Si torna all'assalto del portone; non convince
l'archiviazione disposta, in tutta fretta, dal Palazzo che udite le ragioni del
padrone, ha subito chiuso la cartella e detto; scusate tanto, è tutto ok. Non
convince perché quelle ragioni spiegate dal padrone, non solo confermano che quella
prova prodotta nel Consiglio la sera del sei due 2013 era reale e veritiera, ma
ammettono e confermano che, alla data di scadenza del titolo edilizio, non erano
state fatte né opere visibili, né tanto meno invisibili e dunque quel titolo
era caduto o meglio era scaduto,tanto che ha dirla secondo la lingua della Chiesa
era: "tamquam non esset". Non è bastato però produrre in aula la
prova fotografica; non è bastato neppure che fosse poi lo stesso autore del
portone a raccontare che no, che a quella data benedetta non c'era traccia nel
terreno, né sopra né tanto meno sotto, di un qualche lavoro già iniziato; non è
bastato perché il Palazzo credesse all'evidenza e quindi, con una formula di
rito, ha chiuso il caso e buona notte. Ancor meno, diremmo sempre meno, neppure
ci convince la Papotti, quella famosa Sorprendente che già citammo tante volte nel
corso della storia dello stralcio. Tirata in ballo anche nella vicenda del
portone, volle far credere a noi, che siam dei fessi, che rilasciò la variante,
sta volta del portone, perché s'era adeguato quel progetto a precedenti prescrizioni.
Sono balle; i telamoni nel primo atto autorizzato furono vietati e invece comparvero
ancora nella variante, successiva, firmata: "La Papotti". Poi ci raccontò,
nella sua nota, sempre sta Papotti, che ad altri e non a lei spettava
verificare se mai il progetto del portone fosse conforme ad altre norme
imperative. Ancor oggi stiamo aspettando chi mai saranno questi altri e se hanno
mai dato un qualche lor responso intorno a sto problema. Dunque come vedete la
legge parrebbe diseguale se tocchi il padrone di un portone e più ci porti
prove e confessioni e più le autorità preposte non credono né alle prove e né alle confessioni. Un bel dilemma
dunque; una gran prova di correttezza, trasparenza, indipendenza, imparzialità
e buona condotta ci offre oggi il Palazzo tanto da doverci indurre ad altri
passi che poi, domani o dopo, leggerete in prima diretta su questo stesso blog
che non perdona.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
Nessun commento:
Posta un commento