La storia che in questi giorni
si racconta è dei nostri bravi Consiglieri subalpini della legislatura in corso che ormai è la IX, che
considerate le ristrettezze del bilancio, non si comprende bene se è quello
loro o quello regionale, possono, con gesto
generoso, fare rinuncia a percepire il vitalizio che, per inciso, a lor sarebbe
spettato ancora con cinque anni, almeno, di mandato e al compimento dell'età
della pensione. E' facoltà per loro la rinuncia, non è mica un obbligo s'intende;
comunque, e questo è noto, sta facoltà a
noi costa soldi. Loro, da bravi, ci
spiegano che se così poi fanno, lo fanno perché se è vero costa, costa comunque
meno che prendersi poi, da pensionati, i vitalizi. Sarà anche vero, comunque la
regola del: pochi, sporchi e subito sembra che, alla fin, sia la più seguita e che
arrivati, ormai, verso la fine, che sia per l'ultima sentenza intorno al voto o
per fine naturale di mandato, fare d'un colpo un bel bottino, di questi tempi
grami, non è poi tanto male. Sta roba poi, magari, la si poteva pure sopportare;
sarebbe bastato che, insieme alla facoltà di rimettersi in tasca il venti per
cento del mensile cioè il già versato alla cassa vitalizi, riducessero di pari importo il
lordo a lor mensile dato così che, tolto il vitalizio,
che per inciso comunque dal prossimo mandato è già abolito, scendesse anche, di
pari somma il costo, ferma restando l'indennità netta spettante, mentre così, invece, essa sale. Comunque è un
altro segno che tutto è molto lontano dal morire e che stanno attaccati a tutto come lo
sono i naufraghi a un relitto. Intanto la finanza federale, quella per cui si
"lotta da decenni", segna un altro passo. Lo leggi sul "Sole" lunedì
dove ci dice come tra addizionali regionali e quelle comunali, altro che scendere
imposte e sovraimposte, tasse e sovratasse, accise e quante più ne hai così ne
metti. Siamo ormai al top e, guarda caso, tra la lista dei più virtuosi sta proprio
la Regione di questi nostri bravi Consiglieri subalpini.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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