Dunque
come già ne demmo un cenno, è andata male la imposizione di quelle
servitù che avrebbe risolto la prima delle questioni che investono
la vetta al Mottarone. E' andata male perché tra il Municipio
cittadino ed il Governo Subalpino han combinato soltanto un solo bel
pasticcio e poco d'altro. Dunque la cosa è tutta da rifare il che
non sarebbe poi del tutto male, ma il tempo è sempre un po' tiranno
e dunque si rischia, un'altra volta, l'incidente. Com'è che abbiamo
riportato nel nostro post di qualche giorno fa, è uscita la prima di
una coppia di sentenze che, alla fine, risulteranno esattamente due
gemelle e che riporteranno dunque a capo la questione delle sciovie
del Mottarone. La prima delle due magari passa, riguarda terreni sui
quali pende di accertare l'esistenza dei diritti demaniali di uso
civico, perché mai ci abbiano allora tentato con l'esproprio non è
chiaro, ma l'altra , la gemella di cui siamo in vigile anche attesa riguarda i
terreni del latifondo Borromeo sui cui pende lo sfratto. Appena
arriva la sentenza che cassa anche l'esproprio, riprende vigore
dunque lo sfratto. Intanto poi si è fatto un buco, perché l'effetto
di ste sentenze è retroattivo, cassa giusto gli atti tutti sino da
quando stanno fatti e quindi ci sarà da pagare, dal gestore degli
impianti, un indennizzo al proprietario che poi lo gira al Comune per
rivalsa e che lo paga. Conclusione provvisoria è che occorre fare le
corna per sciare. L' altra questione aperta e misteriosa è anche poi
sempre la stessa: la telenovela a fune dal lago sino in vetta;
nessuna nuova, buona nuova, ma anche qui incrocerei un po' le dita
perché questo silenzio è troppo sospetto. Rischia dunque una
prima crisi stagionale la vetta in invernale, mentre ne rischia anche
un'altra la prossima stagione dell'estate. Sarebbe un fatto strepitoso; due
centri in un sol botto, che noi non auguriamo certo, ma che
andrebbero subito sul conto di quegli abili governi locali e regionali
che di parole tante, ma quanto poi a sti fatti.........
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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