Pur continuando a non sapere, quattro domande ci
vengono spontanee intorno alla questione che ora si è, di nuovo, aperta sulla vetta. Primo sta vetta è luogo
d'incontro di terre e di confini. L'Alcade dunque non è il solo, altri colleghi
suoi pure la governano; non so se tra di loro ci sono dei rapporti, che so fanno
le intese o qualcos'altro, ma neppure so se manco si parlano al telefono; ne dubito. Comunque
la cosa non é senza rilievo perché giusto la metà di tutti quegli impianti,
attualmente esistenti e funzionanti, che stanno su, dunque, in cima a questa vetta, non sono governati
dall'Alcade. Orbene non risulta che quegli impianti abbiano
problemi; funzionavano e funzionano anche se, di questo siamo certi, non è che
decreti espropriativi ed immissioni nel possesso siano mai stati messi in campo.
Quanto a che poi furono richiesti, non sappiano; di certo nessuno ne ha parlato
e quindi dubitiamo. Sappiamo e questo è un dato certo, che il canone dovuto
sulle terre del nobile Casato, girava intorno ai dieci o dodici mila euro l' anno.
Sappiano, perché l'ha detto Canio in assemblea, questo però non vuol poi dire che
sia anche vero, che son, forse, 40 mila euro i canoni dovuti per occupar con tutti gli altri impianti le terre che non sono di nobile
possesso. Orbene se questo è poi anche vero, il conto a noi non torna. L'interesse
del buon padre gestore degli impianti sarebbe stato dunque quello di ottener subito
e per primo in suo possesso l'altrui terre, quelle che sono più costose rispetto a quelle del Casato. Invece niente; costui paga
e, per quanto sembra, tace. Neppure ci son poi note le ragioni per le quali gli altri pubblici
sovrani che governano su in vetta, abbiano negato, o comunque non hann fatto
gli atti d' imperio e di governo per impossessar le terre a darle in uso per lo
sci. Quel che vediamo è che questo gran can can capita di qua e non, invece, un
metro soltanto anche di là. Noi la risposta alle domande poste non le abbiamo,
ma certo è che dieci o dodici mila euro l'anno, al di là dei torti e delle
ragioni delle parti, non posson essere quelli capaci a far oscillare sto pendolo sino un po' troppo.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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