Variante PAI – colpo di freno
Doveva andar veloce, tutto già deciso e tutto condiviso, così almeno l’avevano venduta quando portarono in aula la variante detta PAI. Cosa è mai ? E’, lo ricordiamo, quella variante urbanistica senza la quale quella Alberghiera non va avanti e non va indietro; quella che classifica tutto il territorio secondo scale di rischio idro e geologico. Insomma è propedeutica e anche necessaria per fare nuove modifiche al piano di città e infatti c’era fretta. C’era fretta, ma la fretta è anche cattiva consigliera e, il mese che verrà, con tutta quanta gran probabilità, quella variante tornerà in Consiglio. Il motivo è presto detto, si devono discutere: respingere-accettare, totalmente o parzialmente, questo ancora non si sa, le osservazioni impertinenti che questa firma, ed anche altre hanno inviato all’indirizzo del Palazzo. Non che fossimo, particolarmente, interessati, ma lo avevamo preannunciato che ci mettevamo di traverso perché stoppando questa si rallentava quella degli alberghi. Così infatti abbiamo fatto e poi volevamo anche fare le prove generali e dare un segnale al nostro Premier ed al Suo caro delegato: “ Carissmi, questo è soltanto un assaggino di quello che saremmo capaci di rovesciarvi addosso su quella degli alberghi”. Ora sono avvertiti: o rinsaviscono e mettono giudizio oppure la variante degli Alberghi la scordano così come l’hanno congegnata e sarà per l’uno la sua tomba alla carriera in politica e, per l’altro, anche se forse manco c’è ormai neppur bisogno, la soluzione finale di un problema che da quattro decenni occupa il Palazzo: si rottama.
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