Riprende dunque la pubblicazione interrotta e il
titolo di avvio parafrasa un po' quello di un film. Dunque, il poco, il niente
e lo sbagliato sembrano le tre parole che, da sole, fanno la sintesi totale e
abbreviata dell'attività locale del nostro bel governo che, da qui ad ancora un
altro poco, si appresta a sparecchiare e togliere il disturbo già arrecato.
Dunque ha fatto poco e se così ha fatto nel lungo tempo consumato, è facile
pensare che in quel poco tempo che
rimane, ormai da fare non solo c'è assai poco, c'è quasi niente. Comunque se
poi qualcuno pensa o crede che Canio, invece, ha fatto molto, o anche, soltanto,
il sufficiente, per carità lo dica e prendiam nota. Rimane il fatto che poi sto
poco è relativo al molto che c'era e c'è ancor sempre da fare, per cui, alla fine
quello che é stato fatto, è sempre, veramente, molto e troppo poco. Il niente;
qui la questione sembra sia più facile e oggettiva, ossia sottratta all'opinione
di come questo o quello la pensano. Basta in effetti fare due colonne; nell'una
ci metti le cose del programma, in quella accanto ci metti il risultato del programma
e le compari, le raffronti. Siccome l'ho anche detto molte, anzi forse troppe
volte, tralascio di stender le due colonne, sicuro che il saldo tra le due sta
negativo; sta in rosso insomma e molto sotto la soglia dello zero. Ora in
questi anni ci hanno rintonato nella testa che occorre giudicar, chi ci governa,
dai risultati. Detta così non lascia spazio, è belle fatto; se il saldo è
negativo Canio sta bocciato. L'ultima questione è lo sbagliato. Qui la cosa va
distinta. C'è uno sbagliato secondo l'opinione. In apparenza secondo quindi discrezione:
per me sta cosa è assai sbagliata, per altri, invece, è il suo rovescio. La
soluzione non è che non ci sia; essa sta nel valutar, con attenzione, le motivazioni
degli uni e poi degli altri ed anche qui trarne, alla fine, la giusta
conclusione. Poiché comunque di cose valutate ne abbiamo dette e fatte assai e molto
meno, invece, ne abbiam solo ascoltate, credo che anche sta volta il giudizio del
pendolo ci premi. Infine poi c'è lo sbagliato sentenziato. Ossia non tanto che piaccia poco
o tanto, ma che se va dal giudice lo cassa. Or la sequenza in corso è impressionante
e qui lasciamo che Canio, che pur fa l'avvocato, stia, quasi sempre, pure condannato.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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