se non la condiscendenza delle amministrazioni pubbliche interessate dalla vicenda.
Ci attendiamo dunque risposte più convincenti e, nel caso, azioni delle Amministrazioni in indirizzo che abbiamo a dissipare i dubbi e le perplessità che, sul caso, gravano e questa Associazione ha più volte, come da suo compito statutario, sollevato.
 
.    
 
                                                                                             Il Presidente
                                                                                             Dr. Italo Orsi
 
 
 

lunedì 24 febbraio 2014

PETIZIONE








CONTINUA LA PETIZIONE PUBBLICA AL FINE DI SOSTENERE L'INIZIATIVA INTRAPRESA DA ITALIA NOSTRA PER LA TUTELA DELLA TRATTA COSTIERA DI STRESA ORA LASCIATA AL DEGRADO,  PROSPICENTE E LIMITROFA A VILLA LA PALAZZOLA.
L'INVITO E' QUELLO DI SOTTOSCRIVERLA E DIFFONDERLA ATTRAVERSO LA RETE DI AMICIZIE SU FACE BOOK O IN ALTRE FORME  COSI DA RAGGIUNGERE MIGLIAIA DI CONTATTI.




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Petizione Tutela tratta costiera del lago Maggiore in Comune di Stresa

A:Ministero dei Beni Culturali

L'associazione Italia Nostra si é fatta promotrice. Trattasi della richiesta formulata al Ministero dei Beni Culturali, affinché una tratta della costa del lago Maggiore in Comune di Stresa, venga sottoposta al regime del vincolo indiretto previsto dall'articolo 45 del Codice dei beni culturali. Scopo della richiesta è quello di evitare che avventati progetti urbanistici che il Comune ha, purtroppo, in animo di approvare, portino a sconvolgere uno dei tratti più caratterizzanti un pregievole esempio di unità di paesaggio, testimonianza dell'insediamento, sulla costa del lago Maggiore e nel IXX secolo, delle ville signorili con i loro grandi parchi. La presenza in questo compendio di Villa La Palazzola, di proprietà pubblica, già dichiarata bene culturale, è motivo per chiedere che attorno ad essa si realizzi, attraverso il vincolo da porsi con l'articolo 45 del Codice, un' adeguata cornice di tutela atta a garantirne la sua completa integrità entro un contesto unico e irripetibile che si affaccia sul golfo delle isole Borromeo.

I firmatari

Questa petizione si trova sul sito Petizione Pubblica che mette a diposizione un servizio pubblico di petizione online.














         




domenica 23 febbraio 2014

L'ENCLAVE CONTESA



Un punto, almeno, l'ha segnato ed era ora. Adesso seconda la sentenza emessa, in primo grado, dal Giudice civile di Verbania, la piena proprietà dell'Ente si afferma estendersi all'intero compendio di Villa Palazzola. Se ci sarà un appello speriamo sia respinto così che questo tassello già sottratto alla proprietà comune  rimanga, invece, per sempre  tra i suoi beni  e non ne sia fatto oggetto di mercato. Un punto, dunque, almeno sto Canio l'ha segnato; più volte ne parlammo su qualche post di questo stesso blog ché l'esistenza di un diritto in loco da parte della SAB ( società alberghi Baveno)  noi sempre pur lo contestammo. Viene a pennello pure sta sentenza perché, come sapete, si sono accesi, nuovamente, i fari sull'area assai pregiata che vede al centro la Villa e il suo parco. I fari sono accessi non tanto per i soldi che, ancora, non ci sono, ma perché, magari in attesa di quei soldi, si affini una norma più adeguata a che la tratta di quel lago sia blindata; si tolgano speranze e fantasie di chi vorrebbe varare in quel contesto qualche decina di mila nuovi cubi e che gli sia detto molto chiaro: "se lo tolga dalla testa". Si affermi insomma la potestà di chi fonda il diritto in questo Stato e non di chi, sotto dettato, come avvenuto, scriva le norme ad hoc per un privato. Se dunque è stato segnato un primo punto, ora vediamo il giorno 26 del mese in corso se la mozione che portiamo subito in Consiglio verrà approvata o, come sempre, sarà quella bocciata. Certo che l'anticipazione di Canio sulla Stampa non porta, affatto, bene. Maestro d'accordi, registra d'intese condivise tra il pubblico e il privato che sono state esempi da strapazzo, il primo cittadino riesuma lo strumento con cui non ha mai nulla combinato. Comunque se Canio non cambia d'opinione, poco varrà per lui aver segnato un punto, perché subito sprecato in un mach continuo e sotterraneo che, sembra, esser condotto tra quei colossi cui l'arbitro di turno sembra favorir più l'un dei due che l'altro.

              

sabato 22 febbraio 2014

CONSIGLIO IL 26






Non c'è traccia, come invece era promesso, dell'accordo di programma per l'impianto funiviario. Comunque il 26, ore 18 e 30, c'è Consiglio. Poca roba Maggioranza mette in campo; tre argomenti: il canile con Verbania, una concessione di terreno d'uso civico, la chiusura di lavori di riassetto sul rio di Selvalunga.  Tutto qui, quanto al resto, gli argomenti sono 9; 7 sono quelli del Gruppo Insieme, due gli interpelli della Lega.
Punto 4, la mozione per il vincolo indiretto a Palazzola.
Punto 5   l'interpello sull'Expo.
Punto 6   quello sulle  serate culturali.
Punto 7   ancora il porto.
Punto 8   le ordinanze per abbattere le piante.
Punto 9   la iniquità della fiscalità locale.
Punto 10 il mistero della Cascina di Carciano.
Punto 11 la manifestazione XCAT 11/13 luglio.
Punto 12 i mercatini.         

venerdì 21 febbraio 2014

FORS'ALTRI GUAI


Le date del 27 di dicembre stanno scritte sul cartello di cantiere: 27/12/2013 è quella di consegna, 27/12/2015 è quella che fa l'ultimazione. Oggi 21, un mese e 25 giorni dopo quell'avvio, diventa difficile capir cos'è cambiato rispetto ai tanti anni precedenti di fermo nei lavori del porto per turisti. Insieme all'articolo del blog vi posto i primi otto mesi del programmi dei lavori e già vediamo che c'è un ritardo di circa 100 mila in euro.





Ma questo è il mal poco minore, il tempo perso si può ancora guadagnare e quanto alle opere che ancora non son fatte, intanto l'impresa ha già a sue mani  un acconto di circa 400 mila in euro. I guai stan, forse, altrove.  Intanto il giorno 14 gennaio la Giunta di governo ha fatto un retro marcia, o meglio ha fatto una sorte di dovuta confessione e ha dovuto dichiarare che i 50.000 euro dati per chiudere il contratto con l'impresa precedente, non sono stati dati per clausola prevista, ma per risarcir l'ingiusto  danno. Andate a rileggervi sul sito del Comune l'atto di Giunta che porta il numero del 12 e l'anno in corso e lì trovate che si è risarcito un danno, causato scrive sto atto, dal non aver potuto consegnare il cantiere a quell'impresa. Ed ecco comunque qua sto documento .

 ...."con nota prot. n. 14260 del 30.10.2013 il Comune di Stresa, ha deliberato che a seguito degli accordi intercorsi con l’Amministrazione Comunale e della documentazione prodotta in forma riservata dall’Impresa Guerrini S.p.a., con nota prot. n. 15307 del 21.11.2013 è stato proposto di risolvere il contratto in forma bonaria mediante apposito accordo transattivo scritto e con riconoscimento all’Impresa Guerrini S.p.a. della somma di € 50.000,00 (euro cinquantamila) a titolo risarcitorio del danno subito per la mancata consegna del cantiere con rinuncia definitiva ed inequivocabile ad avanzare qualsiasi ulteriore pretesa, per qualsivoglia ragione e/o titolo relativa al contratto succitato;"


 Le cose poi si complicano di nuovo. Lo stesso giorno del 14, sempre il governo cittadino  approvava un altro atto che costa in euro 52 mila 388 e centesimi anche 80. Non par fosse previsto, o meglio forse nessuno di tutti coloro che in questi ultimi anni si sono presentati a batter cassa al letto dell'infermo in agonia lo avevano previsto. Occorre, in breve, si fa per dire, "caratterizzare" lo stato del fondale. Sì perché c'é stato l'inquinamento del lago causa il DDT, lo ricordate, e quindi per l'esistenza di un decreto occorre far sta procedura di verifica e poi…..? Se poi si trova il DDT…., qui verrà il bello. Comunque noi facciamo, soltanto, i debiti scongiuri. Ricapitolando: da quando si è messo mano a fare l'ultimo dei porti impossibili e previsti, sono già usciti 50.000 euro, di imprevisti, per risarcir del danno la Guerini; poi ne sono stati dati 400 mila d' acconto, per carità tutti legittimi, ma a fronte di quei soldi, dopo due mesi, non c'è nulla e adesso c'è questa spesa nuova e non, forse,  prevista che somma appunto ai 52.388 e rotti. Poi...., ma solo dopo, si vedrà se mai questo porto si farà.   

mercoledì 19 febbraio 2014

LIBERA STAMPA 2


TU SEI DI STRESA ?

TU SEI DI STRESA ?







SI E' AVVIATA LA PETIZIONE PUBBLICA AL FINE DI SOSTENERE L'INIZIATIVA INTRAPRESA DA ITALIA NOSTRA PER LA TUTELA DELLA TRATTA COSTIERA DI STRESA (Lago Maggiore -Italia) ORA LASCIATA AL DEGRADO,  PROSPICENTE E LIMITROFA A VILLA LA PALAZZOLA.
L'INVITO E' QUELLO DI SOTTOSCRIVERLA E DIFFONDERLA ATTRAVERSO LA RETE DI AMICIZIE SU FACE BOOK IN MODO DA RAGGIUNGERE MOLTE MIGLIAIA DI PERSONE.


E' UN MODO CONCRETO PER DIMOSTRARE CHE " TU SEI DI STRESA".



 APRI IL LINK QUI SOTTO, VAI SUL SITO, METTI LA TUA FIRMA E CONDIVIDI CON GLI AMICI DI FACE BOOK.


NON SERVE CORAGGIO, MA SOLTANTO UN PO' DI COSCIENZA CIVILE. GRAZIE .


martedì 18 febbraio 2014

LIBERA STAMPA




Da ieri è in distribuzione e entro domani tutte le copie dovrebbero finire nelle case del popolo elettore. Con questa operazione "editoriale" si tenta di colmare, almeno in parte, il preoccupante deficit informativo ed anche cognitivo che sembra a noi pervada il clima della Perla. Postiamo, non appena ci riusciamo, il bollettino anche sul blog così che ne possa essere più agevole l'accesso. Si aspettano comunque le critiche e i giudizi; noi abbiam cercato di dargli un taglio un poco serio; non troverete i titoli gridati, al più un poco irriverenti. Per quanto poi riguarda il contenuto, sulla verità dei fatti raccontati noi ci mettiam la mano sopra il fuoco; a prova di querela, questo è certo. Qualcuno ci dirà che è troppo lungo, qualcun'altro che è poco popolare, altri diranno che qualche testo è troppo impegnativo. Sentite: ce n'è un po' per tutti i gusti. Chiunque comunque legga ciò che vuole e poi ne discutiamo.