I colonnelli

Come è fatto un  cenno nella cronaca dell’ultimo Consiglio, nell’occasione il delegato veterano, il Professore, ha annunciato che il golpe, preannunciato per l’estate, è rinviato a quest’autunno. Questa è stata la sua dichiarazione registrata dagli strumenti tecnici installati nel Palazzo e sentita dalla stampa li presente nonché da tutti noi, pure presenti. Occorre anche dire che, lì per lì, non c’è stato un gran sobbalzo davanti a tale annuncio, comunque l’annuncio è stato dato questo non ci piove e noi lo registriamo. Fanno quindi sul serio e per davvero quelli che governano il Palazzo, mica ci scherzano e si  sono promossi colonnelli di una giunta militare che si appresta a chiuder la partita incarcerando i dissidenti e andando alla conquista di quel poco che rimane di terra ancora libera e sovrana. Certo che vien però anche un poco da sorridere nel pensare a un Professore con addosso una divisa, nominato, giusto sul campo, portavoce della giunta e del suo capo. A noi, per verità, quel Professore più che ad un colonnello fa pensare a un pensionato che, con gli anni che si trova dentro il Palazzo, la pensione se la sarebbe anche maturata, ma invece è ancora nei ruoli attivi e di comando, altro che messo tra quelli di riserva. Infatti è sempre un veterano che ha maturato grande esperienza nel  campo cui è stato oggi delegato. Partecipò  alla campagna degli anni posti a cavallo tra la fine dell’ottanta e l’inizio dei novanta e lì, tutti lo ricordano, come fu l’unico superstite che uscì indenne e senza un graffio dalla disfatta generale. Sul campo ha quindi guadagnato le sue tante medaglie e oggi Canio, a capo della giunta diventata militare, mica vuol privarsi di tanta esperienza e intelligenza. Quindi prepariamoci; in queste settimane se ne staranno chiusi dentro il Palazzo a studiarsi gli ultimi ritocchi del piano per il golpe ora anche annunciato. Ci manca ancora di conoscerne l’ora e la data e poi a quella data e a quell’ora, sul balcone del Palazzo di governo, usciranno i colonnelli a dare l’annuncio  terminale al loro popolo elettore: “ Stresa è stata conquistata, festeggiate “.