Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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sabato 30 marzo 2013
I PRESTIGIATORI
venerdì 29 marzo 2013
SPRECHI E RISPARMI
E mentre Canio scende in campo guidando la
sua truppa e va all’assalto perché la
posta in gioco è quell’impianto che unisce la costa con la cima della vetta,
qui da noi la flotta esce a navigar, fa le manovre e si diverte. Cinquanta sono
le volte che, in un sol giorno, un battellino fa la spola tra il lido di
Carciano e l’isola più bella, viaggia a vuoto; poi passa una nave da crociera in
direzione oltre frontiera, ci starebbe sopra un intero battaglione, arriva a
Stresa è vuota, imbarca 4 (quattro) passeggeri, suona tre volte un fischio, parte
e via dentro la nebbia; poi sbuca, questa volta dalla nebbia, lo strano oggetto
che sembra un’astronave, fa un po’ anche
lui le prove, poi parte, accelera e svanisce, anche lui sta tutto vuoto.
Così quest’anno, dopo quei pianti disperati che udimmo giusto l’altro anno, ha nuovamente
fatto il pieno alla sua flotta la navigazione laghi e in nome di quella che
chiamano spending review, ora spende anche di più. Che splenda il sole o scrosci
acqua, che sia nebbia o anche tempesta, che viaggi a vuoto o che sia piena, non
importa, la flotta naviga e consuma, qualcuno, tanto, paga. Torniamo all’ora
indietro, al nostro impianto che rischia la sua fine anticipata perché non ha più
soldi. Oggi si chiude la colletta, se si va bene, se no lo si rottama. Di lì, a
due passi, si spreca a più non posso, di qui, fatti due passi, si dice che non
ci stanno più neppure i soldi. Visto così sembra allora anche un po’ facile,
prendiamo questo impianto, lo imbarchiamo, lo diamo ai capi della flotta che
hanno i soldi da buttare e che lo facciano loro, per così dire, ancora navigare.
giovedì 28 marzo 2013
LA SORPRENDENTE
Ministero per
i Beni e le Attività Culturali
SOPRINTENDENZA PER l BENI ARCIIITETTONICI E PAESAGGISTICI PER LE PROVINCE DI NOVARA. ALESSANDRIA E VERBANO-ClJSIO-OSSOLA
Legambiente Circolo Il Brutto Anatroccolo Via Vittorio veneto
135
28922
VERBANIA (VB)
Italia Nostra Sezione
Verbano Cusio Ossola
Piazza Cavour, 14
DOMODOSSOLA (VB)
c.a Dott. Italo Orsi
OGGETTO: STRESA- Grand
Hotel des lles Borromees- realizzazione nuova cancellata di ingresso -Osservazioni Applicazione del "Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio" approvato con D. Lgs. 221 0112004
n. 42 e s.m.i. parte l, parte Il, Titolo
l :Sul/a tutela dei beni culturali-
Premesso
che il bene in oggetto,
di proprietà privata,
è assoggettato a tutela
monumentale ai sensi del D.S.R. 22/06/2004, viste le note pervenute dalle Associazioni in indirizzo in data 28/01/2913, acquisite agli atti dell' Ufficio
scrivente rispettivamente in data 29/01/2013, prot. 1184, e 29/01/2013, prot. 1152, si ringrazia per la segnalazione, e si precisa tuttavia
quanto segue.
Il progetto
in fase di realizzazione in questione è stato autorizzato dalla Soprintendenza per i Beni architettonici
e paesaggistici piemontese
con
nota
prot.
17807 del 04/02/2009, con prescrizione di ridiscutere con il progettista la soluzione prevista
per il cancello - eccessivamente elaborata - al fine di mitigarne l' impatto alleggerendone l' apparato decorativo. A detta condizione seguiva la trasmissione di un progetto modificato in senso
semplificativo,
che veniva
approvato dall' Ufficio scrivente con nota prot. 760 l 09 del 1711112009, anche in considerazione del fatto che le opere non comportavano trasformazioni di manufatti di intrinseco interesse storico-architettonico meritevole di tutela
Nel rimandare
alle opportune sedi competenti la verifica della conformità dell' intervento e agli strumenti urbanistici e di governo
del territorio vigenti all' epoca della presentazione del progetto, si desidera rassicurare le associazioni in indirizzo che l' Ufficio scrivente ha inteso - e tuttora
intende - garantire
la salvaguardia del lungolago di Stresa nelle
sue connotazioni culturali, legate al turismo
"storico" e alla consuetudine delle "villeggiature", come confermano i ripetuti momenti
di confronto pubblico
(convegni, giornate di studio,
ecc.) negli anni condivisi con le scriventi
associazioni, oltre che lo stesso assoggettamento a vincolo di interesse
culturale particolarmente importante dell' Hotellles Borromèes con pertinenze
e parco, e dell'area delle
tre ville Natalia
Bossi, Marina, Basile San Rizzo.
Si resta a disposizione per ulteriori chiarimenti e si porgono
distinti saluti
Il Respopsabile dell' Istruttoria
arch. curti lat
IL SOPRINTENDENTE
Papotti
Sezione Verbano Cusio Ossola
MINISTERO
PER I BENI e LE ATTIVITA'
CULTURALI
SPETT. SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHITETTONICI
E PAESAGGISTICI
PER LE PROVINCIE DI
NOVARA ALESSANDRIA VERBANO CUSIO OSSOLA
10122 TORINO
OGG: Stresa-
Grand Hotel Des Iles Borromées- Rifacimento ingresso carraio. Codice dei beni
culturali- Tutela dei beni vincolati.
Con
la presente, si prende atto e si ringrazia della risposta prot. 3426 del
19/03/2013 con la quale Codesta Spettabile Soprintendenza ha voluto dare
riscontro alla nostra nota del 28/01/2013 in merito all’oggetto.
Sulla scorta della risposta ottenuta,
formuliamo tuttavia alcuni rilievi a cui ci sembra che la predetta Vs. nota non
abbia dato esaustivo esito.
Ci riferiamo in particolare al fatto
che il bene sul quale le opere sono state realizzate è, anche, assoggettato a
tutela paesaggistica con vincolo puntuale posto nell’anno 1924 e ribadito, ulteriormente,
con l’imposizione del vincolo generalizzato posto sulla fascia costiera
nell’anno 1951.
Orbene alla scrivente Associazione
risulta che quanto ora realizzato è del tutto privo di titolo autorizzativo
rilasciato ai sensi della normativa sulla tutela paesaggistica. Questo fatto
non parrebbe poter essere sfuggito anche all’attenzione di Codesta
Soprintendenza, eppure nella risposta ottenuta non vi è cenno.
Si afferma che con l’autorizzazione
rilasciata in data 04/02/2009 venne prescritto l’alleggerimento dell’apparato
decorativo complessivo dell’opera. Si sottace tuttavia che con quella,
originaria, autorizzazione venne imposta anche la soppressione della previsione
di realizzazione dei Telamoni.
Nella successiva autorizzazione in variante, tuttavia i
Telamoni, pur rappresentati in forme più ridotte, poi però non rispettate,
vennero invece consentiti pur in
presenza, alla data di rilascio della autorizzazione in variante, della
sopravvenuta norma di salvaguardia dettata dall’art. 26 ultimo comma del PPR
che avrebbe, semmai, imposto il mantenimento di quelle prescrizioni originarie
e non certo consigliato il loro allentamento.
Si prende atto della volontà di
demandare alle sedi competenti la verifica della conformità dell’intervento
rispetto alle norme urbanistiche e di governo del territorio all’epoca vigenti,
con una, però, precisazione necessaria da parte della scrivente Associazione e
cioè che la conformità non ha da riferirsi al momento delle domande, ma delle
autorizzazioni.
Si prende inoltre atto e si manifesta
apprezzamento per l’intenzione che la Soprintendente dichiara di perseguire e
cioè la tutela di un segmento di costa che, per i valori e la memoria
paesaggistica e culturale che racchiude, non può certo non essere salvaguardata,
ma come non rilevare la contraddizione tra la disponibilità dichiarata al
confronto con le Associazioni e le mai pervenute risposte alle richieste di
incontri sul tema della disastrosa variante urbanistica, principale o stralcio
che sia , impostata dall’amministrazione del Comune di Stresa ?
Su questo tema che la scrivente
Associazione ritiene di importanza cruciale, crediamo si misuri la credibilità
effettiva dell’azione di tutela, di conservazione e di promozione che la
Soprintendenza ha il dovere di esprimere
e su questo punto permangono le ragioni di perplessità e forse anche di
contrasto che ci permettiamo di esprimere e di liberamente manifestare.
Confidando possiate dissipare,
attraverso la Vs. concreta azione tutti
i dubbi e le perplessità qui sollevate, rimanendo comunque in attesa di essere
aggiornati sull’esito delle verifiche in corso, distintamente si saluta.
Il Presidente
Dr. Italo Orsi
mercoledì 27 marzo 2013
ERAVAMO AMICI
Eravamo tre amici al bar
uno si è impiegato in una banca
si può fare molto pure in tre
mentre gli altri se ne stanno a casa
si parlava in tutta onestà di individui e solidarietà
tra un bicchier di vino ed un caffè
tiravi fuori i tuoi perché e proponevi i tuoi però.
Eravamo due amici al bar
uno è andato con la donna al mare
i più forti però siamo noi
qui non serve mica essere in tanti
si parlava con tenacità di speranze e possibilità
tra un bicchier di whisky ed un caffè
tiravi fuori i tuoi perché e proponevi i tuoi sarò.
Son rimasto io da solo al bar
gli altri sono tutti quanti a casa
e quest'oggi verso le tre son venuti quattro ragazzini
son seduti lì vicino a me con davanti due coche e due caffè
li sentivo chiacchierare han deciso di cambiare
tutto questo mondo che non va.
Sono qui con quattro amici al bar
che hanno voglia di cambiare il mondo.
uno si è impiegato in una banca
si può fare molto pure in tre
mentre gli altri se ne stanno a casa
si parlava in tutta onestà di individui e solidarietà
tra un bicchier di vino ed un caffè
tiravi fuori i tuoi perché e proponevi i tuoi però.
Eravamo due amici al bar
uno è andato con la donna al mare
i più forti però siamo noi
qui non serve mica essere in tanti
si parlava con tenacità di speranze e possibilità
tra un bicchier di whisky ed un caffè
tiravi fuori i tuoi perché e proponevi i tuoi sarò.
Son rimasto io da solo al bar
gli altri sono tutti quanti a casa
e quest'oggi verso le tre son venuti quattro ragazzini
son seduti lì vicino a me con davanti due coche e due caffè
li sentivo chiacchierare han deciso di cambiare
tutto questo mondo che non va.
Sono qui con quattro amici al bar
che hanno voglia di cambiare il mondo.
E poi ci troveremo come le star
a bere del whisky al Roxy Bar
o forse non c'incontreremo mai
ognuno a rincorrere i suoi guai.
a bere del whisky al Roxy Bar
o forse non c'incontreremo mai
ognuno a rincorrere i suoi guai.
martedì 26 marzo 2013
IMPRESA ADDIO
Getta la spugna, chiude i battenti e dice
addio l’impresa che, dopo un contenzioso contrastato e un nuovo progetto ormai
rifatto, stava in attesa dell'inizio dei lavori. Rimarrà il suo nome, forse, ancora un po’
su quei cartelli di cantiere che, sono ormai quasi due anni, è l’unica cosa che
vediamo di quel gran porto che, dire poco, è “sfortunato”. Cessa il suo impegno dunque quell’impresa,
toglie il disturbo, lascia in eredità quel suo progetto, ormai pagato, chiude e se ne va. Finisce
quindi qui un altro dei capitoli infiniti di cui si allunga quest’opera ma
vista, finiscono le imprese, cambiano i sindaci ed i governi, era il novecento
ora siamo ben dentro il nuovo secolo, non esisteva il patto, tutto è cambiato,
nessuno ci è riuscito a fare un solo passo. L’autunno con cui si è travestito
l’inizio di quest’anno a primavera è un po’ anche il segno di questo lungo
fallimento, del declino che dietro le parole camuffate da una retorica passata, il nostro Canio ci prova a rinviare,
ma lui è una parte della causa, è un po' il problema, non è la soluzione, fare la vittima non paga. Comunque se l’impresa
se ne è andata, non è che è l’ultimo problema, di mezzo ci stanno sempre e
ancora i soldi, quei 900 mila euro che la Regione non decide, ma intanto il
tempo ancora passa, un altro anno si avvicina e la telenovela segna il passo.
lunedì 25 marzo 2013
ADUNATA
Canio si è svegliato, ha visto il calendario,
guardato l’orologio e come chi è rimasto addormentato fa un salto giù dal letto
e dice sono pronto. Così domani suona l’adunata, riunisce la sua truppa, ne
arruola anche degli altri po’ e poi……..? Poi vedremo o meglio sentiremo qual
sia la strategia del nostro capo sul fronte ormai a tutti molto noto di quell’impianto
di trasporto che rischia di finire rottamato. Sarà un appuntamento decisivo o
ancora rinviato ? Non sappiamo; notizie nuove
in giro non sembra sian girate e, salvo una sorpresa, non penso domani ci
saranno. E allora ? Allora, il tempo è molto stretto, se i soldi qualcuno non
li mette, la cosa è, ormai, finita. I
soldi non son pochi o meglio, è tutto relativo, per noi son troppi, quindi se
non li caccia la Regione, saluti e buona notte. Alla Regione poi, di euro e di
milioni, ne mancan 400 per chiudere il bilancio di quest’anno, l’ultima data
fissata, da Statuto, è il 30 del mese dopo Pasqua e se dentro lì non mette,
almeno, un po’ di soldi, un’altra volta saluti e buona notte. Comunque sia, sto
gioco del cerino per cui lo passo ad altri prima che mi bruci il mio ditino,
non è che risolva poi quel tanto. Nessuno sembra infatti che da questa storia possa
dire che lui si tira fuori. Non lo può fare Canio, cui la legge disse sei il
padrone, non lo può fare la Regione cui la stessa legge disse, però mettici i tuoi
soldi. Questa è poi in fine la questione, la questione sono i soldi, il tempo era
larghissimo, lo si sapeva già 42 anni fa che si arrivava ora e adesso che
mancan 30 giorni alla scadenza………..? Per completare il quadro vi postiamo l’interpello
che sarà discusso il 2 prossimo di aprile, poi vedremo.
GRUPPO
CONSILIARE “INSIEME”
19/03/2013
Al Sig.
Sindaco
Preg.
mo Avv. Canio Di Milia
Sede
Municipale
STRESA
OGG: Art. 45 del regolamento sul funzionamento del
Consiglio- Nuova interpellanza in
materia di impianto funiviario Stresa Mottarone.
Di seguito a
precedente interpellanza datata 16/01/2013 e di pari oggetto, si torna in
argomento affinché il Consiglio Comunale venga informato ed aggiornato in
relazione agli sviluppi ed alle prospettive, da un lato del riavvio
dell’esercizio dell’impianto, attualmente sospeso per guasto tecnico e,
dall’altro, circa le prospettive, a medio termine, riferite alla presentazione
del progetto di aggiornamento e al suo finanziamento. In particolare, dopo la
precedente discussione in aula, sono seguite notizie di stampa successive ad
incontro intervenuto presso la Prefettura, incontro durante il quale la Regione
Piemonte avrebbe ridimensionato, in maniera considerevole, la possibilità di apportare
risorse per il finanziamento del rinnovo tecnico dell’impianto, smentendo così
quanto in precedenza anticipato circa un impegno ad apportare risorse pari a
circa il 70% del costo di rinnovamento dell’impianto. E’ altresì noto che presso
il Comune di Stresa si è svolto un successivo incontro bilaterale tra Comune
medesimo e Regione, presente l’Assessore al regionale al turismo, durante il
quale la Regione avrebbe sostenuto la efficacia della Legge Regionale n. 15/97
che ha disposto il trasferimento della proprietà dell’impianto funiviario da
Regione medesima al Comune di Stresa. E’ nota la posizione del
Sindaco di Stresa che in tutte le occasioni che si sono succedute per la
discussione del problema del rinnovo dell’impianto ha, sempre, sostenuto essere
la Regione l’unico Ente a cui, a motivo della titolarità della proprietà,
spettava provvedere in merito al rinnovo dell’impianto. Tale posizione verrebbe
però ora smentita dalla medesima Regione
in virtù della legge tutt’ora vigente e che non risulta sia stata mai contesta
nelle forme e nei modi dovuti, legge che tuttavia contiene anche disposizione
finanziarie la cui attivazione, peraltro, avrebbe dovuto dipendere da
iniziative poste in atto dal Comune in quanto proprietario e che non sono state
poste in atto. Alla luce di tutto quanto
premesso, si impone un chiarimento urgente che il Sindaco abbia ad illustrare
davanti al Consiglio al fine di dissipare dubbi, fare chiarezza e riportare i corretti
termini della questione al centro della trattativa Comune/ Regione che ora
sembra imporsi con carattere di somma urgenza. In particolare quindi si
formula interpello al Sindaco perché abbia a rispondere in aula alle seguenti
domande:
1)
La ricostruzione
nelle premesse svolta degli accadimenti intervenuti successivamente la data del
Consiglio in cui il Sindaco ebbe a dare risposta ad interpello di pari
oggetto, risponde a quanto
effettivamente accaduto e se no o se vi sono altri elementi a noi non noti,
voglia il Sindaco chiarire ed illustrare.
2)
Il problema della
proprietà dell’impianto, definito con legge regionale nel lontano anno 1997,
perché ha comunque fatto si che il Comune, sino a questo momento, non abbia
agito nella sua veste di proprietario legale ed, invece, abbia continuato ad
imputare tale proprietà alla Regione, ente che ora tuttavia sembra volersene dissociare ?
3)
Quali atti,
iniziative ed azioni sono state assunte da questo Comune ritenendo di
contrastare gli effetti di quella disposizione di legge e che l’imputabilità
della proprietà degli impianti non ricadesse su di esso ?
4)
Quali sono state
le ragioni per le quali il Sindaco, a fronte comunque di una disposizione di
legge vigente e mai modificata con atto di pari grado, abbia sempre sostenuto
essere la proprietà degli impianti in capo alla Regione Piemonte,
disinteressandosi quindi direttamente del problema, peraltro previsto e
prevedibile, della scadenza della vita tecnica dell’impianto e della necessità
del suo rinnovo ?
5)
Quali sono ora,
anche alla luce delle notizie più recenti note e di quelle che il Sindaco potrà
fornire in aula, le prospettive di una ripresa dell’esercizio dell’impianto e
di un suo rinnovo che ne garantisca il funzionamento per gli ulteriori suoi due
decenni di vita ?
Si
ringrazia
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