Finita quindi la partita giocata in campo dalla squadra in maggioranza, inizia la serie d'interpelli. La serie si apre con quello sulla Giunta; relatore Casaroli inizia il commento e la lettura del testo un po' serio e un po' faceto tanto che Canio pare divertito e pure, cosa rara, rallegrato. Nel merito si tratta di indagare sul come si svolgano le sedute di governo cui par vi assista, in veste di invitata, tutta quanta la strana maggioranza. Si chiede che a tale tavolo allargato possa seder pure minoranza così che abbia a condivider l'armonia festosa che, par, lì regni sovrana. Risponde Canio rivendicando a suo merito e onore l'applicazione di tale metodo che, a suo giudizio, rende coeso il gruppo e il sostegno al condottiero. Cita l'esempio di Baveno dove, a suo giudizio, quell'altro collega condottiero non ebbe a seguir né il metodo, né qualche consiglio che gli fu da lui, persino, dato così che finì presto anche il mandato. Tralasciando invece il fatto che, probabilmente, quell'altro condottiero fu meno accorto con i potenti attorno di quanto lo sia Canio, chiude ogni speranza comunque il Capo a che l'invito possa essere esteso a noi poveri schiavi. Altro argomento che, ormai da anni, tiene il banco è la questione degli attracchi inutili alle Isole, costati un pacco. Dopo il sopraluogo che fu ottenuto l'ultimo giorno dello scorso luglio e la richiesta esplicita che formulò l'Ente Regione, nulla e poi nulla risulta ancor sia stato fatto. Sbuffa Bottini in aula ed è scocciato, come così fa sempre quando è imbarazzato; indirizza poi i suoi strali contro il soccorso nautico, reo di chiedere sto attracco. Finisce dunque con la promessa che minoranza tornerà ancora in argomento sin tanto che chi ha fatto questo guaio sia sistemato. Sul terzo punto in interpello, quello che riguarda i pagamenti fatti senza alcun titolo sul porto, è presto detto. Canio non ha ottenuto ancora, dice, le risposte che intanto attende da quell'Ufficio, senza far però, nel frattempo, pare niente. Si muova allora, questo gli chiede Piervalle dal suo banco, si muova e fissi un tempo certo e poi ritorni in aula a riferire, ma " l'anatra zoppa", si sa, ha un problema col capo dell'Ufficio e quindi…tace. Casaroli riprende gli interpelli, ne legge uno che riguarda l'immensa proprietà di aree e di terreni del comune. Si vuole una gestione un po' moderna, si suggerisce di metterli sulla carta digitale, di predisporre un piano che ne valorizzi il lor possesso. Risponde Canio, per verità ier sera ci ha detto che lui non legge neppure gli interpelli, risponde dunque Canio, ma delude, non dice quasi niente, anzi pare anche infastidito. Tocca ora a Vecchi mettere il dito in una piaga: il campo e l'alberghiera. E' noto che la scelta del luogo per il campo ora è saltata, è meno noto dove, quando e a quanto si pensa di localizzar la nuova scelta. Continua dunque la novela tra la Provincia e questo Ente su a chi addossar sempre la colpa. Si tira fuori infatti Canio dalla cosa; ci fa la storia risaputa che iniziò ben otto anni orsono e adesso che pareva terminata, si scopre ancor essere ben lungi dalla meta. Insomma, in breve, se senti Canio è un angioletto che firma accordi che se poi vanno tutti buchi la colpa è sempre e solo d'altri. Comunque, a oggi, non par che vi sia sta soluzione; quando verrà Canio non dice, dove avverrà non lo smentisce. C'è un interpello breve, è il ponticello in zona Lido, chiuso e sbarrato al pubblico passaggio. Chiede Piervalle; passi che fosse una gran opera, ma è una robetta, soltanto un poco più di manutenzione ed attenzione, avrebbe evitato la chiusura. Quanto se prima o poi sarà ripristinato, Bottini sta volta è assai prudente a far una previsione. C'è un interpello firmato da Lega e Insieme, trattasi di chieder se mai vorrà questo Comune disciplinar qualcosa in ordine ai pubblici esercizi di bar e ristorante. La Legge Regionale di settore anche lo chiede, ma pur trascorsi che son parecchi anni, nulla si muove e tutto tace. Ne fa Piervalle un elenco lungo e preciso di quei settori cui si richiederebbe mettere anche la mano. Risponde, sta volta, un avvocato. Falciola parla e dice che se, sì è vero, è vero anche che la questione è forse un po' complessa e quindi nessuno mette mani. Giustifica così quest'omissione, lo fa con toni garbati e rispettosi, lontano mille miglia da quelli soliti di Canio, il Presidente. Comunque non esclude, non chiude le porte a lavorare intorno alla questione. Intorno alle 21 si aggira l'ultimo interpello. Lo chiude anche Piervalle. Riguarda un canone dovuto e non riscosso. Ci ballano nel manico 40 mila circa euro ed il debitore parrebbe esser, secondo informazioni desunte dagli Uffici, il Gran Hotel, sì sempre quello del portone. Risponde senza senso sta volta ancor Bottini che nega l'evidenza e poi sbandiera una delibera che invece parla d'altro. Vedrete adesso incasseremo.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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giovedì 4 dicembre 2014
DESSERT
Finita quindi la partita giocata in campo dalla squadra in maggioranza, inizia la serie d'interpelli. La serie si apre con quello sulla Giunta; relatore Casaroli inizia il commento e la lettura del testo un po' serio e un po' faceto tanto che Canio pare divertito e pure, cosa rara, rallegrato. Nel merito si tratta di indagare sul come si svolgano le sedute di governo cui par vi assista, in veste di invitata, tutta quanta la strana maggioranza. Si chiede che a tale tavolo allargato possa seder pure minoranza così che abbia a condivider l'armonia festosa che, par, lì regni sovrana. Risponde Canio rivendicando a suo merito e onore l'applicazione di tale metodo che, a suo giudizio, rende coeso il gruppo e il sostegno al condottiero. Cita l'esempio di Baveno dove, a suo giudizio, quell'altro collega condottiero non ebbe a seguir né il metodo, né qualche consiglio che gli fu da lui, persino, dato così che finì presto anche il mandato. Tralasciando invece il fatto che, probabilmente, quell'altro condottiero fu meno accorto con i potenti attorno di quanto lo sia Canio, chiude ogni speranza comunque il Capo a che l'invito possa essere esteso a noi poveri schiavi. Altro argomento che, ormai da anni, tiene il banco è la questione degli attracchi inutili alle Isole, costati un pacco. Dopo il sopraluogo che fu ottenuto l'ultimo giorno dello scorso luglio e la richiesta esplicita che formulò l'Ente Regione, nulla e poi nulla risulta ancor sia stato fatto. Sbuffa Bottini in aula ed è scocciato, come così fa sempre quando è imbarazzato; indirizza poi i suoi strali contro il soccorso nautico, reo di chiedere sto attracco. Finisce dunque con la promessa che minoranza tornerà ancora in argomento sin tanto che chi ha fatto questo guaio sia sistemato. Sul terzo punto in interpello, quello che riguarda i pagamenti fatti senza alcun titolo sul porto, è presto detto. Canio non ha ottenuto ancora, dice, le risposte che intanto attende da quell'Ufficio, senza far però, nel frattempo, pare niente. Si muova allora, questo gli chiede Piervalle dal suo banco, si muova e fissi un tempo certo e poi ritorni in aula a riferire, ma " l'anatra zoppa", si sa, ha un problema col capo dell'Ufficio e quindi…tace. Casaroli riprende gli interpelli, ne legge uno che riguarda l'immensa proprietà di aree e di terreni del comune. Si vuole una gestione un po' moderna, si suggerisce di metterli sulla carta digitale, di predisporre un piano che ne valorizzi il lor possesso. Risponde Canio, per verità ier sera ci ha detto che lui non legge neppure gli interpelli, risponde dunque Canio, ma delude, non dice quasi niente, anzi pare anche infastidito. Tocca ora a Vecchi mettere il dito in una piaga: il campo e l'alberghiera. E' noto che la scelta del luogo per il campo ora è saltata, è meno noto dove, quando e a quanto si pensa di localizzar la nuova scelta. Continua dunque la novela tra la Provincia e questo Ente su a chi addossar sempre la colpa. Si tira fuori infatti Canio dalla cosa; ci fa la storia risaputa che iniziò ben otto anni orsono e adesso che pareva terminata, si scopre ancor essere ben lungi dalla meta. Insomma, in breve, se senti Canio è un angioletto che firma accordi che se poi vanno tutti buchi la colpa è sempre e solo d'altri. Comunque, a oggi, non par che vi sia sta soluzione; quando verrà Canio non dice, dove avverrà non lo smentisce. C'è un interpello breve, è il ponticello in zona Lido, chiuso e sbarrato al pubblico passaggio. Chiede Piervalle; passi che fosse una gran opera, ma è una robetta, soltanto un poco più di manutenzione ed attenzione, avrebbe evitato la chiusura. Quanto se prima o poi sarà ripristinato, Bottini sta volta è assai prudente a far una previsione. C'è un interpello firmato da Lega e Insieme, trattasi di chieder se mai vorrà questo Comune disciplinar qualcosa in ordine ai pubblici esercizi di bar e ristorante. La Legge Regionale di settore anche lo chiede, ma pur trascorsi che son parecchi anni, nulla si muove e tutto tace. Ne fa Piervalle un elenco lungo e preciso di quei settori cui si richiederebbe mettere anche la mano. Risponde, sta volta, un avvocato. Falciola parla e dice che se, sì è vero, è vero anche che la questione è forse un po' complessa e quindi nessuno mette mani. Giustifica così quest'omissione, lo fa con toni garbati e rispettosi, lontano mille miglia da quelli soliti di Canio, il Presidente. Comunque non esclude, non chiude le porte a lavorare intorno alla questione. Intorno alle 21 si aggira l'ultimo interpello. Lo chiude anche Piervalle. Riguarda un canone dovuto e non riscosso. Ci ballano nel manico 40 mila circa euro ed il debitore parrebbe esser, secondo informazioni desunte dagli Uffici, il Gran Hotel, sì sempre quello del portone. Risponde senza senso sta volta ancor Bottini che nega l'evidenza e poi sbandiera una delibera che invece parla d'altro. Vedrete adesso incasseremo.
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