Discontinuità, questa è la parola con cui vorremmo vedere messo all'opera il nuovo Borgomastro. L'erede materiale dei due governi Canio, si dissoci; l'eredità morale la rifiuti e, seppur con tutti i limiti che ha, ci dia questo segnale. Si cambi dunque l'aria un po' viziata che dopo tanto tempo aleggia nel Palazzo, si apran le finestre che è tempo che stan chiuse, si faccia giù la polvere che, a mucchi, è dentro quelle stanze, si ascolti e si rifletta dieci volte e solo dopo si decida. Si sa che non è facile girare quella pagina, si sa che, per un po', lo spirito di Canio aleggia nelle stanze, si sa che par che vi sia un qualche debito dovuto; ma non abbia titubanza, se ne sbatta. Dimostri che a dispetto del governo fotocopia, lo guida una persona un po' diversa; dimostri per favore che non ci tocchi di morire con gli stessi problemi sempre aperti; dimostri per favore che non deve un tributo ai suoi amici e solo ai suoi elettori, ma lo deve pure, eccome, agli astenuti. Si sa che da solo, forse, non lo fa, perché non ce la fa, ma pensi a sto mare di astenuti e a quelli che non sono gli astenuti, ma che non sono neppure i suoi elettori. Se 3/4 di un paese ha detto no, ora non pensi il Borgomastro a governar contro di loro, ma per loro. Per verità occorre pure dire che, secondo alcuni voci, un qualche segno in tal senso è stato dato e qualche poltrona sia stata ribaltata. Notizia ancor non confermata, un qualche trambusto nel Palazzo par che pur sia capitato. Se è quello che pensiamo, pur condividiamo ed applaudiamo e ora all'albo lo vogliamo.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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mercoledì 17 giugno 2015
DISCONTINUITA'
Discontinuità, questa è la parola con cui vorremmo vedere messo all'opera il nuovo Borgomastro. L'erede materiale dei due governi Canio, si dissoci; l'eredità morale la rifiuti e, seppur con tutti i limiti che ha, ci dia questo segnale. Si cambi dunque l'aria un po' viziata che dopo tanto tempo aleggia nel Palazzo, si apran le finestre che è tempo che stan chiuse, si faccia giù la polvere che, a mucchi, è dentro quelle stanze, si ascolti e si rifletta dieci volte e solo dopo si decida. Si sa che non è facile girare quella pagina, si sa che, per un po', lo spirito di Canio aleggia nelle stanze, si sa che par che vi sia un qualche debito dovuto; ma non abbia titubanza, se ne sbatta. Dimostri che a dispetto del governo fotocopia, lo guida una persona un po' diversa; dimostri per favore che non ci tocchi di morire con gli stessi problemi sempre aperti; dimostri per favore che non deve un tributo ai suoi amici e solo ai suoi elettori, ma lo deve pure, eccome, agli astenuti. Si sa che da solo, forse, non lo fa, perché non ce la fa, ma pensi a sto mare di astenuti e a quelli che non sono gli astenuti, ma che non sono neppure i suoi elettori. Se 3/4 di un paese ha detto no, ora non pensi il Borgomastro a governar contro di loro, ma per loro. Per verità occorre pure dire che, secondo alcuni voci, un qualche segno in tal senso è stato dato e qualche poltrona sia stata ribaltata. Notizia ancor non confermata, un qualche trambusto nel Palazzo par che pur sia capitato. Se è quello che pensiamo, pur condividiamo ed applaudiamo e ora all'albo lo vogliamo.
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