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mercoledì 17 dicembre 2014

CONSIGLIO PER LE FESTE















 

























 C'è che in vista delle feste si prepara un'offensiva; nel mirino ci sta il porto e la piscina. Minoranza, tutta unita, ha deciso di provare a fermare questo Canio che, da ora, par non più tanto badare e volere giusto già andare, dritto dritto, senza sosta verso fine del mandato. La questione giù del porto non è mica molto chiara; c'è sul piatto una richiesta che si aggira sul milione o su di lì. La questione è tutta aperta, non si sa come finisca. Addentrarsi in questa impresa con aperta la questione di moneta, è un azzardo da strapazzo. Leggerete da qui a un po', se vorrete, tutte quante le ragioni formulate, una ad una, in interpello ed in mozione. C'è difatti l'intenzione di produrre, nel Consiglio per le feste, tre questioni intorno al porto. C'è la vecchia, quella invano già portata e non discussa su quei soldi già pagati e non dovuti; c'è la nuova, che riguarda la questione di riserve, assai corpose, presentate dall'Impresa e che superano uno solo di milione; c'è che poi sulla questione si fa anche una mozione per indurre sto Governo ad agire con la testa e non solo coi suoi piedi. Se qualcuno poi si azzarda a pensare, giusto male, che si tenta di fermare sto lavoro sol per gusto elettorale, vien più facile pensare che sembra vero più il contrario, che sia giusto sto governo che è tentato forse a fare qualche colpo anche di mano ed usare, giusto il tempo che rimane, per tentare un bottino elettorale. Leggere, leggerete e vedrete dove stanno le ragioni; capirete che l'azione che si intenta è la strada che è più certa e più sicura. Quanto al resto, alla piscina, qui si cala una mozione. Son due anni che le cose ormai non vanno, son due anni che il contratto non si firma, son due anni che non si assolve la gestione, son due anni che sto Canio fa gli sconti, son due anni che, di fatto, non si incassa quasi niente. C'è che Canio fa il furbetto, vuol celare un fallimento, vuol tirare sino a Pasqua e tenercelo nascosto per lasciare dopo agli altri le macerie. Adesso basta.




 

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