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lunedì 31 ottobre 2011

Previsioni del tempo

 

  


Dal blog di Cannio: senza commenti 

 

Riprendono i lavori della piscina

 Data 9/14/2010
Riprendono oggi i lavori di costruzione della piscina comunale al lido di Carciano. Gli stessi erano stati sospesi con mio specifico provvedimento per consentire l'utilizzo della spiaggia nella stagione estiva. I lavori, appaltati all'impresa De Nicola di Ghemme, comporteranno l'utilizzo di tutti i........................................e si protrarranno per almeno un anno.

Nuovo Porto. Finalmente l'aggiudicazione definitiva

Data 26/10/2010
Sono arrivate ben due sentenze del Consiglio di Stato (la settimana scorsa) a far chiarezza su quale delle imprese partecipanti alla gara d'appalto dovesse aggiudicarsi i lavori del nuovo porto turistico. ………………Ora finalmente il Consiglio di Stato si è pronunciato con due sentenze…………………. pertanto si aggiudica definitivamente i lavori del porto...........
Ora si procederà alla riaggiudicazione formale alla Guerrini, a cui carico rimane la redazione del progetto esecutivo che, da bando, deve essere redatto in 90 giorni al termine del quale inizieranno i lavori e ciò potrebbe avvenire già in febbraio ( 2011) Sembra propria che sia l'ultimo tassello mancante ad una vicenda che dura ormai da ben quattro amministrazioni.

domenica 30 ottobre 2011

Variante PAI – colpo di freno
Doveva andar veloce, tutto già deciso e tutto condiviso, così almeno l’avevano venduta quando portarono in aula la variante detta PAI. Cosa è mai ? E’, lo ricordiamo, quella variante urbanistica senza la quale quella Alberghiera non va avanti e non va indietro; quella che classifica tutto il territorio secondo scale di rischio idro  e geologico. Insomma è propedeutica e anche necessaria per fare nuove modifiche al piano di città e infatti c’era fretta. C’era fretta, ma la fretta è anche cattiva consigliera e, il mese che verrà, con tutta quanta gran probabilità, quella variante tornerà in Consiglio. Il motivo è presto detto, si devono discutere: respingere-accettare, totalmente o parzialmente, questo ancora non si sa, le osservazioni impertinenti che questa firma, ed anche altre hanno inviato all’indirizzo del Palazzo.  Non  che fossimo, particolarmente, interessati, ma lo avevamo preannunciato che ci mettevamo di traverso perché stoppando questa si rallentava quella degli alberghi. Così infatti abbiamo fatto e poi volevamo anche fare le prove generali e dare un segnale al nostro Premier ed al Suo caro delegato: “ Carissmi, questo è soltanto un assaggino di quello che saremmo capaci di rovesciarvi addosso su quella degli alberghi”. Ora sono avvertiti: o rinsaviscono e mettono giudizio oppure la variante degli Alberghi la scordano così come l’hanno congegnata e sarà per l’uno la sua tomba alla carriera in politica e, per l’altro, anche se forse manco c’è ormai neppur  bisogno, la soluzione finale di un problema che da quattro decenni  occupa il Palazzo: si rottama.

venerdì 28 ottobre 2011

Oltre la bozzaccia

Al di la di ogni questione di merito sui contenuti della bozzaccia, vorremmo fare una riflessione in po’ più ampia ed oltre gli schieramenti dei pro e dei contro. A questa riflessione, naturalmente e necessariamente, vorremmo partecipasse il primo diretto interessato, cioè il Premier Canio, non certo  con esternazioni come quelle odierne ascoltate in Sua diretta TV, ma anche  il Suo delegato per materia che mai compare in diretta TV e poi con tutti quelli che leggono, con pazienza e, speriamo, qualche volta, con anche un poco di divertimento, queste pagine. Oggi vorremmo, soltanto, fare le persone serie e affrontare il nodo generale cui questa questione della bozzaccia ci rimanda, una questione che tocca un poco la filosofia del diritto che il nostro Alcalde ben dovrebbe conoscere.  Il problema e la domanda sta allora in questo: è dato  ad una maggioranza, legittima ma transitoria per definizione, avvalersi della forza dei suoi numeri per modificare norme che consentono di mutare, non per un giorno o per un anno o per la durata del suo mandato, ma per decenni e anche per secoli, l’aspetto di un territorio, storicamente tramandato ? Per noi la risposta è che non è lecito perché se la decisione di oggi comporta irreversibili mutamenti, essa impedirà ad altri la possibilità, nel futuro, di disporre diversamente, mentre è evidente che una scelta diversa lascerà sempre ed ad altri lo spazio, nel futuro, di decidere anche diversamente. Ma la questione non si risolve soltanto tutta qui, perché essa va ancora oltre, è più complessa ed è questa : quand’ anche vi fosse un accordo condiviso, plenario, bipartisan, chiamatelo come volete, circa  l’opportunità di modificare, in maniera, irreversibile, il carattere identitario  di un  territorio, il cui valore però è riconosciuto anche oltre i suoi confini, hanno quei governanti locali, ancorchè legittimi, il diritto di disporre liberamente ?  La risposta è, anche in questo caso, no. Non siamo infatti, per fortuna, chiusi dentro un pollaio, ma abbiamo anche un debito nei confronti di una, chiamiamola, utenza del territorio che ci privilegia nelle sue scelte di soggiorno, di svago, di frequentazione, oserei dire di spesa. Senza di essa saremmo un borgo, quasi senza nome. Ora pensare che possiamo fare tutto quello che vogliamo, senza riguardo per alcuno, o meglio con solo un grande riguardo per qualcuno, sarà magari cosa formalmente democratica, ma sostanzialmente sarebbe un atto di supremazia e di arroganza, contrario insomma ad un diritto più universalmente riconosciuto. Bisogna quindi  tornare, di fronte ad una scelta così forte e , insisto, irreversibile, a valori condivisi, e non solo a livello locale, ma anche a livello universale e questi valori non si sposano, oggi, con sovvertimenti di identità territoriali storicamente insediate e culturalmente riconosciute, ma con quelli della loro conservazione. In questo modo raggiungeremmo anche un altro obiettivo: non priveremmo il futuro del diritto di decidere diversamente, quando e se i valori universali dovessero cambiare il loro segno. Chi invece vuole seguire un’altra strada, probabilmente, già oggi vive felice  dentro il suo pollaio.  

                                
Variante alberghiera su RADIO 24

Supera i confini della cittadella e sbarca su radio 24, l'emittente radiofonica del Sole 24 ore  che, alle frequenze 104,8 ospiterà la questione della variante alberghiera.
Sabato 5 novembre , alle ore 15 sulla rubrica: " L' altro pianeta - articolo 9", la questione sarà oggetto di approfondimenti ed interviste. Una buona occasione anche per Canio per farsi pubblicità, anche se, forse, questa volta sarà un po' negativa.
http://www.petizionepubblica.it/PeticaoVer.aspx?pi=P2011N15082
  

giovedì 27 ottobre 2011

Pubblicita'

http://www.petizionepubblica.it/PeticaoVer.aspx?pi=P2011N15082

http://www.petizionepubblica.it/PeticaoVer.aspx?pi=P2011N15082
ITALIA NOSTRA a proposito della variante cementizia : Riportiamo parte del comunicato stampa. 


Il Comune di Stresa ha varato una bozza di deliberazione programmatica per la variante di piano regolatore che prevede l’edificazione di ulteriori 150 mila metri cubi di nuovi alberghi. Ci limitiamo a evidenziare alcuni aspetti che rendono immediatamente percepibile, anche per il comune  cittadino, l’enormità dell’offesa che si intende apportare all’identità stessa della città, stravolgendone i connotati storici e paesaggistici. Appunteremo la nostra attenzione su Villa Castelli quale punto di riferimento e confronto. La Villa fu adibita a set cinematografico  nel 1977 quando vi fu ambientato il celeberrimo  film “ La stanza del Vescovo” tratto dal romanzo di Piero Chiara , verrebbe inglobata in una nuova costruzione di circa 30 mila metri cubi dei 150 mila complessivi previsti. Ora si immagini di vedere disseminati per Stresa una serie di edifici  di queste dimensioni (  e anche maggiori), tanto da occupare la quasi totalità delle superstiti superfici a verde e si avrà un’idea di quella che diventerebbe Stresa se  fosse approvata la variante  di piano regolatore. Immaginate poi un parallepipedo di 150 mila metri cubi alto 30 metri emergere da un campo di calcio . Il Sindaco di Stresa probabilmente non ha fatto queste considerazioni e minimizza “ che saranno mai 150 mila metri cubi di nuovo edificato”. E’ evidente che pensa a Miami beach o a Dubai City, trovando l’espansione contenuta ……………………….
ITALO ORSI  PRESIDENTE ITALIA NOSTRA VCO

mercoledì 26 ottobre 2011

Il porto può attendere
Quello del  titolo è un po’ la sintesi dell’informazione, più aggiornata, che esce da Palazzo, secondo cui il progetto esecutivo del benedetto porto arriverà, solo, alla fine di dicembre; poi ci sono, giusto, le feste di Natale; poi si deve procedere alla “validazione” di progetto che, poichè nessuno dell’ufficio è tanto fesso di tentarla, si dovrà cercare qualcuno anche all’esterno; poi bisogna anche vedere il conto della spesa; poi…….; poi…….; poi speriamo che non inizi , un’altra volta, la querelle tra chi sostiene che va bene e chi, invece, dice di no. Insomma ne parleremo, forse, a primavera, ma allora con un’altra volta il patto di Tremonti ad avere a rispettare e poi chissà. Punto a capo perché qui nasce un problema, che non è tanto del porto, quanto del nostro amato Premier Canio. Interrogato in sede di Consiglio, era forse il cuore dell’estate, egli diede informazioni assai vicine alla conclusione del problema. Parlò  di quindici giorni chiesti di proroga dall’impresa vincitrice per presentare il progetto esecutivo e tutto sarebbe caduto nel pieno dell’estate. Poi più nulla; poi le voci dicevano di ottobre, ma prima ancora Canio aveva ipotizzato primavera, ora invece la verità sta che l’impresa i suoi 90 giorni, previsti dal contratto, per consegnare questo progetto e che decorrono dalla firma del contratto, li prende tutti quanti e così si arriva a fine anno. Canio è sempre più incredibile, questo dato lo sapeva, mentre al Consiglio ha raccontato un’altra verità, cioè balle. Ho detto che qui nasce il problema, che constatiamo anche in questi giorni sulla questione della variante di città: Canio è diventato, o forse è sempre stato, del tutto inattendibile. O lo è o ci fa, verrebbe quasi da dire; il fatto è che è anche il padrone del Palazzo, quello che, una volta, presa la fiducia ci tratta tutti come somarelli cui raccontare le favole più belle. Ci viene quindi quasi voglia di portare dentro il Consiglio la questione dell’attendibilità di questo Premier, ma pur ci viene voglia di portare, sempre dentro quel Consiglio il conto dello scandalo del porto e metterlo all’incasso.      

martedì 25 ottobre 2011

Per non passar per fessi
Oggi dovevamo dedicarci ad altri temi  ed, invece, la nuova uscita di Canio sulla variante di città ci costringe a ritornare in tema. Lo abbiamo già detto, forse una volta, che negli States se il Presidente conta balle, lo mandano anche a casa. D’accordo , facciamoci la tara, è solo Sindaco di 5000 residenti, ma questo non lo legittima a raccontare delle storie e invece il nostro Alcalde ci accusa di arbitrarie costruzioni intorno al suo progetto di variante che, a sentirlo, non cambia quasi niente. Intanto gli diciamo che le carte, anzi il CD, di questo bel progetto è stato proprio Lui a mettercelo  in mano e noi lo abbiamo letto e raccontato. Ora noi non sappiano quale sia il grado con cui Canio sa legger  di urbanistica, sappiamo invece quale è il nostro  e garantiamo la capacità che abbiamo, non solo a leggerlo, ma anche a raccontarlo. Già lo abbiamo precisato, ma Lui ci torna sopra come fosse l’unico argomento:  i 150.000 metri cubi o lì d’intorno saranno il risultato approvata la variante; di questa massa, una parte è nel piano già vigente, circa  forse 80 mila o su di lì, non utilizzata  e l’altra, invece,  se ne aggiunge e fanno il saldo intorno ai 150. Aggrava il fatto che il tutto si concentra solo e quasi su quel tratto di costa; aggrava il fatto che crescono, e di molto, le singole masse edificabili; aggrava il fatto che interi lotti, oggi destinati all’uso pubblico, vengono restituiti a quello privato e ciò proprio nei punti più delicati  di quel tratto che molti, forse, anche ci invidiano; aggrava il fatto........... Niente quindi vi è di arbitrario nel racconto che abbiamo fatto fino ad oggi ed anche sulla storia dell’ampliamento del grand Hotel des Illes, può darsi che vada anche sul retro, ma nel CD che ci hanno regalato non sta scritto. Ora questo giovane avvocato di provincia deve piantarla di trattare tutti come fessi e sputtanarci come conta storie, visionari, paranoici o roba simile; abbia il coraggio, porti quella porcheria, la bozzaccia,senza nessuna correzione, davanti al suo Consiglio e così tutto sarà chiaro e trasparente.

lunedì 24 ottobre 2011

La bozzaccia

Nel linguaggio degli addetti un po’ai lavori essa evoca ben altro, ma d’ora innanzi useremo questo termine per chiamare il progetto Canio-Galli, che, per chi ancora non  credesse, teniamo a nostre mani, della variante di città. Certo il nome è un po’ dispregiativo, ma almeno ci ricorda che può solo migliorare tanto è oggi il peggio che potevano pensare. C’è un primo richiamo, doveroso, al metodo usato con il quale è stata stesa: in dittatura non sarebbe andata peggio; proprio nulla è stato mai partecipato, figuriamoci se anche persino condiviso; meno si sapeva e meglio era, ma qualcuno ben sapeva. Quanto al rispetto delle linee, dette guida, a suo tempo pur approvate dal Consiglio; ma è passato tanto tempo, nessuno più se le ricorda e quindi è stata un’altra farsa. Poi si va al sodo: una fila di scatole giganti messe nei “ buchi” da riempire lungo il lago. Tutto qui, anche se ci è voluto tanto tempo per fare una cosa così facile e poi il tempo mica è già finito, anzi va avanti e qui c’è un po’ anche di mistero. Questo comunque è quello che hanno fatto e il risultato, se non sarà corretto di almeno 180 gradi, sarà un sonoro fallimento, altro che l’investimento per il turistico futuro, quello aspetterà. Alla fine rimarrà solo una bozzaccia con nel titolo il binomio dei due autori o poco più e verrà chiusa nel fondo di un cassetto. Requiem aeternam, così almeno si spera, e si abbia coraggio e intelligenza per ripartire giusto da capo, mettendo i piedi giusti uno dopo l’altro. Tornare quindi e dunque a nuove linee guida consiliari vincolanti, da fissare con un esame ed un confronto serio, aperto  e con una  discussione vera senza limite di tempo; riaprire gli intenti a edificare solo e soltanto per ciò che  linee guida, questa volta, vincolanti avranno stabilito poter fare; nominare la commissione consiliare incaricata di vigilare sul rispetto delle guide quindi fissate; passare alla stesura del documento di programma sempre dentro quelle linee; rendere pubblica la bozza, presentarla alla città e poi andare al voto consiliare. Si perderà del tempo? Probabilmente si guadagnerà invece del tempo perché c’è da confidare che esca un documento che, una volta, messo sul tavolo delle tante conferenze cui dovrà esser presentato, non rischi  un voto di rifiuto, ma sia accolto. Sarà mai il duo che ci governa capace di un gesto di umiltà e di rispetto per quest’acqua e questa terra che all’uno il voto e all’altro la divina provvidenza hanno regalato, un po’ senza pensarci, la sorte di governo ? Ma chi mai lo sa.                   

 

domenica 23 ottobre 2011

Dibattito sul futuro

Sul sito della associazione Cometa di Verbania compare l'articolo che riportiamo e che condividiamo totalmente. Si diffonde quindi la conoscenza e la preoccupazione per il progetto dell'amministrazione Canio-Galli e ciò nonostante l'evidente tentativo di mantenere all'operazione un basso profilio mediatico. Anche due ex Sindaci della cittadina: Diverio e Calligarich sottoscrivono la petizione, on line, che ha ora superato quota 180 e che rimarrà aperta ancora molti giorni. Le speranze quindi si dividono: c'è sicuramente una maggioranza di residenti che guarda con favore il progetto e c'è una minoranza che spera in una sua profonda revisione. Ci sono poi gli ospiti della cittadina, quelli a cui dovremmo chiedere, prima d'altri , cosa ne pensano e  il cui  giudizio è forse scontato: pollice verso.
Dal sito di Cometa:
Allarme: uno sconsiderato progetto del sindaco di Stresa potrebbe impedire che il Golfo Borromeo sia inserito nel patrimonio UNESCO
Il Golfo Borromeo, e soprattutto il tratto di sponda affacciato sulle isole, costituisce un paesaggio unico celebrato in una quantità di testimonianze artistiche degli ultimi tre secoli. I rampolli delle famiglie nobili inglesi e tedesche che, dal '700 in poi, venivano indirizzati verso il Mediterraneo ad incontrare la classicità, scavalcato il passo del Sempione si meravigliavano che l' asprezza delle montagne lasciasse il posto ad un luogo di struggente dolcezza come quello che ognuno di noi può ancora ammirare. Tra loro vi erano scrittori, poeti, pittori e molti di essi tramandarono alla storia il loro stupore confezionando, a seconda dei propri talenti, una molteplicità di opere d' arte. Prima e dopo questi viaggiatori, illustri mecenati e intelligenti imprenditori, nobili e borghesi, hanno progressivamente contribuito ad arricchire il sito di monumenti diventati autentici oggetti di culto per il viaggiatore: giardini, palazzi e una straordinaria quantità di dimore settecentesche e ottocentesche, tutte accomunate da un assoluto rigore stilistico fanno del Golfo Borromeo un luogo assolutamente unico.
Per questo motivo dal 2006 l’ area è in lizza per entrare nella lista dei Patrimoni dell' Umanità, rispondendo perfettamente ai numerosi criteri che il Comitato UNESCO ha fissato per la consacrazione.
Ma adesso un piccolo amministratore locale vorrebbe invalidare questa candidatura facendo scempio della costa di Stresa, dove si propone di costruire ben 150,000
metri cubi di alberghi di vetrocemento ben allineati sulla riva. Il suo slogan è "cambieremo il volto di Stresa".
Il sindaco Di Milia non è nuovo a simili alzate d' ingegno, come ha documentato più volte anche il nostro sito: si tratta di un giovane avvocato, politico per vocazione e professione, che già ha proposto l' abbattimento di tre ville storiche in centro a Stresa (due delle quali salvate dalla Sovrintendenza), che sta costruendo un' orrenda piscina al Lido di Stresa (attualmente sospesa per defezione della ditta appaltatrice), che considera il verde pubblico come una maledizione (i parcheggi
che è riuscito a portare a termine nella nostra cittadina sono semplici spianate di cemento, senza neppure quei pochi alberi che il regolamento di attuazione impone). Viviamo un momento in cui anche molti piccoli comuni valorizzano al massimo il proprio territorio, le cui testimonianze storiche sono considerate non solo una risorsa ambientale ma anche economica. C' è quindi da chiedersi perché a Stresa, sede di importati e riconosciuti insediamenti di elevatissimo valore architettonico e paesaggistico, si voglia percorrere la strada opposta, quella della distruzione del patrimonio storico ad unico vantaggio delle speculazione edilizia.
Contro quest' ultima bravata, la lista civica di opposizione ha aperto una petizione pubblica on line. Cometa invita tutti i suoi soci, amici e simpatizzanti, così come ogni persona di buon senso e ogni cittadino che si oppone alla cementificazione selvaggia, a sottoscriverla.

sabato 22 ottobre 2011

Contro la crescita ?
Questo del titolo sarà, senza manco forse, l’argomento che più di tutti verrà usato per contrastare la critica alla variante di città, questo è scontato. A noi sta, quindi, il compito di argomentare ed esser convincenti dentro un clima che, certo, non ci appoggia perché è più facile pensare ed anche credere, che basta diventar sempre più grandi per essere sempre anche più ricchi. Intanto ricordiamo che la critica che abbiamo formulato è piena di spunti alternativi, e quindi ha dentro tanti ma e tanti se, tanto che basta, anche da sola, a contrastare l’accusa formulata. Però non è sufficiente per esser convincenti, perché pochi leggono e poi ci sono i pregiudizi, il tifo un po’ da stadio e c'è chi non vuol capire, in ogni caso. Siamo una pattuglia contro un reggimento, questo lo sappiamo e le difese del Palazzo sono tanto ben piazzate e stanno, molte, anche al di fuori del Palazzo. Andiamo comunque nel cuore del problema: il turismo sta crescendo, è una risorsa, chiede investimenti, perché mai qualcuno non è d’accordo?  Tentiamo una risposta: gli investimenti hanno due fonti; la pubblica e poi quella privata. La prima, qui è ferma da un decennio: stop alla Villa Palazzola, stop all’Alberghiera, go poi stop, poi go, poi chissà,  allo scandalo del porto, stop dal Palazzo ad ogni progetto di finanza, stop perché gli euro ( tanti e troppi) sono messi tutti nella spesa detta corrente e nulla ad investire. Facciamola quindi molto e molto breve; nessuno come noi vorrebbe vedere ripartire investimenti pubblici per fare cose interessanti, indispensabili, ma anche ben fatte, ma nulla, proprio nulla, quasi nulla viene fatto e c’è da vergognarsi  come presentiamo, in tante parti, la città. Qualcuno obietterà che occorre ammodernare il progetto di città e che la variante così darà una spinta e un’occasione. Bravi, così infatti dovrebbe essere, con un solo gran però, che quella variante, così come messa nella bozza, queste cose non le ha. Aumenta il fabbisogno, cioè la fame di pubblica città, ma gli toglie gli spazi dove mettere le cose; io dico che è anche contro il diritto, quello della legge, ma anche quello dei bisogni collettivi e su questo, si aspettino bordate da 90 i due regnanti. Fin qui, per noi, è tutto chiaro; senza una città, a dovere restaurata nei suoi pubblici beni, senza una città, e sue frazioni, di terra ed anche di lago, che toglie le macchine dalla vista verso il lago, che offra approdi, che faccia girare il motore del Pala dei congressi,  che ridia lustro  alla cortina fronte lago e che sia nel pubblico portata molto in alto,  passatimi il bisticcio, lontano  non si va. Passiamo all’altro fronte, quello privato. Intanto c’è da dire che, anche senza cambiare proprio niente,  volendolo oggi  possono investire. Avrebbero da fare, forse e ancora, 70 o 80 mila metri cubi  solo d’ alberghi. Qualcuno non lo fa perché comunque non lo fa e qualcuno non lo fa perché vuole, subito, di più e poi li vuole in altro modo. Anche qui la faccio breve, perché oggi l’argomento rischia di andare fuori spazio; questi si aspettano le norme libertine, quelle che gli consentono di fare e di non dare. Insomma non vogliono cedere gli standard, quelli dovuti anche per legge, e Canio  sta tentando di farli anche contenti, se ci riesce, ma non riesce. Il risultato sarebbe quello che prima abbiamo già indicato, cresce il fabbisogno, ma si tolgono gli spazi dove metterlo, perché nella variante non c’è il disegno della pubblica città, ma solo uno sbrego alle richieste della lobby. Voglio finire ( per ora ) con questa domanda/riflessione: quale è il prodotto che la città vende, di più, ai suoi clienti tanto cari ? Vende natura e paesaggio trasformato nella storia. Togliamogli allora proprio questo e  così anche i grandi Hotels diventeranno, solo, grossi Hotels, ma gli elettori applaudono, mentre noi siamo solo una pattuglia che "veleggia" contro i reggimenti.                                        

giovedì 20 ottobre 2011

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Adesso questo è il clima, lo si respira fuori, ma lo si respira anche dentro quel Palazzo imbandierato, non certo per una festa che non c’è, ma ormai per prassi quotidiana, così nessuno fa più caso. Dentro ci stanno quelli mandati con un voto generoso, cosa ci fanno non si sa, visto che i soldi li fanno tutti fuori a mantenere,  in qualche modo, l’ordinario e, quanto a migliorare ed innovare, poi non c’è manco uno di euro. Arriverà così ed anche in fretta l’imposta di soggiorno ( 6 o 700 mila d’euro) prelevata, ogni anno, dalle tasche di chi dorme e non si accorge; quanto a  cosa fare e come fare con questi nuovi soldi, questo è tutto da vedere. Il primo effetto certo di questa nuova imposta, sarà quello di rendere ancor meno virtuosi gli inquilini di Palazzo, ma a sentirli, loro già sembrano virtuosi, figuriamoci poi dopo. Pronto è stato dunque Canio a proporre di mettere l’imposta, non ha perso neanche un giorno, ma quanto invece a far partir l’operazione chiesta e richiesta da Tremonti per far emerger l’evasione, Canio, e i suoi anche colleghi, bisogna pure dirlo, se ne guarda, perché lì sarebbe in gioco quell’algebra dei voti di cui ne abbiam parlato a proposito dei nostri due regnanti. Intanto è autunno, certo, e come abbiamo ricordato, matura il tempo del porto e il suo progetto e siamo anche curiosi di scoprire un po’ le carte, sperando che questa volta siano carte fortunate e non, invece, taroccate.  C’è poi tutto il fermento, che è un po’ tipico d’autunno, ma che non nasce certo nel Palazzo, ed è , invece, il frutto del dissesto nazionale e un po’ internazionale, ma anche i singoli palazzi ne subiscono gli effetti nell’ansia di riforme, sempre scritte, poi riscritte, anche trascritte, ma che alla fine e tanto spesso, rimangono di carta. Non mi voglio dilungare sui dei temi un po’ così pesanti, invece è degno di notare che, segnato sull’ agenda di Canio Imperatore, c’è  fissato, a breve tempo, un incontro chiesto e combinato dalla Lega, dell’Ambiente, ben si intende. Guarda il caso, il tema sull’agenda è quello della variante di città. Chissà cosa mai racconterà a chi gli chiederà ? Mi sa che, dentro il Palazzo, sin da ora presta del mattino, abbiano già ripreso a strillare, un po’ troppo, i centralini.

mercoledì 19 ottobre 2011

Gli estremisti del paesaggio
















Di ciò che fanno dentro il Palazzo, quasi nessuno ormai lo sa, così questa cosa della variante, chiamata anche ”Alberghiera” è stata raccontata, un pezzo oggi e un pezzo anche domani, solo da questo blog e da quei pochi Consiglieri che si son presi la briga di informare la città, a spese loro, e a mezzo stampa ed affissioni. Per farla breve, breve: due signori, anche se i regnanti, come proprio giusto ieri abbiamo ricordato, svegliati di mattina dagli squilli dei telefoni che trillano, forse un po’ stanchi di essere sempre disturbati, decidono, per dirla usando un eufemismo, che è giunta l’ora di fare un qualche ritocco a quello che chiamano:” sky line ”; prendono  quelli che fanno le professioni liberali e mettono su carta e su CD  un bel progetto, che fa schifo e tutto è pronto per fare alzare le mani ai loro Consiglieri, che sia per resa od adesione questo non si sa, tanto non fa manco differenza. Questa quindi sarebbe, anzi lo è, la democrazia formato anni duemila, una cosa anche veloce, tutta fatta in casa, tutta in confezione familiare e a basso costo. Morale: meno si sapeva, meglio andava, ma c’è stato forse un errore nel calcolare la reazione ed adesso stanno prendendo le loro contromisure: tenere i toni bassi, quasi indifferenti, prender tempo,  dare sempre un gran taglio alla portata, no qui vorrei dire proprio alla porcata, che hanno progettato e poi, non si sa mai, qualche “imprevisto” può sempre capitare a dare loro la fortuna.  Non mi dilungo,  faccio solo rinvio alle dichiarazioni che Canio ha rilasciato, l’altro il delegato è solo fatto per tacere e per firmare. Veniamo allora al nostro titolo di oggi che ben si attaglia, non certo agli indignados, ma invece ai due signori, rispettabili, che reggono lo scettro del Palazzo e che col progetto messo in campo, si arrocano il diritto naturale, di toglierci la vista del paesaggio tramandato e che della città ha fatto la fortuna e la ricchezza. Questi sono gli occulti neoestremisti, quelli che fanno dichiarazioni e persino conferenze dove ci raccontano la storia, il territorio, le ville i parchi ed i giardini, poi, si chiudono nel Palazzo, si tolgono la giacca, si attaccano ai telefoni e via coi metri cubi di cemento: 20 mila un po’ di qua, 30 mila un po’ di là, 40 mila ancor di qua e,  finito di violentare questo povero paesaggio, si rimettono la giacca ed escono di nuovo fuori dal Palazzo a raccontare ai sudditi tutta un’altra storia .                 

         


 

martedì 18 ottobre 2011

I due regnanti

Così potrebbe definirsi questo mandato di Canio e il Professore, suo scudiero, impantanato dentro un patto da cui non ha saputo, ma anche voluto, liberarsi, con sudditi devoti che, per lo più, non si sono manco accorti dell’inganno e forse pensano  che questo regno potrà portare ancora a loro la fortuna. Questo regno è già finito, questa è l’unica verità che il tempo ci regala, forse anzi manco è incominciato ed ogni giorno che ormai passa ci conferma questa amara verità. Dieci anni saranno, alla fine, buttati in un cestino a far carta da macero e, ormai, diec’ anni, per noi, sono una vita. Tutto va sprecato nel conto elettorale, nell’algebra minuta di quanti se ne perdono e di quanti si guadagnano a fare: questo o quello. E’ un conto attento e minuzioso, fatto usando un bilancino, dando qualcosa all’uno e togliendola a quell’altro. Devono essere  maestri di conto i due regnanti a leggere gli anni che sono sulla sella e siedono in poltrona, ora usano fors’ anche  mezzi un po’ più sofisticati: software che danno il risultato in termini di saldo del voto a loro dato; basta mettere dentro qualche dato, tipo quanto si è dato all’uno e tolto all’altro e il risultato e pressoché scontato. Come vedete i due regnanti hanno da fare e forse anche da disfare per mantenere,  sempre fermo, il saldo, non quello del patto di Tremonti, e magari, anche migliorato; poco importa se governare vero è un’altra cosa, proprio importa niente, tanto i devoti mica se ne accorgono; non hanno visto mai nulla tanto di diverso. Comunque il regno avanza, questo è il fatto, comunque il tempo passa e viene il giorno che anche i due regnanti, inossidabili, avranno da passare poi la mano. A loro poco importa, a loro importa tenere i conti a posto, tenere  fermo il saldo elettorale da regalare agli eredi da loro designati. Questa è la storia, cari miei, che la cittadella ci ripete ad ogni passo di mandato e , poco importa che noi siamo un’altra cosa; noi non teniamo conti e saldi e così siamo i fregati.    


lunedì 17 ottobre 2011

Osservazioni variante : II puntata
Pubblichiamo, con questa seconda ed ultima puntata, la sintesi delle osservazioni presentate all’amministrazione dal gruppo di minoranza in merito alla formazione della variante strutturale, denominata alberghiera. Ciò dimostra che  da parte del gruppo c'è un attenzione critica, ma costruttiva rispetto al progetto di città futura che, invece, la variante non coglie nella sua necessità, limitandosi ad ipotesi di crescita quantitativa non sostenbile ( affermazioni di Canio a parte ). Chi vorrà un approfondimento o conoscere di più, potrà cercare nell’archivio del  blog la loro pubblicazione più estesa o chiedere all’indirizzo e­_mail: piervalle@tiscali.it la trasmissione del documento integrale.  Chi invece vorrà dare un proprio civile contributo per indurre l'ammnistrazione ad un ripensamentio serio, potrà farlo unendo la sua firma a tutti coloro che già l'hanno depositata presso la petizione on- line, da pochi giorni, aperta, collegandosi al link sotto indicato:

Viabilità e parcheggi: 
Deve auspicarsi  il reperimento di aree capaci di dare una risposta, definita, alla domanda inevasa pregressa ed aggiuntiva, con la previsione di dismissione delle aree di parcheggio poste lungo la rete stradale interna e il fronte lago, riutilizzando invece le attuali aree di sosta lungo la SS del Sempione per l’inserimento di un percorso ciclabile che da  P.za  Marconi prosegua, passando attraverso l’area lido, sino al confine con il territorio del Comune di Baveno. 
Per quanto riguarda le previsioni dei portali di accesso  si osserva:
In linea generale rappresentano una soluzione alternativa rispetto ad un contenitore centrale di grande capacità, ma una soluzione di improbabile poi concreta realizzazione anche a fronte della necessità di organizzare, insieme ad essa, un sistema di trasporto alternativo tra la periferia ed il centro città, di cui uno, lungo il percorso della ex ferrovia del Mottarone, assai futuribile.
Dei tre portali previsti, quello ovest: ( scuderie Borromeo ) rischia di soffocare un’area ancora verde al margine urbano, ( si suggerisce invece un potenziamento dei parcheggi a servizio del lido in zona adiacente il cimitero di Carciano e ponte Roddo) . Il Portale est: ( Pallavicino)  non si colloca più in posizione strategica rispetto all’accesso alla città che privilegia, ora, i percorsi definiti dalle uscite autostradali. Per le esigenze degli utenti residenti, delle utenze del turismo congressuale e di quello alberghiero presenta condizioni assolutamente inadeguate di localizzazione. Si manifestano poi ampie riserve circa il suo impatto ambientale  oscurando la visuale libera del golfo che si coglie in entrata  di  Stresa e ciò  in contrasto con i principi di salvaguardia delle vedute panoramiche di gran pregio. Si ritiene invece che l’area debba mantenere, pro quota, caratteristiche di parcheggio privato,  mentre per la restante parte deve destinarsi a ospitare il prolungamento della passeggiata sino a villa Lupo con servizi di verde urbano, utilizzi commerciali per  pubblici esercizi e per servizi di balneazione e di sport nautici da rafforzarsi . Il Portale sud: (uscita Carpugnino) potrebbe trovare una parziale condivisione ove limitato ad ospitare autobus turistici, insieme però ad una  previsione di adeguamento dell’attuale  collegamento stradale provinciale che garantisca la possibilità di uno scorrimento della circolazione, nei due sensi di marcia, di auto e minibus, questi ultimi da utilizzarsi quali navette per il trasporto dei passeggeri degli autobus diretti al centro.  
Gabbiola :  
La  sua previsione per parcheggio multipiano deve rappresentare la soluzione  strategica fondamentale con capacità di almeno 500 posti auto sia per esigenze dell’afflusso turistico giornaliero, sia per quelle dei  residenti  nelle frazioni o in ambiti lontani dai servizi, sia per le esigenze del turismo congressuale. La sua realizzazione deve essere individuata nella forma della concessione di opera pubblica o nella  finanza di progetto. Insieme a tale previsione deve prevedersi l’adeguamento della viabilità interna, verso  e  da tale struttura di parcheggio.
Qualificazione costiera: 
Si chiede che le previsioni della variante si raccordino con il piano di gestione del demanio lacuale, recentemente, ma insufficientemente redatto dal Comune, inserendovi: recuperi, ammodernamenti, riutilizzi funzionali e rafforzamento delle strutture pubbliche, storicamente presenti su tutta la fascia costiera, isole incluse, destinate ad attracchi temporanei, oggi inadeguate e obsolete .
Si rappresenta la necessità di inserire previsioni per la realizzazione delle stazioni di navigazione laghi in località pontili di imbarco di Carciano e Isola Bella con prescrizioni e parametri circa le modalità di loro progettazione e realizzazione.
Mottarone vetta:  
La variante non individua soluzioni ai problemi della località vetta, problemi però acuti in giornate di  picco, specie invernali. Si suggerisce di inserire l’ ipotesi di privilegiato accesso alla vetta, a mezzo l’uso del secondo tronco della funivia, auspicandone la ristrutturazione tecnica che ne accresca, in quel tronco, la capacità di trasporto,  riducendo gli attuali impatti ambientali delle stazioni vetta e lido, stazioni da riqualificarsi. In tale auspicata individuazione di arroccamento alla vetta, per essa, a impatto automobilistico zero, occorre perciò la individuazione di adeguate aree di parcheggio in località stazione intermedia dell’Alpino.
Qualificazione urbana centrale
Si vorrebbe che la variante introducesse previsioni di qualificazioni urbane da attuarsi  in particolare lungo il fronte edilizio del lungo lago, tratta Chiesa Parrocchiale-stazione di servizio, con una riconsiderazione dei progetti già giacenti , ma archiviati, ricostruendosi le condizioni per una rivitalizzazione dell’area quale ambito privilegiato di animazione per i turisti ospiti. Insieme a ciò si auspica la riqualificazione funzionale della intera P.za Marconi, inclusa la stazione lacuale, con la formazione di parcheggio in sotterraneo e la pedonalizzazione totale dell’area di superficie e suo recupero di funzioni, secondo le indicazioni di massima contenute nella bozza di disegno prodotta dall’Architetto Mauro Botta e giacente agli atti del Comune .
L’area di riqualificazione prevista in adiacenza al Palacongressi, dovrà essere estesa a quella pertinenziale la vicina palazzina liberty, individuando quest’ultimo edificio  quale ambito di  servizi pubblici per la cittadinanza residente e per quella turistica, mentre l’ipotesi di realizzazione di nuova sala sotterranea presso Palacongressi, di 2000 posti, dovrebbe essere meglio specificata quanto a dimensionamento, funzioni e necessità.
FINE 

sabato 15 ottobre 2011

Permettere una firma
E', prima di tutto, una questione culturale: o si crede che il  paesaggio e la storia di un territorio tramandato  siano un valore  da conservare, o non si crede e, in questo ultimo caso, la proposta di Canio è la migliore. Serve a far soldi ? Serve a far finta di far soldi e poi a non lasciare più nulla nel futuro che sarà tutto omologato e assimilato, cancellando ciò che ha fatto ricca la città. La firma che vi chiedo questo vuol significare, nulla di più e nulla di meno e poi vuol anche essere il segno di liberarsi da un ricatto che non poco ancora aleggia in questa cittadella dove esporsi in prima fila, per dir come si pensa, sembra ancora una fatica.

Con questo link potrete entrare direttamente nel sito on-line e metterci la firma:


venerdì 14 ottobre 2011

Scadenza d’ottobre
Domani è il giorno 15 e con esso scade la data per la presentazione del progetto esecutivo per il porto, redatto dal vincitore della gara a costruirlo. Come di costume, poco o nulla noi sappiamo e anche quando chiediamo qualche cosa, come abbiamo visto, giusto ieri, molte volte la risposta è reticente. Quindi aspettiamo ancora qualche giorno e poi vediamo. Comunque non è che per questo manchi una qualche novità: intanto l’impresa vincitrice, dopo il tormentato  lungo contenzioso, ha preso il progetto e quasi lo ha buttato nel cestino. Per carità, a tutto c’è un rimedio e infatti lo dovrebbe aver quasi rifatto, così almeno per la parte strutturale dove di quello originale non è rimasto molto, anzi quasi nulla. Questo la dice molto lunga sui tanti soldi pagati e ripagati per trovare la finale soluzione all’opera del secolo; l’ultimo venuto trova invece lui la soluzione, almeno così sembra, sulla carta, ma se era così facile perché tutti quei soldi di perizie e consulenze spesi a fare ? Comunque così è andata e direi che siamo nella norma di quest’opera, in fondo solo un muro, che ha impegnato 10 anni di tempo, sino ad ora, per non farla, ma per spendere un pacco di quattrini andati a bagno. C’è poi  un particolare ancora che ci sfugge: quanto costa  di più ora quest’opera con la revisione del progetto eseguito dall’impresa vincitrice ?  Sempre poi a proposito dei soldi, ma di quelli andati a bagno, non è che ce ne siamo poi dimenticati, la memoria la teniamo e ora crediamo sia il tempo di tornare a riparlarne e di tirare fuori,  una volta poi per tutte, quell’amara verità. Canio e il delegato stiano quindi pronti a riferire, senza  esser mendaci o reticenti, perché se no dobbiamo castigarli.


giovedì 13 ottobre 2011

Doccia gelata
Lo avevamo preannunciato che qualche cosa forse capitava e : nemo profeta in patria, ecco che sono passate solo un po’ di  ore e anche Canio lo deve confessare; c’è uno stop alla piscina perché l’impresa ha abbandonato ormai il cantiere e il Comune ha risolto anche il contratto. Anche questa è andata storta; eppure Canio, giusto il 30 di settembre, in sede di Consiglio, non aveva detto niente, anzi: “ tutti  tranquilli, perché i lavori andranno avanti giusto in tempo per aprire la prossima stagione”. Oggi invece leggiamo tutto il contrario, ma è sempre Canio che risponde, questa volta a VCO azzurra notizie, e ci dice giusto il rovescio di quello che ci aveva raccontato l’altro giorno. La cosa: quello di raccontare sempre a modo suo, peraltro si ripete con insistenza un po’ sospetta; lo abbiamo visto, sempre in questi giorni, con la replica sul piano di città, quando Canio è uscito fuori con delle balle colossali e, se fosse Presidente degli States avrebbe già finito il suo mandato. Invece è il Sindaco di questa povera città che manco riesce a costruire una vaschetta per il bagno, con tutta l’acqua  che dispone, che è dieci anni che ci prova a costruire un porto per le barche, che ha perso tutti i soldi già destinati a rimettere in sesto una villa dal valore milionario e regalata, che manco ancora sa dove metterci una scuola per formare gli alberghieri e che non riuscendo in tutto questo, pensa di dare un gran botto finale e decisivo ai suoi gioielli e mettere in fila tanti 150.000 metri cubi di alberghi da caserma sulla costa e poi andare tutti a giocare al casinò. Il vaso è quasi colmo,  la pazienza ormai l’abbiamo persa, questo è il nostro nord profondo.       

La costa messa all'asta














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martedì 11 ottobre 2011

Prende avvio, su inizativa di questo blog, una petizione on line, indirizzata al Sindaco ed al Consiglio comunale  per il ritiro della proposta di variante urbanistica alberghiera destinata a consentire la costruzione di 150.000 metri cubi di alberghi nel tratto di costa Villa Ostini-scuderie Borromeo. L'invito è quindi di condividerla e di sottoscriverla insieme con me connettendosi all'indirizzo nel seguito  indicato:  http://www.petizionepubblica.it/?pi=P2011N15082