Assenteisti, astensionisti,qualunquisti e opportunisti; dietro i sinonimi qui scritti ci stanno i volti mascherati di quel popolo elettore che ha sottratto il suo voto ai candidati permettendo al Cavaliere di rimanere in sella al seggiolone. Per carità e giustizia, in quella somma astensionista ci sarà pure chi ha espresso degnamente un voto di astensione, ma ciò non vale per quel voto di massa. Non c'è giustificazione che regga la ragione; non c'è giustificazione che scusi l'astensione; non c'è giustificazione che premi la mancata sua espressione; non c'è giustificazione, punto, non fate discussione . Questa città, solo di nome conclamata, è una landa disertata; disertori dal voto i suoi elettori che riuniti in una massa senza nome e senza volto, i mascherati, hanno prodotto l'effetto rovesciato. Il Cavaliere in sella cavalca, di nuovo, la sua truppa rimpolpata che, seppur mezza azzoppata si appresta, nuovamente a rimaner dentro le mura trincerata. Il popolo di sotto, magari anche borbotta, magari anche stantuffa, magari si accapiglia, ne esce un parapiglia, ma questo poco importa, il Cavalier ormai sta in sella e da lì lui si appresta a governare. Il disastro è poi ormai già fatto; l'occasione del secolo si è persa, sto popolo sovrano è lui che, sta volta, è l'imputato. La democrazia va bene, ma la democrazia funziona a una condizione: che sia poi anche un poco usata, ma se a usarla rimangono poi circa solo quasi in due, essa diventa supremazia e non democrazia. Comunque è fatta, comunque è andata; il vero volto ormai è stato svelato. Chiamatelo poi come volete; giustificate voi come volete; invocate pure la libertà sovrana, il diritto di far ciò che solo piace, l'altro invocato diritto di non essere scocciati, quella parola che nulla è più volgare che è: "chi se ne frega"; tutte ste cose insieme fanno di questo popolo astenuto, come ho già detto, il solo ed unico imputato, cui toglierei la residenza, la scheda elettorale, la cittadinanza, lo scambio di un saluto e gli farei pagare soltanto le sue tasse.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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venerdì 5 giugno 2015
ASSENTEISTI
Assenteisti, astensionisti,qualunquisti e opportunisti; dietro i sinonimi qui scritti ci stanno i volti mascherati di quel popolo elettore che ha sottratto il suo voto ai candidati permettendo al Cavaliere di rimanere in sella al seggiolone. Per carità e giustizia, in quella somma astensionista ci sarà pure chi ha espresso degnamente un voto di astensione, ma ciò non vale per quel voto di massa. Non c'è giustificazione che regga la ragione; non c'è giustificazione che scusi l'astensione; non c'è giustificazione che premi la mancata sua espressione; non c'è giustificazione, punto, non fate discussione . Questa città, solo di nome conclamata, è una landa disertata; disertori dal voto i suoi elettori che riuniti in una massa senza nome e senza volto, i mascherati, hanno prodotto l'effetto rovesciato. Il Cavaliere in sella cavalca, di nuovo, la sua truppa rimpolpata che, seppur mezza azzoppata si appresta, nuovamente a rimaner dentro le mura trincerata. Il popolo di sotto, magari anche borbotta, magari anche stantuffa, magari si accapiglia, ne esce un parapiglia, ma questo poco importa, il Cavalier ormai sta in sella e da lì lui si appresta a governare. Il disastro è poi ormai già fatto; l'occasione del secolo si è persa, sto popolo sovrano è lui che, sta volta, è l'imputato. La democrazia va bene, ma la democrazia funziona a una condizione: che sia poi anche un poco usata, ma se a usarla rimangono poi circa solo quasi in due, essa diventa supremazia e non democrazia. Comunque è fatta, comunque è andata; il vero volto ormai è stato svelato. Chiamatelo poi come volete; giustificate voi come volete; invocate pure la libertà sovrana, il diritto di far ciò che solo piace, l'altro invocato diritto di non essere scocciati, quella parola che nulla è più volgare che è: "chi se ne frega"; tutte ste cose insieme fanno di questo popolo astenuto, come ho già detto, il solo ed unico imputato, cui toglierei la residenza, la scheda elettorale, la cittadinanza, lo scambio di un saluto e gli farei pagare soltanto le sue tasse.
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