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giovedì 6 marzo 2014

QUATTRO DOMANDE


Pur continuando a non sapere, quattro domande ci vengono spontanee intorno alla questione che ora si è, di nuovo, aperta sulla vetta. Primo sta vetta è luogo d'incontro di terre e di confini. L'Alcade dunque non è il solo, altri colleghi suoi pure la governano; non so se tra di loro ci sono dei rapporti, che so fanno le intese o qualcos'altro, ma neppure so se manco si parlano al telefono; ne dubito. Comunque la cosa non é senza rilievo perché giusto la metà di tutti quegli impianti, attualmente esistenti e funzionanti, che stanno su, dunque, in cima a questa vetta, non sono governati dall'Alcade. Orbene non risulta che quegli impianti abbiano problemi; funzionavano e funzionano anche se, di questo siamo certi, non è che decreti espropriativi ed immissioni nel possesso siano mai stati messi in campo. Quanto a che poi furono richiesti, non sappiano; di certo nessuno ne ha parlato e quindi dubitiamo. Sappiamo e questo è un dato certo, che il canone dovuto sulle terre del nobile Casato, girava intorno ai dieci o dodici mila euro l' anno. Sappiano, perché l'ha detto Canio in assemblea, questo  però non vuol poi dire che sia anche vero, che son, forse, 40 mila euro i canoni dovuti per occupar con tutti gli altri impianti le terre che non sono di nobile possesso. Orbene se questo è poi anche vero, il conto a noi non torna. L'interesse del buon padre gestore degli impianti sarebbe stato dunque quello di ottener subito e per primo in suo possesso l'altrui terre, quelle  che sono più costose rispetto a  quelle del Casato. Invece niente; costui  paga e, per quanto sembra, tace. Neppure ci son poi note  le ragioni per le quali gli altri pubblici sovrani che governano su in vetta, abbiano negato, o comunque non hann fatto gli atti d' imperio e di governo per impossessar le terre a darle in uso per lo sci. Quel che vediamo è che questo gran can can capita di qua e non, invece, un metro soltanto anche di là. Noi la risposta alle domande poste non le abbiamo, ma certo è che dieci o dodici mila euro l'anno, al di là dei torti e delle ragioni delle parti, non posson essere quelli capaci a far  oscillare sto pendolo  sino un po' troppo.          

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