C'è pure qualcosa, tra le tante, che sembra uscita dal
ricordo di Canio e del suo bel governo. E' il cascinino di Carciano che per
tanti anni aveva funzionato per benino; comunque sia riuniva per il gioco,
quello del tennis o le bocce e quello dei bambini. Non era molto, ma in una
frazione cresciuta in residenti, amata e frequentata da tanti villeggianti, era
qualcosa. Comunque univa, e se non era per il gioco lo era per un momento di
ritrovo, che fosse uno spuntino, un gelato o un bicchierino. Tra una chiusura,
una mezza soltanto poi apertura e poi ancora una chiusura, sono due anni che
sto cascinino versa solo in seri guai. Sembrava facile e veloce la sua
soluzione e invece tutto è andato storto e adesso sta ormai chiuso e tutto è fermo. Un primo
bando, sembrava cosa fatta e invece no; un altro bando, sta volta è propria
fatta, ma neppure quella volta la cosa si è conclusa, perché dopo una partenza
falsa, il tutto si è bloccato un' altra volta. Imprevedibili imprevisti, con questa
formula di rito il Palazzo ha poi spiegato che anche l'ultimo contratto
sottoscritto era da sciogliersi perché le cose
erano diverse e più onerose rispetto a quanto fosse scritto nel bando del
contratto. Insomma errori, errori mascherati da quella formula di rito, misteriosa,
dietro la quale anche un porto per dieci
anni è rimasto sotto l'acqua e da due anni sto cascinino ha chiuso, ad
intervalli, i suoi battenti e sta, oramai, dimenticato. L'ultima notizia risale
all'ultima scorsa primavera. Un altro
bando, sta volta soltanto " esplorativo" usciva infatti a quella data da Palazzo. Qualcuno, per verità, ha
poi risposto, ma Canio e il suo governo hanno archiviato e, considerato il
calendario, è facile indovinare che anche quest' anno passerà senza che
il cascinino riaprirà i battenti. Peccato, certo, che altro dire, ma se
peccato ci sta non è stato commesso da noi che lo diciamo, ma da quelli che l'hanno
fatto; quel governo del fare e non del dire che tante e troppe volte davanti
al dover fare ha combinato soltanto guai a ripetizione, anzi a raffica; pur
sempre, anche questi, imprevisti e
imprevedibili.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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