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giovedì 4 giugno 2015

NUOVI ELETTI








Consoliamoci però, il peggio ormai è passato e il nuovo che è arrivato di peggio del passato non può fare. Il nuovo Borgomastro certamente per rango è inadeguato, ma l'altro che cos'era ? Abbiamo subito per cinque anni le sue ire, i suoi complessi, le sue strane esaltazioni, l'enfasi di una retorica barocca e senza senso e sul piano poi del fare, soltanto un gran disfare. In punto a lui più congeniale, quello legale, una disfatta. Questo che segue, il Borgomastro, che come detto per rango è inadeguato, comunque è dentro la media del corpo elettorale, forse sì un tantino anche più sotto, ma poi non tanto. Di studi non ne ha fatti, di affari ne ha comunque combinati, di balle un mare ne ha contate, a tutti da bere ha sempre offerto, cavalca la scena da decenni, è popolare. Ci par che così detto il profilo sia quello perfetto. Non serve a sto paese, sol per caso elevato a rango cittadino, saper leggere e scrivere, sta "persino"scritto, sta mane, in un "supercommento"; non serve capire le entrate e le uscite di un bilancio; del patto di stabilità, per carità, manco parlare; di un piano cittadino, perequato o azzonato, che roba mai che è, ma quest'uomo è quello giusto che sa fare. Detta così ci par che sia la sintesi perfetta in cui siamo caduti; il popolo elettore ha scelto il suo modello, diffida dei saggi e dei migliori, lo vuole alla mano e popolare, è dunque accontentato. Si eleva altresì la media dell'età dei governanti, raggiungendo il record nazionale dei longevi; gerontocrati incalliti, ormai semi storditi, cavalcano la meta, che poi non è lontana, del quasi mezzo secolo a Palazzo. Deciderà nostro Signore la data, l'ora e il luogo della fine dell'ultimo mandato.



 

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