La bozzaccia
Nel linguaggio degli addetti un po’ai lavori essa evoca ben altro, ma d’ora innanzi useremo questo termine per chiamare il progetto Canio-Galli, che, per chi ancora non credesse, teniamo a nostre mani, della variante di città. Certo il nome è un po’ dispregiativo, ma almeno ci ricorda che può solo migliorare tanto è oggi il peggio che potevano pensare. C’è un primo richiamo, doveroso, al metodo usato con il quale è stata stesa: in dittatura non sarebbe andata peggio; proprio nulla è stato mai partecipato, figuriamoci se anche persino condiviso; meno si sapeva e meglio era, ma qualcuno ben sapeva. Quanto al rispetto delle linee, dette guida, a suo tempo pur approvate dal Consiglio; ma è passato tanto tempo, nessuno più se le ricorda e quindi è stata un’altra farsa. Poi si va al sodo: una fila di scatole giganti messe nei “ buchi” da riempire lungo il lago. Tutto qui, anche se ci è voluto tanto tempo per fare una cosa così facile e poi il tempo mica è già finito, anzi va avanti e qui c’è un po’ anche di mistero. Questo comunque è quello che hanno fatto e il risultato, se non sarà corretto di almeno 180 gradi, sarà un sonoro fallimento, altro che l’investimento per il turistico futuro, quello aspetterà. Alla fine rimarrà solo una bozzaccia con nel titolo il binomio dei due autori o poco più e verrà chiusa nel fondo di un cassetto. Requiem aeternam, così almeno si spera, e si abbia coraggio e intelligenza per ripartire giusto da capo, mettendo i piedi giusti uno dopo l’altro. Tornare quindi e dunque a nuove linee guida consiliari vincolanti, da fissare con un esame ed un confronto serio, aperto e con una discussione vera senza limite di tempo; riaprire gli intenti a edificare solo e soltanto per ciò che linee guida, questa volta, vincolanti avranno stabilito poter fare; nominare la commissione consiliare incaricata di vigilare sul rispetto delle guide quindi fissate; passare alla stesura del documento di programma sempre dentro quelle linee; rendere pubblica la bozza, presentarla alla città e poi andare al voto consiliare. Si perderà del tempo? Probabilmente si guadagnerà invece del tempo perché c’è da confidare che esca un documento che, una volta, messo sul tavolo delle tante conferenze cui dovrà esser presentato, non rischi un voto di rifiuto, ma sia accolto. Sarà mai il duo che ci governa capace di un gesto di umiltà e di rispetto per quest’acqua e questa terra che all’uno il voto e all’altro la divina provvidenza hanno regalato, un po’ senza pensarci, la sorte di governo ? Ma chi mai lo sa.
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