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lunedì 10 ottobre 2011


Osservazioni variante: I parte
Pubblichiamo, in due parti, la sintesi delle osservazioni presentate all’amministrazione dal gruppo di minoranza in merito alla formazione della variante strutturale, denominata alberghiera. Chi vorrà un approfondimento o conoscere di più, potrà cercare nell’archivio del  blog la loro pubblicazione più estesa o chiedere all’indirizzo e­_mail: piervalle@tiscali.it la trasmissione del documento integrale. 


Espansione alberghiera sul tratto costiero:

La conservazione e il rafforzamento degli elementi identitari del paesaggio costiero, costruito a partire dall’800, sino ai primi decenni del novecento, devono essere posti tra gli obiettivi della variante e ciò in quanto rappresenta un valore in sè, da spendersi sul mercato dell’economia turistica.
Le soluzioni urbanistiche sia di espansione, sia di recupero e perché no di alleggerimento del costruito, devono perciò avere tutte questo paramentro primario di riferimento e di verifica. L’ipotesi progettuale presentata dall’amministrazione non  risponde,  per nulla, alla esigenza sopra rappresentata.
La variante prospetta soluzione attuative semplificate, in realtà non facendo più ricorso degli strumenti dei piani esecutivi,  evita la cessione delle aree standard al Comune. La soluzione è, in parte contro la legge e  comunque è sempre nefasta in quanto non consente al Comune di intervenire con una gestione organica, unitaria e razionale di tutto il grande comparto edificatorio che si prevede, esteso tra Villa Elisa e Villa Castelli. E’ quindi assolutamente indispensabile ed irrinunciabile sottoporre l’intero comparto ad uno strumento esecutivo unitario ed obbligatorio, quale esso sia, entro il quale gli attuatori privati, potranno operare, tra loro, di concerto con l’amministrazione pubblica, le eventuali “compensazioni” delle aree standard, garantendo così la realizzazione e cessione di tutte le aree obbligatorie, da prevedersi a verde pubblico, con la formazione di un grande parco urbano pubblico esteso tra Villa Castelli e Viale Duchessa di Genova, rafforzando il carattere distintivo e storico del paesaggio della città. In tale ipotesi è da eliminare, invece, la previsione di nuova viabilità, di servizio, retrostante la cortina alberghiera, in quanto ridondante.
Condivisibile appare invece l’ipotesi progettuale di limitare la cessione e realizzazione, nell’ambito del comparto, di standard per parcheggi pubblici, monetizzando le restanti  quote da destinare ad investimenti, per ugual scopi, presso altri ambiti urbani e non urbani.
La previsione di crescita dimensionale del comparto alberghiero che la variante  ipotizza deve essere, fortemente, ridimensionata, sia complessivamente, sia con riferimento ai singoli interventi edilizi ed in particolare:

Villa Castelli: Può essere restituita ad una funzione ricettiva alberghiera, della più alta classe, sul modello dei  Relais cheateu francesi,    ma con solo minimi aumenti volumetrici.  L’ipotesi prevista nella bozza del documento è uno strappo violento ai principi dichiarati di conservazione dei caratteri identitari del paesaggio.  
Villa Elisa, villa Mona:  In coerenza con l’intervenuto provvedimento di vincolo delle ville, dovrà non incrementarsi, come invece si prevede, la volumetria di una nuova massa alberghiera, ma rivederla in riduzione anche rispetto alle previsioni già vigenti.
Hotel Borromee: l’ampliamento dovrà essere ammesso soltanto su lato opposto al fronte lago, e su aree che sono già  state oggetto di utilizzazione edilizia al di sotto della superficie di campagna o con bassi fabbricati, senza consumare nuove aree. 
Cantiere  Taroni: Per la sua, parziale, trasformazione in residenza ricettiva turistica, dovrebbero dettarsi prescrizioni in tema di progettazione architettonica e ciò in relazione delle caratteristiche di archeologia cantieristica nautica che gli attuali edifici presentano, definendo sia o no meritevole di tutela la preservazione di tale stile.     
Scuderie Borromeo: Presenta indubbi problemi di sostenibilità paesaggistico ambientale anche in relazione alle volumetrie che si intendono assegnare ed  al contesto ambientale entro il quale si andrebbero a collocare. Dovrebbe comunque, obbligatoriamente, prevedersi il recupero  architettonico/funzionale dell’edificio ex scuderie. Tutto l’ambito dovrebbe prevedere la ricostruzione di un nuovo parco sul modello di quanto storicamente costruito sulle rive lacustri, escludendo comunque la formazione del portale di  parcheggio pubblico,  e collocarvi una struttura alberghiera fortemente ridimensionata nella sua consistenza, ricalcando caratteri architettonici compatibili e coerenti con l’edificato storicamente formatosi.
Occorre che sia riverificato l’eventuale rinnovato interesse della medesima proprietà alla realizzazione, nell’ambito della  frazione isolana,  di  una struttura alberghiera “diffusa”.
Albergo Speranza: Non si ritrova, nelle linee guida dettate dal Consiglio, la possibilità di consentire il cambio d’uso di strutture alberghiere attive, quale quella dell’Hotel Speranza , storicamente radicato all’interno del centro storico e pienamente funzionante.
Villa Palazzola: Casa del giardiniere e limonaia.
Si condividerebbe la previsione di piena restituzione della proprietà al Comune, con la cancellazione della previsione alberghiera vigente, senza tuttavia e necessariamente dover riassegnare ad altro comparto l’ incremento di cubatura oggi previsto.

continua



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